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lunedì 14 febbraio 2011

Dimissioni accolte in un lampo per un arcivescovo arcimodernista

mons. Albert Rouet in una comunità di base, per l'occasione senza la cravatta d'ordinanza

L'arcivescovo di Poitiers (nella foto), indegnissimo e caricaturale successore di Sant'Ilario, ha compiuto finalmente i 75 anni lo scorso 28 gennaio. Nemmeno dieci giorni dopo, la Santa Sede l'ha sollevato dall'incarico; senza nemmeno sapere chi mettere come successore a tamponare le piaghe che il figuro ha cagionato. Ma pur di toglierlo di torno, è stato nominato un amministratore apostolico nella persona del suo ausiliare Pascal Wintzer (persona un po' più normale, che era stato appioppato nel 2007 al sulfureo arcivescovo proprio per cercare di contenerlo).

Intanto, nei sedici anni in cui è rimasto in carica, si è fatto vociante (e scrivente) propugnatore di una Chiesa senza parrocchie e senza preti, in cui 'unità pastorali' di laici svolgano il ruolo di 'animazione liturgica' sovraintesi da "viri probati" ordinati e, naturalmente, sposati. E ritiene tale soluzione addirittura una benedizione, un progresso, rispetto al modello tradizionale in cui ogni parrocchia aveva un parroco e magari dei vicari: una delle sue opere si intitola La chance d'un christianisme fragile, La fortuna(!) di un cristianesimo fragile. Un cristianesimo forte, per lui, sarebbe una iattura.

Di lui ricorderete, forse, che ci occupammo (link) per la prefazione ad un libro che metteva in dubbio la divinità di Cristo e, naturalmente, la morale sessuale (si finisce sempre lì, forse per qualche inconfessato problema personale: vi ricordate mons. Weakland?); o per l'intervista in cui denunciava il solito "centralismo romano" e proponeva una ricetta 'nuova': indovinate un po'? l'apertura al mondo; od infine per l'abitudine di dare spazio sui mezzi di comunicazione diocesani ai soliti monaci teologanti che affermano che la transustaziazione è un'inaccettabile teoria medioevale e che la devozione eucaristica fuori della messa è illegittima.

Il migliore augurio che possiamo fare al neo-pensionato (dopo quello di tentare di salvarsi l'anima) è che speriamo di non sentir mai più parlare di lui. Sparisca dunque, come è sparita la fede nella sua diocesi.

Enrico

40 commenti:

  1. Nobis quoque peccatoribus14 febbraio 2011 alle ore 00:58

    Dalle mosse future capiremo se Rouet non e' stato prorogato perche' procedeva nella direzione sbagliata o perche' procedeva troppo velocemente e in maniera troppo evidente verso quella stessa direzione.

    FdS

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  2. Ma vescovi come Rouet non possono essere deposti per tempo per eresia?

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  3. Ho idea che tra vescovi e preti "ereticali" (ovvero in odore di eresia, magari per fumosità della dottrina, senza per forza limitarsi agli eretici conclamati) rischieremmo di non avere abbastanza clero per coprire tutte le diocesi!

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  4. Non ho capito bene , questo vescovo che se ne va in pensione è di Poitiers o della chiesa Ambrosiana?

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  5. Ma che senso ha un vescovo che mette in discussione la divinità di Cristo? Come può svolgere il suo compito di annunciare il Vangelo se non ci crede?

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  6. Di questi vescovi ne furono sfornati  a decine nell'era del card. Re.

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  7. no di certo Riccardo, se non ti chiami Lefebvre, sei immune: non puoi beccarti nessunissima scomunica,
    neanche se metti in dubbio la divinità di Cristo...

    é la prima regola (non detta, ma sempre applicata) del CVII, vietato-vietare ...tranne cha a Lefebvre

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  8. Mi sembra che l'abbé Michle sia disoccupatoe disponibile, no? Visto che Nourrichard la sbattuto fuori a pedate.
    Ecco una cosa che potrebbe farmi cambiare idea su questo papa:  nominare l'abbé Michel vescovo di Poitiers, domani martedi 15 febbraio.

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  9. Ma crede ancora che il Papa nomini i vescovi? Il Papa accetta le indicazioni che gli vengono date,nelle quali influisce per lo più la relativa conferenza episcopale e in piccola parte la congregazione per i vescovi. Sarà un grosso successo se Rouet verrà sostituito con Wintzer, che peraltro ha già assistito alla Messa V.O. in diocesi e che ha posizioni ortodosse in campo dottrinale.

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  10. il nuovo Codice di Diritto Canonico varato da papa Wojtyla nell'83 afferma: 

    Can. 377-     §1 "Il Sommo Pontefice nomina liberamente i vescovi, oppure conferma quelli che sono stati legittimamente eletti"    e anche
    Can. 378 -    §1. Per l'idoneità di un candidato all'episcopato, si richiede che sia eminente per fede salda, buoni costumi, pietà, zelo per le anime, saggezza, prudenza e virtù umane...
                      §2. Il giudizio definitivo sull'idoneità del candidato <span>spetta alla Sede Apostolica</span>.

    pero' é anche vero che siamo nella chiesa del CVII, cioé della disobbedienza a oltranza dove ognuno fa quello che gli pare in barba a tutto, anche al al codice canonico...

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  11. <span>il nuovo Codice di Diritto Canonico varato da papa Wojtyla nell'83 afferma:</span>
    <span> 
    Can. 377    -  §1 Il Sommo Pontefice nomina liberamente i vescovi, oppure conferma quelli che sono stati legittimamente eletti    e anche </span>
    <span> 
    Can. 378    -  §1. Per l'idoneità di un candidato all'episcopato, si richiede che sia eminente per fede salda, buoni costumi, pietà, zelo per le anime, saggezza, prudenza e virtù umane...  
                       §2. Il giudizio definitivo sull'idoneità del candidato <span>spetta alla Sede Apostolica</span>.  
      
    pero' é anche vero che siamo nella chiesa del CVII, cioé della disobbedienza a oltranza dove ognuno fa quello che gli pare in barba a tutto, anche al al codice canonico...</span>

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  12. Beh! Potevano mandarlo via anche prima se ci tenevano al bene delle anime!

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  13. <span><span>il nuovo Codice di Diritto Canonico varato da papa Wojtyla nell'83 afferma:</span>  
    <span>   
    Can. 377    -  §1 Il Sommo Pontefice nomina liberamente i vescovi, oppure conferma quelli che sono stati legittimamente eletti  </span><span>   
    Can. 378    -  §1. Per l'idoneità di un candidato all'episcopato, si richiede che sia eminente per fede salda, buoni costumi, pietà, zelo per le anime, saggezza, prudenza e virtù umane...    
                       §2. Il giudizio definitivo sull'idoneità del candidato <span>spetta alla Sede Apostolica</span>.    
    </span></span>

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  14. Questo è il problema cara Annarita: " chi tiene piu' al bene delle anime ???? "
    Quando senti parlare di sacerdoti che tengono le  chiese sempre chiuse, che sono impegnati  a far di tutto tranne che : essere sempre disponibili  x le confessioni, far visita ai malati e magari con l'occasione proporre loro il Sacramento dell'Estrema Unzione una grazia per il corpo e l'anima, seguire il catechismo..ecc.ecc. DA questo capisco che hanno perso il vero e santo motivo della loro vocazione, percio' non mi stupisco di sentir parlare anche di certi vescovi.. Una cosa è certa, non bisogna stancarsi di pregare per tutti i sacerdoti, per chi si sta preparando alla vita di VERO MINISTRO di Dio, e anche ma direi  SOPRATTUTTO per quei sacerdoti che hanno perso la fede e  che ahimè spesso procurano dei  danni... La preghiera,essere sempre in Grazia di Dio e l'affidare tutto nelle Sue mani, sara' quello che ci aiutera' a non farci travolgere da queste tristezze... 

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  15. Redazione di Messainlatino.it14 febbraio 2011 alle ore 11:21

    A quel che mi risulta l'Abbè Michel adesso è parroco in altra parrocchia ( o forse unità pastorale :'( ).

    Sebastiano P.

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  16. non mi sembra un'ostacolo insormontabile per Roma; spostare un parroco che é in carica da due mesi...

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  17. <span>non mi sembra un'ostacolo insormontabile per Roma; spostare un parroco che é in carica da due mesi... speriamo !</span>

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  18. ...poveretto.....oramai e' scaduto!

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  19. Mi cita il codice di diritto canonico? Crede che non lo conosca? Senza offesa, La pensavo un po' più perspicace. Sa che differenza c'è tra norme e prassi effettiva? Dove sta scritto, ad esempio, che Schonborn può impunemente celebrare Messa con i palloncini o che Lehmann possa fare il pagliaccio travestendosi? Parlo di cardinali, per il resto basta guardarsi attorno...
    Ciò detto, ben vengano tanti abbé Michel.

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  20. A.C. so bene qual'é la situazione. Citavo il codice non per farglielo consocere ma per dire che se il papa volesse potrebbe giuridicamente... ma vuole ???

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  21. Vero Ros... preghiamo pure per il Papa, che trovi il coraggio e la grazia di vedere l'errore dove è.

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  22. cerchiamo di meritare, attraverso la tensione alla santità personale, un dono, tanto grande, quanto inatteso e immeritato, quale è il Papa Benedetto XVI.
    Alla redazione : scusate, ma, non avete pubblicato i miei strali contro l'eresia neocatecumenale e pubblicate i comenti dei sedevacantisti , lo vogliono capire o no di starsene nelle loro tane malate questi psicotici

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  23. Era la domanda che i cattolici antichi rivolgevano agli ariani. Quando si dice, corsi e ricorsi della storia.

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  24. Bene, se è vero quello che dite se ne vada pure a fare in cùlo il sig. vescovo.

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  25. Uno di meno !! Ne restano sempre troppi, comunque lodiamo il Signore !

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  26. Uno che tenta di essere cristiano14 febbraio 2011 alle ore 21:21

    Mi chiedo di continuo se sia solo il sostentamento del clero a tenere nella Chiesa Cattolica certa gente...

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  27. Redazione di Messainlatino.it14 febbraio 2011 alle ore 22:02

    ??

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  28. La colpa se abbiamo certi vescovi e sacerdoti è tutta interamente di Roma...il papa e non altri è preposto a guida della chiesa.Se non agisce ne risponderà a Dio...nel frattempo gli altari sono rovesciati e il Tempio Santo di Dio desolato.
    Son stati zelanti solo con  mons. Lefebvre! Oh ! si con lui son stati spietati e inumani. All'eretico Milingo Woitila perdonò per ben due volte...lo ospitò anche in Vaticano.
    Per monsignore hanno rimesso in auge l'Inquisizione e metodi stalinisti si da fargli terra bruciata.Né Benedetto né i suoi confratelli vescovi han chiesto scusa.
    Cari amici,non riponiamo fiducia alcuna negli uomini,aspettarsi qualcosa da Roma è inutile: son trascorsi sei lunghi anni dall'elezione di papa Benedetto.
    Son tutti al loro posto più arroganti e aggressivi che mai. Lui è come Clemente VII va avanti con un ma, un perché,un forse...e benedice!

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  29. .... CHISSà COSA NE PENSA IL VESCOVO??.15 febbraio 2011 alle ore 07:52

    Londra - Il governo di <span>David Cameron</span> si appresta a cambiare le leggi sulle <span>unioni gay</span>: presto le coppie <span>omosessuali</span> potranno pronunciare il fatidico sì in una <span>chiesa</span>. La storica quanto controversa riforma, annunciata la prossima settimana, è anticipata oggi sui media britannici.
    <img></img>

    Cambierà secondo ‘il Times’, la definizione legale di matrimonio, finora un patto stipulato esclusivamente tra uomo e donna. Un uomo gay potrà chiamare il partner marito, mentre, in una coppia di lesbiche sposate, entrambe le donne potranno far scrivere mogli sul certificato di unione.
    Le diverse confessioni religiose saranno libere di ospitare nei loro templi matrimoni gay: la riforma, che potrebbe essere annunciata già in settimana, mette sotto pressione la Chiesa d’Inghilterra che non ha ancora definito la sua posizione ma al cui interno i vertici più conservatori sono decisamente contrari.
    Altre confessioni protestanti come i Quaccheri e gli Unitari e i rami più progressisti dell’ebraismo sono favorevoli ai matrimoni omosessuali

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  30. cosa sperare da un papa che dice nel libro "Luce del Mondo"  (uscito il 23 novembre 2010 !) riguardo l’infedeltà di certi sacerdoti al loro voto di castità:

    “Laddove un sacerdote vive insieme a una donna si deve esaminare se esista una vera volontà matrimoniale e se i due possano  contrarre un buon matrimonio. Se così fosse dovranno imboccare quella strada.” (p.66) "

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  31. altre perle benedettiane contenute nel suo ultimo libro "Luce del Mondo " 
    tutto é in flagrante opposizione al cattolicesimo che ci unisce nell'amore per la Chiesa e che qui tutti difendiamo...

    “Ci rallegriamo del fatto che nei paesi arabi ci siano chiese nelle quali i cristiani possano celebrare la messa e speriamo che così accada ovunque. Per questo è naturale che anche da noi i mussulmani possano riunirsi in preghiera nelle moschee” (p.86).

    "Il Concilio Vaticano II ci ha insegnato, a ragione, che per la struttura della Chiesa è costitutiva la collegialità, ovvero il fatto che il Papa è non é un monarca assoluto che prende decisioni in solitudine e fa tutto da se” (p. 107).

    “Non sono contrario alla comunione nella mano per principio, io stesso l’ho amministrata così ed in quel modo l’ho anche ricevuta” (p.219).

    Parlando degli Ebrei il Papa li definisce “Padri nella fede”(p.123), benché, non credendo in Gesù, non si possa dire che abbiano <span>la fede</span>.

    “Israele sa che il Vaticano appoggia Israele, appoggia l’ebraismo nel mondo, sa che noi riconosciamo gli ebrei come nostri padri e fratelli” (p. 180).
     
    i profilattici che sarebbero giustificati in singoli casi (p.170). Anche se si potrà continuare a discutere sull’interpretazione di tali parole, esse hanno rotto un argine che fino ad ora la Chiesa
    aveva conservato intatto in questo campo (Casti Connubii e Humanae vitae). Tutta la stampa internazionale lo ha capito e si è infilata nella breccia, come d’altra parte l’ala liberale della Chiesa.

    sono “in profonda continuità con il pontificato precedente” (p. 38), “unito in una profonda intesa” al mio predecessore e cerco “di portare avanti quello che come un gigante, ha fatto Giovanni Paolo II”.
    Per ciò che riguarda l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, questa continuità l'avevamo già ban capita quando ha visitato <span>scalzo e in preghiera, la Moschea Blu di Instanbul</span>
    "Qui, levatosi le scarpe e calzate le pantofole come prescrive la religione islamica, ha attraversato gli ampi spazi della moschea accompagnato dal Gran Mufti di Istanbul Mustafa Cagrici.
    A questo punto il fatto inedito: Benedetto XVI si è fermato davanti al Mihrab, l'edicola islamica rivolta in direzione della Mecca verso la quale indirizzano le loro preghiere i fedeli musulmani"
    Repubblica 30 nov 2006   La stampa turca titolava "Il papa prega verso la mecca come un mussulmano"

    “Il matrimonio monogamico è il fondamento su cui poggia la civiltà dell’Occidente. Se crolla, crolla un elemento essenziale della nostra cultura” (pag 67)
    Falso, il matrimonio monogamico é voluto da Dio éd é il fontamento di OGNI uomo non solo degli occidentali.


    Chi vorrà seguire questo papa? Chi é disposto a perdere la fede, disobbedire a Dio in nome dell’obbedienza ?

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  32. <span>altre perle del papa  BXVI, libro "Luce del Mondo". Tutto é in flagrante opposizione al cattolicesimo che ci unisce nell'amore per la Chiesa e che qui tutti difendiamo...  
    </span>
    <span><span>Non sono contrario alla comunione nella mano</span> per principio, io stesso l’ho amministrata così ed in quel modo l’ho anche ricevuta” (p.219).  
     
    “Ci rallegriamo del fatto che nei paesi arabi ci siano chiese nelle quali i cristiani possano celebrare la messa e speriamo che così accada ovunque.
    Per questo
    <span>è naturale che anche da noi i mussulmani possano riunirsi in preghiera nelle moschee</span>” (p.86).  
     
    "Il Concilio Vaticano II ci ha insegnato, a ragione, che per la struttura della Chiesa è costitutiva la collegialità,
    ovvero il fatto che
    <span>il Papa è non é un monarca assoluto</span> che prende decisioni in solitudine e fa tutto da se” (p. 107).  
     
     Parlando degli Ebrei il Papa li definisce <span>Padri nella fede</span>”(p.123), benché, non credendo in Gesù, non si possa dire che abbiano <span>la fede</span>.   
    “Israele sa che il Vaticano appoggia Israele, appoggia l’ebraismo nel mondo, sa che noi riconosciamo gli ebrei come nostri padri e fratelli” (p. 180).  
       
    <span>i profilattici che sarebbero giustificati in singoli casi</span> (p.170). Anche se si potrà continuare a discutere sull’interpretazione di tali parole, esse hanno rotto un argine che fino ad ora la Chiesa  
    aveva conservato intatto in questo campo (Casti Connubii e Humanae vitae). Tutta la stampa internazionale lo ha capito e si è infilata nella breccia, come d’altra parte l’ala liberale della Chiesa.  
     
    sono “in profonda continuità con il pontificato precedente” (p. 38), “unito in una profonda intesa” al mio predecessore e cerco “di portare avanti quello che come un gigante, ha fatto Giovanni Paolo II”.  
    Per ciò che riguarda l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, questa continuità l'avevamo già capita quando ha visitato <span>scalzo e in preghiera, la Moschea Blu di Instanbul</span>  
    "Qui, levatosi le scarpe e calzate le pantofole come prescrive la religione islamica, ha attraversato gli ampi spazi della moschea accompagnato dal Gran Mufti di Istanbul Mustafa Cagrici.  
    A questo punto il fatto inedito: Benedetto XVI si è fermato davanti al Mihrab, l'edicola islamica rivolta in direzione della Mecca verso la quale indirizzano le loro preghiere i fedeli musulmani"  
    Repubblica 30 nov 2006   </span>
    <span></span>
    <span>La stampa turca titolava "Il papa prega verso la Mecca come un mussulmano"  
     
    “Il matrimonio monogamico è il fondamento su cui poggia la civiltà dell’Occidente. Se crolla, crolla un elemento essenziale della nostra cultura” (pag 67)  
    Falso, il matrimonio monogamico é voluto da Dio éd é il fontamento di OGNI uomo non solo degli occidentali.  
     </span>
    <span>
    E' lecito perdere la fede, disobbedire a Dio in nome [...]

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  33. <span><span>Altre perle del papa  BXVI nel libro "Luce del Mondo"...</span></span>
    <span><span></span> 
    <span><span>Non sono contrario alla comunione nella mano</span> per principio, io stesso l’ho amministrata così ed in quel modo l’ho anche ricevuta” (p.219).    
       
    “Ci rallegriamo del fatto che nei paesi arabi ci siano chiese nelle quali i cristiani possano celebrare la messa e speriamo che così accada ovunque.  
    Per questo
    <span>è naturale che anche da noi i mussulmani possano riunirsi in preghiera nelle moschee</span>” (p.86).    
       
    "Il Concilio Vaticano II ci ha insegnato, a ragione, che per la struttura della Chiesa è costitutiva la collegialità,  
    ovvero il fatto che
    <span>il Papa è non é un monarca assoluto</span> che prende decisioni in solitudine e fa tutto da se” (p. 107).    
       
     Parlando degli Ebrei il Papa li definisce <span>Padri nella fede</span>”(p.123), benché, non credendo in Gesù, non si possa dire che abbiano <span>la fede</span>.     
    “Israele sa che il Vaticano appoggia Israele, appoggia l’ebraismo nel mondo, sa che noi riconosciamo gli ebrei come nostri padri e fratelli” (p. 180).    
         
    <span>I profilattici che sarebbero giustificati in singoli casi</span> (p.170). Anche se si potrà continuare a discutere sull’interpretazione di tali parole, esse hanno rotto un argine che fino ad ora la Chiesa    
    aveva conservato intatto in questo campo (Casti Connubii e Humanae vitae). Tutta la stampa internazionale lo ha capito e si è infilata nella breccia, come d’altra parte l’ala liberale della Chiesa.    
       
    sono “in profonda continuità con il pontificato precedente” (p. 38), “unito in una profonda intesa” al mio predecessore e cerco “di portare avanti quello che come un gigante, ha fatto Giovanni Paolo II”. Per ciò che riguarda l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, questa continuità l'avevamo già capita quando ha visitato <span>scalzo e in preghiera, la Moschea Blu di Instanbul</span>  "Qui, levatosi le scarpe e calzate le pantofole come prescrive la religione islamica, ha attraversato gli ampi spazi della moschea accompagnato dal Gran Mufti di Istanbul Mustafa Cagrici. A questo punto il fatto inedito: Benedetto XVI si è fermato davanti al Mihrab, l'edicola islamica rivolta in direzione della Mecca verso la quale indirizzano le loro preghiere i fedeli musulmani"   Repubblica 30 nov 2006   </span> 
    <span></span> 
    <span>La stampa turca titolava "Il papa prega verso la Mecca come un mussulmano"    
       
    “Il matrimonio monogamico è il fondamento su cui poggia la civiltà dell’Occidente. Se crolla, crolla un elemento essenziale della nostra cultura” (pag 67)    
    Falso, il matrimonio monogamico é voluto da Dio éd é il [...]

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  34. Vedo che l'inquisizione è sta riaperta...
    Mi domando chi siete voi per giudicare così un vescovo, le scelte della Santa Sede (di non rimuoverlo prima del pensionamento) e addiritura il Concilio Vaticano II.
    Sinceramente sento più puzza di Zolfo nell'articolo e ne commenti che altrove... Dove lo Spirito soffia e pulisce......

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  35. <span>Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.</span>

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  36. padre luigi bertocci ... che dovrebbe essere scotista ...15 febbraio 2011 alle ore 21:54

    tu invece cosa stai facendo? Al "fratello" gli dai del Belzebub ... !!!

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  37. calci in bocca !!!!!!!!!!!!! .......

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  38. Sono sempre più disorientato se questo è un sito cattolico........la fratellanza niente????????

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  39. Redazione di Messainlatino.it16 febbraio 2011 alle ore 13:29

    Dire chiaramente che un vescovo predica e compie atti erronei è un gesto di fratellanza, perchè obbedisce al precetto di " ammonire i peccatori". Oppure se un tuo parente con una grave malattia non volesse farsi curare tu non cercheresti di convincerlo a farsi curare?
    La carità non è solo dei beni materiali.

    Sebastiano P.

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  40. Cari amici in linea di massima sono spesso d'accordo con voi ,ma non mi piace il tono e lo stile troppo astioso.......

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