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giovedì 14 dicembre 2023

Nel teatro dell’assurdo di questo pontificato, la salvezza viene dai laici #300denari

Dio è morto, Marx pure ed anche io non mi sento tanto bene”. Il clima surreale che stiamo vivendo oramai da un decennio nella Chiesa cattolica fa tornare in mente una citazione di Eugene Ionesco, scrittore e drammaturgo francese di origini rumene, famoso per il suo teatro dell’assurdo dove le opere si concentrano sulla rappresentazione della mancanza di senso. Qui gli elementi di assurdità prendono forma in dialoghi non sequenziali, situazioni senza senso, personaggi bizzarri e ambienti irreali. Un teatro dell’assurdo che si manifesta in sinodi sulla sinodalità, attivisti radicali eletti a teologi dal magistero, Pachamama elevate al rango di Theotókos, amministratori apostolici che subentrano a vescovi troppo cattolici, prelature personali declassate al rango di associazioni religiose, una conferenza episcopale che finanzia sbarchi clandestini con l’otto per mille dei fedeli. Così, mentre si consuma la frattura tra conservatori e progressisti (mai il divario è stato così forte dal Concilio Vaticano II ad oggi!) tanto che si rischia il punto di non ritorno, soprattutto con la chiesa tedesca, ecco che aleggiano inaspettati documenti sulla conservazione delle ceneri dopo la cremazione e surreali dichiarazioni del Santo Padre: “Ho già preparato la mia tomba fuori da San Pietro”. E con questa ultima dichiarazione il teatro dell’assurdo iniziato a Santa Marta sembra trovare il suo epilogo a Santa Maria Maggiore. Insomma, sembra di essere in una pièce teatrale di Samuel Beckett, dove i protagonisti (il popolo di Dio?) aspettano inutilmente l'arrivo di un personaggio chiamato Godot (il Pio XIII di Sorrentino ?), senza che nulla di significativo accada nel frattempo.
Eppure qualcosa sta accadendo. C’è chi rassegnato come Diego Fusaro parla di “evaporazione del Cristianesimo” , che paragona l’implosione della Chiesa cattolica a quella dell’Unione Sovietica, grazie anche ad un’operazione Trojan Horse portata in seno a Roma dalla mafia di San Gallo. Oppure chi – vedendo questo momento di confusione come una opportunità – guarda alla mobilitazione delle élites conservatrici che stanno mettendo in sicurezza i valori della tradizione, attraverso strumenti costruiti con il supporto del laicato cattolico. Ecco allora che prendono sempre più piede think tank di dottrina sociale della Chiesa (Osservatorio Card. Van Thuân, Centro Studi Livatino, Scuola Ecclesia Mater), associazioni per la Rinascita delle scuole cattoliche , case editrici che ripropongono i classici del pensiero (Il Giglio, Amicitia Liturgica, Lindau, Fede & Cultura) e negli Stati Uniti, strumenti e fondi di investimento destinati ai cosiddetti Teocon.
Un cambio di rotta verso il saper fare – che appartiene al mondo laico per definizione – che trova in Jean Ousset uno dei più significativi precursori. Uomo d’impresa ed esperto in organizzazione aziendale, ispirò la nascita di numerose associazioni e reti di formazione. Per Ousset l’azione non può essere lasciata all’iniziativa spontanea, ma va studiata ed organizzata. La formazione deve fornire gli strumenti per dare vita a gruppi snelli ed operativi, capaci di rivitalizzare le gerarchie naturali, le associazioni, gli ordini professionali, i corpi intermedi della società.
Insomma, nel teatro dell’assurdo di questo pontificato, sembra proprio che la salvezza riparta dai laici.


Roberto

9 commenti:

  1. ""mentre si consuma la frattura tra conservatori e progressisti tanto che si rischia il punto di non ritorno, soprattutto con la chiesa tedesca""

    Prendo spunto da questa frase per evidenziare un altro assurdo nell'assurdo: che la rottura più vicina non sembra tra progressisti e conservatori (in un altro articolo in questo blog si evidenzia come per esempio la chiesa conservatrice americana per quanto maltrattata continui a sentirsi legata al papato) ma tra progressisti e più progressisti. Assurdo!

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    1. Nulla di assurdo. La Rivoluzione bolscevica non fu contro lo zar, già deposto a febbraio, ma contro il governo socialdemocratico di Kerenskj. Feltrinelli voleva far saltare il traliccio di Segrate, per lasciare al buio il congresso della CGIL .

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  2. Perché stupirsi, era già tutto previsto...
    si chiama III° Segreto di Fatima shhh ma non ditelo in giro!

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    1. Terzo che poi è il quarto non rivelato…ma io non vi ho detto niente.

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  3. Caro Roberto, il teatro dell’assurdo si esibirà con un suo nuovo spettacolo questa pomeriggio, con la sentenza Becciu. Il monsignore un tempo mandato da Francesco per il rinnovamento spirituale e morale dell’Ordine di Malta, specialmente dei membri professi. Ed oggi scaricato dal Vaticano, dopo aver fatto il lavoro sporco. A Malta come a Londra, passando per la Svizzera. Un magnifico dribbling tra Paesi off-shore!

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  4. Era nata come rubrica di economia (!), ma è finita nella solita cloaca di insulti a Papa Francesco.
    Vergognatevi.

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    1. Gentile Anonimo Leone da Tastiera (penso sia questo il suo nome completo), 300 Denari nasce (1) come rubrica cattolica di cultura economica, finanziaria e d’impresa, che detto in una frase affronta temi di dottrina sociale della Chiesa. (2) Con una linea editoriale molto chiara che può vedere nella presentazione della rubrica, riproposta in firma a ogni articolo. (3) E in comunione con la Chiesa cattolica. Detto questo, avere un approccio critico - da cattolici attivi e appassionati - contribuisce ad avere chiavi di lettura della complessità di questo momento storico. Oltre che un luogo dove la stessa Chiesa di Roma trova confronto e rispecchiamento degli effetti del suo operato. Le cito solo un dato: dopo i siti istituzionali, il nostro è il primo letto nella Chiesa cattolica, Vaticano incluso (in gergo, si chiamano visualizzazioni). Detto questo, non ci risulta essere stati offensivi - in questo come in precedenti articoli - nei confronti del Santo Padre o l’Istituzione che rappresenta. Diversamente dai toni e - si vada a vedere il significato di “cloaca” - dal linguaggio da lei usati.
      Roberto.

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    2. Invece di questo papiro, perché non si scaglia contro chi ha chiamato “teatro dell’assurdo” il presente pontificato?

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  5. Il teatro dell’assurdo che continua con «Fiducia supplicans»… cos’altro dobbiamo attenderci?

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