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domenica 2 giugno 2024

La denuncia del Card. Koch su #fiduciasupplicans

Neanche più gli ortodossi ci vogliono, dopo Fiducia Supplicans.
Ad oggi molti vescovi hanno già dichiarato che non applicheranno il documento vaticano, lo vietano ai loro sacerdoti e rifiutano di impartire le benedizioni indicate dalla Fiducia Supplicans:
QUI l'elenco e QUI.
Luigi C.

Informazione Cattolica, Angelica La Rosa, 29-5-24

IL CARD. KOCH AVVERTE: “GLI ORTODOSSI RIFIUTANO LA FIDUCIA SUPPLICANS E GLI ANGLICANI HANNO AVUTO UNO SCISMA SULL’ORDINAZIONE DELLE DONNE”

Il cardinale Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha rilasciato recentemente un’intervista al quotidiano “Tagespost” per fare il punto della situazione da quando ha ricevuto l’incarico nel 2010 di garantire l’avanzamento dell’ecumenismo.
Il cardinale ha ricordato il rifiuto assoluto degli ortodossi alla benedizione delle coppie omosessuali, ha paragonato lo scisma anglicano sull’ordinazione delle donne con la situazione nella Chiesa Cattolica ed ha assicura che oggi nei paesi di lingua tedesca avanza un nuovo arianesimo.
Il cardinale svizzero, che compirà 75 anni l’anno prossimo, analizzando i progressi nel dialogo interreligioso, ha individuato anche nuove tensioni. Soprattutto, la guerra in Ucraina rappresenta per il cardinale un regresso nell’immagine dei cristiani nel mondo: la tragedia particolare sta nel fatto che “i cristiani fanno la guerra contro altri cristiani, gli ortodossi si uccidono a vicenda. Quando i cristiani litigano tra loro è un messaggio estremamente negativo per tutta la cristianità”.

Il prefetto del Dicastero per l’unità dei cristiani ritiene che i negoziati tra Russia e Ucraina siano necessari, “se il loro obiettivo è una pace giusta”. Non basta, ha sottolineato il cardinale, “portare avanti negoziati semplicemente per trovare la pace, nel senso di mettere a tacere le armi. Poiché entrambe le parti hanno concetti diversi di pace, è necessario chiarire che i negoziati devono concentrarsi su una pace giusta in Ucraina”.

Riguardo alla disapprovazione della dichiarazione “Fiducia supplicans” sulle benedizioni delle coppie omosessuali da parte delle comunità cristiane orientali il cardinal Koch si aspetta parole chiarificatrici dal prefetto del Dicastero per la dottrina della fede.

Così come la Comunione anglicana si è divisa, tra l’altro, sull’ordinazione delle donne, il cardinale ha constato una disunità nella Chiesa cattolica su questo tema. “Anche nella Chiesa cattolica vi sono opinioni ed istanze eterogenee in merito. In Germania, Svizzera e altri Paesi ci sono molti vescovi che chiedono fermamente l’ordinazione delle donne e ritengono che da essa dipenda il futuro della Chiesa cattolica”.

Il cardinale ha parlato anche di avanzamento del neoarianesimo. “L’eresia ariana, che sostiene che Gesù non è il Figlio di Dio, ma solo un essere intermedio tra Dio e l’uomo, non appartiene semplicemente al passato, anche oggi è ampiamente diffusa. Pensiamo soprattutto ai paesi di lingua tedesca, dove questa sfida è ancora presente. Molti cristiani oggi si sentono attratti dalla dimensione umana di Gesù di Nazareth, mentre la fede cristiana in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, e quindi la fede cristologica della Chiesa, è per loro più difficile”.

Il cardinale ha ricordato che Papa Benedetto XVI ha più volte sottolineato che, nella situazione attuale, “dietro l’espressione ‘Gesù sì, Chiesa no’ si cela l’affermazione ancora più profonda: ‘Gesù sì, Figlio non da Dio'”. Per questo Il 2025, anno giubilare, sarà per il cardinale un anno spirituale molto importante. L’Anno Santo è un’occasione importante “per riaffermare la fede cristologica nella comunione ecumenica”.