La resistenza clandestina ad un illecito giuridico può essere una virtù?
Dopo san Tommaso d’Aquino (QUI), non casualmente ci poniamo la domanda oggi – dopo la pubblicazione della dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvata da papa Francesco ex Audientia del giorno 18 dicembre 2023, che prevede «la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso» (QUI; QUI su MiL; QUI l’elenco aggiornato dei Vescovi e delle Conferenze episcopali che hanno dichiarato che non intendono applicare la dichiarazione, rifiutano di impartire le benedizioni e le vietano ai loro sacerdoti; QUI la rassegna aggiornata di tutti i post su MiL) – e rinviamo alla risposta data il 27 gennaio 2023 sul suo blog Come se non dal prof. Andrea Grillo, docente di Teologia dei sacramenti e Filosofia della Religione a Roma, presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e di Liturgia a Padova, presso l’Abbazia di Santa Giustina, e soprattutto grande ispiratore delle norme in materia liturgica nell’attuale Pontificato.
Da leggere fino alla fine, a buon intenditor…
L.V.
[…] occorre precisare, anzitutto, che il mondo tardo moderno, scaturito dalle rivoluzioni di fine XVIII secolo, ha introdotto una distinzione preziosa. Ossia quella tra “reato” dal punto di vista penale e “peccato” dal punto di vista morale e religioso. La distinzione non è necessariamente né una opposizione, né una contraddizione: salvaguarda e produce due ordini diversi e irriducibili della esperienza. A ciò si deve aggiungere anche una terza categoria, quella dell’“illecito”, che si distingue tanto dal reato quanto dal peccato. Ciò che è reato dal punto di vista penale è sempre un illecito dal punto di vista del sistema giuridico, ma può non essere un peccato ed essere addirittura una virtù. Si pensi ad una legge penale che stabilisca il reato di “studio universitario” per le donne. Certamente l’ordinamento giuridico considera illecito anche solo il tentativo di iscrivere una donna alla università. Ma dal punto di vista morale e religioso, potrà essere una virtù garantire lo studio “clandestino” per le donne.
E chi lo dice che Fiducia Supplicans sia un illecito? Voi tradizionalisti...? o i deliri del Card Sarah?
RispondiEliminaLo dice il Vangelo e l’insegnamento bimillenario della Chiesa. Volpe!
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