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sabato 13 luglio 2024

Raccolta firme. "Stop al divieto della Messa tradizionale in latino"

Riceviamo e pubblichiamo.
QUI per firmare: invitiamo tutti i nostri lettori a farlo.
Luigi C.

Lanciata 11 luglio 2024. Perché questa petizione è importante

Lanciata da James MacMillan

Mi chiamo Sir James MacMillan. Sono un compositore scozzese che, insieme a molte altre persone del mondo dell'arte e della vita pubblica, il 3 luglio ha scritto al Times per chiedere al Vaticano di porre fine alla sua recente politica di bandire l'antica Messa tradizionale latina dalle parrocchie cattoliche di tutto il mondo.
Tra i firmatari figurano l'attivista per i diritti umani Bianca Jagger, i musicisti Dame Kiri Te Kanawa, Lord Lloyd-Webber e Sir András Schiff, gli storici Tom Holland e A.N. Wilson, Tristram Hunt, direttore del Victoria and Albert Museum, Lord Stirrup, ex capo dello Stato Maggiore della Difesa, e lo stilista Sir Paul Smith.
Alcuni di loro sono cattolici, ma molti sono non cattolici e comprendono anche non credenti. Tutti noi riconosciamo che, per citare la lettera, la distruzione della Messa tradizionale in latino sarebbe "un atto inutile e insensibile in un mondo in cui la storia può troppo facilmente scivolare via dimenticata".

Da Roma continuano a giungere notizie secondo cui il Vaticano, dopo aver già limitato fortemente l'accesso alla Messa in latino, starebbe pianificando quello che equivarrebbe a un divieto formale a livello mondiale della sua celebrazione nelle parrocchie ordinarie.
Questa petizione, come la lettera del Times, è interamente ecumenica e non politica. A prescindere dalle vostre convinzioni, vi invito a firmarla come gesto di sostegno per quei cattolici che hanno trovato conforto spirituale nell'antica Messa in latino e che ora - in un momento in cui le minoranze religiose di tutto il mondo subiscono vessazioni - si trovano di fronte alla prospettiva di essere costretti a rinnegare la loro preziosa eredità. Vi preghiamo di mantenere i messaggi di sostegno rispettosi, poiché questa petizione non mette in alcun modo in discussione l'autorità di Papa Francesco e gli attacchi a lui rivolti danneggerebbero la nostra causa.