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venerdì 23 ottobre 2020

Nessuna manipolazione delle parole di Francesco: in spagnolo sono chiare! La scelta del regista sembra ad hoc.

 C'è un continuo rincorrersi di voci che si sforzano a ribadire - invano - che il regista
Evgeny Afineevsky abbia travisato le parole del papa e che abbia, poco professionalmente, tagliato e montato ad hoc le parole di Francesco per fargli dire cose che in realtà non avrebbe mai detto. 
Sul punto vorremmo precisare alcune cose. 
Innanzi tutto le parole del papa sono inequivoche: 

I parte: egli dice che "Las personas homosexuales tienen derecho a estar en la familia. Son hijos de Dios, tienen derecho a tener una familia. No se puede echar de la familia a nadie, ni hacer la vida imposible por ello" (tradotto: "le persone omossessuali hanno diritto a stare in famiglia. Sono figli di Dio e tengono il diritto a tenere una famiglia. Non si può cacciare nessuno dalla famiglia, nè rendergli la vita impossibile per quello"); 

II parte: "Lo que tenemos que crear es una ley de convivencia civil. Tienen derecho a estar cubiertos legalmente. Yo defendì eso” che tradotto vuol dire "ciò che dobbiamo fare è una legge sulle unioni civili. Hanno il diritto ad essere tutelati legalmente.  io ho difeso questo". 

Quindi anche se le due parti non sono consecutive... le parole sono inequivoche. e scandalose. Come avevamo già evidenziato qui, nonostante i più cercavano di "difendere" l'indifendibile.

Quindi basta sforzarsi ridicolmente di dire che il papa non ha detto nulla di sconvolgente e che è "colpa del regista". 
E poi, se davvero fosse stato il regista a "manipolare" l'intervista, il Papa ieri lo avrebbe incontrato sorridente in occasione del premio Kinéo ricevuto e della proiezione del docu-film su di lui? (si veda foto sopra).
Inoltre il regista è noto per essere un attivista pro gay. Leggiamo oggi 23.10.2020 su La Nuova Bussola a firma di Zambrano: 

"D’altro canto, in Vaticano non possono non sapere chi fosse. Nel 2009 gira un film chiamato “Oy Vey! My Son Is Gay!!”, una indigesta pellicola di un omosessuale ebreo che cerca di farsi accettare dalla famiglia evidentemente retrograda. Una pellicola omosessualista premiata dalla critica militante con svariati premi, tra cui il Boston LGBT Film Fest 2010 e il Charlotte Gay & Lesbian Film Festival 2010. Rassegne per “specialisti”, certo, ma servono a bucare la cortina dello stigma, ad avvicinare il pubblico a certe tematiche a stimolare il sentimentalismo del love is love. E se in dieci anni si è passati dalle kermesse gay al Festival del Cinema di Roma con la green card del Papa significa che di strada ne è stata fatta. Questo pedigree gli ha consentito di ottenere anche dei premi in ambito cattolico.

L'operazione del docufilm "Francesco" non nasce a caso. Parte da lontano con un regista che gira un film omosessualista e viene premiato dalla critica omo e ora approda da star sulla tv dei vescovi e in Vaticano, dove il Papa gli offre persino la torta di compleanno. I gay scelti accanto al Papa non sono gay qualunque, ma militanti noti e discussi. È l'ultimo miglio, lo scalpo definitivo (foto) di una lobby gay che è riuscita nel suo intento: mostrare che la Chiesa “finalmente” è cambiata, che il Papa segue e sposa l’agenda Lgbt."

Il magistero ha già chiarito che le unioni civili sono sbagliate, ma tant'è: come bene ha spiegato Enrico stamane nel suo editoriale: orami il messaggio, chiaro nel contenuto se pur ambiguo nella forma, è lanciato.  E, al pari di una freccia scoccata, non torna più indietro. 

Roberto

5 commenti:

  1. Intervista integrale, evitasse di lasciare interviste e stesse ZITTO in Vaticano!

    https://www.youtube.com/watch?v=n-0EIAWvdFM&fbclid=IwAR0sWTDuY1cD7jOwLsgIWtPAu0uEbDQcyl-ujSGwZlDIHSZcKKx7wO522fE&app=desktop&ab_channel=Jesusluxmundi

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  2. "L'officio divinamente commessoCi di pascere il gregge del Signore ha, fra i primi doveri imposti da Cristo, quello di custodire con ogni vigilanza il deposito della fede trasmessa ai santi, ripudiando le profane novità di parole e le opposizioni di una scienza di falso nome."
    San Pio X, Pascendi Dominici gregis

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  3. io mi attengo alla condanna paolina delle pratiche omosessuali. A mio modesto parere, San Paolo ha maggiore autorevolezza di qualsivoglia cristiano contemporaneo

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    1. Ma infatti possono dire quello che vogliono, ma le Scritture sull'omosessualità sono chiare. Si arrampicano sugli specchi ma sono ridicoli, dato che sono proprio quelli che hanno sempre esaltato la Scrittura più che il Magistero.

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  4. Io sono e resterò sempre con Francesco. Vorrei conoscere la vita privata di coloro che criticano

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