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giovedì 3 novembre 2022

Controstoria del Movimento liturgico #53 - "Sui sentieri dell'ecumenismo, don Max Thurian, cofondatore di Taizé (1921-1996)" di A. Porfiri

Su don Max Thurian, nato protestante e poi ordianato sacerdote cattolico dopo la conversione, così leggiamo su wikipedia:

Di religione protestante-calvinista, fu, assieme a frère Roger, (con cui fondò la comunità religiosa di Taizé) ospite del Segretariato per l'unità dei Cristiani, in quanto teologo dell'ecumenismo, al Concilio Vaticano Secondo. Auspicava che la Comunità di Taizé, di natura prevalentemente protestante, aderisse alla Chiesa cattolica.
Si convertì alla Chiesa cattolica e il 3 maggio 1987 fu ordinato presbitero dal cardinale Corrado Ursi, arcivescovo di Napoli. Il 30 settembre 1992 fu nominato da Giovanni Paolo II membro della Commissione Teologica Internazionale.
La sua vita fu dedicata ai temi ecumenici, condivisa con i fratelli della comunità di Taizè che al momento del suo abbandono chiesero ed ottennero che tornasse ogni tanto alla comunità e che alla sua morte si facesse seppellire nel piccolo cimitero della chiesa romanica di Taizé.
Oggi riposa a pochi passi dalla tomba del confratello Roger.

Di seguito, proponiamo il medaglione preparato dal M° Aurelio Porfiri.
Qui gli altri post. 

Roberto


Sui sentieri dell’ecumenismo: Max Thurian (1921-1996)

Si è già messo in luce come il movimento ecumenico avrà una grande importanza sul modo in cui la riforma liturgica si svilupperà. Molto è stato detto in questa direzione e forse molto rimane ancora da dire. Una delle figure centrali fu lo svizzero Max Thurian.

Teologo, fu ordinato pastore nella comunità protestante. Fu subito molto interessato al movimento ecumenico entrò nel 1949 nella comunità di Taizé dove conobbe Roger Schütz, con cui sarà osservatore durante il Concilio Vaticano II. Nel 1987 diviene sacerdote cattolico e verrà incluso da Giovanni Paolo II nella commissione teologica internazionale.

Una interessante intervista di frère Alois (aclibergamo.it), priore della comunità di Taizé, ci offre degli spunti interessanti per capire Max Thurian e la sua particolare attenzione alla liturgia: “Già da giovane teologo era impegnato con passione nel lavoro liturgico, i sacramenti e il rinnovamento del protestantesimo, aperto anche ad altre confessioni, soprattutto alla Chiesa cattolica”. Parlando della mentalità di Max Thurian il priore di Taizé precisa: “È stato insegnante dei nostri giovani Fratelli. Sono rimasto stupito dalla sua capacità di venire a capo di complesse questioni teologiche e di infondere in noi la passione per la teologia, in particolare per la liturgia e i sacramenti. L’eucaristia come memoriale, ma memoriale in senso biblico profondo: da un lato, il suo pensiero del memoriale era molto protestante e, dall’altro, anche profondamente cattolico”. 
Certo qualche impertinente potrebbe osservare che difficilmente si può essere profondamente cattolico e protestante allo stesso tempo ma andiamo avanti. 
Frère Alois così termina la sua valutazione del confratello Thurian parlando della sua conversione al cattolicesimo: “Questo rappresentò ovviamente un passo sorprendente, per noi e anche per Frère Roger. Ma abbiamo percepito e accettato che Frère Max avesse una comprensione interconfessionale della liturgia e del ministero nella Chiesa. E ha aiutato anche me come cattolico a comprendere più profondamente la mia provenienza riguardo all’eucaristia e alla liturgia. Particolarmente importante è stato il suo riferimento alla Chiesa antica, alla continuità con i Padri della Chiesa del primo millennio. Per l’ecumenismo ciò ha aperto le porte. Dobbiamo ricorrere alla teologia della Chiesa antica, ovviamente senza ignorare gli sviluppi avvenuti da allora”. 
Profondamente protestante, comprensione interconfessionale della liturgia, Chiesa primitiva…credo che nel leggere queste parole molti certamente riconosceranno alcuni temi particolarmente in voga negli ultimi decenni.

La comunità di Taizé, come poche altre istituzioni ha spinto l’ecumenismo verso confini sempre nuovi, vanificando l’idea che era necessario convertirsi al cattolicesimo e propugnando una specie di doppia appartenenza. Max Thurian, pur convertito, era certamente frutto di questo tipo di idee ed è un rappresentante autorevole di come certo movimento ecumenico ha saputo orientare la riforma liturgica in direzioni impreviste.


1 commento:

  1. 'L’eucaristia come memoriale, ma memoriale in senso biblico profondo: da un lato, il suo pensiero del memoriale era molto protestante e, dall’altro, anche profondamente cattolico'

    perchè il ricorrere alla teologia del memoriale (tzikkaron) riesce a evitare di fare della Messa un qualcosa di altro rispetto al Calvario, quasi fosse un sacrificio nuovo e diverso (quindi accogliendo certe critiche dei protestanti e dei luterani) ma riconoscendo all'Eucarestia la propria dignità di sacrificio espiatorio grazie al legame con la Croce: la Croce è il Sacrificio che ci salva, unica e irripetibile, la Messa ne è il memoriale ripetibile che ci rende partecipi dei frutti

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