Pagine

lunedì 21 ottobre 2024

Card. Gianfranco Ravasi blasfemo: «Maometto ascese al cielo», come Gesù!

Che il card. Gianfranco Ravasi, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della cultura e della Pontificia Commissione di archeologia sacra, con le due esternazioni sembri tradire una posizione di «quinta colonna» nella Chiesa cattolica è da tempo una impressione non isolata né del tutto peregrina (QUI su MiL alcune delle sue più clamorose «uscite»).
Ma questa volta pare proprio che abbia voluto fugare ogni residuo dubbio nell’intervista al giornalista Aldo Cazzullo pubblicata domenica 21 ottobre sul quotidiano Corriere della Sera.
Tra una confidenza sentimental-amorosa (che va tanto di moda) ed una battuta sulla sfera privata, il card. Ravasi rilascia anche qualche «perla» della sua personale teologia, giungendo ad una vera e propria affermazione blasfema.
Con la premessa che «i Vangeli non sono verbali storici», ormai doverosa per essere accettati dal mainstream mondano, Sua Eminenza spiega con precisione teologica che che nella Bibbia Gesù «ascende al cielo» e ciò significa «entrare nell’infinito, nell’eterno di Dio»; e fin qui nulla da eccepire.
Poi, sul finire dell’intervista, colto dai ricordi dei suoi studi di archeologia presso l’Università Ebraica di Gerusalemme (che conferì una laurea honoris causa in filosofia al suo maestro card. Carlo Maria Martini S.I.), giunge ad utilizzare lo stesso verbo «ascendere» nei confronti di Maometto: ebbene sì, il fondatore della (falsa) religione islamica – secondo il card. Gianfranco Ravasi – «ascese al cielo», ovvero – riprendendo la definizione posta poche righe sopra – «entrò nell’infinito, nell’eterno di Dio».
Insomma, per Sua Eminenza Maometto è salvo ed è in Paradiso!
Sarà che noi siamo «pelagiani indietristi», come suole dire il Santo Padre Francesco, ma ci pare di ricordare che il n. 226 del Catechismo Maggiore di San Pio X affermi che «i maomettani ed altri somiglianti» siano «infedeli», perché «non hanno il Battesimo e non credono in Gesù Cristo; sia perché credono e adorano false divinità, come gl’idolatri; sia perché pure ammettendo l’unico vero Dio, non credono in Cristo Messia; né come venuto nella persona di Gesù Cristo, né come venturo».
E sempre da «indietristi pelagiani» ci pare di ricordare che «non tutti si salvano, perché non tutti lo vogliono [Gesù Cristo] riconoscere, non tutti osservano la sua legge, non tutti si valgono dei mezzi di santificazione che ci ha lasciati» (n. 113) e che per salvarsi «bisogna esserne membro vivo» della Chiesa cattolica (n. 166) e che «fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana nessuno può salvarsi» (n. 169).
Ecco, noi siamo «indietristi pelagiani», non certo come S.E. il card. Gianfranco Ravasi; o forse siamo semplicemente Cattolici, non certo come…

L.V.


«[…] Nella Bibbia ci sono due modelli di rappresentazione della realtà della risurrezione di Cristo: il “risveglio” (questo è il valore del verbo greco della “risurrezione”) e, appunto, l’“innalzamento”». […]

«[…] Ma Gesù non si “risveglia” soltanto dalla morte; ascende al cielo. Non è un fatto astronautico, ascendere non significa andare in alto, bensì entrare nell’infinito, nell’eterno di Dio. Lo dice Gesù stesso: “Quando sarò innalzato da terra, tutti attirerò a me”».[…]

«[…] E poi i Vangeli non sono verbali storici. […]». […]

«Gerusalemme è fondata su tre pietre: il Muro del Pianto, il Santo Sepolcro, la Cupola della Roccia, da dove Maometto ascese al cielo. […]».

5 commenti:

  1. Nella prossima intervista arriverà ad affermare che Maometto, in quanto profeta, «siede alla destra del Padre»?

    RispondiElimina
  2. Vabbe', quando sara' la sua "sera della vita" potra' rendersi conto " de visu" di come stanno le cose, constatera' chi e' asceso e chi non.

    RispondiElimina
  3. Non oso commentare le perle di un dotto...Spero comunque che si salvi, secondo i dettami di Cristo.

    RispondiElimina
  4. Certi cardinali ci sorprendono spesso per la profondità del loro pensiero.Francesco ,quando sarà ....lascerà la Chiesa in ottime mani.

    RispondiElimina
  5. 1 Nessun (bravo) sacerdote mi ha mai detto che i Vangeli sono "verbali".
    2 L'esternazione sull'innamoramento mi lascia totalmente indifferente.
    3 Il resto è silenzio (meglio non commentare).

    RispondiElimina