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venerdì 2 agosto 2013

Frati Francescani dell'Immacolata: no alla raccolta di firme di Corrispondenza Romana

 COMUNICATO UFFICIALE DEI FRATI FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA
dal sito ufficiale, del 2.08.2013

Avendo appreso dell'iniziativa del sito dell'Associazione "Corrispondenza Romana" di una raccolta di firme online da presentare al Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica contro il Decreto dell'11 luglio 2013 (Prot. n. 52741/2012), per l'ennesima volta dopo averlo fatto in altre sedi e dopo il Comunicato del P. Fondatore, l'Istituto Religioso dei Frati Francescani dell'Immacolata RIBADISCE la propria obbedienza a quanto disposto dal S. Padre, DICHIARA LA PROPRIA ESTRANEITÀ da questa iniziativa e da tutte eventuali altre simili passate e future, RIFIUTA qualunque tentativo di usare una vicenda strettamente interna all'Istituto per attaccare il Romano Pontefice e la Gerarchia Cattolica, cui porta e per cui chiede il massimo rispetto, CHIEDE A TUTTI  su questa vicenda SILENZIO, RISPETTO E PREGHIERA onde consentire a chi di dovere di svolgere con serenità il suo compito per il bene della Chiesa e dell'Istituto stesso.
In Corde Matris
P. Rosario M. Sammarco, fi
Responsabile del Portale Istituzionale dei Frati Francescani dell'Immacolata


 ***

 Qui di seguito il testo della petizione di Corrispondenza Romana


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Caro amico,

l’11 luglio scorso, la Congregazione dei religiosi ha “commissariato” l’istituto dei Francescani dell’Immacolata, imponendo loro di abbandonare la Messa tradizionale, che essi hanno il diritto di celebrare liberamente, secondo una legge universale della Chiesa, mai abrogata e confermata dal motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI del 7 luglio 2007.
Nel canone 212 del Codice di Diritto canonico attualmente in vigore si legge che i fedeli «in modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, hanno il diritto, e anzi talvolta il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità della persona». Alla luce di questo canone e di ciò che impone il sensus fidei di ogni battezzato, ritengo doveroso inviare una lettera aperta a Sua Em.za il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata. Se Lei condivide le mie preoccupazioni, Le chiedo di associarsi a questa iniziativa, cliccando qui.
In questo modo Lei potrà inviare il suo messaggio personale direttamente al Prefetto della Congregazione e, per conoscenza, al Segretario della Congregazione, Arcivescovo José Rodriguez Carballo, al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Arcivescovo Gerhard Ludwig Mller, al Vice-Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, Arcivescovo Augustine Di Noia e al Commissario nominato, padre Venanzio Volpi, ofmcapp.
Non dimentichi di firmare la lettera con il suo nome, aggiungendo il suo e-mail.
La ringrazio per associarsi a questa iniziativa, promossa per il maggior bene della Chiesa e delle anime.
Con stima e amicizia

Roberto de Mattei

17 commenti:

  1. Che i FI si dissocino dall'iniziativa è comprensibile, perché da essi non è partita e temono d'esserne incolpati.
    Noi non siamo FI, ma frati d'altro ordine, preti secolari e fedeli e quindi possiamo far sentire la nostra voce, rispettosa ma ferma.

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    1. bene vedo che lei ha capito benissimo lo spirito indicatoci dai frati FI

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Questa e'ancora una voltala strategia usata per farsi considerare vittima di calunnie.Sono sicuro che la storia delle firme tutto infondata.

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  4. Necessario RIFLETTERE e IMPARARE da questo comunicato dei Frati.

    Ennesimo esempio di spirito tradizionale veramente vissuto e interiorizzato, non soltanto ostentato.

    Grazie ancora Frati.

    Invito chi come me è un laico, a non immischiarsi in affari che esulano dalla propria competenza, in rispetto ai principi tradizionali di gerarchia e obbedianza.

    Moltissimo possiamo fare nella nostra vita ordinaria e con le persone che quotidianamente il Signore ci fa incontrare, non c'è necessità di ergersi a salvatori dell'Occidente e del futuro della Chiesa. Immischiarsi in vicende così complesse induce facilmente a peccare di superbia, allontanandosi da Cristo e dalla Chiesa.

    Oremus pro Pontefice nostro Francisco.

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    1. Quindi lei non riconosce il cvii, che invita i laici ad una maggiore ed attiva partecipazione ecclesiastica.
      È un lefevriano vero?

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  5. Ci vuole molto, ma molto coraggio (nonché fede, speranza e carità) per dire "Oremus pro Pontifice (non "Pontefice") NOSTRO Francisco"! Miserere nobis.

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  6. Quindi caro prof. De Mattei, è l'Ordine stesso che rifiuta il suo aiuto e prende le distanze dalla sua persona...

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    1. Scusi sa, ma è la Chiesa ( anche nella compmonente dei FI) che può aiutare De Mattei e non l'inverso

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  7. De Mattei esprime la sua opinione, e credo che nessuno può impedirglielo. E così altri. MiL riporta anche uno scritto d'altro tenore di Introvigne, un tuttologo che non certo molto ferrato in teologia o diritto canonico.
    Dunque ognuno dica quel che pensa. I frati hanno preso una posizione, essendo commissariati, ma come ho detto sopra noi non siamo quei frati. Neppure essi possono obbligarci a tacere, per un verso o per l'altro. Dunque il bavaglio non deve essere messo a nessuno. Voi invece mi sembra vogliate metterlo a chi liberamente e legittimamente non approva il comportamento curiale. Voi sì? Bene, lo state dicendo e nessuno vi censura.

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  8. Io credo che sia meglio attenersi alla richiesta dei Francescani e astenersi da ogni commento/giudizio fino a quando la situazione non sarà chiarita e tutti i fatti non siano completamente noti (cosa che ora non è). La situazione non è chiara e fare troppo rumore in questo momento serve solo a confondere ulteriormente le cose e a peggiorare la situazione. Rispettiamo il silenzio richiesto dai Frati, quindi. E confidiamo nella misericordia di Maria. Sono un tradizionalista e nei giorni scorsi sono stato anch'io molto critico per quanto è successo, ma credo che i francescani siano stati chiari e se vogliamo veramente sostenerli, dobbiamo rispettare la loro richiesta di silenzio.

    Claudius

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    1. Quali francescani? Quale richiesta? Chi parla anome di chi in un ordine commissariato?

      La vicenda è chiaritissima i francescani sono stati puniti per la loro affezione al Rito Straordinario.

      Quà non è questione di difendere loro è questione di opporsi alle ingiustizie che stanno subendo loro e non solo loro ad opera di loschi e vili figuri.

      Polimar

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  9. L'ordine ha espresso la sua estraneità all'iniziativa, comprensibilmente.
    Chi non è dell'ordine però non è tenuto all'obbedienza e può fare ciò che vuole se in coscienza lo ritiene giusto, opportuno e cattolico. Tanto più che è lo stesso diritto canonico a permetterlo, quello stesso diritto applicato in maniera così puntigliosa nel punire e così lasca nel vietare.

    Inoltre, se è vero che in filosofia le cose vanno considerate nel merito senza guardare a chi le dice, qui al contrario, in questa vicenda "politica", bisogna aver riguardo anche a CHI dice COSA.

    Piccardo Fiordiligi

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    1. L'ordine è appeso a un filo, li hanno consegnati in mano ad una masnada di delinquenti che vogliono
      ridurli a livello a cui sono già altri minori da piazza e da flash - mob.

      Chi tace acconsente e ne paga le conseguenze. Si può anche obbedire protestando, ovvero dimostrando obbedienza e coerenza. Se però costoro credono sul serio che è giusto
      che il rito antico sia vietato lo dicano chiaro chiaro, perchè almeno sapremo da che parte hanno deciso
      di schierarsi.

      Un conto è obbedire, un conto è tradire, io nel mio piccolo (o magari grande) ho fatto molta (o magari poca) carità ai frati dell'immacolata. In futuro per stare tranquillo che coi miei soldi non si organizzi qualche buffonata tra suore e frati, orienterò le mie donazioni altrove, magari
      a qualche priorato o alla fraternità sacerdotale san pietro... ai fraticelli ci penserà
      la teppa di camaldoli o di assisi.

      dopofrancesco

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    2. "Se però costoro credono sul serio che è giusto che il rito antico sia vietato..."

      Attenzione, se il "costoro" è riferito ai frati, non hanno detto questo. Inoltre, ribadisco, bisogna porre molta attenzione a chi dice cosa.
      Il messaggio non è stato scritto dall'intero ordine...

      Piccardo Fiordiligi

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  10. Non sempre il silenzio è d'oro. I FI fanno bene ad essere docili e silenti. Noi guardiamo più in là dell'Ordine. La nostra preoccupazione è maggiore, a più ampio raggio, ed è bene che si sentano le nostre voci là dove si puote ciò che si vuole.

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  11. Un articolo al vetriolo, pubblicato tanto su Riscossa Cristiana che su Unavox (dunque dei siti più che ragguardevoli), scrive che proprio questo P. Sammarco sarebbe complice del fattaccio e dunque non ci sarebbe da stupirsi davanti a simili comunicati. Specifico: mi guardo bene dal prendere posizioni per l'una delle parti (l'articolista o il detto Padre) dato la mia mancanza totale di cognizione di causa. Tuttavia mi permetto di segnalare l'articolo proprio perché non ci capisco molto e vorrei capirne di più. http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV564_Cipriani_Commissariamento_FFII.html Spero di non stare "gettando benzina sul fuoco", eventualmente la Redazione faccia come meglio crede. Può anche essere che i Frati non gradiscano intromissioni perché potrebbero complicare la faccenda già molto delicata.

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