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giovedì 28 dicembre 2023

Fiducia Supplicans. Otto bugie e ipocrisie nel documento. Araignée du Désert. #fernández #francesco #fiduciasupplicans

Grazie a Marco Tosatti per questa traduzione.
Ad oggi molti vescovi hanno già dichiarato che non applicheranno il documento vaticano, lo vietano ai loro sacerdoti e rifiutano di impartire le benedizioni indicate dalla Fiducia Supplicans:
Qui l'elenco
Luigi C.

27 Dicembre 2023

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, su segnalazione di un’amica fedele del nostro sito, A.R, che ringraziamo di cuore, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, questo articolo pubblicato da L’araignée du Désert. Buona lettura e condivisione.

§§§

8 BUGIE E IPOCRISIE
NEL DOCUMENTO DEL DICASTERO 
 SULLE BENEDIZIONI PER LE COPPIE GAY
Consultate il documento a questo link.


Bugia n. 1: Questa nuova benedizione non giustifica nulla e non promuove nulla.

“Infatti, queste benedizioni […] non intendono legittimare nulla”. (§ 40)

Promuove implicitamente l’atto omosessuale, l’unione omosessuale come coppia e come Amore (certo incompleto e non voluto dalla Chiesa… ma pur sempre Amore). Poiché nel testo non si parla di benedire le persone omosessuali individualmente, o ciascuna delle due persone che compongono la coppia omosessuale. No. Si parla esplicitamente di “benedizioni di coppie dello stesso sesso” (l’espressione è usata 7 volte).

Bugia n. 2: Questa nuova benedizione non è né sacramentale né liturgica (… cioè non giustifica la situazione delle persone che benedice… con il pretesto che viene definita “non rituale”, “non liturgica”, “improvvisata”, “non ufficiale”, “chiaramente distinta dalla forma del matrimonio”, “su iniziativa di ciascun sacerdote”, e persino “biblica”).

“Va sottolineato che, proprio nel caso del rito del sacramento del matrimonio, non si tratta di una benedizione qualsiasi, ma del gesto riservato al ministro ordinato.” (§ 6)

“Occorre sottolineare che, proprio nel caso del rito del sacramento del matrimonio, non si tratta di una benedizione qualsiasi, ma di un gesto riservato al ministro ordinato, “evitando che queste benedizioni non ritualizzate diventino un atto liturgico o semiliturgico, simile a un sacramento”. (§ 36)

“Non è necessario convertirli in norme. (§ 37)

“Questa benedizione non deve mai essere eseguita contemporaneamente ai riti civili dell’unione, e nemmeno in connessione con essi. Né con paramenti, gesti o parole proprie del matrimonio”. (§ 39)

Quando benedice, in genere non nomina il male (in questo caso perché non lo vede nella pratica omosessuale fedele e rispettosa), e non nomina il cammino di conversione per uscire dall’atto peccaminoso (continenza e separazione dalla coppia). Quindi, in termini pratici, la sua benedizione giustifica l’atto della coppia gay. A prescindere da ciò che si dice.

Bugia n. 3: Questa nuova benedizione non ha valore sacramentale, quindi non ha nulla a che fare con il matrimonio.

“Questa dichiarazione rimane ferma sulla dottrina tradizionale della Chiesa riguardo al matrimonio, non autorizzando alcun tipo di rito liturgico o di benedizione simile a un rito liturgico che potrebbe portare a confusione.” (Introduzione)

“Di conseguenza, sono inammissibili riti e preghiere che possano creare confusione tra ciò che è costitutivo del matrimonio, cioè ‘un’unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta alla generazione di figli’, e ciò che lo contraddice”. Questa convinzione si basa sulla perenne dottrina cattolica del matrimonio. Solo in questo contesto i rapporti sessuali trovano il loro significato naturale, proprio e pienamente umano. La dottrina della Chiesa su questo punto rimane ferma”. (§ 4)

FALSO: È il primo passo. È già un riconoscimento religioso ufficiale e tacito della coppia gay. Il testo ci dice che la benedizione non è un matrimonio, e si dichiara “fermo” su questo punto. Ehm… In termini di intenzioni e fantasie, nelle richieste di coloro che vogliono essere benedetti, così come nella mente del sacerdote che li benedice, sì, è una benedizione coniugale e nuziale, un riconoscimento ecclesiale e una dichiarazione di amore divino. Simbolicamente, è sognato come un matrimonio religioso. Dobbiamo guardare al valore simbolico di una legge o di un rito. Perché è una realtà che, qualche tempo dopo, può divorare il vero sacramento primario che inizialmente pretendeva di pastorizzare e al quale inizialmente pretendeva di rinunciare. In questo caso, Papa Francesco cade nella stessa trappola del sacramentalismo che ha usato per il matrimonio gay.

Per proteggere il matrimonio sacramentale, ha pensato che la concessione delle unioni civili gay sarebbe stata un premio di consolazione e un’efficace tattica diversiva. È la stessa legge! In pratica, l’unione civile è diventata un matrimonio gay! La stessa cosa accadrà con le benedizioni gay: il Papa le concederà alle coppie gay in modo che non debbano toccare il sacramento del matrimonio. È una strategia sbagliata: le coppie benedette vorranno poi che la Chiesa riconosca ufficialmente il loro “amore”, che Dio riconosca il loro “amore” e che i sacerdoti li sposino invece di benedirli semplicemente in modo clandestino. Il sacramentalismo è una terribile tentazione e un peccato.

Bugia n. 4: le benedizioni tradizionali non saranno snaturate dalle nuove benedizioni.

La risposta del Santo Padre a questa domanda si basa sulla “chiarezza di questo documento e la sua coerenza con il costante insegnamento della Chiesa” (§ 3).

“La risposta del Santo Padre sopra citata ci invita anche a fare uno sforzo per sviluppare e arricchire il significato delle benedizioni. Le benedizioni possono essere considerate come uno dei sacramentali più diffusi e in continua evoluzione.” (§ 7 e 8)

FALSO. Una benedizione religiosa è sempre personale (in quanto rivolta a singoli individui). Non collettiva. Questa nuova benedizione elimina il carattere intrinsecamente individuale delle benedizioni valide, poiché si rivolge alle coppie. Appoggia gli atti piuttosto che i semplici individui. Li distorce. Di conseguenza, distorce le vere benedizioni religiose.

Bugia n. 5: Questa nuova benedizione non è normativa o ufficiale: è discrezionale e facoltativa.

“Non si deve promuovere né prevedere un rito di benedizione delle coppie in situazione irregolare, ma non si deve nemmeno impedire o proibire la vicinanza della Chiesa a qualsiasi situazione in cui si cerca l’aiuto di Dio con una semplice benedizione.” (§ 38)

“In ogni caso, proprio per evitare qualsiasi forma di confusione o di scandalo, quando la preghiera di benedizione, pur espressa al di fuori dei riti prescritti dai libri liturgici, viene richiesta da una coppia in situazione irregolare, questa benedizione non sarà mai eseguita contemporaneamente ai riti civili dell’unione, e nemmeno in connessione con essi. Né sarà effettuata con i paramenti, i gesti o le parole proprie del matrimonio”. (§ 39)

FALSO: Si tratta di una facoltatività pubblica, massiccia e universale. E convalidata dal Papa e dal Dicastero.

Bugia n. 6: Questa nuova benedizione è biblica e cristologica.

“Questo è anche il concetto di matrimonio proposto dal Vangelo”. (§ 5)

“Nel riflettere sulle benedizioni, raccogliendo diversi punti di vista, dobbiamo lasciarci illuminare soprattutto dalla voce della Sacra Scrittura”. (§ 14)

Non ho mai visto Gesù benedire coppie adultere o gay.

Bugia n. 7: Questa nuova benedizione è un aiuto o una richiesta di aiuto.

“Non dobbiamo né promuovere né prevedere un rituale di benedizione di coppie in situazione irregolare, ma nemmeno impedire o proibire la vicinanza della Chiesa a qualsiasi situazione in cui le persone cercano l’aiuto di Dio attraverso una semplice benedizione. Nella breve preghiera che può precedere questa benedizione spontanea, il ministro ordinato potrebbe chiedere pace, salute, spirito di pazienza, dialogo e aiuto reciproco, ma anche la luce e la forza di Dio per poter compiere pienamente la sua volontà.” (§ 38)

FALSO: Si tratta di una richiesta di garanzia, consenso e adesione. Non di aiuto. Lo stesso vale per i sacerdoti che benedicono le coppie gay. Non vogliono semplicemente aiutare le coppie che benedicono o dare loro la forza divina per separarsi e obbedire alla volontà del Signore. Che ipocrisia… Credono nell'”amore gay” e vogliono addirittura viverlo in prima persona!

Bugia n. 8: Questa nuova benedizione è un modo per dire ai gay che la Chiesa e Dio li amano.

(cfr. i paragrafi di “Cuoricini ovunque”…)

Con queste benedizioni, che non vengono impartite secondo le forme rituali proprie della liturgia, ma piuttosto come espressione del cuore materno della Chiesa” (§ 40), “la Chiesa è così il sacramento dell’amore infinito di Dio”.

“La Chiesa è dunque il sacramento dell’amore infinito di Dio”. (§ 43)

“Ogni benedizione sarà l’occasione per un nuovo annuncio del kerygma, un invito ad avvicinarsi sempre di più all’amore di Cristo. Papa Benedetto XVI ha insegnato: ‘Come Maria, la Chiesa è la mediatrice della benedizione di Dio per il mondo'” (§ 44).

FALSO. Nel documento, da un lato, le coppie gay vengono accomunate alle coppie adultere. Ma l’adulterio è una scelta. Non è una tendenza omosessuale. Grazie all’omofobia. Dall’altro lato, amarci significa nominare il male, chiederci la continenza, ma in cambio ascoltarci, riceverci, offrirci i mezzi di un apostolato del fuoco, e riconoscere pubblicamente di essere omofobici senza ammettere con rancore, umiltà e consapevolezza che finora non ci avete amato. Il Papa non mi ha mai invitato o telefonato

1 commento:

  1. Pachamama, Amoris Letitia, Laudate Deum, Traditionis Custodes, Fiducia Supplicans.
    Occorre altro ?

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