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lunedì 15 aprile 2024

Roma, giovedì 18 aprile: conferenza «Vivere da Asburgo. Sette regole per tempi difficili»

Riceviamo dal Baliato «ad Tiberim» del Deutscher Orden e dalla Delegazione per l’Italia della Kaiser Karl Gebetsliga für den Völkerfrieden e con piacere condividiamo l’invito alla conferenza con l’arciduca Eduard von Habsburg-Lothringen ed il card. Dominique Mamberti.

L.V.

Giovedì 18 aprile 2024, ore 18:00

Palazzo della Cancelleria 
(Roma - piazza della Cancelleria, 1)

Vivere da Asburgo
Sette regole per tempi difficili

Indirizzo di saluto del dott. Eugenio Cecchini, Balivo del Deutscher Orden e Delegato Gebetsliga Roma e Lazio.

Modera il dott. Fabio Bolzetta, giornalista e Presidente dell’Associazione WebCattolici Italiani.

L’arciduca Eduard von Habsburg-Lothringen, Ambasciatore dell’Ungheria presso la Santa Sede ed il Sovrano Militare Ordine di Maltain dialogo con il card. Dominique MambertiPrefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.


Poche famiglie nella storia sono famose come gli Asburgo, una delle principali dinastie dal secolo XIII al XX. Queste pagine offrono uno spaccato della vita dei suoi membri più illustri. Le lezioni che le loro vite insegnano hanno molto da dire anche ai contemporanei e potrebbero fornire una tabella di marcia per sanare il mondo in cui viviamo. Santi e peccatori, grandi battaglie e altrettanto grandi storie d’amore: accostarsi alla storia di questa famiglia imperiale significa anche ripercorrere gli eventi e le svolte culturali che hanno scolpito nei secoli l’identità europea. Con passione e franchezza, l’arciduca Edoardo riflette su sette principi o massime che, a suo dire, sono alla base del pensiero, dell’azione, della politica e della vita familiare degli Asburgo. Si scoprirà anche come gli Asburgo hanno promosso la sussidiarietà e protetto i propri sudditi da politici con pochi scrupoli, insegnando che nazioni ed etnie diverse possono vivere in pace sotto uno stesso manto istituzionale.

2 commenti:

  1. C'è della gente che per campare deve lavorare sotto un lago e morirci dentro se scoppia una turbina, alla gente normale non gliene frega un tubo della sorte di padre Georg. Ci sono preti che hanno le macchine incendiate dalla mafia nelle periferie del meridione italiano. Andare in una nunziatura non è un lavoro di serie b, e poi quando uno si fa prete deve tenere in conto che la sua vita potrebbe non essere fatta di lustrini e paillettes, nel vangelo non mi pare che Cristo offra ai suoi missionari una vita di agi e privilegi. Quindi le vostre geremiadi per un prete che ha sempre vissuto dentro un ufficio dalle poltrone di velluto senza mai sporcarsi le mani con la gente normale sono semplicemente patetiche.

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    1. Ci sono fedeli, comunità intere e popoli interi a cui preti sempre in uscita direi, senza ombra di smentita, fuori, negano i SS Sacramenti perché troppo impegnati ad accogliere ed evangelizzare senza convertire.
      O perché il potere del mondo decide che cedere ai SS Sacramenti é pericoloso.
      Ma prontissimi ad elargire benedizioni impossibili da concedere.
      Questo tipo di servizi cercatelo alle ong e nei circoli arci e lasciateci pregare in pace nelle ns chiese con la sacrosanta libertà di accedere SEMPRE ai SS Sacramenti che salvano anima, spirito e corpo, SEMPRE, sopratutto in tempi difficili.
      Grazie

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