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mercoledì 20 novembre 2024

Pio XI: se non si riconosce la regalità di Cristo, non si può capire perché uno comandi e uno debba obbedirgli - #cristore

«Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire»
(George Bernanos)

La Regalità anche Sociale di Gesù Cristo, centrale nella S. Chiesa di Dio.
Luigi C.

Il Cammino dei Tre Sentieri, 29 Settembre 2024

La regalità sociale di Cristo è l’unica possibilità perché una società davvero si regga. Infatti, se non si riconosce il vero Re, cioè il vero fondamento di tutto, vengono gradatamente meno le ragioni di ogni gerarchia, di ogni autorità, e quindi del perché uno debba comandare e un altro obbedire. Così scrive Pio XI nella Quas primas:

"Sbaglierebbe gravemente chi togliesse a Cristo Uomo il potere su tutte le cose temporali, dato che Egli ha ricevuto dal padre un diritto assoluto su tutte le cose create, in modo che tutto soggiaccia al suo arbitrio (…). E’ Lui solo la fonte della salute privata e pubblica, è Lui solo l’autore della prosperità e della vera felicità sia per i singoli Stati. Non rifiutino, quindi, i capi delle nazioni di prestare pubblica testimonianza di riverenza e di obbedienza all’impero di Cristo insieme del loro potere, l’incremento e il progresso della patria. Allontanato Gesù Cristo dalle leggi e dalla società, l’autorità appare senz’altro come derivata non da Dio ma dagli uomini, in maniera che anche il fondamento della medesima vacilla: tolta la causa prima, non v’è ragione per cui uno debba comandare e un altro obbedire. dal che è derivato un generale turbamento della società, la quale non poggia più sui suoi cardini naturali".

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