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mercoledì 20 maggio 2020

SERIO E FONDATO PERICOLO per il Summorum Pontificum: le domande del questionario sono ambigue, subdole e troppo soggettive.

Riceviamo queste considerazioni sulla effettiva pericolosità e sull'ambiguità delle domande rivolte dalla CDF ai vescovi del mondo sull'applicazione del Summorum Pontificum. 
Le condividiamo e ve le proponiamo, ringraziando il sacerdote che ce le ha inviate.
Sembra che Roma abbia già abbozzato una limitazione del Summorum Pontificum, ma non avendo ora fondati motivi canonici o pastorali per poterlo abolire (o limitare) di punto in bianco, starebbe indagando per poter trovare 
ex post - tra le risposte che i vescovi invieranno entro il 31 luglio, un pretesto che possa giustificare e fondare una decisione che è solo politica.  
Il pericolo per il Summoum Pontificum parrebbe più concreto di quello che si voglia fare pensare. 
Roberto


Spett.le redazione MiL,

     a proposito del questionario inviato ai vescovi sull'applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum nelle rispettive diocesi, vorrei fare alcune osservazioni non da liturgista (non lo sono affatto), ma da semplice parroco che ama la Liturgia e che ha approfondito per conto proprio con studi personali alcune questioni liturgiche. E che sa leggere tra le righe del linguaggio curiale.

In senso generale non si comprende effettivame il vero scopo di queste domande. Se la
Congregazione avesse voluto avere un quadro complessivo ed obiettivo dell'applicazione del Summorum Pontificum e l'attuale pratica in rito antico nelle diocesi del mondo, avrebbe domandato (in aggiunta alle 9 che conosciamo) anche di riferire sui numeri, diocesi per diocesi: in quante chiese viene celebrato anche/solo in rito antico; quanti sacerdoti, secolari e religiosi, celebrano, quanti parroci hanno preso l'iniziativa; quale è la frequenza (settimanale, mensile, quotidiana) delle celebrazioni tridentina; quanti fedeli (se possibile quanticarli). Ecco: ci si sarebbe aspettati un'indagine, assolutamente legittima, di questo tenore. 
Il fatto però che le domande sui "numeri" (che danno quindi un riscontro oggettivo) della realtà "straordinari" del Rito Romano manchino totalmente fa insospettire e non poco.

Questo sospetto poi è purtroppo supportato dall'analisi di alcune tra le domande rivolte ai vescovi. Vediamo quali e perchè.       

La domanda n. 5: "Ritiene che all'interno della Sua diocesi la forma ordinaria abbia adottato elementi della forma straordinaria?" credo sia capziosa, mal posta, se non addirittura errata nelle premesse. 
Certamente, ad esclusione di altri non adottabili nel N.O., credo che come "elementi adottati" dal V.O. se ne intendano quattro in particolare: l'uso del latino, la celebrazione ad orientem, l'uso di particolari paramenti (pianeta, manipolo, berretta) e la Comunione distribuita in ginocchio e sulla lingua. 
I nostri vescovi, la maggior parte dei quali purtroppo con gravi carenze in materia liturgica, non possono ignorare che la Chiesa non ha mai abrogato queste pratiche che ho citato, ma che esse sono di per sè stesse assolutamente legittime anche nel N.O. 
Chi celebra in latino, versus orientem, parato con pianeta, manipolo e berretta, e distribuisce la Comunione in ginocchio e sulla lingua, lo fa legittimamente non tanto e non solo perché ha voluto adottare questi elementi dal V.O. ma perché è il N.O. che lo prevede. E anche ammesso che lo vogliare fare legittimamente, essendone venuto a conoscenza in occasione del ritorno in auge di queste pratiche dopo il 2007 (annus mirabilis del Summorum Pontificum) lo farebbe in ossequio alla raccomandazione di Benedetto XVI che le due forme (quella straordinaria e quella ordinaria si arricchissero vicendevolmente, Lettera ai vescovi in occasione del motu proprio, 7° capoverso).  

Le distorte interpretazioni del CVII (per colpa dell fantomatico "spirito del Concilio"), il disuso, e le sciagurate eccezioni alla regola hanno purtroppo indotto la maggior parte dei vescovi, sacerdoti e dei fedeli a gravi fraintendimenti, tra i quali quello di pensare che la chiesa avesse abolito tutto quanto e che ripristinare queste pratiche sia ora illegittimo, ma questo non corrisponde al vero.

Queste ed altre questioni sono state spigate in maniera lucidissima da Papa Benedetto XVI, nei suoi scritti raccolti nel volume "Opera Omnia (vol. XI). Teologia della Liturgia", Libreria Editrice Vaticana 2010, e più in particolare nel saggio in esso contenuto "Lo spirito della liturgia. Un'introduzione" (pubblicato con il titolo "Introduzione allo spirito della liturgia" da Edizioni San Paolo, 2001). 
E' importante al riguardo anche l'Allocuzione del Cad. Sarah del 2016 "Verso un'autentica interpretazione di Sacrosanctum Concilium" nella quale affronta anche queste discrepanze.

Pertanto credo che la domanda n. 5 in questione derivi anch'essa da questo "volontario" fraintendimento, se non addirittura da un'ignoranza di fondo sullo stato di fatto delle cose. Il Signore non voglia che, ancor peggio, tale domanda sia dovuta ad una preciso e cosciente intento malevolo di "stanare" quei sacerdoti che curino la liturgia e imporre loro di smettere, commettendo di fatto un abuso di potere.  

Stessa simile considerazione può essere fatta per la domanda n. 8 "Il Motu Proprio Summorum Pontificum ha avuto influsso sulla vita dei seminari (del seminario della Sua diocesi) e delle case di formazione?" Serve forse per soffocare in fasce eventuali seminaristi col "pallino" dell'amore per la liturgia (o antica o attenta alla riforma "benedettiana"). 


Non parliamo poi delle domande "aperte" ad un parere soggettivo (svincolato da elementi oggettivi) degli Ordinari dei Luoghi (come le domande nn. 3 e 9): esse rappresentano un ottimo assist a coloro che, nemici delle celebrazioni in rito antico nelle rispettive diocesi, avranno modo per dirne peste e corna qualora non siano riusciti a proibirle (con minacce ai sacerdoti o costruendo scuse infondate o dando interpretazioni errate della legge ecclesiastica), chiedendo a Roma più autorità per vietarle o limitarle.  E fornendo alla S. Sede pretesti per accontentarli...

Certamente un liturgista degno di questo nome potrebbe entrare di più e meglio di me nel merito di queste questioni. 

L'importante è segnalare almeno le "ambiguità" delle domande che sembrano essere state rivolte quindi non tanto per conoscere la effettiva applicazione del motu proprio ma per dare occasione ai vescovi di scrivere qualcosa che possa servire come pretesto... per addivenire ad un esito (del questionario) che sembra, ahinoi, scontato.

Grazie per l'attenzione e buon lavoro.

Don Michele

28 commenti:

  1. Ho già paragonato il questionario a Don Rodrigo che chiede a Fra Cristoforo, in atteggiamento inequivocabile: "Cosa comanda ?" Aggiungo che nei vari istituti scolastici che presiedetti, non permettevo mai che girassero tra le classi i frequenti questionari delle più svariate "agenzie (ri-)educative".
    Ma certo non ci sarà nessun vescovo che rimanderà il questionario al mittente.

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  2. don, ai piani alti faranno ciò che vorranno, con questionario male o ben formulato. è tutto una finzione della dittatura democratica. e voi ancora a parlare volete celebrare con il messale del 1962 fatelo chi ve lo impedisce? il summorum è pure sbagliato "due forme dello stesso rito " solo una mente infarcita dimodernismo più becero può partorire una idea simile. celebrate tutti in latino i fedeli si lamentano, ciccia, si facciano protestanti. che paura avete ancora non lo capisco

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  3. SERIO E FONDATO PERICOLO per il Summorum Pontificum...
    Ma ci siete o ci fate? Ancora parlate di questi cialtroni e vi fate portare al guinzaglio da questi tizi?
    Non capite che lavorano per il nemico?
    Con questa gente non si tratta in punta di fioretto.
    Adios amigos!

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  4. Nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere cosa accadrà a breve alle comunità , chiamiamole così, tradizionaliste. Il Motu Proprio SP è stato fortissimamente ostacolato dagli ufffici liturgici, dalle parrocchie e, con abile e geniale mossa strategica, dal piccolo esercito dei sagrestanelli e sagrestanelle, lettori/lettrici tuttofare che hanno impedito l'entrata nelle loro chiese del rito antico ai tempi di Benedetto XVI. " O noi o quella messa!" Questo è avvenuto territorio nazionale e qualcuno pensa che ci sia stata una mente che ha organizzato questo tipo di protesta.
    Poi ci siamo noi: il nuovo neonato movimento tradi, che per motivi pratici, raccoglie anche le cellule del tratassato vecchio movimento tradi antecedente al Motu Proprio: i tradizionalisti liturgici degli Indulti di San Giovanni Paolo II. Le responsabilità dei capricci del nuovo neonato movimento tradi sono sotto gliocchi di tutti: siamo tutti immaturi. Perchè io che sono legato alla forma liturgica antica debbo essere ispso facto fortemente nemico al Papa? Perchè debbo odiare i fratelli omosessuali, che soffrono sia in confessionale che nella loro coscienza; perchè odiare i profughi, che la Sacra Scrittura e la tradizione della chiesa protegge e predilige nell'amore; perchè odiare i fratelli separati persino i fratelli ortodossi che mantengono la successione apostolica? Perchè un fedele tradi, legato alla messa antica, ipso facto deve essere specie sul web acido, arcigno, senza misericordia e senza dialogo con quella parte dei battezzati, forse maggioritaria, che,prostrati nella polvere della quotidianità, invocano: "O Dio, abbi pietà di me peccatore" (Luca 18,10-14). Certamente i nemici del MP Summorum avranno stampato le pagine internet per accusare il movimento tradi davanti al sinedrio modernista. E l'avranno umanamente vinta perchè saremo stati noi tradizionalisti, con la nostra ingenua e colpevole dabbenaggine, a consegnare loro, ai modernisti che sfasciano la chiesa, la palma della vittoria.

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    1. standing ovation per questo commento
      abbiamo dimenticato le parole del Salvatore, che ci ha raccomandato la scaltrezza dell'amministratore disonesto
      ci sono gruppi del SP, in diocesi tendenzialmente ostili al Rito Antico avevano ottenuto un limitato per messo di celebrare, che invece di concentrarsi a celebrare la Messa, a formare liturgicamente i fedeli, ad aumentare il bacino degli interessati etc si sono dedicati alla critica pesante e feroce della situazione ecclesiale attuale, e neanche privatamente e con discrezione, ma tramite pagine fb che insultavano il Pontefice, condividevano articoli di Socci etc
      ovviamente hanno gridato alla persecuzione quando la Curia diocesana gli ha proibito la Messa...

      l'ateo e blasfemo Caparezza in una sua canzone ha detto una verità 'Dio mi ha dato un cervello e non lo usassi gli mancherei di rispetto'

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    2. Scusi,
      perché è legato alla forma liturgica antica ?!?
      Per meri motivi di gusti estetico-culturali?
      Per Lei si tratta di differenza tra mele e pere?
      Sia onesto, in primis con se stesso e risponda francamente. Poi, se avrò tempo e modo, analizzerò con calma tutto ciò che ha scritto.

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    3. Tu le vedi, le folle prostrate nella polvere a chiedere misericordia ? Maddeche' !?

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    4. Vada a prendere un bel calmante Anonimo delle 12:35 poi se avrò tempo, e voglia, analizzerò con calma tutte la baggianate che avrà scritto come dilettante psico-poliziotto della tradizione.
      Ecco quelli che ci faranno revocare il Motu Proprio!

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    5. Prima lo revocano e meglio è. L'invenzione di Ratzinger è motivo di gravissima ambiguità. Meglio restarsene col novus ordo protestantico, altra invenzione, stavolta di Montini, così almeno lo scatafascio avrà una sua univocità.

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    6. I profughi ( clandestini islamici con 3000$), i sodomiti disperati che sia accalcano ai confessionali....Ma da dove è uscito questo?

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    7. @goorka
      se una persona con tendenze omosessuali che ha seguito le sue pulsioni capisce che sta facendo qualcosa di sbagliato e cerca nel confessionale un aiuto cosa si deve fare? non si può certo urlargli 'sodomita!' ma si deve condurlo nella retta via del pentimento e della Comunione con Gesù con dolcezza (anche perchè se è entrato in confessionale un minimo bendisposto verso Dio lo è)

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    8. Uscito dalla vita concreta certamente lontanissima dagli ambienti apprentemente "perfettini" che goorka delle 00:56 fra una chat e l'altra pensa di frequentare.

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  5. leggo .stupito,il sondaggio perché nella mia arcidiocesi teatina il Vetus Ordo è sconosciuto e scomparso da decenni.Sono scomparsi i riti in latino,il canto gregoriano e anche l'organo nel servizio liturgico tranne in una parrocchia dove svolgo servizio organistico cioè suonare l'organo nei tempi di pausa Introito,offertorio,Comunione e al termine ma accompagnando il canto dell'assemblea in altri momenti più adatti all'assemblea come il canto del ritornello del salmo responsoriale ,l'Alleluia, il Santo e altri canti che stabilisce il parroco che guida l'assemblea nei canti.Tolta questa eccezione di normale svolgimento del culto ,il resto + abbandonato alla improvvisazione, Ciò è dovuto al fatto che il nostro Arcivescovo è stato il firmatario capofila del dissenso al Summorum Pontificum vietandone ogni discussione.

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  6. Sarebbe ora di evitare questa marea di chiacchiere. Il conflitto vero è questo: tra Chiesa Cattolica e Vetus Ordo contro la chiesa vaticanosecondita-ecumenista e novus ordo protestantico. E' inutile girarci intorno con fiumi di parole. L'inconciliabilità è assoluta. Il Summorum Pontificum, a ben vedere, ha complicato le cose, nel tentativo fallito in partenza di salvare capra e cavoli. Signori decidetevi: o la Chiesa Cattolica o la chiesa ecumenista massonica.

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  7. I santi ci dicono che la Chiesa Cattolica è l’anima del mondo. Soprattutto ciò che sostiene la Chiesa è la Santissima Eucaristia (Vat. II: LG 11; CCC 1324). Nonostante che la grande maggioranza dei cattolici battezzati hanno perso la loro fede nell’Eucaristia, Satana sa molto bene ciò che è l’Eucaristia e che è soprattutto l’Eucaristia che “impedisce” Satana (2Tess 2,3-4). Satana ha già privato i protestanti dell’Eucaristia 400 anni fa, come Satana ha fatto per molti dei discepoli di Gesù (Gv 6,66) 2000 anni fa. Perciò stiamo arrivando velocemente alla grande profezia al quale Gesù ha riferito (Mt 24,15) nel libro di Daniele: “Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni.” (Dan 12,11; 7,25; 9,27).
    https://gloria.tv/post/pUhwyy8aafGa47ryxvuUyd1Qv

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  8. E' ovvio che fin che è in vita Benedetto XVI nessuno moverà un dito su questa questione. Ma penso di non sbagliare affermando che, prima che sia passato un anno dall'infausto giorno in cui il papa emerito verrà a morte, saranno emanate norme sul Motu Proprio talmente retrittive da renderlo di fatto lettera morta. Penso a disposizioni tipo: "possono celebrare nella forma straordinaria soltanto i sacerdoti ordinati entro il 1962, perché solo questi conoscono veramente il rito" o cose del genere.
    Nondimeno, le alte sfere vaticane stanno facendo i conti senza l'oste, ché non siamo più nel 1969. Allora i fedeli ingoiarono in ordine e silenzio il boccone amaro, un po' per l'entusiasmo della novità, ma soprattutto perché, essendo cresciuti con una certa immagine e una certa idea di Chiesa (e, più in generale, di autorità costituita), erano in ogni caso persuasi che quel che veniva dall'alto non poteva che essere buono e santo e che, se all'inizio poteva sconcertare e addolorare, era però certamente ordinato a un bene maggiore.
    Oggi il principio di autorità è totalmente inesistente, la Chiesa sta dando un'immagine di sé quantomai desolante, la disobbedienza è diventata la norma e la credibilità della sua gerarchia è ormai prossima allo zero, quindi pensare che tutti i fedeli tradizionalisti rientrino solleciti nei ranghi conciliari solo perché qualche vescovello fa loro "Bu!" è pura illusione.
    Stavolta sarà guerra, e pure brutta. A cominciare dall'8 per mille (ché il nemico va colpito nei suoi dei).

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    1. "Stavolta sarà guerra, e pure brutta". Mah!

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    2. Busiride condivisibile.

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    3. È da sottolineare soprattutto l'ultima frase del bel commento di Busiride. Non dimentichiamo mai le cose basilari, non facciamoci confondere da ciò che è soltanto corollario, a questi interessa unicamente il soldo, ed è lì che vanno colpiti. Dottrina di sempre, nuova dottrina, è tutta roba strumentale: questi puntano al potere e al soldo. Prova ne sia il fatto che, alla fin fine, non è stata disposta nessuna riforma. Gli stessi sostenitori di questo papato in cuor loro sono disillusi, oppure si accontentano delle chiacchiere. Ma vere riforme: ZERO. Le attuali gerarchie sono composte da pavidi che, da un lato leccano il mondo, dall'altro non hanno nemmeno il coraggio di stravolgere quello che la Chiesa è sempre stata.

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  9. stavolta sarà guerra e pure brutta. ma chi sei massimo decio del film il gladiatore? ma se hanno organizzato messeinlatino clandestinamente e non ci è andato nessuno. bisogna salvare prima il corpo che custodisce l'anima. quindi vanno bene chiese chiuse ( le case le riapriranno per la gioia di tutti noi se no non ci si diverte mai), le acquasantiere con maggiore concentrazione di acido cloridrico, e va bene anche non farla la comunione specie se sì è in peccato mortale . con i guanti e in mano chiaramente per salvare il corpo. quando finirà se finirà si riprenderà ognuno come vuole, io da Tradizionalista passerò a protestante che tanto se devo criticare il papa meglio che vado con gli originali.

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    1. Forse alle messe clandestine non è andato nessuno perché se erano clandestine non si sapeva dov'erano. E poi non si poteva uscire di casa.

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  10. Referendum truffa dai risultati pilotati del tutto inattendibili!

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  11. ma perché siete in gran parte anonimi?

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