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mercoledì 28 giugno 2017

Parigi. Il Decimo anniversario del "Summorum Pontificum" a Notre-Dame: un'iniziativa da imitare!

Suggeriamo fraternamente ai "gruppi stabili" dei fedeli  legati alla Liturgia antica di festeggiare Venerdì 7 luglio 2017 il Decimo Anniversario della pubblicazione del Motu Proprio "Summorum Pontificum"  con la celebrazione della Santa Messa , il canto del Te Deum e una  preghiera  per i Consacrati : perchè il Signore conceda alla Sua Chiesa  nuove e sante vocazioni alla vita Sacerdotale e Religiosa. 
Anche nelle terre più colpite dal terremoto  del Centro Italia  si sta organizzando un'unica celebrazione serale in forma di "pellegrinaggio". 
Comunicheremo poi luogo e orari. 

Christus vincit! 
AC

Dall'Omelia del Cardinale Darío Castrillón Hoyos 

(Pontificale dell'Epifania 2010 , 
Santuario della Beata Vergine Addolorata 
 Campocavallo di Osimo)

...

La grandiosità del cosiddetto Rito di San Pio V non deve essere guardata come semplice esteriorità, piuttosto quale atteggiamento adorante dell'anima conscia dì trovarsi al cospetto della Triade Divina. 
Per tale ragione - prosegue lo stesso Pontefice (San Giovanni Paolo II N.d.R.) – “si comprende come la fede della Chiesa nel Mistero eucaristico si sia espressa nella storia non solo attraverso l'istanza di un interiore atteggiamento di devozione, ma anche attraverso una serie di espressioni esterne, volte ad evocare e sottolineare la. grandezza dell'evento celebrato” (Enc. Ecclesia De Eucharistia,n.48).

Dinanzi allo splendore della Maestà divina, ciascuno di noi dovrebbe interrogarsi sulla sua povertà, e accorgendosi di quanto grande essa sia, riconoscersi infinitamente manchevole dinanzi alla incommensurabile bontà dell'Onnipotente, fattosi uomo per amore nostro senza porre limite alcuno alla brama di conquistarci e stringerci al Suo Cuore ardente di carità. 

Il Papa S. Leone Magno, rimirando estasiato la scena della prima Epifania del Signore, ravvisa in essa “il giorno della nostra nascita e l’inizio della chiamata alla fede di tutte le genti”. 
Come la stella, infatti, condusse i Magi al cospetto dell'Emmanuele bambino similmente nel nostro tempo la medesima stella “ci esorta... a imitare il servizio che essa prestò” seguendo la grazia che ci porta a Cristo (S. Leone Magno, discorso 3 per l'Epifania). 

Quale migliore percorso potremmo intraprendere se non quello che mediante la sacralità del rito - non disgiunta dalla sincera e intima contrizione - ci consente di presentare a Dio le nostre più intime offerte nel modo che a Lui meglio si conviene, purificandole con l’unione alla Vittima pura, santa, immacolata. 

I nemici più o meno manifesti di Gesù pare che vogliano fare del mondo come un'immensa corte di Erode, impegnati a scorgere una qualsiasi traccia di vita cristiana per distruggerla radicalmente. 

A somiglianza del loro modello, dapprima sono ipocriti, poi spietati. Infatti inizialmente sì mostrano nostri amici volendo far credere che essi tengono al decoro della vita cristiana e perciò la vogliono sfrondata da ogni cosa che la deformi; poi si manifestano a viso aperto affermando che il cristianesimo soffoca l'autodeterminazione dell’individuo e per ciò lo combattono senza quartiere fino a pretendere che non si costruiscano i presepi o siano divelti i crocifissi da sempre parte integrante della storia e della cultura dei popoli cristiani.  

La stessa, sacra liturgia, poi, e specialmente l’antico Rito Gregoriano, diventano un bersaglio preferenziale dei nuovi farisei che non hanno una concezione corretta della Chiesa fondata sulla solida roccia di Pietro. 

Il S. Padre Benedetto XVI afferma che “La bellezza della liturgia ... è espressione altissima della gloria di Dio e costituisce, in un certo senso, un affacciarsi del Cielo sulla terra”. 
In sostanza, essa non va intesa in termini puramente decorativi ma come “elemento costitutivo” dell'azione liturgica, “attributo di Dio stesso e della sua rivelazione” (Sacramentum Caritatis, n.35). 

Il Rito Gregoriano, innestato nel memoriale perenne compiuto dalla Chiesa, è parte essenziale dell’Epifania di Gesù in ogni tempo e con la sua ricchezza di simboli e di contenuti potremmo dire che ci consente di percepirne meglio il Mistero. 

A proposito degli abusi che spesso avvengono in campo liturgico il Santo Padre ha osservato come “in molti luoghi non si celebrava in modo fedele alle prescrizioni del nuovo Messale, ma esso addirittura veniva inteso come un'autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale portò spesso a deformazioni della Liturgia al limite dei sopportabile” (Lettera ai vescovi di tutto il mondo per presentare il "Motu Proprio” sull'uso della Liturgia Romana anteriore alla riforma del 1970). 

Dobbiamo constatare purtroppo che tale fenomeno ad oggi non è affatto cessato, per cui sarebbe auspicabile in tutti un maggiore spirito di obbedienza e di corretta formazione liturgica. 

Riguardo all’Epifania, S. Agostino scrive che “Erode è turbato come se Cristo fosse venuto per cercare e trovare un regno terreno. La piccola volpe terrena è turbata al nascere del leone del cielo” (S. Agostino, discorso 375 sull'Epifania del Signore). 

Allo stesso modo coloro che osteggiano la Chiesa non hanno compreso che il fine dell’evangelizzazione non corrisponde ad ambizioni materiali bensì alla conversione dei cuori, di cui la sacra liturgia è un mezzo privilegiato. 

Noi che mediante il Battesimo siamo spiritualmente consacrati a difendere i diritti di Dio e della Chiesa, con tale scelta di vita abbiamo volontariamente assunto il compito di rivendicare la sacralità della fede sempre più spesso osteggiata in ogni settore della società odierna - nelle istituzioni pubbliche come nelle famiglie - avviando l’umanità su un percorso che conduce alla più spregiudicata deriva etica. 

Gli attacchi di cui è fatta frequentemente oggetto la Chiesa, le persecuzioni che mietono vittime in ogni angolo della terra, il dilagare dell'empietà, del materialismo sfrenato, della violenza e del vizio, sono segni inquietanti di una lotta ingaggiata dalle potenze infernali contro la mistica progenie di Gesù. 

Consci della pochezza del nostro essere ma anche della straordinaria energia che ci deriva dalla grazia non possiamo permetterci di farci sopraffare dal torpore dell'inerzia spirituale, nemica naturale della fortezza cristiana. 

Impetriamo, allora, la divina clemenza per intercessione di Colei che la cristianità invoca quale Auxilium Christianorum. 
E con San Bernardo diciamo fiduciosi: “Ricordati o piissima Vergine Maria che non si è inteso mai al mondo che alcuno ricorrendo al tuo patrocinio, implorando il tuo aiuto e chiedendo la tua protezione, sia rimasto abbandonato”. 

“Christus in vobis, spes gloriae”. 

Fonte: Missaleromanum.it ( QUI )

4 commenti:

  1. Se non si torna a imporre la Sacra Liturgia la vedo molto buia.

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  2. Udienza generale, 20 dicembre 2006
    Si ha la sensazione che molti considerino Dio come estraneo ai propri interessi. Apparentemente non hanno bisogno di Lui; vivono come se non esistesse e, peggio, come se fosse un “ostacolo” da rimuovere per realizzare se stessi. Anche fra i credenti - siamo certi - alcuni si lasciano attrarre da allettanti chimere e distrarre da fuorvianti dottrine che propongono illusorie scorciatoie per ottenere la felicità. Eppure, pur con le sue contraddizioni, le sue angustie e i suoi drammi, e forse proprio per questi, l’umanità oggi cerca una strada di rinnovamento, di salvezza, cerca un Salvatore e attende, talora inconsapevolmente, l’avvento del Salvatore che rinnova il mondo e la nostra vita, l’avvento di Cristo, l’unico vero Redentore dell’uomo e di tutto l’uomo. Certo, falsi profeti continuano a proporre una salvezza a “basso prezzo”, che finisce sempre per generare cocenti delusioni. Proprio la storia degli ultimi CINQUANT' anni dimostra questa ricerca di un Salvatore a “basso prezzo” ed evidenzia tutte le delusioni che ne sono derivate. E’ compito di noi cristiani diffondere, con la testimonianza della vita, la verità...che Cristo reca a ogni uomo e donna di buona volontà...Gesù viene ad offrire a tutti quella gioia e quella pace che sole possono colmare l’attesa dell’animo umano.

    Aiutiamoci ed aiutiamo la Santa Madre Chiesa Cattolica continuando ad innaffiare le sue radici che , se Dio vorra' ,a tempo debito germoglieranno .
    Gesu' e Maria Vi amo , salvate le anime .

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  3. A dieci anni dal SP il VO continua ad essere volutamente trascurato e fortemente ostacolato. Molti giovani sacerdoti anche di parrocchia che hanno capito la miseria dottrinale e di fede della deviazione sessantottina della Chiesa di Roncalli e Montini, vorrebbero celebrare come da millenni ma non ne hanno la possibilità perché gli ottusi cappuccetti rossi, che non vedono che le chiese sono sempre più vuote, lo proibiscono e le chiese sono blindate per paura di ritorsioni. Invece di fare conferenze si abbia il coraggio di denunciare queste vessazioni;il popolo che ha fede sarà con loro.

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  4. Dieci anni di ostilità in tutte le forme, manifeste o subdole, insulti ripetuti a papa Benedetto anche dai sovversivi dentro il Vaticano, proibizioni ai sacerdoti che vogliono celebrare VO e ai seminaristi che vogliono assistervi, rare concessioni solo in luoghi periferici, subito ritirate, celebrazioni molto frequentate, proibite con l'era bergogliana, annientamento di ordini religiosi nati per favorire il VO, cardinali tradizionalisti cacciati, etc. etc. Questa è la Chiesa nata con il CVII, che perseguita coloro che vogliono rimanere fedeli a quanto ha insegnato nei secoli.

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