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giovedì 29 febbraio 2024

Reazioni alla proibizione del Triduo Sacro tradizionale nell’Arcidiocesi di Westminster: la dichiarazione del m.º Matthew Schellhorn #traditioniscustodes

A seguito della decisione del card. Vincent Gerard Nichols, Arcivescovo metropolita di Westminster e Primate di Inghilterra e Galles, di proibire la celebrazione tradizionale del Triduo sacro nella sua Arcidiocesi (QUI; QUI su MiL), registriamo le prime reazioni.
Dopo il comunicato della Latin Mass Society of England and Wales (QUI), vi proponiamo lappassionata dichiarazione pubblicata il 28 febbraio sulla propria pagina X dal m.º Matthew Schellhorn, il pianista di fama mondiale e grande didatta che dal 2012 al 2020 ha collaborato nella realizzazione della musica per il Triduo Sacro tradizionale nella Chiesa parrocchiale di St. Mary Moorfields.

L.V.


Ho letto con grande dispiacere la notizia della decisione del card. Vincent Gerard Nichols di non consentire la celebrazione del Triduo Sacro annuale nella Chiesa parrocchiale di St. Mary Moorfields nella City di Londra, organizzato dalla Latin Mass Society of England and Wales. Come persona coinvolta nell’organizzazione e nella realizzazione della musica per queste cerimonie sacre dal 2012 al 2020, sono stato testimone del potere trasformativo e della bellezza della liturgia.

Nel corso degli anni, ho avuto il privilegio di osservare centinaia di fedeli profondamente commossi dalla solennità e dalla ricchezza del Triduo Sacro nel rito tradizionale. L’impatto di queste celebrazioni è stato profondo, favorendo un legame profondo tra l’assemblea e le sacre tradizioni della nostra fede cattolica.

Oltre all’arricchimento spirituale sperimentato dai fedeli, questi eventi liturgici hanno offerto preziose opportunità ai musicisti, tra cui cantanti professionisti e non, organisti e compositori. La nostra bella sede nel centro di Londra ha ospitato le prime esecuzioni nel Regno Unito e nel mondo di diverse opere musicali, come Tenebrae Lamentations and Responses del chierico e compositore italiano Pietro Amico Giacobetti (1579-1616), Ecce quam bonum di Marco Galvani (nato nel 1994) e Lamentations of Jeremiah di Peter Kwasniewski (nato nel 1971). Il Triduo Sacro nel rito tradizionale fungeva da piattaforma per l’espressione artistica e la collaborazione, contribuendo alla crescita e allo sviluppo della comunità musicale.

La decisione di negare queste celebrazioni è frustrante e scoraggiante, poiché non solo influisce sulla vita spirituale dei fedeli, ma ostacola anche la crescita creativa e professionale dei musicisti che si dedicano a preservare e arricchire il nostro patrimonio liturgico.

Come persona che ha dedicato anni a questa causa, mi rimane un senso di tristezza e di nostalgia per la continuità di una tradizione che ha giocato un ruolo fondamentale nella vita spirituale e artistica di molti. La mia speranza è che, in futuro, ci sia la possibilità di rivedere questa decisione e di riaccendere la fiamma del rito tradizionale, consentendogli di continuare a ispirare ed elevare sia i fedeli che la comunità artistica, dando il giusto significato alle parole di Papa Benedetto XVI: «Nella storia della Liturgia c’è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto».

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