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martedì 28 settembre 2021

Restrictionis Custodes a Guadalajara #traditioniscustodes

Nell’arcidiocesi di Guadalajara fino a pochi giorni fa esisteva una “quasi parrocchia” (cfr. can 516) istituita dopo il Summorum Pontificum dall’allora cardinale Juan Sandoval Íñiguez (vedi qui le sue recenti critiche al Nuovo Ordine Mondiale: http://blog.messainlatino.it/2021/01/facebook-censura-il-cardinale-di.html#more ). La parrocchia di San Pietro in Vincoli, era affidata alla Fraternità San Pietro per la cura pastorale dei fedeli di rito antico.
Il suo successore, cardinale José Francisco Roblez Ortega non ha perso tempo e non limitandosi ad applicare il motu (im)proprio Traditionis Custodes ha deciso di sopprimere la “quasi parrocchia”, come stabilito all’articolo 5 del suo lungo documento datato 21 settembre. Le Messe in rito antico per ora continueranno (ma con l’avvertenza che “al termine della pandemia si provvederà a rivederne il numero in ogni caso”), non si sa bene affidate a chi (“l’incaricato della celebrazione e della cura pastorale dei fedeli sarà reso noto prossimamente”), mentre le celebrazioni interne alle case della FSSP sono chiuse ai fedeli (“si regoleranno conformemente alle direttive della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, ricordando che la cappella e altre simili non hanno il permesso per il culto pubblico nell’arcidiocesi ed è riservata ai soli membri in formazione di detta Fraternità”). A quanto pare, dunque, la Fraternità San Pietro per ora resta, ma in stato di lockdown…

Tra le altre norme emanate, i sacerdoti che desidereranno celebrare in rito antico non solo devono riconoscere la validità e la legittimità del Novus Ordo, ma anche “celebrarlo ordinariamente”.

A lato e di seguito l’intero documento, di ben 3 pagine, tratto dalla pagina FB dell’arcidiocesi (https://www.facebook.com/photo/?fbid=393283968835600&set=pcb.393284198835577 ).
Quousque tandem…?
Stefano




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