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martedì 22 ottobre 2024

“Credo”, di Athanasius Schneider e la Giornata di Fede & Cultura a Verona

Grazie a Marco Tosatti per la pubblicazione di questa lettera, di due sacerdoti svizzeri, sul volume di mons. Athanasius Schneider e sulla bellissima giornata di sabato scorso a Fede & Cultura a Verona..
Luigi C.

21 Ottobre 2024 

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo messaggio ricevuto ieri, e che pensiamo possa essere di interesse comune. Il riferimento è al libro di mons. Athanasius Schneider, Credo. Buona lettura e condivisione.
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Caro signor Tosatti, chi le scrive sono un sacerdote teologo svizzero e un professore universitario di sociologia e storia, sempre in Svizzera. Siamo fratelli. Preferiamo non firmarci con il nostro nome, se ce lo consente. Useremo un nickname: G&G
Siamo andati ieri, per la prima volta, con un amico, a Verona all’11 Festival di FEDE & CULTURA, tenuto presso l’Istituto Salesiano San Zeno. Organizzato dal Prof. Giovanni Zenone. Ci aveva attratto l’opportunità di ascoltare “de visu” S.E. mons. Athanasius Schneider, di cui avevamo letto libri.

Perché abbiamo pensato di scriverle, conoscendo il suo Blog diffuso anche in Svizzera? Spieghiamo.

Papa Benedetto XVI, ricordando lo storico inglese Arnold Toynbee ( 1889-1975), noto anche perché aveva previsto il successo della religione Buddista, imposta dal potere globale per avere una sola religione universale comune, ma senza Dio e dogmi, aveva dichiarato che” il destino di una società dipende da minoranze creative”. Bene, in questo evento a Verona, ieri abbiamo riconosciuto alcuni tratti di una minoranza creativa, che ci hanno colpito.

Finalmente abbiamo ascoltato qualcuno e qualcosa che ha parlato di esigenza di “azione” e non solo riflessione, bla bla bla. Da più di dieci anni non si sente parlare d’altro che di analisi critiche del pontificato in essere e della crisi dei valori occidentali, di interpretazioni sulla rinuncia di Papa Ratzinger e sulla successione. Non si leggono che libri e rapporti, utili oggi solo a dibattiti accademici. Utili certo, fino a due o tre anni fa, inutili (i più…) oggi. Va di moda ancora oggi scrivere e parlare della Crisi dei Valori occidentali e delle Radici Cristiane d’Europa. Ma basta, perbacco ! Si passi al che fare …

Dobbiamo riconoscere che è utile conoscerla, ma inutile continuare a dibattere l’origine delle Radici Cristiane.

Se è vero o no che dette Radici nascano nel Medioevo, grazie a pensatori controrivoluzionari europei del ‘700 (quali il francese De Bonald o il tedesco Novalis), che son state imposte per ricompattare il continente europeo. Va bene, dobbiamo tenerne conto, ma è inutile continuare a dibattere se dette Radici furono riscoperte da Napoleone per legittimare la sua Europa con una alleanza Impero-Papato (secondo l’intuizione di Donoso Cortes). Basta intellettualismi storici. Sono sterili ormai.

Dobbiamo piuttosto ricordare e riflettere sul perché Papa Pio XII le rilancia nel ‘900 e Paolo VI e San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI arrivano a spiegare che è apostasia negarle. Ed è bene ricordare questi Papi perché quello attuale (Francesco I) le ha invece messe in discussione, al fine di costruire una Europa (senza radici etniche) dell’accoglienza all’immigrazione, in posizione antitetica a quella parte ( considerata con disprezzo ) conservatrice, della Chiesa. L’attuale Circolo della Curia Bergogliana, ha promosso e conseguito (magari inconsapevolmente ) la seconda “rottura di unità religiosa”, stavolta, “cattolica” (tra progressisti e tradizionalisti).

Cosa resta oggi delle Radici Cristiane?Forse la Dignità dell’uomo diventato “cancro natura” che distrugge avidamente l’ambiente? Forse i valori non negoziabili, che son stati ripetutamente direttamente e indirettamente negati? Forse l’esigenza di fare evangelizzazione, negata per rispetto alle altre culture? ecc.

Ecco, finalmente ieri a Verona abbiamo sentito qualcosa di nuovo e diverso. Grazie a S.E. Mons. Athanasius Schneider, al prof. Giovanni Zenone, al dottor Gotti Tedeschi. Non lo avevamo mai sentito dire in modo così convincente da persone di questa qualità guidate da un vescovo con carismi piuttosto “unici”.

Abbiam sentito parlare di progetti, di generazione di idee, di attuazione con strumenti “veicoli” (associazione, fondazione…). Guidate dalla bussola dello Spirito Santo e affidate alla Madre di Dio (non sorella nostra, Madre di Dio), orientate non tanto a creare tanti piccoli greggi, facilmente trasformabili in “sette” da perseguitare perché pericolose, ma orientate e concepire ed attuare un piano strategico destinato a coinvolgere tutti i cattolici di “buona volontà, oltreché amati dal Signore”… Non c’è più tanto tempo per criticare-valutare, distinguersi dagli altri…che non sono come noi…e continuare a scrivere libri e rapporti. Taluni sono utili, ma ne abbiamo anche troppi non letti nelle nostre biblioteche.

Si deve reagire, aggregare, pianificare, attuare. Come è stato riferito a Mons. Schneider, l’unico libro da scrivere e vivere potrebbe essere un Nuovo SILLABO. Ebbene Mons. Schneider questo libro ieri a Verona lo ha presentato, il titolo è: CREDO. Come ha commentato il card. Sarah, questo libro servirà a venire i aiuto < “…a chi ha fame della retta dottrina “ e sarà strumento importante nell’essenziale lavoro missionario di evangelizzazione e apologetica, nell’annuncio della verità salvifica di Gesù Cristo..>. Questo libro è anche stato definita da mons.. Strickland “strumento “ per esplorare la Verità di Gesù Cristo..

Ah ! dimenticavamo che S.E. mons. Schneider dedica il libro : “alle madri di tutti i tempi e specialmente ai giorni nostri, che anche tra le persecuzioni hanno trasmesso ai loro figli la Fede Cattolica, PURA ed IMMUTABILE, assieme al latte e all’amore materno”.

G&G