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domenica 17 giugno 2018

"La rielezione del governo di Orbán é un «segno» ma in Italia non se ne parla" (perchè non se ne doveva parlare...)

L'Omelia che Mons. Németh László*, del Clero dell'Arcidiocesi di Esztergom-Budapest (Ungheria), ha pronunciato in occasione della Festa del Sacro Cuore di Gesù nell'omonima chiesa di Tolentino (Macerata) che, come è noto, dopo il terremoto del 2016 è stata prontamente ricostruita, restaurata e messa in sicurezza antisismica dal Governo Ungherese .
Attualmente, dopo quasi due anni dal sisma, è l'UNICA chiesa del centro storico della Città aperta al culto e una delle poche chiese dei paesi del cratere ad esser stata restaurata.
AC 


Omelia della Solennità del Sacro Cuore di Gesù
di  Mons. Németh László*

Tolentino, 8 giugno 2018. Cari Fratelli e Sorelle, dal 9 dicembre dell’anno scorso in questa Vostra bellissima Chiesa si trova una lapide che commemora l’aiuto prestato dal governo ungherese per la ricostruzione dopo il terremoto. 
In Italia si è parlato male fino ad ora dell’Ungheria e del nostro Primo Ministro ma non qui ( a Tolentino), e gli ungheresi che sono venuti per la benedizione della Chiesa restaurata ( riaperta al culto il 9 dicembre 2017 N.d.R. vedere MiL QUI e QUI) e quelli residenti in Italia sono ancor più orgogliosi . 
Il terremoto ha danneggiato delle chiese e case, ma è diventato l’occasione di creare un rapporto con l’Ungheria e di costruire un amicizia con l’Ungheria. 
Per questo sono qui sacerdote ungherese a celebrare la Santa Messa in occasione della prima festa del Sacro Cuore di Gesú dopo la riapertura di questa Chiesa
Ora vorrei raccontarvi una storia che é molto simile alla vostra: il 26 aprile del 2018 padre Salar Kajo, il parroco iracheno di Tell-Aszkúf ha tenuto una conferenza alla Facoltá di Giurisprudenza dell’Universitá Cattolica di Budapest sulla ricostruzione del loro villaggio con gli aiuti del governo ungherese.  ( Cfr. MiL  QUI QUI e Ambasciata Ungheria QUI  )
Hanno chiesto aiuto dai governi europei. 
Era l’Ungheria che ha risposto subito e ha prestato un finanziamento per la ricostruzione.
Dal contributo del governo ungherese hanno ricostruito mille case, una scuola e la chiesa,
che é sempre il simbolo della speranza e della rinascita. (Cfr. MiL QUI )
Secondo il parroco Tell-Aszkúf é una figlia adottata dall’Ungheria, cosi é tornata la fede nel futuro. 
La ricostruzione hanno fatto loro perché cosi hanno potuto usare meglio il finanziamento. 
Tutta la comunitá pregava prima dell’elezioni parlamentari che si é svolta in Ungheria il 8 aprile perché il governo che ci ha dato aiuto potesse rimanere. 
É stato cosi. 
Per questo quei nostri fratelli ritengono che la rielezione del governo di Orbán é un segno
Hanno denominato il loro paese: figlia dell’Ungheria. 
É una notizia di cui in Italia non se ne parla. 


Oggi festeggiamo il Sacro Cuore di Gesú. 
Il brano evangelico racconta che un soldato romano ha aperto il costato di Gesú da cui sgorgeva acqua e sanque. 
La festa di oggi ci invita di riscoprire l’amore infito di Gesú. Secondo i padri della Chiesa l’acqua e sangue sono i segni dei Sacramenti. 
Ora vorrei parlare del battesimo, del sacramento in cui comincia la nostra vita in Cristo. Quest’anno nelle Sante Messe domenicali legiamo il Vangelo di Marco che é destinato ai catechumeni. Con il racconto della storia di Gesú dal battesimo fino alla risurrezione Marco,
L'evangelista avrebbe voluto trasmettere la fede a coloro che si preparavano al battesimo. L’annuncio della risurrezione di Cristo in esso esprime molto bene questa sua caratteristica. Mentre negli altri vangeli sono gli angeli che annunciano alle donne che si sono recate alla tomba la notizia che Gesú é risorto, nel vangelo di Marco un giovanotto vestito di una veste bianca dice "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. 
È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. 
Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. 
Là lo vedrete, come vi ha detto (Mc 16-6-7). 
Il Vangelo di Marco descrive anche che nel momento dell’arresto di Gesú nei Getsemani tutti i discepoli scapparono, solo un giovanotto rimaneva con lui, ma quando volevano arrestarlo anche lui scappò via completamente nudo. 
Questa figura del giovane ha anche un significato simbolico. 
É il simbolo del cristiano che accetta la fede in Cristo che ha sofferto e risorto. 
Prima della crocifissione di Cristo lascia i suoi vestiti e dopo la risurrazione si mette la veste bianca perché nel battesimo ha accettato la fede, é morto e risorto con Cristo. 
Con il Vangelo di Marco siamo chiamati anche noi conoscere sempre di piú la nostra fede, aprofondirla e cercando sempre risposte personali, rinnovare i nostri promessi battesimali, e ritrovare il vestito bianco, vuol dire la purezza della nostra anima. 
La nostra fede é la risposta all’amore di Cristo che é stato manifestato in modo definitivo sulla croce. San Paolo nella sua lettera agli Efesini dice: State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, [15] e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. [16] Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; [17] prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. (Ef 6,14-17). 
Cosa vuol dire questo testo? 
San Paolo ci incoraggia i suoi lettori di essere armati. 
Parla della cintura, della corazza, dello scudo ecc. 
Sa benissimo che la vita cristiana, la sequela di Cristo é una battaglia e una continua lotta contro il maligno. 
Cosa significano le atrazzature di cui parla San Paolo? 
Sarebbe lungo spiegare il significato di tutte, per questo accenno solo il significato della cintura. 
Nell’antichitá anche gli uomini portavano un vestito lungo e ampio, quando si doveva fare qualche lavoro o mettersi in marcia, lo si tirva su e ci si stringeva ai fianchi un cingolo. Cingere i fianchi é diventato quindi simbolo di prontezza a muoversi, a lavorare, a far qualcosa ... 
Vuol dire che noi battezzati dobbiamo sempre essere pronti di seguire Cristo, riconoscere la sua volonta e mettere in pratica nella nostra vita quotidiano. 
Come i pastori di Betlemme che quando hanno ricevuto la notizia dagli angeli subito sono andati in fretta per trovare il bambino. 
L'Apostolo Paolo parla della cintura della veritá? 
La parola di veritá é tutto l’annuncio evangelico. 
La veritá é il piano di Dio per la salvezza dell’uomo, che é stato rivelato in Gesú Cristo. 
Nella sua lettera Paolo esprime due cosa fondamentali su questo piano di Dio: la nostra vita é oggetto di un iniziativa di Amore di Dio e questa iniziativa é costata cara a Dio. 
Dice San Paolo: Nel Figlio diletto dato per noi abbiamo la redenzione mediante il suo sanque. (Ef 1,6) 
Nella nostra vita quotidiana cosi confusa, cosi travagliata dobbiamo sempre tener presente queste due veritá che ci possono dara forza e coraggio per andare avanti. 



Prima di concludere vorrei presentarvi un personaggio importante della Chiesa ungherese: Il Cardinale József Mindszenty morto nel 1975. ( Cfr. MiL QUI )
La sua causa di beatificazione sará esaminato il 14 giugno nella Congregazione dei Santi. 
Il Servo di Dio é diventato arcivescovo Primate d’Ungheria nel 1945, subito dopo la seconda querra mondiale. 
Ha lottato per la sua Chiesa contro i comunisti. 
Lo hanno arrestato il 26 dicember 1948 e lo hanno condannato in un processo-farsa all’ergastolo. 
Nelle sue Memorie che sono state pubblicate nel 1974 Cardinale Mindszenty scrive una cosa che riquarda proprio la festa di oggi. 
In carcere, nei primi nove mesi, non potè celebrare né assistere alla Santa Messa. 
Scrisse a tale proposito “dopo nove mesi di carcere potrei celebrare per la prima volta nella festa del Sacro Cuore di Gesù del 1950”. 
Era proprio la stessa festività nella quale ricevette l’Ordinazione sacerdotale 35 anni prima, il 12 giugno del 1915. 
La festa e la celebrazione della festa di Sacro Cuore era per il Cardinale una fonte di forza nelle sue sofferenze, e puo essere anche per noi per affrontare le nostre battaglia contro il maligno e rispondere sempre meglio all’amore infinito di Cristo che ci ha detto “E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). 
Lasciamoci di essere attirare a se e vi prego di pregare per la causa di beatificazione del nostro Cardinale József Mindszenty perché possiamo venerare più presto possibile tra i Beati della Chiesa. 
Amen. 



* Mons. Németh László, Presidente della Fondazione di Santo Stefano e Coordinatore nazionale degli ungheresi in Italia.

Foto: Esterno e interno della Chiesa del Sacro Cuore  di Tolentino (Mc) dove si celebra regolarmente la Santa Messa in rito romano antico dopo il recente restauro e messa in sicurezza antisismica .

5 commenti:

  1. Oggi “Giornata mondiale del rifugiato” titolano a tutta pagina i giornali di regime (settimanali diocesani); ciò mi ha fatto venire in mente la canzone partigiana “Bella ciao”, là dove dice “una mattina /mi son svegliato/ e ho trovato l’invasor…”. Proprio così, mi son detto, li ho trovati, ed erano migliaia, centinaia di migliaia, tutti baldi giovanotti dalla pelle scura, ben pasciuti, con lo smartphone ultimo modello (mentre io, pensionato, ho ancora il telefono “a manovella”), incavolati neri perché non gradivano tortellini e lasagne, che gettavano sdegnati per strada.
    Poi c’era un uomo biancovestito, superbo ed altezzoso, che gridava “Vergogna! Vergogna”, rivolto al popolo italiano, colpevole, secondo lui, di opporsi all’invasine selvaggia, massiccia ed incontrollata di popoli afro-asiatici di diversa religione (islamica), cultura, lingua e civiltà, alla ricerca di un lavoro da noi inesistente perfino per i nostri giovani e padri di famiglia “esodati”, ragion per cui finivano per dedicarsi a furti, rapine, spaccio, stupri e violenze di ogni genere (specie verso i nostri anziani, le nostre donne, i più deboli e indifesi); ma guai a farlo notare, si rischiava di passare per razzisti, fascisti, nemici dei popoli sofferenti, divisivi e non inclusivi.
    E c’era sempre quell’uomo biancovestito che gridava “ Accoglienza, accoglienza, senza se e senza ma, a tutti, perché tutti ne hanno diritto, come hanno diritto di diventare subito cittadini italiani, ed ottenere il diritto di voto”.
    Dentro di me, speravo di essere in un incubo, dal quale poi mi sarei svegliato, trovando la mia solita, bella Italia, civile, pulita, sicura, solidale nel vero senso della parola (cioè per i pochi veri bisognosi, prevalentemente italiani); e invece no: mi sono dato un pizzicotto, ed ero ben sveglio! L’incubo lo stavo vivendo realmente, e sembrava essere senza via d’uscita.
    Povera Italia, povera Chiesa Cattolica, poveri i nostri figli e nipoti, ho pensato, condannati al meticciato, a paghe da fame, all’emigrazione, oppure alle rivolte sociali (le famose ”banlieux dei nostri cugini d’oltralpe) e ad una guerra fratricida.
    Mio dio, vieni a salvarci, Signore, vieni presto in nostro aiuto, invia Tua (e per grazia Tua anche nostra) Madre, Maria SS.ma, Regina delle Vittorie, assieme a San Michele Arcangelo ed alla milizia celeste, per sconfiggere le forze oscure e tenebrose che complottano per distruggere la civiltà cristiana, europea ed italiana, usando a tal fine il potere politico e religioso (un nuovo cesaropapismo, stavolta però di stampo diabolico).

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  2. Ormai chi conserva la vera fede è inviso non solo ai regimi liberal-massonici che GPII definì giustamente "tirannici" ma anche alla gerarchia cattolica che ha ignorato la coraggiosa decisione dell' Ungheria di rimanere cattolica. Lo ha fatto per la testimonianza dei martiri e confessori del regime comunista.

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  3. Migranti : profughi, richiedenti asilo oppure clandestini illegittimi ?
    diritti dello straniero e doveri dell’ospitante ?


    … in realtà, sembra piuttosto che si tratti di una massiccia, incontrollabile invasione islamica afro-asiatica, programmata, mascherata ed imposta con un martellante lavaggio del cervello dalle forze di sinistra, colluse con la gerarchia ex cattolica (papa in testa), ed entrambe al servizio di poteri occulti (oligarchia massonica finanziaria, plutocratica, dittatoriale); gli ospitanti “forzati” non possono opporre il benché minimo dissenso a tale invasione, pena l’accusa di essere razzisti, fascisti, non inclusivi, e di venire subito emarginati ed additati al pubblico ludibrio.
    Quali gli artefici di un simile, colossale inganno? Le lobbies finanziario-plutocratiche mondiali, una oligarchia trasversale internazionale che mira al controllo globale del pianeta, mediante la creazione di un unico governo mondiale e di un’unica religione mondiale, mettendo a tacere, con le buone o con le cattive, ogni voce dissenziente.
    Ma vediamo, di seguito, alcune di queste voci dissenzienti, tratte da siti cattolici tradizionalisti :


    1 - Oggi, domenica 17 giugno 2018, “Giornata mondiale del rifugiato” titolano a tutta pagina i giornali di regime (settimanali diocesani), il che mi ha fatto venire in mente la canzone partigiana “Bella ciao”, là dove dice “una mattina /mi son svegliato/ e ho trovato l’invasor…”. Proprio così, mi son detto, li ho trovati, ed erano migliaia, centinaia di migliaia, tutti baldi giovanotti dalla pelle scura, ben pasciuti, con lo smartphone ultimo modello (mentre io, pensionato, ho ancora il telefono “a manovella”), incavolati neri perché non gradivano tortellini e lasagne, che gettavano sdegnati per strada.
    Poi c’era un uomo biancovestito, superbo ed altezzoso, che gridava “Vergogna! Vergogna”, rivolto al popolo italiano, colpevole, secondo lui, di opporsi all’invasine selvaggia, massiccia ed incontrollata di popoli afro-asiatici di diversa religione (islamica), cultura, lingua e civiltà, alla ricerca di un lavoro da noi inesistente perfino per i nostri giovani e padri di famiglia “esodati”, ragion per cui finivano per dedicarsi a furti, rapine, spaccio, stupri e violenze di ogni genere (specie verso i nostri anziani, le nostre donne, i più deboli e indifesi); ma guai a farlo notare, si rischiava di passare per razzisti, fascisti, nemici dei popoli sofferenti, divisivi e non inclusivi.
    E c’era sempre quell’uomo biancovestito che gridava “Accoglienza, accoglienza, senza se e senza ma, a tutti, perché tutti ne hanno diritto, come hanno diritto di diventare subito cittadini italiani, ed ottenere il diritto di voto”.
    Dentro di me, speravo di essere in un incubo, dal quale poi mi sarei svegliato, trovando la mia solita, bella Italia, civile, pulita, sicura, solidale nel vero senso della parola (cioè per i pochi veri bisognosi, prevalentemente italiani); e invece no: mi sono dato un pizzicotto, ed ero ben sveglio! L’incubo lo stavo vivendo realmente, e sembrava essere senza via d’uscita.
    Povera Italia, povera Chiesa Cattolica, poveri i nostri figli e nipoti, ho pensato, condannati al meticciato, a paghe da fame, all’emigrazione, oppure alle rivolte sociali (le famose ”banlieux” dei nostri cugini d’oltralpe) e ad una guerra fratricida.
    Mio dio, vieni a salvarci, Signore, vieni presto in nostro aiuto, invia Tua (e per grazia Tua anche nostra) Madre, Maria SS.ma, Regina delle Vittorie, assieme a San Michele Arcangelo ed alla milizia celeste, per sconfiggere le forze oscure e tenebrose che complottano per distruggere la civiltà cristiana, europea ed italiana, usando a tal fine il potere politico e religioso (un nuovo cesaropapismo, stavolta però di stampo diabolico).
    Catholicus



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  4. ..... 2 - “L'atto di aprire le porte agli invasori, quasi sempre ostili alla nostra civiltà, non è carità cristiana.
    Carità fu quella di Leone Magno che fermò Attila, quella di Pio v che permise la vittoria di Lepanto, quella di Marco d'Aviano che organizzò la vittoria sotto le mura di Vienna.
    In sostanza: accogliere gli invasori non è carita'
    Quando vado a casa da qualcuno prima mi annuncio per vedere se questo qualcuno può ricevermi. Poi arrivo a casa sua, suono, dico chi sono e se lui mi apre la porta allora entro.
    Sorridente e amichevole.
    Mi sembra corretto. Invece oggi con questi "migranti" si assiste alla scorrettezza assunta come sistema.
    Qui gli estranei entrano spalancando la porta, pretendono di essere serviti e riveriti, se non peggio, e pretendono, insieme ai loro complici, di mettere il padrone di casa alle corde con diversi livelli di ricatti morali.
    Infatti assistiamo al ben triste spettacolo di una parte di italiani, per fortuna apparentemente sempre più piccola, che esercita un ricatto morale inaccettabile verso quella parte di italiani che alla sua casa ci tiene e vorrebbe continuare ad essere padrone a casa propria e non fare entrare per forza personaggi che ogni giorno si ammassano davanti all' uscio, per niente amichevoli e dalle dubbie intenzioni.
    E allora scatta il ricatto morale: siete fascisti, razzisti, xenofobi, non siete cristiani.
    Magari detto da gente mai stata in Chiesa e che ha presenziato una volta alla Cresima della nipote aspettando fuori, nervoso perché si faceva tardi per il pranzo.
    E non va bene.
    Ma in questa vicenda dei falsi profughi ci sono troppe cose che non vanno bene.
    Costoro sono definiti "profughi" dai loro complici per impietosire l'opinione pubblica ma non lo sono se non in percentuali attorno al 10%.
    E non va bene.
    Siamo costretti dal mainstream umanitario ad accogliere persone che arrivano da zone di guerra e per quanto ne sappiamo potrebbero essere terroristi o delinquenti.
    E non va bene.
    Questi che arrivano spesso non hanno i documenti, cosa inaudita per chi vuole entrare in qualsiasi paese, e si rendono irreperibili a casa nostra. Ma ai migranti va perdonato tutto.
    Specialmente quando commettono ogni genere di reati.
    E non va bene.
    Siamo costretti a salvare persone che partono per essere salvate. Ma si salva qualcuno che accidentalmente si trova in una situazione di pericolo e non chi il pericolo se lo va a cercare per motivare il nostro intervento.
    E non va bene.
    Se decidiamo di non intervenire presso coloro che per l'ennesima volta ci hanno attirato con l'inganno siamo fascisti, xenofobi, razzisti e i loro complici si augurano che qualche migrante muoia per farci sentire più in colpa.
    E non va bene.
    Beh. cari ricattisti, vi debbo dare una brutta notizia: se c'è in ballo la mia Patria io non sono ricattabile”.
    Fausto Grassi


    3 - Ho io il diritto di andare a vivere nella bella casa dove abita un altro che se l'è costruita e pagata con i soldi guadagnati, ereditati o risparmiati con sacrificio e fatica? Posso imporgli di lasciarmi godere dell'abitazione e di condividerne la proprietà? Semplicemente NO, perché la proprietà è un diritto naturale e vige il 10° comandamento: "NON DESIDERARE LA ROBA DEGLI ALTRI" a ribadire che la roba ha dei legittimi proprietari.... Ora, quando riguarda gli individui si parla di "res privata", quando riguarda i popoli si parla di "res publica".... E non esiste il diritto dei popoli di entrare nella repubblica altrui e di pretenderne la titolarità.... La proprietà - del singolo e dei popoli - è un diritto sancito dalla Natura e, per i cristiani, anche dalla Sacra Scrittura; solo per Marx e per i suoi adepti, oppure per i pauperisti che fraintendono il Vangelo, essa è un furto e va socializzata....
    Davide Lovat

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