De Maria numquam satis.
Ancora di più nel mese del S. Rosario.
Luigi C.
Il Cammino dei Tre Sentieri, 14 Ottobre 2024
Ci sono almeno quattro motivi che ci fanno capire quanto sia necessaria la devozione mariana, ovvero che essa non è affatto un optional, cioè qualcosa che c’è o non c’è nulla cambierebbe. No, la devozione è mariana è assolutamente centrale nella vita del cristiano. I quattro motivi possono essere così definiti: ontologico, soteriologico, teologico e impetratorio.
Motivo ontologico. Ontologico viene da ontologia, ovvero quella disciplina filosofica che riguarda lo studio della sostanza, cioè della natura delle cose, dell’essenza. Dunque, tale motivo fa riferimento all’essenza della Vergine Maria. Chi è Maria santissima? Ella è prima di tutto la Madre di Dio. Tutti i privilegi che le possiamo e le dobbiamo attribuire sono conseguenza di questo: l’essere Madre di Dio. Come è possibile questo? Cioè come è possibile che una creatura possa essere madre del Creatore? Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una sorta di titolo onorifico, cioè quei titoli che si danno ma a cui non corrisponde la realtà delle cose. No, Maria è davvero Madre di Dio. E questo grazie al mistero dell’Incarnazione, laddove il Verbo incarnato ha sì una duplice natura, veramente umana e veramente divina, ma in un solo soggetto, che è divino. Maria, dunque, è Madre non di una parte di Cristo ma di tutto Cristo. Ecco quindi come una creatura sia potuta divenire realmente madre di Colui che l’ha creata. Il Canto XXXIII del Paradiso lo afferma in maniera sublime: Vergine Madre, figlia del tuo figlio, / umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio, / tu se’ colei che l’umana natura / nobilitasti sì, che ‘l suo fattore/ non disdegnò di farsi sua fattura. Dice il Graduale della Messa della Natività di Maria: O Vergine Madre di Dio, Colui che l’universo non può contenere si schiuse nel tuo grembo fattosi uomo. Dice l’Antifona all’Introito della Messa della Natività di Maria: (…) O Santa Madre! Tu generasti il Re che governa cielo e terra per tutti i secoli. Ed ecco perché san Tommaso, pur ribadendo che Maria è creatura, afferma che la sua natura quasi sfiora la divinità. Dunque si capisce come potrebbe bastare solo questo per capire quanto sia necessaria la devozione nei confronti della Vergine.
Motivo soteriologico. La soteriologia è la disciplina che fa riferimento alla salvezza. E’ indubbio che la nostra possibilità di salvarci esiste grazie al fiat di Maria all’Angelo. Ella era totalmente libera in quel momento. E’ vero che si tratta di una libertà nel bene, avendo Maria la confermazione in grazia, ma si tratta pur sempre di libertà. Scrive padre Reginaldo Garrigou-Lagrange: In Maria c’è stata un’assistenza speciale della provvidenza, la quale, meglio ancora che nello stato d’innocenza, preservava tutte le sue facoltà da deviazioni e, anche nelle circostanze più dolorose, manteneva la sua anima nella più perfetta generosità. Questa assistenza preservatrice era un effetto della predestinazione di Maria, come la confermazione in grazia è un effetto della predestinazione dei santi. Questa preservazione dal peccato, lungi dal diminuire la libertà o il libero arbitrio di Maria, faceva sì che essa avesse ‘la piena libertà nell’ordine del bene’ senza che avesse alcuna deviazione verso il male, come la sua intelligenza non deviava mai verso l’errore. Così la sua libertà, ad esempio di quella della santa anima di Gesù, era un’ ‘immagine prossima della libertà di Dio’, che è insieme sovrana ed impeccabile. (P.Garrigou-Lagrange, La Madre del Salvatore, pp.58-59). Così scrive il Bossuet: Elevate le vostre menti, fratelli, e considerate attentamente la sublime grandezza della vocazione di Maria, che Dio fin dall’eternità ha predestinato ad essere la portatrice di Gesù Cristo al mondo. Ma rilfettete anche ad un altro fatto che Dio, chiamandola a questo glorioso mistero, non vuole che Ella sia soltanto il canale di una grazia tanto grande , ma uno strumento libero, che dia il suo contributo a questa grande opera, non solo con le ottime disposizioni del suo spirito, ma anche con un atto liberod ella sua volontà. Ecco perché l’Eterno padre invia un angelo per annunciarle il divino mistero, il quale non si compirà fino a che Maria rimarrà incerta: la grande opera dell’Incarnazione, che da tanti secoli tiene in attesa tutta la natura, allorché* Dio è deciso0 a realizzarla, rimane ancora in sospeso fino a quando la Vergine non abbia dato il suo consenso. Quanto è stato necessario per gli uomini che Maria desiderasse la loro salvezza! Questa libertà autentica di Maria c’impone di riconoscere Maria stessa come mezzo a cui tutti dobbiamo la nostra possibilità di salvezza. Dice san Cirillo di Alessandria in una sua omelia: Salve, o tu che hai accolto nel tuo grembo verginale colui che è immenso e infinito. Per te la santa Trinità è glorificata e adorata. Per te la croce preziosa è celebrata e adorata in ogni angolo della terra. Per te i cieli esultano. Per te gli angeli e gli arcangeli si allietano. Per te i demoni sono messi in fuga. Per te il diavolo tentatore è precipitato dal cielo. Per te la creatura decaduta è innalzata al cielo. Per te tutto il genere umano, schiavo dell’idolatria, è giunto alla conoscenza della verità. Per te i credenti arrivano alla grazia del santo battesimo. Per te viene l’olio della letizia. Per te sono state fondate le chiese in tutto l’universo. Per te le genti sono condotte alla penitenza. E che dire di più? Per te l’unigenito Figlio di Dio risplendette quale luce ‘a coloro che giacevano nelle tenebre e nell’ombra della morte’ (Luca 1,79). Per te i profeti hanno vaticinato. Per te gli apostoli hanno predicato al mondo la salvezza. Per te i morti sono risuscitati. Per te regnano nel nome della santa Trinità. (Omelia tenuta nel Concilio di Efeso, Omelia 4).
Motivo teologico. Maria è Mediatrice di tutte le grazie, in quanto è Colei che ci ha donato la Grazia-di-tutte-le-grazie, Gesù. Scrive san Luigi Grignon de Monfort: Già piena di Grazia quando fu salutata dall’arcangelo Gabriele, Maria ne fu ricolma con sovrabbondanza quando Spirito Santo scese su di Lei la sua ombra ineffabile. Poi crebbe talmente di giorno in giorno e di momento in momento in quella duplice pienezza , che raggiunse un grado di grazia immenso ed inconcepibile. Pertanto, l’Altissimo l’ha costituita unica depositaria dei suoi tesori e unica dispensatrice delle sue grazie.
Motivo impetratorio. Dio non può dire di “no” a sua Madre. Tutte quelle grazie, conformi alla volontà di Dio, che si chiedono attraverso Maria vengono esaudite. Ciò perché Dio non è al di sopra della Legge morale, ma è la Legge morale. Lo testimonia anche il miracolo delle Nozze di Cana (Giovanni 2). Leggiamo cosa scrive sant’Alfonso ne Le glorie di Maria: L’autorità che le madri hanno sui figli è così grande che, anche se questi sono monarchi e hanno dominio assoluto su tutte le persone dei loro regni, mai però le madri possono diventare suddite dei loro figli. E’ vero che Gesù siede ora in cielo alla destra del Padre, anche come uomo, come spiega san Tommaso, in ragione dell’unione ipostatica con la persona del Verbo, e che ha il supremo dominio sopra tutte le creature, compresa Maria; tuttavia sarà sempre vero che un tempo, quando il nostro Redentore visse su questa terra, volle umiliarsi e sottomettersi all’autorità di Maria, come ci attesta san Luca: “Ed era loro sottomesso » (Lc 2,51). Anzi, dice sant’Ambrogio, Gesù Cristo, essendosi degnato di fare di Maria sua madre, come figlio era veramente obbligato ad ubbidirle. Perciò Riccardo di san Lorenzo scrive: “Degli altri santi si dice che essi sono con Dio, ma solo di Maria si può dire che ha avuto un privilegio più grande: non solamente di essere stata sottomessa alla volontà di Dio, ma che Dio stesso si sia sottomesso alla sua volontà”. Lo stesso autore aggiunge: “Mentre delle altre sante vergini si dice che “seguono l’Agnello dovunque egli va” (Ap 14,4), di Maria Vergine può dirsi che l’Agnello seguiva lei su questa terra, poiché, secondo la parola di Luca, “le era sottomesso” (Lc 2,51)». Diciamo quindi che se Maria in cielo non può più comandare al Figlio, tuttavia le sue preghiere saranno sempre preghiere di madre, perciò molto potenti per ottenere tutto quello che domanda. San Bonaventura afferma: «Maria ha il grande privilegio di essere potentissima presso suo Figlio». Perché (…) le preghiere di Maria sono preghiere di una madre. (…). Gesù vuole onorare la sua cara Madre che lo ha tanto onorato durante la sua vita, accordandole subito tutto ciò che domanda e desidera. San Germano lo conferma dicendo alla Vergine: “(…) Tutti si sottomettono al comando della Vergine, anche Dio”; con queste parole san Bernardino da Siena non esita a dire che Dio esaudisce le preghiere di Maria come se fossero ordini. Perciò sant’Anselmo così si rivolge a Maria: “Vergine santa, il Signore ti ha innalzato a tal punto che con il suo favore puoi ottenere tutte le grazie possibili ai tuoi devoti” (…). Sì, riprende Riccardo di san Lorenzo: “Secondo tutte le leggi la regina deve godere degli stessi privilegi del re. Perciò, avendo il figlio e la madre la stessa autorità, dal Figlio onnipotente la Madre è stata resa onnipotente”. In tal modo, dice sant’Antonino, Dio ha posto tutta la Chiesa non solamente sotto il patrocinio, ma anche sotto il dominio di Maria. Dovendo dunque avere la madre la stessa potestà che ha il figlio, a ragione, da Gesù, che è onnipotente, Maria è stata resa onnipotente. Resta però il fatto che, mentre il Figlio è onnipotente per natura, la Madre è onnipotente per grazia. Infatti il Figlio non nega alla Madre niente di quanto ella gli chiede, come fu rivelato a santa Brigida. La santa udì un giorno Gesù che parlando con Maria le disse: “Madre mia, tu sai quanto ti amo; perciò chiedimi quello che vuoi, perché qualsiasi tua domanda non può non essere esaudita da me”. E Gesù ne spiegò mirabilmente la ragione: “Poiché non mi hai negato nulla sulla terra, non ti negherò nulla in cielo”. (…) Si dice dunque che Maria è onnipotente nel modo che può intendersi di una creatura, la quale non può possedere un attributo divino. Ella è onnipotente perché con le sue preghiere ottiene tutto quello che vuole. Con ragione, dunque, o nostra grande avvocata, san Bernardo ti dice: “Se tu lo vuoi, tutto avverrà”. E sant’ Anselmo: “Qualunque cosa tu voglia, o Vergine, è impossibile che non avvenga”. (…). E’ certo insomma che non vi è nessuna creatura che possa ottenere a noi miseri tante grazie quanto questa buona avvocata, la quale viene onorata da Dio non solo come sua diletta ancella, ma anche come sua vera Madre. Questo appunto le dice Guglielmo di Parigi rivolgendosi a lei. Basta che parli Maria, il Figlio tutto esegue. (…). E come intercede Maria? Basta che faccia sentire al Figlio la sua voce: “Fammi sentire la tua voce”. Basta che parli e subito il Figlio l’esaudisce. Guglielmo di Parigi, spiegando il passo suddetto, mostra il Figlio che così parla a Maria: “Tu che abiti nei giardini celesti, intercedi con fiducia per chi vuoi; infatti non posso dimenticare di essere tuo Figlio e pensare di negare qualcosa a te mia Madre. Basta che tu dica una parola e sei ascoltata ed esaudita dal Figlio”. Dice l’abate Goffredo che Maria, benché chieda le grazie pregando, tuttavia prega con una certa autorità di madre. Perciò noi dobbiamo essere sicuri che ella ottenga tutto ciò che desidera e chiede per noi. (…). Il padre polacco Giustino da Miechow scrive: “Un sospiro di Maria può più che le preghiere di tutti i santi insieme”. Il demonio stesso, racconta il padre Paciuchelli, fu costretto un giorno, per ordine di san Domenico, a confessare per bocca di un ossesso che un sospiro di Maria vale presso Dio più delle suppliche di tutti i santi uniti insieme. Dice sant’Antonino che le preghiere della santa Vergine, essendo preghiere di una madre, hanno una certa autorità di comando ed è perciò impossibile che ella non sia esaudita. (…). “E che!” dice sant’Agostino “non è cosa degna della benignità del Signore di onorare così sua Madre, lui che dichiarò di essere venuto non ad abrogare, ma a dare compimento alla legge, la quale fra le altre cose comanda che si onorino i genitori?”. Anzi, aggiunge san Giorgio arcivescovo di Nicomedia, Gesù Cristo, quasi per soddisfare al debito che ha verso la Madre, la quale con il suo consenso gli ha dato l’essere umano, esaudisce tutte le sue domande. (…). San Teofilo, vescovo di Alessandria, che viveva al tempo di san Girolamo, lasciò scritto: “Il Figlio gradisce di essere pregato da sua Madre, perché vuole accordarle tutto ciò che egli accorda per riguardo a lei, e così ricompensare la grazia che ella gli rese rivestendolo della nostra carne”. San Giovanni Damasceno così si rivolge alla Vergine: “Tu dunque, o Maria, essendo Madre di Dio, puoi salvare tutti con le tue preghiere che sono avvalorate dall’autorità di madre”. (…).
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