Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo pubblicato sul sito The Pillar il 14 novembre, secondo cui «Papa Leone XIV chiederà al card. Roche di essere generoso» nell’applicazione di Traditionis custodes.
Lorenzo V.
Fonti vicine alla Catholic Bishops’ Conference of England and Wales hanno riferito al sito The Pillar che Papa Leone XIV sembra pronto a concedere ampie esenzioni alla lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sull’uso dei libri liturgici anteriori al Concilio Vaticano II, senza revocare la lettera apostolica stessa.
Mons. Miguel Maury Buendía, Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, ha recentemente tenuto un discorso all’assemblea plenaria della Catholic Bishops’ Conference of England and Wales, informando i Vescovi che il Vaticano sarebbe stato «generoso» quando gli fosse stato chiesto di dispensare dalle restrizioni alla liturgia tradizionale, ha riferito un alto prelato al sito The Pillar.
Secondo una fonte presente al discorso, mons. Miguel Maury Buendía ha spiegato che, sebbene Papa Leone XIV «non sia intenzionato a modificare [Traditionis custodes], poiché nella Chiesa esistono molti riti diversi, non c’è motivo di escludere la Santa Messa tradizionale».
«I dettagli erano un po’ vaghi», ha detto una fonte. Ma mons. Miguel Maury Buendía ha fatto capire che, sebbene i Parroci avranno ancora bisogno dell’approvazione dei loro Vescovi per offrire la Santa Messa tradizionale nelle chiese parrocchiali e i Vescovi diocesani dovranno ancora chiedere il permesso al Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, «Papa Leone XIV chiederà al card. Arthur Roche [Prefetto del Dicastero] di essere generoso».
All’inizio di questa settimana, la Catholic Bishops’ Conference of England and Wales ha incontrato mons. Miguel Maury Buendía, nell’ambito dell’assemblea plenaria della Conferenza. Dopo l’incontro, sono cominciate a circolare voci secondo cui mons. Buendía avrebbe comunicato l’intenzione di Papa Leone XIV di consentire una più ampia celebrazione liturgica pre-Vaticano II.
Secondo un ecclesiastico presente al discorso di mons. Miguel Maury Buendía, sebbene Papa Leone XIV non fosse incline ad abrogare il motu proprio dell’era di papa Francesco, «l’impressione [data da mons. Buendía] era che il Papa volesse lasciare la porta aperta e non restringere o chiudere».
«Era solo uno dei tanti punti» sollevati da mons. Miguel Maury Buendía, è stato riferito al sito The Pillar, e non il tema centrale del suo discorso.
Dall’elezione di Papa Leone XIV all’inizio di quest’anno, si è speculato sulla possibilità che egli decidesse di revocare i requisiti della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes, un motu proprio del 2021 emanato da papa Francesco che limitava fortemente la celebrazione della forma tradizionale della liturgia.
Tra le nuove restrizioni introdotte dal documento, i Vescovi possono designare luoghi per la continuazione della celebrazione della liturgia pre-Vaticano II, ma non nelle chiese parrocchiali o con la creazione di nuove Parrocchie personali.
Le eccezioni a questa regola richiedono l’autorizzazione diretta del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Le esenzioni devono essere rinnovate ogni due anni.
Le restrizioni hanno causato scalpore, con proteste sia da parte dei partecipanti alla Santa Messa tradizionale che dei critici che si opponevano all’ecclesiologia alla base delle nuove regole e all’interpretazione che ne dava il Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.
Le risposte a lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes tra i Vescovi sono state molto diverse, lasciando un mosaico di politiche. In alcune Diocesi, la Santa Messa tradizionale continua ad essere celebrata più o meno come prima dell’emanazione del motu proprio, mentre in altre è stata sostanzialmente vietata.
Ad alcune Diocesi sono state concesse dispense iniziali dalle norme della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes per un periodo di transizione di due anni, ma sotto papa Francesco era ampiamente chiaro che non sarebbero state concesse ulteriori proroghe.
Tuttavia, da quando Papa Leone XIV è stato eletto a maggio, il Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha iniziato a prorogare tali dispense e ad accoglierne di nuove, alimentando le speculazioni sul fatto che il nuovo Papa possa essere disposto ad allentare o revocare i requisiti creati dal suo predecessore.
Una fonte vicina alla Catholic Bishops’ Conference of England and Wales ha affermato che dai commenti dl mons. Miguel Maury Buendía sembra emergere che Papa Leone XIV voglia lasciare aperta la porta alla celebrazione della liturgia tradizionale.
L’approccio generale di Papa Leone XIV sembra essere «todos, todos, todos – compresi i devoti della Santa Messa tradizionale», ha detto la fonte.
