per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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martedì 3 agosto 2021
Il Papa, o chi per lui, ha copiato? (Peraltro dallo screditato ed esiliato Mons. Bugnini) #traditionescustodes #summorumpontificum
Non abbiamo la possibilità di verificare la fonte di Mons. Bugnini, ma se fosse vero che il Motu Proprio è stato banalmente copiato potrebbe essere screditante nel modo e nella sostanza. Vedi QUI il post su facebook.
Claudio
Arcivescovo Bugnini 1976 Papa Francesco 2021 Punto 1 @ Art. 3 § 1 Punto 2 @ Art. 3 § 3 Punto 3 @ Art. 3 § 2 e 3 Punto 4 @ Art. 2
Ho visto le frasi del post, in inglese. Non so se siano citazioni originali o tradotte. Mi ha colpito, nel paragrafo che parla delle Letture, il termine "vernacolar", che infatti ritroviamo pari pari nel Motu Proprio "lingua vernacola", che secondo il Dizionario del Battaglia, vuol dire lingua rozza, volgare, dialettale, gergale, infima, insomma l'esatto contrario di una lingua nazionale.
è ovvio che il senso nel motu proprio è 'lingua utilizzata dai fedeli, lingua locale', come anche dice la Treccani, è che anche il senso di 'vernacular' in inglese non necessariamente la lingua nazionale (per esempio il toscano fiorentino in Italia) è la lingua utilizzata dai fedeli e di cui è disponibile la traduzione approvata per le letture: è il caso in Italia del friulano, del sardo e del Tedesco in vari luoghi del nord-est.
Avevo evitato di proposito di citare la contrapposizione "lingua vernacola versus Lingua liturgica", per non far venire l'orticaria ai "liturgisti bugninisti". Ma se nemmeno la lingua nazionale deve andar bene, non so proprio che senso possa avere celebrare una liturgia. Vediamoci tutti al bar, e comportiamoci di conseguenza.
Esistono stati plurinazionali o con folte minoranze etniche, e in cui la lingua nazionale non è parlata da tutti e non è l'unica ad avere statuto ufficiale Ergo il suo uso unico può dare problemi Comunque era meglio lasciare il più possibile in latino e limitarsi a predica e poco altro in lingua locale
Ho visto le frasi del post, in inglese. Non so se siano citazioni originali o tradotte. Mi ha colpito, nel paragrafo che parla delle Letture, il termine "vernacolar", che infatti ritroviamo pari pari nel Motu Proprio "lingua vernacola", che secondo il Dizionario del Battaglia, vuol dire lingua rozza, volgare, dialettale, gergale, infima, insomma l'esatto contrario di una lingua nazionale.
RispondiEliminaè ovvio che il senso nel motu proprio è 'lingua utilizzata dai fedeli, lingua locale', come anche dice la Treccani, è che anche il senso di 'vernacular' in inglese
Eliminanon necessariamente la lingua nazionale (per esempio il toscano fiorentino in Italia) è la lingua utilizzata dai fedeli e di cui è disponibile la traduzione approvata per le letture: è il caso in Italia del friulano, del sardo e del Tedesco in vari luoghi del nord-est.
Avevo evitato di proposito di citare la contrapposizione "lingua vernacola versus Lingua liturgica", per non far venire l'orticaria ai "liturgisti bugninisti". Ma se nemmeno la lingua nazionale deve andar bene, non so proprio che senso possa avere celebrare una liturgia. Vediamoci tutti al bar, e comportiamoci di conseguenza.
EliminaEsistono stati plurinazionali o con folte minoranze etniche, e in cui la lingua nazionale non è parlata da tutti e non è l'unica ad avere statuto ufficiale
EliminaErgo il suo uso unico può dare problemi
Comunque era meglio lasciare il più possibile in latino e limitarsi a predica e poco altro in lingua locale