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giovedì 19 settembre 2013

Francescani dell'Immcaolata: p. Bruno, il nuovo segretario generale dell'Ordine F.F.I., fa il doppio gioco? O ha memoria corta?

Per smentire coi fatti quanto detto da p. Alfonso Bruno nell'intervista surrettizia rilasciata a Tornielli per Vatican Insider (si veda qui), pubblichiamo l'ottimo articolo di Francesco Colafemmina che smaschera il nuovo segretario generale dell'Ordine F.F.I., rilevando macroscopiche incongruenze nel suo comportamento, e ne denuncia se non un ipocrita doppiogioco, senz'altro una forte amnesia.... 
Roberto


 LOBBY TRADIZIONALISTA O IPOCRISIA DEGLI ARRIVISTI?
di F. Colafemmina, da Fides et Forma del 18.09.2013 


P. Alfonso Maria Bruno rilascia una intervista ad Andrea Tornielli (che purtroppo si presta allo spregevole gioco mediatico del Bruno) nella quale - forte del suo nuovo ruolo di Segretario dei FFI - cerca di ripristinare un po' di ordine e di ergersi a persona super partes strumentalizzata da presunti "tradizionalisti". Anzi, parla di "lobby" tradizionalista nell'intento di apparire più papista di Papa Francesco. In nome infatti dell'adulazione del Papa p. Bruno si è accreditato presso Tornielli e presso coloro che in queste settimane gli stanno offrendo la loro fiducia. 

Il padre accusato già da Francesco Agnoli di doppiezza usata strategicamente per ricavare un ruolo di punta nell'Ordine reformando, dice a Tornielli quanto segue:

"Il questionario è stato promulgato e distribuito senza nessuna contestazione o riserva. Il provvedimento di commissariamento è dovuto scattare in seguito ai risultati del questionario stesso. Solo a partire da quel momento la sua formulazione è stata oggetto di
contestazione e critiche. Posso immaginare che se non ci fosse stata la Sede Apostolica vacante, già a fine febbraio o inizio marzo, saremmo incorsi nel provvedimento in atto. Vorrei infine aggiungere che ogni indagine è una ricerca della verità a cui non si può applicare il metodo maggioritario; conta l’aderenza della narrazione alla verità, anche se un solo soggetto denunciasse un abuso. Credo tuttavia in un’alta percentuale di frati che hanno manifestato disagi e, per il mio ruolo istituzionale, ho saputo recentemente di relazioni scritte e testimonianze comprovate e incrociate di religiosi, religiose, prelati e laici legati ai nostri ambienti".
Ora, dal documento da me riportato qui sopra risulta che p. Alfonso Bruno sia stato fra i firmatari di un ricorso alla Congregazione per gli Istituti di Vita Religiosa, ricorso che promuoveva l'invalidazione del questionario stesso e dei risultati della Visita Apostolica. Ipocrisia, doppiezza, strategie concordate con qualche amico nella Congregazione?
Lascio a voi il giudizio.

10 commenti:

  1. L'ambizione travìa, le bugie han le gambe corte.

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  2. Ho l'impressione che Colafemmina ce l'abbia col p. Bruno. E' strano, molto strano... Troppi articoli contro di lui. Sembra un odio personale.
    Mai visto p. Bruno reagire e criticare Colafemmina.
    Mi sa che Colafemmina si gioca la sua reputazione di uomo e di cristiano...

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  3. mi lascia molto preplesso l'atteggiamento di tale Frate. Ma quello che più mi colpisce è la sua mancanza di umiltà, presentandosi nell'intervista a Tornielli come uno che ha fatto grandi cose in missione, guerre, malaria, rischio di morte. Il vero F. I. non si vanta delle sue prodezze. Questo la dice lunga sul resto: vizio per vizio, vanità per falsità.
    Tutt'altra cosa di Padre Stefano Mannelli ! Io faccio parte della MIM, ma ci rimarrò solo se il fine e il mezzo rimangono quelli impostati dal Fondatore, altrimenti ... mi dimetto ! Ave Maria !

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    1. Se una persona entra in un movimento per una persona che non sia Gesù Cristo c'è un serio problema. Vuol dire che il Fondatore si è sostituito al fine e bene fa quel frate a ricordare i suoi servigi "umili" a chi non ha fatto nulla per difenderlo da attacchi vili. I santi si canonizzano dopo la morte. Meditate gente, meditate...

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  4. addirittura,su padre Bruno si gioca tutta la sua reputazione di uomo e di cristiano...ma un poco di senso del limite no?

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  5. Ho l'impressione che l'Anonimo non abbia una grande reputazione né come uomo né come cristiano. E mi spiego. Io come uomo ci metto la faccia e non mi nascondo dietro l'anonimato e come cattolico non tollero la superbia, la menzogna, la doppiezza. Al contrario mi sembra che in questa vicenda questi elementi prevalgano. Saluti all'anonimo senza attributi.

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  6. Concordo con ciò che di negativo si è detto su P. Bruno: è un doppiogiochista ch vuol farsi passare come super partes e invece è tutto di Volpis parte ! Quanti denari per il tradimento ? Oppure al posto dei 33 una bella carriera magari nei Sacri Palazzi ? Cari F.I., caro P. Mannelli, la gente di buon senso e di vera Fede Cattolica non può che non essere dalla vostra parte !
    Questo è un vero attacco alla Tradizione della Chiesa, non solo liturgica, ma anche del Magistero, del Catechismo, dei fondamenti della nostra Fede. Coraggio e preghiera, la Madonna non vi abbandona.

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    1. Il problema è che chi è stato giudicato dalla Chiesa è per ora il fondatore. Preghiamo per lui.

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  7. Nell’ottima intervista di P. Alfonso Bruno a Tornielli, egli ha precisato: “Non sono stato tra i firmatari del ricorso alla Santa Sede (i cinque frati-prete), ma ho presto notato un approccio nei loro confronti ingrato e distruttivo che mi ha fatto approfondire le dinamiche interne e convergere in direzione della carità e della giustizia». Possibile che non sappiate neanche leggere? Ha detto che solo in un secondo momento, dopo aver visto le solite persecuzioni dei manelliani, persecuzioni fatte di calunnie e di diffamazione, verso i cinque frati-preti ricorrenti e poi verso il Visitatore apostolico, inviato della Santa Sede, ha cambiato giudizio e ha compreso che quel ricorso era giusto e che doveva collaborare al vero bene dell’Istituto, cacciare le esasperazioni e il sistema di calunnia e di diffamazione di Manelli e dei suoi complici. Vi state sbagliando a difendere questo oscuro personaggio che è Manelli, mentre invece siete bravi e validi – e vi apprezzo molto – nel difendere la messa tridentina. Dovete separare la questione Manelli dalla questione messa tridentina, continuando ad identificarle fate un cattivo servizio alla nostra messa.

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  8. Nel menu non ho trovato altra definizione appropriata, ma Anonima non sono: sono una cristiana di nome Elena Ferrari Barassi, esterrefatta dalla vostra polemica. La liturgia eucaristica ha lo stesso significato qualunque sia la sua forma; ma certo il popolo, insignito del sacerdozio battesimale, deve poter comprendere e partecipare. Un rito rigido e ieratico può affascinare è vero, ma non coinvolgere più di tanto; è diretto a conoscitori, amanti dell'antico. Finisce che durante il lungo Offertorio recitato in forma appartata i fedeli, esclusi, eseguono canti indipendenti o recitano il rosario. Perché non ammettere entrambe le forme di celebrazione pre- e post-conciliare a seconda della circostanza? Naturalmente non entro nel merito delle vostre polemiche specifiche. Parlo da esterna, fruitrice, non ministra della liturgia.

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