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giovedì 22 febbraio 2024

Imprenditorialità: il bello di creare valore per i consumatori. Hunter Hastings per #300denari - parte 2

Leggiamo nella Bibbia: “
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Genesi 1:31). Dedicare nella rubrica di 300 denari un capitolo al tema della creazione nel mondo dell’economia, era necessario! Abbiamo chiesto aiuto ad Hunter Hastings (in calce, la presentazione dell'economista*) e ad oggi siamo al secondo dei tre post previsti. Nel primo post ci ha spiegato come il concetto di “valore” sia soggettivo: è creato dagli individui, attraverso la propria esperienza, quando si incontrano nel mercato. I consumatori intuiscono che la loro situazione può essere migliorata e gli imprenditori, invece, percepiscono l’opportunità di ottenere un riconoscimento dal mercato se forniscono i mezzi per realizzare il miglioramento di cui sono in cerca i consumatori. Questo processo di immaginazione, creatività, sperimentazione e riscontri ha luogo velocemente attraverso innumerevoli interazioni e scambi che si realizzano in un contesto di libero mercato.
Nel post di oggi, Hunter demolisce la logica dell’Homo Oeconomicus al fine di farci ripartire da una visione dell’uomo più completa e più adatta a far realizzare le legittime aspettative economiche degli individui.

Gabriele: Hunter, tu sei un esponente della scuola economica austriaca. A differenza del cosiddetto Homo Oeconomicus, questa scuola si concentra sui reali bisogni dell’uomo piuttosto invece di semplificare la realtà. Ritieni che semplificare possa essere fuorviante?
Hunter: L’economia è la scienza del benessere, della prosperità umana. Potresti non immaginartela così in base a molte delle sue espressioni moderne. Quando la gente pensa all’economia, sono portati a pensare ad aggregati statistici come il Prodotto Interno Lordo (PIL), o alle banche centrali, o alle politiche economiche riguardanti, ad esempio, il livello di imposte, o dazi e tariffe che influenzano il saldo delle importazioni o delle esportazioni di un paese. Gli economisti di professione calcolano questi aggregati e fanno previsioni sul risultato delle politiche fiscali sulla base di equazioni matematiche. Non ci sono però persone umane dietro alle equazioni!

Gabriele: Allora, l’economista, come dici che dovrebbe muoversi?
Hunter: Ci sono tanti altri modi di pensare all’economia e ai suoi risultati partendo dall’individuo umano che prende decisioni economiche. L’essere umano si chiede: cosa preferisco? Date le mie risorse limitate, a quali scelte dovrei dare priorità? Cos’è l’attività più produttiva, che mi ricompenserà al meglio nel mercato? Quanto dovrei consumare oggi e quanto dovrei risparmiare e investire per il mio benessere futuro? In che modo gli individui interagiscono, collaborano e scambiano al meglio?
L’attività imprenditoriale è uno scambio tra due o più parti. Possono collaborare unendosi in una stessa azienda o in una rete come una catena di fornitura o una partnership cliente-venditore.
Esiste un’intera scienza economica basata su questo pensiero: il metodo si chiama “individualismo”, e il tipo di economia è chiamata Austriaca in quanto la sua prima formulazione e fondazione di studio avvenne nell’Università di Vienna a fine ‘800 e da qui si sparse dall’Austria al resto del mondo.
Ci fu uno sforzo coordinato al fine di identificare e codificare le influenze chiave nel sistema economico che hanno portato benessere e ad una vigorosa acrescita economica. Quando diciamo “sistema” utilizziamo il termine nell’accezione di un sistema evolutivo complesso che non può essere pianificato ma che può essere osservato a livello di sistema, dove tutti gli individui interagiscono e scambiano in un vorticoso flusso di attività economiche. La ricerca mostra che ci sono due influenze sul grado di prosperità – l’immaginazione e la creatività del cliente o consumatore e l’immaginazione e la creatività dell’imprenditore. In una società libera, morale e priva di costrizioni, questi interagiscono positivamente e generano crescita economica, maggior benessere per tutti.

Gabriele: Il metodo della Scuola Austriaca di Economica può aiutare ad affinare il proprio approccio al business, all’imprenditoria e, in definitiva, può aiutare l’uomo a realizzarsi creando valore per il mercato ed ottenere il dovuto riconoscimento economico dai consumatori?
Hunter: Il corpo di lavoro dell’economia austriaca, spiega il sistema economico attraverso la collaborazione tra individui, il meccanismo di scambio e lo scambio di impressioni e di informazioni. Il sistema è guidato dal consumatore o cliente che ricerca continuamente un miglioramento – desiderando di migliorare le sue condizioni, puntando a una esperienza di vita migliore: più produttiva, più conveniente, più comoda, più appagante, più piena.
Il motore di questo sistema che recepisce questi desideri del consumatore e sviluppa un servizio nuovo e migliore (una proposta economica responsiva) è ciò che chiamiamo “imprenditorialità”, o ciò che oggi definiamo “business”. Dal suo canto, il consumatore risponde a sua volta alla nuova offerta e fornisce un riscontro: “la tua offerta incontra le mie esigenze e io sono gratificato”. Oppure: “ciò non era esattamente ciò che desideravo, per favore modificalo per rispondere meglio ai miei bisogno”. Questo è il loop di riscontri dal mercato all’impresa. L’imprenditoria deve molto a questo sistema – l’aiuta a raffinare l’offerta, l’aiuta ad avvicinare i clienti, a migliorare le relazioni di affari e a generare talenti adattivi e dinamici. Il motore del sistema economico è questa interazione e flusso di valore. È l’approccio imprenditoriale al business, quindi l’economia austriaca (sebbene sarebbe meglio usare l’economia imprenditoriale) da una parte spiega il processo e dall’altra aiuta a sviluppare un approccio imprenditoriale che è efficace a tutti i livelli di impresa, grandi, medie e piccole, e lo è per tutte le fasi di business: dalle start-up alle multinazionali già affermate.


* Hunter Hastings è un intellettuale, un esperto di economia politica e di marketing. Vive in California e, come professione principale, è venture capitalist. È appassionato di imprenditoria e di tutto ciò che la può supportare, esercitare e far avanzare. Assieme al team "Value Creators" (https://thevaluecreators.com), sta realizzando diversi strumenti e supporti volti allo studio dell'economia finalizzato a far partire, crescere e a gestire un business.


Gabriele

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