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martedì 15 febbraio 2022

Papa Francesco: "Anche i bestemmiatori, i blasfemi e gli apostati sono nella comunione dei Santi, sì anche loro sono a casa"

All'udienza generale dello scorso 3 febbraio, mentre tutti erano intenti a parlare della blasfemia di Achille Lauro al Festival (si veda qui, qui e qui), anche il papa, dal canto suo, ne diceva una delle sue.
Qui un commento di Sabino Paciaolla a queste inaudite parole. 
Riportiamo qui, per essere sicuri che anche il più pigro dei nostri lettori lo legga, il post scriptum a questo articolo tratto da Korazym che traduce da The Journal

«Ma la parabola del grano buono e della zizzania (Mt 13,24-30), non insegna nulla? La parabola della festa delle nozze (Lu 14,16-24), dove colui che si presenta senza l’abito nunziale il re ordinò che fosse legato mani e piedi e fosse gettato in un posto dove vi sarà pianto e stridore di denti, non insegna nulla? Il buonismo non è Cristiano, e non è Misericordia, ma è solo MENZOGNA. Al ladrone che si è pentito in croce insieme a Gesù e che lo ha riconosciuto, egli disse “in verità ti dico, oggi tu sarai con mein paradiso” (Lc 23,43); la stessa cosa non ha detto per l’altro che l’ha offeso» (Mario Scelli).
Roberto
Da Korazym, 3.2.2022 

Papa Francesco nella catechesi su San Giuseppe e la comunione dei santi, durante l’Udienza Generale di mercoledì 2 febbraio 2022 nell’Aula Paolo VI, ha detto: «“Padre, pensiamo a coloro che hanno rinnegato la fede, che sono degli apostati, che sono i persecutori della Chiesa, che hanno rinnegato il loro battesimo: anche questi sono a casa?”. Sì, anche questi, anche i bestemmiatori, tutti. Siamo fratelli: questa è la comunione dei santi. La comunione dei santi tiene insieme la comunità dei credenti sulla terra e nel Cielo» [QUI]. 
Ecco un link al momento preciso in cui il Papa pronuncia queste parole, che dura circa un minuto: QUI.

Riportiamo di seguito la nostra traduzione italiano dall’inglese della riflessione sui questi frasi di Papa Francesco pubblicata da Dott. Robert Moynihan su The Moynihan Letters from the Journal of Robert Moynihan (Lettera N. 24 del 2 febbraio 2022).

* * *

Papa Francesco ha fatto oggi un’osservazione, apparentemente a braccio (sembra alzare lo sguardo dalle osservazioni preparate e parlare estemporaneamente), nel mezzo del suo discorso catechistico ai presenti alla sua Udienza Generale a Roma che ha suscitato notevoli commenti, alcuni favorevoli e molti indignati.

Nel brano il Papa parla del carattere ontologico della propria identità cristiana dopo il battesimo. Quello che vuol dire è, che la grazia del battesimo, come la Chiesa ha sempre insegnato, cambia l’essere stesso della persona, così che tutti i battezzati sono incorporati misticamente ma realmente — nell’essere reale — nel Corpo di Cristo, cioè nella Chiesa. Sta sottolineando questo punto. Francesco ha detto che questa incorporazione è così profonda e così reale, che nulla che una persona possa fare può sradicarla. Cioè, che tutti i peccatori (e naturalmente siamo tutti – secondo la dottrina cristiana – peccatori) sono parte del Corpo di Cristo, parte della Chiesa anche come peccatori.

Lo ha sottolineato il Papa nel suo breve commento estemporaneo, dicendo (citando un ipotetico cristiano che chiede a un sacerdote o al Papa se certe persone possono davvero far parte della Chiesa; ecco perché la prima parte di questa citazione è tra virgolette, citando quella domanda).

Queste parole del Papa sono ormai ampiamente circolate su internet. Ho tre commenti.

Primo, è insegnamento cattolico che i peccatori sono ancora membri della Chiesa nonostante i loro peccati. Come Humble Catholic @HumbleCath ha commentato [QUI]: «Un rapido promemoria che tutti coloro che sono battezzati sono membri della Chiesa. Così Paolo e Giovanni usarono il termine santi». Come insegna il Catechismo del Concilio di Trento (1566) sulla Comunione dei Santi (grazie a Nathan Bird @NathanBirdCHA per averlo fatto notare [QUI]: «Coloro che vivono una vita cristiana nella carità godono tanti e preziosi doni e benefici divini e sono giusti e cari a Dio. Mentre le membra morte, cioè gli uomini peccatori e lontani dalla grazia di Dio, pur non venendo privati del beneficio di essere membra del corpo della Chiesa, non percepiscono, perché morti, quel frutto spirituale di cui godono gli uomini giusti e pii. Nondimeno, restando sempre nella Chiesa, vengono aiutati da coloro che vivono secondo lo spirito, perché possano ricuperare la grazia e la vita perduta, cogliendo quei frutti di cui restano privi coloro che sono del tutto separati dalla Chiesa» (Parte I, Articolo 9: Credo la Santa Chiesa Cattolica, la comunione dei Santi, Numero 120: Quali membri della Chiesa godono dei suoi beni spirituali).

Secondo, questo commento, sebbene esprima l’insegnamento tradizionale, sembra essere aperto a interpretazioni errate e a confusione, come molti hanno notato su Internet, incluso Danny Toma @Danny_Toma che osserva [QUI]: «Il problema non è che sia eretico di per sé (c’è un interpretazione ortodossa, poiché i battezzati che negano la fede possono sempre pentirsi e tornare alla piena comunione). Il problema è che è ambigua e soggetta a diverse interpretazioni». Questa possibile confusione o ambiguità è espressa dal commentatore Korbinian @KorbinianOpn [QUI]: «Se nella Comunione dei Santi ci sono apostati e bestemmiatori, che senso ha cercare di essere nella Comunione dei Santi? Se questo è vero e si può commettere qualsiasi apostasia o bestemmia e rimanere ancora nella Comunione dei Santi, che senso ha tentare?».

Terzo, per quanto riguarda coloro che sono attaccati alla Messa Tradizionale Latina, queste parole sembrerebbero certamente confortarli, sottolineando che, anche se hanno preoccupazioni dottrinali su alcune interpretazioni del Concilio Vaticano II, devono comunque essere considerati, come cattolici battezzati, membri della Chiesa. Sì, lo dico un po’ ironico, cercando di portare un certo senso di calma a quei cattolici che sentono che il Papa li tratta duramente, limitando il loro accesso alla liturgia antica. Parlo in modo un po’ umoristico, ma con buone intenzioni… per usare queste parole molto impegnative del Papa a favore di coloro verso i quali è stato apparentemente così severo.

Robert Moynihan

Postscriptum

«Ma la parabola del grano buono e della zizzania (Mt 13,24-30), non insegna nulla? La parabola della festa delle nozze (Lu 14,16-24), dove colui che si presenta senza l’abito nunziale il re ordinò che fosse legato mani e piedi e fosse gettato in un posto dove vi sarà pianto e stridore di denti, non insegna nulla? Il buonismo non è Cristiano, e non è Misericordia, ma è solo MENZOGNA. Al ladrone che si è pentito in croce insieme a Gesù e che lo ha riconosciuto, egli disse “in verità ti dico, oggi tu sarai con me in paradiso” (Lc 23,43); la stessa cosa non ha detto per l’altro che l’ha offeso» (Mario Scelli).

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