C’è un’ epidemia, la cui diffusione interessa diverse aree del mondo cattolico, con un alto numero che l’OMS ha definito “rischio di pandemia tradizionalista o virus della tradizione”.
Al momento tuttavia l’OMS considera ancora il virus responsabile di un rischio moderato e non raccomanda la chiusura delle frontiere delle Conferenze Episcopali ne’ la restrizione di Internet, attraverso la quale il virus prende forza.
Un rischio moderato significa che:
1. La maggior parte degli ecclesiastici, secolari e religiosi, che contraggono l’epidemia guariscono perfettamente senza necessità di ospedalizzazione.
2. La sintomatologia degli episodi registrati nei diversi Paesi aumenta puntualmente in occasione di grandi eventi ecclesiali ( Giubileo, Sinodi, dedicazioni di chiese e/o di altari) ( vedere sotto).
Il vero pericolo attuale, secondo la valutazione di alcuni potentati liturgici, dagli Atenei Pontifici alle Commissioni Diocesane liturgiche passando per l’Ufficio Liturgico delle Conferenze Episcopali, è il rischio di contagio dai laici, che sono stati i primi a contrarre il virus, agli Ecclesiastici.
I virologi dei potentati liturgici, quelli che da anni sono riusciti a svuotare le chiese, ipotizzavano che, in virtù della loro costante e vigile presenza nelle corsie dei seminari e negli ambulatori delle commissioni liturgiche, l’epidemia della tradizione avrebbe avuto un decorso assai limitato.
E' necessario tuttavia chiarire, sottolineano il virologi intervistati quasi quotidianamente in Italia dal Corriere della Sera, da Il Sole24ore e da Repubblica, che la malattia al momento risulta piuttosto blanda.
Come profilassi i Rettori dei Seminari hanno impartito severe disposizioni che prevedono, in caso di sospetto di epidemia tradizionalista, l’allontanamento immediato dal seminario al fine di evitare il contagio con gli altri aspiranti al sacerdozio.
Epidemia tradizionalista: sintomi e caratteristiche ( secondo i rapporti dei potentati liturgici)
L’epidemia ha diverse origini e differenti sfaccettature : è una malattia virale contagiosa ma che colpisce con una bassa percentuale.
L'infezione avviene un eccessivo amore per la Chiesa : studiandone la storia, i pronunciamenti del Magistero e l’osservazione di quanto ha prodotto la civiltà cattolica nei secoli dalla musica sacra all’architettura all’assistenza ecc ecc
Il virus può arrecare negli infettati diverse forme di deliri : eccessiva preghiera e adorazione eucaristica fino alla forma più acuta il "delirum triumphalis" con continue allucinazioni di processioni, penitenze, mortificazioni fino alla perdita della capacità di orientarsi nel tempo e nello spazio sognando tiare, cappemagne quant'altro possa ricordare il passato.
Esistono portatori del virus riconoscibili da segni esterni : la talare per i secolari e le vesti degli ordini religiosi .
Questi portatori del virus debbono, secondo la stima epidemiologica dei potentati liturgici, essere repentinamente allontanati dai seminari e dalle commissioni liturgiche e controllati a vista anche, attraverso accordi specifici, via internet.
Particolare attenzione viene rivolta ai portatori di virus, che già lavoravano nelle Congregazioni vaticane o nelle Curie diocesane. Costoro non si riconoscono facilmente perchè non indossano la talare e perchè celebrano la Messa antica in casa anche dopo il Motu Proprio.
Il criterio clinico per riconoscere un caso di epidemia tradizionalista prevede di rilevare un brusco esordio di devozione, specie Eucaristica e Mariana con preoccupanti casi di preghiera prolungata e di decoro liturgico per le chiese e per gli oggetti di culto.
Attualmente sono due le diagnosi e le conseguenti cure.
Iniziamo con quella più ignorata dai mass media globalizzati perchè non allienata con gli uffici liturgici nazionali o internazionali.
Cura e farmaci ( a cura delle organizzazioni non governative legate alla Tradizione, ricette ignorate da tutti i quotidiani italiani )
In caso di malattia coloro che hanno contratto il virus uscendo dal tunnel dell’ateismo, dell’indifferentismo religioso,dall'individualismo religioso, dalle pratiche carismatiche e/o pentecostali di natura protestante ecc ecc
INVITANO :
a non recarsi nelle Curie ma di contattare preventivamente coloro che, avendo avuto il virus, hanno organizzato strutture di volontariato per l’accoglienza dei nuovi infettati.
E’ molto importante assumere Rosari, preghiere varie, visite frequenti al Santissimo Sacramento rimanendo in contatto quotidiano con i Sacerdoti e i Religiosi cercando fra essi i propri "direttori spirituali".
Osserviamo ora quanto stabilito dal Direttorio liturgico internazionale attraverso le nuove "linee guida" che illustrano nel dettaglio i criteri di scelta ed i protocolli per la profilassi ed il trattamento dei casi di epidemia ( v.principali quotidiani italiani ) :
- Le future necessità debbono interessare la rapida distruzione e sostituzione degli ultimi altari antichi e monumentali rimasti al fine di assicurare in eterno che nelle chiese non si possa celebrare la Santa Messa nell’antico rito dei padri, come previsto dal Motu Proprio “Summorum Pontificum”.
- Il vaccino dell’appartenenza ai potentati liturgici e/o ai gruppi ecclesiali non garantisce l’immunità : per questo bisogna ricordare soprattutto ai preti che sostenendo la Tradizione essi diventano più poveri : non ricevendo alcun tipo di monsignorato , di canonicato o incarichi in Atenei Pontifici. Verranno date loro le parrocchie più marginali ( nelle montagne) e soffriranno anche il freddo e la fame.
- Ai bambini la dose di gioco-culto-divertimento deve essere portata ai massimi livelli.
- Nelle persone anziane è invece consigliabile valutare attentamente la situazione per decidere se ricorrere o meno a cure intrise di culto protestante per evitare il rischio di perdere le offerte che donano al clero.
- Il trattamento dev’essere iniziato il prima possibile e portato sempre a termine.
Uno studio recente, ha dimostrato che a moltissimi Ecclesiastici, secolari e religiosi si sono presentati effetti quali nausea e disgusto in occasione :
- Apertura della Porta Santa nel grande Giubileo del 2000;
- Santa Messa dell’apertura del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona;
- Distruzione e dissacrazione , con dubbi elementi d’arte definita “povera” dell’interno della Cattedrale di Reggio Emilia.
Su questi tre avvenimenti ecclesiali il giudizio della stragrande maggioranza degli Ecclesiastici è unanime e compatto.
Analizzando gli studi di coloro che hanno avuto questi sintomi di nausea e di disgusto per gli avvenimenti ecclesiali sopra descritti troviamo che ci sono persino diplomati in Liturgia presso prestigiosi Atenei Pontifici come Sant'Anselmo e l'Istituto Liturgico di Padova ... gli epidemiologici ne hanno tratto la conclusione che il virus è particolarmente attivo nei giovani preti.
Non basterà l’antivirus, scaduto quindi inefficace, proposto nella Rubrica Agorà dell’Avvenire del 1 dicembre di Andrea Dall’Aste S.J. che definisce lo sfascio di Reggio Emilia“ … dialogo miliare per il dialogo fra arte e fede” a fermare l'epidemia della tradizione e dell'amore verso il sacro.
Il vero “dialogo fra arte e fede” lo stanno facendo continuamente, fra mille difficoltà, i tanti Colleghi musicisti impegnati nella musica sacra ed anche quegli studenti che frequentano gli Istituti d'Arte e le Accademie di Belle Arti che stanno facendo dei corsi di pittura e di arte sacra …
Grazie al recente episodio di Reggio Emilia e’ stato segnalato e confermato l’ennesimo caso italiano di un contagiato dal virus della tradizione : un altro Sacerdote, di cui si conosce il grande impegno pastorale. Al momento si stanno contando i casi accertati nel mondo cattolico.
A.C.
Al momento tuttavia l’OMS considera ancora il virus responsabile di un rischio moderato e non raccomanda la chiusura delle frontiere delle Conferenze Episcopali ne’ la restrizione di Internet, attraverso la quale il virus prende forza.
Un rischio moderato significa che:
1. La maggior parte degli ecclesiastici, secolari e religiosi, che contraggono l’epidemia guariscono perfettamente senza necessità di ospedalizzazione.
2. La sintomatologia degli episodi registrati nei diversi Paesi aumenta puntualmente in occasione di grandi eventi ecclesiali ( Giubileo, Sinodi, dedicazioni di chiese e/o di altari) ( vedere sotto).
Il vero pericolo attuale, secondo la valutazione di alcuni potentati liturgici, dagli Atenei Pontifici alle Commissioni Diocesane liturgiche passando per l’Ufficio Liturgico delle Conferenze Episcopali, è il rischio di contagio dai laici, che sono stati i primi a contrarre il virus, agli Ecclesiastici.
I virologi dei potentati liturgici, quelli che da anni sono riusciti a svuotare le chiese, ipotizzavano che, in virtù della loro costante e vigile presenza nelle corsie dei seminari e negli ambulatori delle commissioni liturgiche, l’epidemia della tradizione avrebbe avuto un decorso assai limitato.
E' necessario tuttavia chiarire, sottolineano il virologi intervistati quasi quotidianamente in Italia dal Corriere della Sera, da Il Sole24ore e da Repubblica, che la malattia al momento risulta piuttosto blanda.
Come profilassi i Rettori dei Seminari hanno impartito severe disposizioni che prevedono, in caso di sospetto di epidemia tradizionalista, l’allontanamento immediato dal seminario al fine di evitare il contagio con gli altri aspiranti al sacerdozio.
Epidemia tradizionalista: sintomi e caratteristiche ( secondo i rapporti dei potentati liturgici)
L’epidemia ha diverse origini e differenti sfaccettature : è una malattia virale contagiosa ma che colpisce con una bassa percentuale.
L'infezione avviene un eccessivo amore per la Chiesa : studiandone la storia, i pronunciamenti del Magistero e l’osservazione di quanto ha prodotto la civiltà cattolica nei secoli dalla musica sacra all’architettura all’assistenza ecc ecc
Il virus può arrecare negli infettati diverse forme di deliri : eccessiva preghiera e adorazione eucaristica fino alla forma più acuta il "delirum triumphalis" con continue allucinazioni di processioni, penitenze, mortificazioni fino alla perdita della capacità di orientarsi nel tempo e nello spazio sognando tiare, cappemagne quant'altro possa ricordare il passato.
Esistono portatori del virus riconoscibili da segni esterni : la talare per i secolari e le vesti degli ordini religiosi .
Questi portatori del virus debbono, secondo la stima epidemiologica dei potentati liturgici, essere repentinamente allontanati dai seminari e dalle commissioni liturgiche e controllati a vista anche, attraverso accordi specifici, via internet.
Particolare attenzione viene rivolta ai portatori di virus, che già lavoravano nelle Congregazioni vaticane o nelle Curie diocesane. Costoro non si riconoscono facilmente perchè non indossano la talare e perchè celebrano la Messa antica in casa anche dopo il Motu Proprio.
Il criterio clinico per riconoscere un caso di epidemia tradizionalista prevede di rilevare un brusco esordio di devozione, specie Eucaristica e Mariana con preoccupanti casi di preghiera prolungata e di decoro liturgico per le chiese e per gli oggetti di culto.
Attualmente sono due le diagnosi e le conseguenti cure.
Iniziamo con quella più ignorata dai mass media globalizzati perchè non allienata con gli uffici liturgici nazionali o internazionali.
Cura e farmaci ( a cura delle organizzazioni non governative legate alla Tradizione, ricette ignorate da tutti i quotidiani italiani )
In caso di malattia coloro che hanno contratto il virus uscendo dal tunnel dell’ateismo, dell’indifferentismo religioso,dall'individualismo religioso, dalle pratiche carismatiche e/o pentecostali di natura protestante ecc ecc
INVITANO :
a non recarsi nelle Curie ma di contattare preventivamente coloro che, avendo avuto il virus, hanno organizzato strutture di volontariato per l’accoglienza dei nuovi infettati.
E’ molto importante assumere Rosari, preghiere varie, visite frequenti al Santissimo Sacramento rimanendo in contatto quotidiano con i Sacerdoti e i Religiosi cercando fra essi i propri "direttori spirituali".
Osserviamo ora quanto stabilito dal Direttorio liturgico internazionale attraverso le nuove "linee guida" che illustrano nel dettaglio i criteri di scelta ed i protocolli per la profilassi ed il trattamento dei casi di epidemia ( v.principali quotidiani italiani ) :
- Le future necessità debbono interessare la rapida distruzione e sostituzione degli ultimi altari antichi e monumentali rimasti al fine di assicurare in eterno che nelle chiese non si possa celebrare la Santa Messa nell’antico rito dei padri, come previsto dal Motu Proprio “Summorum Pontificum”.
- Il vaccino dell’appartenenza ai potentati liturgici e/o ai gruppi ecclesiali non garantisce l’immunità : per questo bisogna ricordare soprattutto ai preti che sostenendo la Tradizione essi diventano più poveri : non ricevendo alcun tipo di monsignorato , di canonicato o incarichi in Atenei Pontifici. Verranno date loro le parrocchie più marginali ( nelle montagne) e soffriranno anche il freddo e la fame.
- Ai bambini la dose di gioco-culto-divertimento deve essere portata ai massimi livelli.
- Nelle persone anziane è invece consigliabile valutare attentamente la situazione per decidere se ricorrere o meno a cure intrise di culto protestante per evitare il rischio di perdere le offerte che donano al clero.
- Il trattamento dev’essere iniziato il prima possibile e portato sempre a termine.
Uno studio recente, ha dimostrato che a moltissimi Ecclesiastici, secolari e religiosi si sono presentati effetti quali nausea e disgusto in occasione :
- Apertura della Porta Santa nel grande Giubileo del 2000;
- Santa Messa dell’apertura del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona;
- Distruzione e dissacrazione , con dubbi elementi d’arte definita “povera” dell’interno della Cattedrale di Reggio Emilia.
Su questi tre avvenimenti ecclesiali il giudizio della stragrande maggioranza degli Ecclesiastici è unanime e compatto.
Analizzando gli studi di coloro che hanno avuto questi sintomi di nausea e di disgusto per gli avvenimenti ecclesiali sopra descritti troviamo che ci sono persino diplomati in Liturgia presso prestigiosi Atenei Pontifici come Sant'Anselmo e l'Istituto Liturgico di Padova ... gli epidemiologici ne hanno tratto la conclusione che il virus è particolarmente attivo nei giovani preti.
Non basterà l’antivirus, scaduto quindi inefficace, proposto nella Rubrica Agorà dell’Avvenire del 1 dicembre di Andrea Dall’Aste S.J. che definisce lo sfascio di Reggio Emilia“ … dialogo miliare per il dialogo fra arte e fede” a fermare l'epidemia della tradizione e dell'amore verso il sacro.
Il vero “dialogo fra arte e fede” lo stanno facendo continuamente, fra mille difficoltà, i tanti Colleghi musicisti impegnati nella musica sacra ed anche quegli studenti che frequentano gli Istituti d'Arte e le Accademie di Belle Arti che stanno facendo dei corsi di pittura e di arte sacra …
Grazie al recente episodio di Reggio Emilia e’ stato segnalato e confermato l’ennesimo caso italiano di un contagiato dal virus della tradizione : un altro Sacerdote, di cui si conosce il grande impegno pastorale. Al momento si stanno contando i casi accertati nel mondo cattolico.
A.C.
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