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giovedì 4 giugno 2020

Quarantena e astinenza dai sacramenti. L'intervista di Chiaramonte a p. Malfer C.O. su problematiche comuni in questo periodo


Il giovane Marco Chiaramonte (di cui abbiamo già pubblicato due precedenti articoli, uno su Pio XII e uno sul beato Carlo Acutis), ci segnala la sua intervista realizzata a padre Massimo Malfer C.O.,  esorcista della diocesi di Verona, pubblicata sul sito Ermes Verona, amico di MiL (e celebrante in Rito antico a Verona). 
Il giovane autore ha posto al sacerdote alcune questioni interessanti: ad esempio su come abbia influito sui fedeli l'astinenza dai sacramenti in questi mesi di lockdown, la differenza delle benedizioni ricevute "via streaming" da quelle "di presenza" e la non validità della confessione per via telefonica. 
Leggiamo le interessanti risposte di p. Malfer. 

La quarantena e la lunga astinenza dai Sacramenti

A causa della pandemia è stato impedito ai fedeli di ricevere i Sacramenti ed assistere alle S. Messe. Chiediamo oggi a Padre Massimo Malfer chiarimenti su questa situazione senza precedenti.
Di Marco Chiaramonte Ermes Verona -29 Maggio 2020


Da lunedì 18 maggio, tramite un concordato tra la C.E.I. ed il governo, è possibile ai fedeli, nonostante molte norme igieniche, recarsi in chiesa per assistere alla Santa Messa e ricevere i Sacramenti. Che conseguenze può aver causato questa lunga astinenza dai Sacramenti, durata quasi tre mesi? Lo abbiamo chiesto a Padre Massimo Malfer, dottore in Teologia dogmatica all’Angelicum di Roma. 

Un saluto a tutti i lettori di Ermes, oggi abbiamo qui con noi P. Massimo Malfer, esorcista della Diocesi di Verona, presbitero della congregazione dei padri oratoriani e parroco di Santa Lucia di Pescantina, che ringraziamo per aver accettato il nostro invito. 

Grazie a voi e un saluto a tutti 

Innanzitutto volevo porle questo quesito:

Abbiamo appena trascorso quasi 3 mesi di totale astinenza, dai sacramenti, come pensa che questo abbia influito sui fedeli? 

Beh, credo che se è vero che i Sacramenti donano la Grazia dobbiamo dire che questo è stato un forte indebolimento della vita spirituale. La Grazia sacramentale è la Grazia necessaria per la vita umana, per la vita di tutti i giorni non solo per la vita spirituale. Perché noi pensiamo ai Sacramenti solo come qualcosa di spirituale, qualcosa che riguarda una sfera, ma noi sappiamo molto bene che se i Sacramenti sono materia e forma, vuol dire che hanno un’attinenza anche con la materia stessa cioè con l’uomo, e quindi, mancando i Sacramenti, ci mancano tutte quelle grazie necessarie per poter vivere profondamente. Quindi c’è un indebolimento della nostra vita, un indebolimento della forza, e una crescita molto forte ad esempio della tentazione: quando uno è debole chiaramente la tentazione è più forte. Credo che tutto questo abbia influito molto negativamente nella vita spirituale dei cristiani, o almeno di quelli che assiduamente partecipavano, coloro che avevano intrapreso una vita di Fede, perché molti magari non andando a Messa nemmeno alla domenica non hanno sentito questa difficoltà, ma per il cristiano impegnato diciamo, per il cristiano praticante, credo che sia stato molto difficile vivere questo, ma soprattutto per le conseguenze che questo può portare nella vita spirituale.

Molti fedeli si sono chiesti se fosse possibile ricevere benedizioni o addirittura confessarsi per via telefonica. Altri invece ritengono che la Messa in streaming, o la comunione spirituale valgano come quella in presenza. Cosa ne pensa? E qual è la differenza fra queste?

Beh, per quanto riguarda la confessione sappiamo che non è possibile fare la confessione via telefono, questo per vari motivi di privacy soprattutto, ma prima di tutto perché il Sacramento ha bisogno di una presenza reale. Se il Sacramento è materia e forma, come dicevo prima, non è ... (l'intervista, si continuare a leggere - e a vedere in video -  qui)

1 commento:

  1. Il "cristiano indù buddista ebreo musulmano" cantato da Gianna Nannini in Radio Baccano è esistito davvero. Si chiamava Raimon Panikkar e, come disse lui stesso di se stesso, "sono partito cristiano, mi sono scoperto hindù e ritorno buddhista, senza cessare per questo di essere cristiano". A dieci anni dalla morte, avvenuta il 26 agosto 2010, vi presentiamo un profilo di "don" Raimon per far capire fino a che punto si può spingere, e in effetti si è spinta, la dissoluzione del pensiero cattolico e dove porta l'imperativo dialogante. https://ilrichiamodellaredazione.blogspot.com/2020/06/se-questo-e-un-prete.html

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