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martedì 29 ottobre 2013

Anche agli Evangelici Italiani non piace molto lo stile Bergoglio...



... il che la dice tutta!
Anche gli evangelici storgono il naso davanti alle posizioni un po' troppo "liberali" del Papa (dalle definizioni sulla coscienza, la condanna del proselitismo, l'apertura a tutti gli uomini indipendentemente dalla loro fede in Cristo, e via dicendo).
E' ben inteso che le "critiche" al Papa da parte gruppi religiosi non cattolici non ci dovrebbero interessare punto, ma se i punti ambigui di Bergoglio (che sembrano contraddire la Sacra Scrittura) sono gli stessi che fanno perplimere noi cattolici... allora vuol dire che una base di fondamento, alle nostre osservazioni, sembra esserci.
Il malcontento degli Evangelici per alcune affermazioni di Papa Francesco, fatti i dovuti distinguo e considerati nella misura utile alle nostre posizioni di cattolici, è significativo e deve fare riflettere!
Roberto

L'AEI, su Papa Francesco 
da www.evangelici .net, del 16.10.2013

ROMA - Una presa di posizione evangelica sul pontificato di Papa Francesco: l'Alleanza evangelica italiana (Aei) dirama una nota che mette in guardia da «commenti evangelici tanto entusiastici quanto infondati» e il presidente dell'Alleanza italiana, unitamente ai presidenti delle Alleanze evangeliche spagnola, francese e polacca, invia una lettera ai leaders delle Alleanze europea e mondiale. Riportiamo interamente la nota diramata da Aei.

ROMA - Attenzione ai commenti evangelici tanto entusiastici quanto infondati: «Francesco mescola un linguaggio evangelico, la devozione mariana e le idee liberali». Questo è il cuore di una lettera firmata dai presidenti delle Alleanze evangeliche italiana, spagnola, francese e polacca e rivolta ai leaders delle Alleanze europea e mondiale.

A fronte dell'iniziale reazione positiva all'elezione di papa Bergoglio, dopo alcuni mesi di pontificato è possibile vedere con più chiarezza la traiettoria che sta seguendo Papa Francesco. La lettera, firmata da Giacomo Ciccone (AE Italiana), Jaume Llenas (AE Spagnola), Clément Diedrichs (Conseil national des évangéliques de France) e da Dwulat Wladyslaw (AE Polacca) riconosce che il papa usa un linguaggio che può sembrare "evangelico": parla, infatti, di "conversione", "rapporto personale con Cristo", "missione", eccetera. Tuttavia, parla anche di idee che appartengono alla vecchia teologia liberale che sembrava essere sepolta e che invece, paradossalmente, il papa ha riesumato: la coscienza individuale quale ultima istanza della verità, la presenza della grazia in tutte le persone indipendentemente dalla loro fede in Gesù Cristo, la condanna anche grossolana del "proselitismo". Il tutto condito da un marianesimo così ostentato e appariscente da far impallidire anche quello di un papa mariano come Giovanni Paolo II.

I leaders firmatari sottolineano, inoltre, che Papa Francesco parla di "cambiamento", "rinnovamento", eccetera, ma ciò significa per lui modificare la governance della Chiesa cattolica e i suoi atteggiamenti, non le dottrine che sono prive di sostegno biblico, se non contrarie alla Scrittura.

Come evangelici che vivono in contesti a maggioranza cattolici, i firmatari esprimono sostegno ai dialoghi col cattolicesimo improntati alla verità biblica e alla carità cristiana, ma anche preoccupazione per le reazioni acritiche che si sono levate nel mondo evangelico, soprattutto latino-americano, a seguito dell'elezione del primo papa latino-americano.

L'iniziativa, promossa dal presidente Aei, Giacomo Ciccone, ha riscontrato l'adesione dei colleghi spagnoli, francesi e polacchi e rappresenta un importante servizio per la chiarificazione di atteggiamenti evangelici al cattolicesimo che, se lasciati alla mercé di emozioni e di letture parziali, rischiano di stravolgere la comprensione biblica del cattolicesimo.

Roma, 16 ottobre 2013

Alleanza Evangelica Italiana
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