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domenica 30 maggio 2021

Gotti Tedeschi, la Regalità di Cristo. Nessuno tocchi il “Summorum Pontificum”…

Da leggere Gotti Tedeschi sul tema di questi giorni del Summorum Pontificum (QUI1, QUI2, QUI3, QUI4, QUI5, QUI6)
Luigi

29 Maggio 2021 Pubblicato da Marco Tosatti 

[...]

Caro dottor Tosatti, leggendo questo Stilum Curiae sulla Regalità di Cristo, ho esultato, stimolandomi a scrivere il seguente intervento sulla Enciclica Quas Primas e sul Summorum Pontificum a rischio di abrogazione (da quanto leggiamo).

Da tanto tempo non si parla adeguatamente di Cristo Re e del culto anche liturgico a Lui dovuto. Forse perché ci si vergogna di parlare di Re e regalità, oltreché di Cristo. Oggi sembrerebbe andare di più moda la Pachamama?

Papa Pio XI a chiusura dell’anno santo 1925 pubblicò l’Enciclica “Quas Primas “ sulla Regalità di Gesù Cristo.

Questa Enciclica espone la dottrina dogmatica sulla Regalità di Cristo, ne spiega i diritti sovrani e ne precisa i doveri di sottomissione. Il lettore di Stilum Curiae rifletta; cento anni fa i Papi parlavano di diritti sovrani di Cristo Re e di doveri dei fedeli “sudditi”.

Come son cambiati i tempi! Oggi si parla soprattutto di diritti dell’ambiente e di doveri ecologici.

Dimenticando forse che se affermassero i diritti sovrani di Cristo Re, i doveri dei convertiti verso la natura sarebbero ben soddisfatti.

Ma quello che vorrei anche ricordare è che questa Enciclica, caduta nell’oblio, parla anche del “laicismo”, compendio di tutti gli errori ed eresie.

Oggi gli errori sembrano essere l’inquinamento della terra e di eresie non si parla più, grazie all’evoluzionismo dottrinale. Alla stregua di eresia potrebbe esser invece considerata la Messa Tridentina?

Il laicismo cui si riferiva Pio XI si esprime nella cacciata di Cristo dalla vita pubblica, dalle scuole, dalle famiglie persino.

Contro queste aspirazioni laiciste Pio XI proclamò Cristo Re, Re dei popoli, della famiglia, degli individui, per diritto di Natura e di conquista, cioè grazie alla Redenzione.

Dice l’Enciclica che la regalità di Cristo è sì spirituale, ma anche temporale, avendo avuto dal Padre un diritto assoluto sulle cose create.

Diritto negato dal laicismo, che nega alla Chiesa il diritto di esser maestra ed evangelizzatrice, cercando di portarla a poco a poco a apparire (e sentirsi) uguale alle altre religioni, “abbassandola indecorosamente a livello di queste” (dice l’Enciclica ).

Ciò nell’ottica di sostituirla con un sentimento religioso naturale. Sarà per questa ragione che si pone il problema ambientale?

E’ bene pertanto far riflettere il mondo cattolico “pensante” sulla importanza della Regalità di Cristo, ignorato o scacciato invece dalla società.

E permettetemi di osservare che Cristo appare essere anche sempre meno onorato nella liturgia della Santa Messa. Io prego e spero fortemente che l’Autorità Morale, in tale prospettiva, non arrivi a negare il Summorum Pontificum, cioè la lettera apostolica di Benedetto XVI pubblicata con la formula del motu proprio nel 2007, che rappresenta ancora per molti cattolici, quella forma di culto che i Sommi Pontefici hanno ritenuto la più degna da offrire alla Divina Maestà di Cristo Re.

Vorrei ricordare anche come si conclude la lettera apostolica Summorum Pontificum:

<Tutto ciò che da Noi è stato stabilito con questa Lettera Apostolica data a modo di Motu proprio, ordiniamo che sia considerato come “stabilito e decretato” e da osservare dal giorno 14 settembre di quest’anno, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, nonostante tutto ciò che possa esservi in contrario>.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 7 luglio 2007, anno terzo del nostro Pontificato.

Dice: “stabilito e decretato”, non suggerito.

Grazie per l’ospitalità.

Ettore Gotti Tedeschi