Martedì scorso, per la nostra rubrica settimanale sul "Summorum Pontificum nel mondo" abbiamo raccontato del Requiem che si è celebrato a Sanremo (per i caduti delle guerre) e della bella riflessione spirituale che fece il vescovo sul profondo (e "tremendo", per certi aspetti) significato della giustizia/misericordia di Dio contenuta nel Dies Irae (ahimè abrogata nel Novus Ordo).
Questo ricordo ci dà occasione per continuare la meditazione sul testo della sequenza per i defunti che vi presentiamo nella bellissima traduzione che fece niente mene Giovanni Papini, scrittore e poeta e terziario francescano del XX secolo (autore del libro "Il Diavolo" che rischiò di essere messo all'Indice per le sue teorie eretiche sulla temporaneità dell'Inferno e la salvezza - alla fine - anche dei dannati).
Qui la bella traduzione del Dies Irae pubblicata su “Il Frontespizio” nel novembre 1932 e poi ripreso in “Messale Romano” Centro Liturgico di Torino - Torino 1943.
Roberto
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