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mercoledì 10 novembre 2021

Gli scandali che circondano un alleato papale chiave, il card. Maradiaga

Un'interessante traduzione tratta dal Blog di Sabino Paciolla.
Luigi

Di Sabino Paciolla, Ottobre 25 2021

Del Card. Oscar Rodriguez Maradiaga, coordinatore del Consiglio dei 9 cardinali (inizialmente 9, poi ridottisi) che affianca Papa Francesco per le riforme della Curia, abbiamo già parlato 3 anni fa. Dopo la pubblicazione di un libro in lingua inglese, rimangono ancora aperte alcune domande. Le ha poste nel suo articolo Phil Lawler, publicato sul Catholic Culture. Ecco l’articolo nella mia traduzione.

Sono trascorsi più di sei mesi dalla pubblicazione di un libro che solleva interrogativi dannosi sull’integrità del cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga.
Sono trascorsi più di tre anni da quando l’ausiliare, vicario generale e braccio destro del cardinale Maradiaga, il vescovo Juan José Pineda Fasquelle, si è dimesso a seguito di un’indagine per accuse di cattiva condotta sessuale e finanziaria nell’arcidiocesi di Tegucigalpa, in Honduras.
Sono trascorsi più di tre anni anche da quando lo stesso cardinale Maradiaga ha festeggiato il suo 75° compleanno, ed era obbligato dal diritto canonico a presentare le sue dimissioni a papa Francesco.

Oggi il cardinale Maradiaga rimane in carica, non solo come arcivescovo di Tegucigalpa, ma anche come presidente del Consiglio dei cardinali, l’equivalente di un gabinetto papale. È uno degli alleati più affidabili del Papa, uno dei prelati più influenti del mondo. A quanto pare ha resistito alla tempesta di critiche che ha colpito la sua reputazione alcuni anni fa; le dimissioni del suo ausiliario sembravano fiaccare l’energia degli investigatori. Eppure alcune domande serie rimangono senza risposta.

Queste domande vengono sollevate in Sacred Betrayals (Sacri tradimenti, ndr), un racconto straziante scritto da Martha Alegria Reichmann de Valladares, amica di lunga data del cardinale che è diventata una critica esplicita. Pubblicato originariamente in spagnolo, il libro è stato quest’anno pubblicato da Faithful Insight, in una traduzione di Matthew Cullinan Hoffman.

L’autrice, Martha Reichmann, è la vedova di Allejandro Valladares, che ha servito per anni come ambasciatore dall’Honduras presso la Santa Sede, divenendo infine decano del corpo diplomatico vaticano. Per anni Valladares e Maradiaga sono stati amici intimi, visitando regolarmente gli uffici e le case degli altri. L’ambasciatore ha affermato con orgoglio che le sue pressioni a Roma avevano contribuito a fare di Maradiaga il primo cardinale honduregno. Nei giorni prima del conclave papale del 2013, Maradiaga ha trascorso ore presso l’ambasciata del suo Paese a Roma facendo telefonate ai suoi colleghi cardinali, secondo quanto riferito incoraggiando il sostegno al futuro Papa Francesco.

L’amicizia cominciò a sfilacciarsi, tuttavia, quando Maradiaga convinse la famiglia Valladares a investire pesantemente in un progetto che si rivelò un disastro – e poi ignorò le loro richieste di aiuto. Martha Reichmann racconta una storia di collasso finanziario e di tradimento emotivo.

Ma c’è di più. Anche il cardinale aveva investito nel disastroso piano e uno sguardo più attento ai suoi rapporti finanziari ha messo alcuni fatti sorprendenti. Il cardinale aveva ricevuto ingenti pagamenti mensili dall’Università dell’Honduras e, sebbene i fondi fossero presumibilmente destinati alla Chiesa, non risulta che siano stati depositati su conti arcidiocesani. Il cardinale, a quanto pare, ha investito i fondi in iniziative finanziarie europee piuttosto che nel suo paese affamato di liquidità. Il suo ausiliare, il vescovo Pineda, ha ricevuto 1 milione di dollari dal governo, per il quale l’arcidiocesi non ha potuto fornire un resoconto contabile soddisfacente.

Più o meno nello stesso momento in cui queste transazioni finanziarie sono venute alla luce, un gruppo di seminaristi in Honduras ha accusato il vescovo Pineda di cattiva condotta sessuale, affermando di avere “prove inconfutabili” di una potente rete omosessuale nell’arcidiocesi. Il successivo furore [mediatico] ha innescato un’inchiesta vaticana e, sebbene i risultati di tale indagine rimangano sconosciuti, il vescovo Pineda si è dimesso nel 2018 all’età relativamente giovane di 58 anni.

Ma il dollaro si è fermato qui? Il cardinale arcivescovo poteva ignorare la corruzione portata alla luce nella sua stessa arcidiocesi? Poteva sfuggire al controllo per aver investito i fondi del governo honduregno all’estero, in schemi discutibili? Il cardinale Maradiaga ha rifiutato di rispondere alle domande sul suo coinvolgimento negli scandali dell’arcidiocesi. Quando Edward Pentin del National Catholic Register ha insistito sulla questione, il cardinale ha denunciato i giornalisti come un “assassino di professione” – evocando i ricordi di un precedente scontro con i giornalisti, nel 2002, quando aveva respinto i rapporti sull’emergente scandalo degli abusi sessuali come “persecuzione contro la Chiesa” da parte di una folla mediatica “apertamente anticattolica” .

Il libroSacred Betrayals sostiene che il cardinale Maradiaga ha abusato del suo potere, e lo ha fatto impunemente perché gode della protezione di papa Francesco. In un pontificato dedito alla riforma, la sua presenza a capo della cerchia dei consiglieri del Papa è un’anomalia. O lo è?

In una prefazione al libro di Reichmann, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò chiede retoricamente perché il Washington Post non ha intervistato l’autore, né ha sollecitato il Vaticano per maggiori informazioni sull’inchiesta a Tegucigalpa, né ha ritenuto il cardinale Maradiaga responsabile dello scandalo nella sua arcidiocesi. Buone domande, quelle, e non solo per il Post .