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venerdì 19 gennaio 2024

Lugano. La svolta della Diocesi verso la Tradizione

È di martedì scorso la notizia data dalla stampa svizzera dell’accordo del vescovo Alain De Raemy con la Fraternità Sacerdotale San Pietro. L’Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano ha infatti dato il suo sostegno alla creazione di una nuova associazione per la promozione della Messa in latino. “Un punto di svolta per i fedeli – secondo gli organizzatori – che d’ora in avanti possono trovare le Messe tridentine anche nel Sopraceneri”, regione a nord del valico prealpino. Questo senza dover necessariamente arrivare fino a Lugano, dove già da anni opera a Carona l’Associazione Santa Messa Cattolica in Rito Antico San Salvatore, l’unica di diritto ecclesiastico. Dal 2017, data della sua costituzione con l’approvazione dell’allora Vescovo S. Ecc. Valerio Lazzeri, il numero dei fedeli è andato sempre più aumentando tanto da generare la necessità di assicurare nuove Messe e nuovo apostolato. E tutto questo è stato reso possibile grazie al lavoro svolto in questi anni a Carona, nonché all’intervento di S. Ecc. Alain De Raemy.


C.C.








4 commenti:

  1. Vista la svolta sempre più estremista dei tradizionalisti, passati da estimatori del rito antico ad attivisti politici legati a chiare ideologie (come testimoniato dalla deriva sempre più marcata di blog come questo), c’è proprio da chiedersi quale lex credendi esprima chi si accosta a quella lex orandi.

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  2. Consolidare i rapporti anche con la La Fraternità Sacerdotale San Pio X. Vi seguo da poco ma mi sembra che voi blog messa in latino date poco spazio a loro.
    La crisi attuale secondo me servirebbe a rispolverare la figura e le idee di monsignor Lefebvre “il tutto ha origine dal concilio vaticano II”. Se è rimasta ancora un po di tradizione nella chiesa è anche merito suo e della Fraternità Sacerdotale San Pio X da lui creata

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    1. Perché dovrebbero dare spazio alla SPX? Sono sacerdoti illecitamente ordinati e sospesi a divinis. Uno può farsi tutti i cinema che vuole e farsi intortare per bene dalla loro dottrina sul presunto “stato di necessità” che li tiene a galla da più di cinquant’anni, ma la verità non cambia: finché non si mostreranno pronti ad essere parte della Chiesa cattolica con i suoi pastori e la sua gerarchia, non avranno spazio nella stessa.

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  3. Speriamo che vadano ad insegnare gli elementi basici del latino a quelli di Carona, visto che si chiamano con uno strafalcione "Collegium Caronensis" e nessuno dei preti che celebrano per loro è stato finora capace di correggerli😏

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