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domenica 10 settembre 2023

Un bilancio dello sviluppo della liturgia tradizionale nel 2023?

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 956 pubblicata da Paix Liturgique il 6 settembre 2023, in cui Christian Marquant, presidente dell’associazione Paix Liturgique, sotto forma di intervista, traccia il bilancio dello sviluppo della liturgia tradizionale nel mondo negli ultimi anni, soprattutto dopo l’epidemia di covid e la promulgazione del motu proprio Traditionis custodes.
Tra i punti fondamentali, emerge innanzitutto che «la stragrande maggioranza dei pastori ha evitato di scatenare una nuova guerra fratricida e il più delle volte ha saggiamente lasciato che le situazioni che si erano completamente calmate continuassero» e «il motu proprio Traditionis custodes ha fatto un’enorme pubblicità a favore della liturgia tradizionale».
È conseguito un rinnovato interesse per la liturgia tradizionale e «irevival sta interessando anche il catechismo tradizionale, perché Santa Messa e catechismo sono sempre legati», senza dimenticare «il sorprendente successo dei pellegrinaggi che si sono svolti in tutto il mondo negli ultimi due anni» (Covadonga in Spagna, Lujan in Argentina ed il più antico a Chartres in Francia).
In definitiva, in un quadro essenzialmente confortante, si rende evidente che «il motu proprio Traditionis custodes è un documento fuori dal tempo. È palesemente in contrasto con le convinzioni dei fedeli cattolici che praticano ancora oggi. […] E questi effetti, non voluti dai promotori del motu proprio Traditionis custodes, sono solo all’inizio».

L.V.


Paix Liturgique: Fino all’anno 2019 ci avete presentato un rapporto annuale sulla situazione e sullo sviluppo della liturgia tradizionale nel mondo in occasione delle riunioni del Coetus internationalis Summorum Pontificum a Roma. Ma da allora non l’avete più fatto.

Christian Marquant: Per gli anni 2020 e anche 2021, la crisi sanitaria non avrebbe reso possibile questo rapporto. Come sapete, in quel periodo era difficile viaggiare e le indagini sul campo diventavano impossibili, mentre molte istituzioni (seminari o comunità religiose) erano ferme. Poi c’è stata la promulgazione, nel luglio 2021, del motu proprio Traditionis custodes, che ha reso necessario un riesame di tutti i dati.
I Vescovi che non avevano mai accettato di applicare le misure benefiche proposte da Papa Benedetto XVI con il motu proprio Summorum Pontificum hanno chiesto ai loro fedeli di interrompere «immediatamente» le richieste. Quelli che erano sul punto di concedere qualche briciola dopo oltre quattordici anni di attesa hanno ritenuto più spesso urgente aspettare.

Paix Liturgique: Quindi tutto è scomparso?

Christian Marquant: Niente affatto! Non abbiamo mai smesso di ripetere che la stragrande maggioranza dei pastori ha evitato di scatenare una nuova guerra fratricida e il più delle volte ha saggiamente lasciato che le situazioni che si erano completamente calmate continuassero.

Paix Liturgique: Ma c’è stato un rallentamento nella creazione di nuovi gruppi?

Christian Marquant: In generale, è vero. In effetti, anche molti gruppi che stavano per formalizzare la loro richiesta di celebrazione hanno deciso che sarebbe stato meglio aspettare giorni migliori.

Paix Liturgique: Tanto più che il motu proprio stesso sembrava vietare nuove autorizzazioni…

Christian Marquant: In effetti, l’articolo 3, paragrafo 6, del motu proprio Traditionis custodes afferma che «il vescovo […] avrà cura di non autorizzare la costituzione di nuovi gruppi». Questo non incoraggiava chi aveva intenzione di farlo e forniva un argomento di ferro per rifiutare a chi comunque non era molto favorevole queste richieste che il motu proprio Summorum Pontificum aveva permesso…

Paix Liturgique: Questo significa che dal motu proprio Traditionis custodes lo sviluppo delle Sante Messe tradizionali si è fermato?

Christian Marquant: In concreto, lo sviluppo in ambito diocesano ha subito un rallentamento, senza fermarsi del tutto. E a livello globale, il numero di nuove celebrazioni non è trascurabile. Noterete anche che le comunità periferiche, come la Fraternità sacerdotale San Pio X, che non dipendono direttamente dalle decisioni del motu proprio Traditionis custodes, hanno continuato a estendere i loro apostolati in Francia, in Europa e nel mondo.

Paix Liturgique: Ma lei non vuole proporre tutto questo.

Christian Marquant: Per non additarli ai nemici della pace. Ma ci sono stati nuovi insediamenti in Francia, in Europa e ovunque.

Paix Liturgique: Ma ci sono state anche soppressioni…

Christian Marquant: Ci sono state soppressioni, come quella molto famosa dell’Arcidiocesi metropolitana di Chicago, e anche ridimensionamenti, come nel caso dell’Arcidiocesi metropolitana di Parigi.
Si tratta di una situazione minoritaria perché, come dicevo, la maggior parte dei Vescovi ha preferito scendere a patti senza fare la guerra ai propri fedeli. A questo proposito, vi rimando alla nostra ultima intervista con Louis Renaudin (lettera 948 del 24 luglio 2023) [QUI su MiL: N.d.T.].

Paix Liturgique: Questo significa che lo sviluppo della liturgia tradizionale si è praticamente fermato?

Christian Marquant: Se non fosse che, paradossalmente, il motu proprio Traditionis custodes ha fatto un’enorme pubblicità a favore della liturgia tradizionale.

Paix Liturgique: In che senso?

Christian Marquant: Dopo il motu proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007, la liturgia tradizionale era diventata un argomento irritante per molti nel panorama ecclesiastico, ma in un certo senso era stata banalizzata e non tormentava più gli uomini di buona volontà. Ma il tentativo di scardinarlo con la pubblicazione di tre testi successivi (il motu proprio Traditionis custodes, i responsa ad dubia su alcune disposizioni della lettera apostolica in forma di «motu proprio» Traditionis custodes e la lettera apostolica Desiderio desideravi) semplicemente non fu compreso da molti fedeli cattolici, che in genere non conoscevano l’argomento, ma che cominciarono a interessarsene e spesso a prenderci gusto (per non parlare dell’effetto covid, quando le parrocchie «ordinarie», a differenza di quelle «straordinarie», non funzionavano più), questa liturgia si rivelò finalmente corrispondente alla loro fede cattolica.

Paix Liturgique: Quindi c’è un rinnovato interesse.

Christian Marquant: Sia negli Stati Uniti che in Europa, in particolare in Francia, c’è stato un numero non trascurabile di convegni e congressi militanti organizzati intorno al tema della liturgia tradizionale da difendere e sviluppare. È stato così a Parigi il 24 settembre 2022 e sarà così anche il 23 settembre 2023, con un simposio organizzato dalle associazioni Renaissance Catholique, Oremus, Una Voce, Notre-Dame de Chrétienté e Lex Orandi sul tema: «Quel avenir pour la messe traditionnelle?» [Quale futuro per la Messa tradizionale?: N.d.T]. Il revival sta interessando anche il catechismo tradizionale, perché Santa Messa e catechismo sono sempre legati.


Paix Liturgique: Su cosa basa il suo lavoro?

Christian Marquant: Posso fornire due elementi. Il primo è la rete sociale. Con internet, il mondo non ha più frontiere; le informazioni provenienti da tutto il mondo ci permettono – a volte andando a vedere di persona – di vedere che si formano e si sviluppano gruppi dove nessuno se lo aspettava.
Ma preferisco non dirvi di più per non attirare l’attenzione su quelle parti del mondo dove l’istituzione della liturgia tradizionale è in gestazione. Lo potrete vedere quando potremo di nuovo pubblicare con calma un rapporto annuale sullo sviluppo della liturgia tradizionale nel mondo. Possiamo già dire che su questa scala globale il motu proprio Traditionis custodes ha avuto solo un successo molto relativo.

Paix Liturgique: E il secondo punto?

Christian Marquant: Il sorprendente successo dei pellegrinaggi che si sono svolti in tutto il mondo negli ultimi due anni.

Paix Liturgique: Quali?

Christian Marquant: Il magnifico Pellegrinaggio Nuestra Señora de la Cristiandad a Covadonga, in Spagna, che in tre anni ha triplicato il numero di pellegrini, alcuni dei quali provenienti da molti Paesi dell’Europa e dell’America Latina (lettera 949 del 1º agosto 2023) [QUI su MiL: N.d.T.].

Paix Liturgique: Ma abbiamo anche pubblicato una lettera sul Pellegrinaggio di Lujan in Argentina…

Christian Marquant: … che rivela la stessa situazione, cioè un aumento considerevole dei pellegrini e un’inaspettata internazionalizzazione (lettera 954 del 23 agosto 2023) [QUI su MiL: N.d.T.].

Paix Liturgique: Perché inaspettata?

Christian Marquant: Perché, se può sembrare normale vedere un afflusso di pellegrini da regioni in cui la liturgia tradizionale è viva e vegeta, è più inaspettato vedere molti pellegrini, e anche sacerdoti, provenire da Paesi come la Bolivia o il Venezuela, Paesi che abbiamo indicato come ancora estranei al mondo tradizionale nella nostra recensione del 2019.

Paix Liturgique: E naturalmente c’è stato il Pèlerinage de Pontecôte di Chartres.

Christian Marquant: Che, come Lujan e Covadonga, ha dovuto bloccare le iscrizioni quindici giorni prima del giorno della partenza del pellegrinaggio a causa dell’afflusso troppo elevato di pellegrini!

Paix Liturgique: Senza che questi pellegrinaggi «competano» tra loro.

Christian Marquant: Non sono in concorrenza tra loro, ma si completano a vicenda, e credo che nei prossimi anni potremo assistere a un aumento dei pellegrinaggi in altri Paesi, dove i laici faranno conoscere ai loro pastori chi sono e di cosa hanno bisogno.

Paix Liturgique: Devo ammettere che sono rimasto molto colpito dal video dell’arrivo dei pellegrini a Lujan.

Christian Marquant: Conosco più di una persona che ha pianto guardando il video dei tanti giovani (forse non così giovani come in altri pellegrinaggi), determinati e volenterosi, che arrivavano al santuario di Lujan dove era stato proibito loro di celebrare la Messa!


Paix Liturgique: Chartres è anche internazionale?

Christian Marquant: Lo è da molto tempo. Credo che chiunque abbia partecipato anche solo una volta al pellegrinaggio di Notre-Dame de Chrétienté abbia notato l’impressionante presenza di capitoli e bandiere straniere. Jean de Tauriers, Presidente dellassociazione Notre-Dame de Chrétienté, ha presentato questo carattere internazionale a Roma nel 2019, durante l’incontro del Coetus internationalis Summorum Pontificum, ma credo che molti di noi non lo apprezzino abbastanza.

Paix Liturgique: Come si può misurare?

Christian Marquant: Per la prossima newsletter daremo la parola a Jean de Tauriers, in modo che possa fare un po’ più di luce su questo argomento.

Paix Liturgique: Un’ultima domanda… Che ne è del motu proprio Traditionis custodes in tutto questo?

Christian Marquant: In effetti, il motu proprio Traditionis custodes è un documento fuori dal tempo. È palesemente in contrasto con le convinzioni dei fedeli cattolici che praticano ancora oggi. Da qui la crescita ancora maggiore degli ingressi nei seminari tradizionali dopo il motu proprio. E questi effetti, non voluti dai promotori del motu proprio Traditionis custodes, sono solo all’inizio.

Paix Liturgique: Quindi presto pubblicherete dei rapporti sullo sviluppo della liturgia tradizionale nel mondo?

Christian Marquant: Sono sicuro che lo faremo, e spero che ci ritroveremo tutti il 23 settembre per il secondo simposio di Parigi sulla liturgia tradizionale.

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