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sabato 5 ottobre 2024

L’ultima frontiera della riforma liturgica: la Liturgia-Tatuaggio

Ormai, la Chiesa in Germania è "alla frutta".
QUI Informazione Cattolica: "Liturgia del tatuaggio dall’apostata Germania".
Luigi C.

TFP,  Julio Loredo

Quando credevamo di aver visto tutto, ecco che dalla Germania ci giunge una notizia che ha dell’incredibile. Nella Parrocchia di St. Johann, a Osnabrück, nella Bassa Sassonia, organizzata dalla stessa Diocesi, si è celebrata la prima “Liturgia-Tatuaggio” (Tattoo Gottesdienst).
Col lemma “Quando la Fede ti entra nella pelle”, la stramba liturgia è stata presieduta dal parroco Don Martin Shomaker, indossando una vistosa stola arcobaleno, a simboleggiare l’intimo rapporto con l’agenda LGBT. “Dobbiamo attirare le persone a entrare in Chiesa”, si è giustificato. L’unico requisito era che doveva essere un simbolo cristiano.

“I tatuaggi non sono solo gioielli o accessori”, afferma Martina Kreidler-Kos, responsabile del Dipartimento di Pastorale della diocesi di Osnabrück. “I tatuaggi sono associati a esperienze, ad esempio tristezza o solidarietà, cioè storie di vita. Speriamo di avviare un dialogo su questo”.

La prima “fedele” a sottomettersi alla liturgia è stata la stessa Kreidler-Kos, dottoranda in teologia, che si è fatta tatuare un Tau, “come segno del mio legame con la spiritualità francescana. Sono felice che la Fede mi entri per la pelle”.

Intanto, la Chiesa cattolica in Germania agonizza. Nel 2023 ha perso ben 400.000 fedeli, secondo le statistiche della Conferenza Episcopale. Un sondaggio pubblicato dalla Catholic News Agency mostrava che il 33% dei cattolici tedeschi erano disposti ad abbandonare la Chiesa.

Nella stessa Osnabrück le cose non vanno bene. Il numero delle parrocchie si è ridotto a 34. Nel 1961, cioè prima del Concilio, erano 261. Il numero di sacerdoti si è ridotto a 280, nella maggior parte provenienti dall’India, Brasile e Africa.

Eppure la gerarchia si ostina a promuovere innovazioni delle quali il meno che si può dire è che sono dottrinalmente questionabili e che, nella pratica, si sono dimostrate disastrose.