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sabato 13 luglio 2024

Mons. Athanasius Schneider avverte che la scomunica di mons. Carlo Maria Viganò porterà a ulteriori divisioni

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Claire Giangravé pubblicato il 24 giugno dall’agenzia di stampa Religion News Service, in cui mons. Athanasius Schneider O.R.C., Vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana, dieci giorni prima del decreto penale del Dicastero per la Dottrina della fede, commentava i possibili effetti della scomunica per scisma di mons. Carlo Maria Viganò (QUI; QUI e QUI su MiL), ritenendo che «papa Francesco sarebbe saggio e prudente se non scomunicasse» il Nunzio apostolico, per quanto le sue affermazioni sull’illegittimità del Pontefice siano infondate.

L.V.


Mons. Athanasius Schneider O.R.C., Vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana, critico dichiarato di papa Francesco, ha affermato che se l’opposizione pubblica di mons. Carlo Maria Viganò a papa Francesco «è irriverente e irrispettosa», il Vaticano dovrebbe pensarci due volte prima di scomunicarlo.

«Penso che papa Francesco sarebbe saggio e prudente se non scomunicasse mons. Carlo Maria Viganò», ha detto Schneider all’agenzia di stampa Religion News Service in un’intervista di lunedì (24 giugno), aggiungendo che «con questo atto, la Santa Sede aumenterà ancora di più le divisioni».

Il Dicastero per la Dottrina della fede, precedentemente noto come Santa Inquisizione, ha convocato mons. Carlo Maria Viganò a giudizio il 28 giugno con l’accusa di scisma, che può incorrere nella pena della scomunica. Mons. Viganò ha scritto in una dichiarazione pubblica che non ha intenzione di partecipare al «falso processo» e ha raddoppiato le sue critiche a papa Francesco e al Vaticano.

Mons. Athanasius Schneider ha detto che i funzionari vaticani dovrebbero invitare mons. Carlo Maria Viganò privatamente, e non in un contesto giudiziario, per appianare le divergenze. «Mi dispiace che mons. Carlo Maria Viganò usi un linguaggio irrispettoso», ha detto, aggiungendo che «non è edificante o utile per nessuno».

Mons. Carlo Maria Viganò, che è stato Nunzio apostolico negli Stati Uniti, è salito alla ribalta nel 2018 quando ha pubblicato una lunga lettera in cui accusava papa Francesco di aver coperto le denunce di abusi sessuali su minori da parte dell’influente ex cardinale statunitense Theodore Edgar McCarrick. Nella lettera ha chiesto a papa Francesco di dimettersi dalla sua posizione.

Negli anni successivi, le posizioni di mons. Carlo Maria Viganò sono diventate sempre più radicali, criticando il Concilio Vaticano II, condannando i vaccini COVID-19 e lodando il presidente russo Vladimir Vladimirovič Putin come salvatore della Cristianità.

L’Arcivescovo ha anche affermato che l’elezione di papa Francesco è illegittima, portando molti prelati conservatori a prendere le distanze da mons. Carlo Maria Viganò.

«È in errore, perché sta esprimendo una nuova teoria della teoria probabilmente non valida dell’elezione illegittima di papa Francesco», ha detto mons. Athanasius Schneider, aggiungendo che le posizioni di mons. Carlo Maria Viganò non hanno «alcun fondamento». Mons. Schneider ha anche affermato di aver chiesto a mons. Viganò, che vive in clandestinità da quando ha pubblicato la sua dichiarazione pubblica nel 2018, di evitare di usare un linguaggio irrispettoso nei confronti di papa Francesco.

A prescindere da ciò, il Vescovo kazako ritiene che mons. Carlo Maria Viganò non debba essere scomunicato. «Penso che oggi la Chiesa abbia così tanta divisione interna che sarebbe imprudente, anche se c’è qualche base canonica per giudicare mons. Viganò».

Mons. Athanasius Schneider è l’ultimo di una serie di critici papali conservatori che si sono dissociati dal focoso Arcivescovo. I conservatori italiani hanno accolto con favore la decisione di papa Francesco di prendere finalmente provvedimenti nei confronti di mons. Carlo Maria Viganò, mentre la tradizionalista Fraternità sacerdotale San Pio X, fondata nel 1970 dall’Arcivescovo scismatico mons. Marcel François Lefebvre, ha dichiarato di non sostenere le affermazioni di mons. Viganò sull’illegittimità dell’elezione di papa Francesco.

Di etnia tedesca, cresciuto in Kazakistan sotto l’Unione Sovietica, mons. Athanasius Schneider è emigrato in Germania con la famiglia per sfuggire alla repressione comunista del Cattolicesimo. Ha criticato le limitazioni imposte da papa Francesco alla Santa Messa tradizionale e la sua decisione di permettere ai Cattolici divorziati e risposati di ricevere la Comunione. Quando papa Francesco ha pregato con gli indigeni nei giardini vaticani durante il Sinodo dei Vescovi per la regione pan-amazzonica del 2019, mons. Schneider ha detto che si trattava di «panteismo implicito».

Ha anche criticato gli sforzi ecumenici e interreligiosi di papa Francesco per promuovere il dialogo, sostenendo che minano l’«unica vera religione». La sua Diocesi è stata la prima a rifiutare l’applicazione della dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni del 2023, che consente ai sacerdoti di benedire le coppie omosessuali e irregolari.

Il suo nuovo libro, Flee from Heresy [Fuggire dall’eresia: N.d.T] [QUI: N.d.T.], descrive in dettaglio la storia delle scuole di pensiero scismatiche ed eretiche nella Chiesa e sarà pubblicato il 16 luglio. «Anche un cieco percepisce che stiamo vivendo in un’epoca di grande confusione per quanto riguarda la chiarezza della dottrina e della morale. È stato necessario aiutare i fedeli e i sacerdoti a parlare degli errori comuni non solo del nostro tempo, ma anche del passato», ha detto.

Mons. Athanasius Schneider ha affermato che il relativismo è la sfida più grande che la Chiesa deve affrontare, in quanto suggerisce che «la verità non è qualcosa di assoluto, ma di relativo». Ha indicato la teoria del gender come una conseguenza di questa mentalità e ha condannato le organizzazioni internazionali che la difendono e la sostengono a livello globale.

«La Santa Sede sta diventando uno strumento delle élite globali», ha detto. «È triste che questa nuova ideologia globale sia riuscita in larga misura a prendere in ostaggio la Chiesa cattolica e a trasformare la Santa Sede e gli Episcopati in suoi collaboratori».

Mons. Athanasius Schneider ha detto di credere che il suo nuovo libro aiuterà a informare i Cattolici sulla loro fede. Nell’ottobre dello scorso anno ha presentato un altro libro, Credo (Compendio della fede cattolica) [QUI: N.d.T.]con suggerimenti per aggiornare la dottrina ufficiale per affrontare i temi del genere, della sessualità e della tecnologia moderna.

Sebbene papa Francesco abbia accolto il dialogo e persino le critiche dei suoi oppositori, di recente ha dato un giro di vite agli opinionisti conservatori, tra cui mons. Carlo Maria Viganò. L’anno scorso, papa Francesco ha chiesto che il leader de facto della fazione conservatrice della Chiesa, il card. Raymond Leo Burke, lasciasse i suoi appartamenti in Vaticano e ha rimosso mons. Joseph Edward Strickland, critico papale dichiarato, dalla sua Diocesi di Tyler, in Texas.

All’epoca, mons. Athanasius Schneider prese le difese di mons. Joseph Edward Strickland, definendo le accuse contro di lui «inconsistenti e sproporzionate» in una lettera pubblica.

Mons. Athanasius Schneider ha dichiarato all’agenzia di stampa Religion News Service che le sue critiche a papa Francesco sono «un’espressione di vero e sincero amore per il Pontefice», sottolineando al contempo il dovere dei Vescovi di richiamare il capo della Chiesa quando è in errore. «Non sarò giudicato da papa Francesco quando morirò», ha detto. «Solo Dio è il mio giudice».

5 commenti:

  1. Nulla salus sine ecclesia cum Petro e sub Petro.

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  2. Viganò, da anni, contesta la validità dell’elezione di Papa Francesco. Poi, ovviamente, perché tutto si tiene, fu esponente molto loquace dei negazionisti pandemici e degli antivaccinisti. Ora, chiamato a Roma, non si presenta perché rifiuta l’autorità di chi lo deve giudicare.
    Se non è scisma questo!
    Ha superato a destra perfino Lefèbvre.
    Semmai c’è da chiedersi cosa spinga un vescovo formalmente cattolico come Mons. Schneider a lanciarsi alla difesa di tal personaggio.

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  3. Pensate di ottenere un risultato diverso continuando con la stessa politica suicida di "non mette in alcun modo in discussione l'autorità di Papa Francesco e gli attacchi a lui rivolti danneggerebbero la nostra causa"? Ma Francesco e qualunque prelato non avrebbe remore a cancellarvi senza motivo: hanno continuato a perseguitarvi per 60 anni senza ragione e pensate che continuare a piegare la testa "per evitare di peggio" abbia senso?

    La posizione di Schneider è puro clericalismo (ridurre la Chiesa e la fede ai preti): l'unica cosa che non si può in alcun modo toccare è il Papa, anche se va contro la fede e contro Dio. Vi siete accorti che l'unica cosa che vi resta è una professione di fede rifiutata dalla stessa gerarchia, Papa in testa?

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  4. Ma scherziamo? Si arriva a difendere Viganò??? Non l'ha scomunicato nessuno, ha fatto tutto da solo, con il suo comportamento che da molto tempo era fuori dalla Comunione ecclesiale. Quando c'è un cancro non si deve pensare se faccia male operare, ma che si deve asportare il male, e così è stato con Viganò.

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