Pagine

sabato 18 giugno 2011

Mons. Fellay smentisce l'esistenza di progetti di accordo con Roma



Nel sermone pronunciato ieri nel corso delle ordinazioni sacerdotali a Winona, in America, mons. Fellay ha smentito le voci (che Messainlatino ha reso pubbliche) circa un progetto di accordo tra Roma e la Fraternità. Al momento il testo del sermone non è stato ancora pubblicato, ma la smentita è riportata dal sito del distretto francese della Fraternità, La porte latine.

La precisazione proviene certamente dalla fonte più autorevole; nondimeno insistiamo nella notizia da noi data. E aggiungiamo che, ancorché non vi sia ancora nulla di precisamente definito sul piatto (sicché quanto affermato da mons. Fellay è veritiero, considerando questo aspetto), al vertice della FSSPX è già stata anticipata dall'Ecclesia Dei l'idea della soluzione canonica di cui abbiamo riferito. Un testo giuridico preciso e dettagliato, ad oggi, non è stato in effetti ancora recapitato, ma che la proposta di un ordinariato sia l'extrema ratio di Roma per risolvere una situazione che i colloqui dottrinali non hanno sciolto, è fatto ormai noto fin dal marzo scorso, ed è oggetto di valutazione ai vertici della Fraternità.

La FSSPX teme una spaccatura al proprio interno di fronte ad un'offerta romana per un accordo pratico, senza che le divergenze dottrinali abbiano potuto trovare completa risoluzione. Le reazioni alla notizia da noi pubblicata l'hanno ampiamente confermato. Ma l'istituzione creata da mons. Lefebvre è solida ed ha attraversato momenti anche più difficili. Quel che è certo, è che la palla è nel suo campo e sta ad essa chiarire se intende o meno accogliere la mano tesa di Benedetto XVI, intenzionato ad offrire, come ultimo tentativo per sanare una rottura per lui particolarmente dolorosa, un inquadramento canonico che lascerebbe alla Fraternità la pienezza di manovra di cui gode attualmente. Ma anziché un kierkegaardiano aut-aut, è assai probabile che la FSSPX preferisca chiedere discretamente tempo per rinviare la decisione, onde evitare rotture interne; se possibile, in particolare, a dopo che si sarà depositato il polverone dell'incontro di Assisi di ottobre.

Se così avvenisse, Roma dovrebbe seriamente considerare di istituire egualmente uno o più ordinariati per gli istituti tradizionali, attualmente vessati da molti vescovi ed ostacolati nel loro apostolato. Sarebbe un metodo per dimostrare all'atto pratico alla FSSPX che si può restare se stessi anche con uno statuto canonico regolare, purché dotato di idonee garanzie, e che "l'abbraccio con Roma" non significa doversi poi piegare a compromessi.

Di qui l'opportunità di concludere l'ottava di Pentecoste con la preghiera come richiesto, ed anzi di intensificarla.

Enrico

145 commenti:

  1. Corsi e ricorsi storici. Mons. Fellay, come già fece  Mons. Lefebvre, conduce trattative segrete col vaticano ed al contempo, senza risparmiare pensanti critiche all'attuale magistero, rassicura pubblicamente le frange più scettiche del suo movimento. Lo scenario non è molto dissimile da quello dell'88'. Incombe, su tutto e tutti, Assisi III. 

    RispondiElimina
  2. Basta dissociarsi dallo "spirito di Assisi" come è stato già fatto non solo dalla FSSPX, ma da tutti i cattolici che non rifiutano il concilio, ma quei nodi di rottura ormai individuati. 

    RispondiElimina
  3. Esegesi trad.di Luca XIII,1-919 giugno 2011 alle ore 09:11

    <span>Di qui l'opportunità di concludere l'ottava di Pentecoste con la preghiera come richiesto, ed anzi di intensificarla.</span>
    Faccio presente che, il coraggio di organizzare una piccola crociata di preghiera, con l'intenzione ESPLICITA che (magari trovando una scusa per "salvare capra & cavoli", per quanto non sarebbe proprio il massimo della corettezza, ma dai nostri "Don Abbondio" del Vaticano, umanamente, non si può chiedere di più) ASSISI III SIA ANNULLATA, *NON LO avete avuto*.
    Mi potete forse rimproverare se, almeno io e la mia famiglia, preferiamo pregare per tale intenzione? Non so quanti di voi ci seguiranno e, francamente, non mi interessa. Io mi sento in dovere di pregare per tale intenzione e mi sembra ben più importante che al Volto di Cristo sia risparmiato un ulteriore schiaffo, quale oggettivamente tale giornata sarà, che questa faccenda dell'ordinariato. Ma vi rendete che, oggettivamente, un accordo pratico, senza chiarimento dottrinale, è = alla "Museruola"? Onestamente, quando perfino i nostri "Cuggini" de "L'Ottimista" fanno la propaganda pro-trapianti, continuare ad organizzare iniziative contro, non vi sembra che sarà bollato come "Magistero <<parallelo>>" (come già è scritto anche in questo sito)? Continuare a ricordare che i necat insegnano eresie gravissime, peggiori di quelle dei peggiori protestanti, nonostante le "Approvazioni" (anzi, che tali "approvazioni" gettano un'ombra sinistra sul Vaticano), sarà lecito? E, comunque sarà lecito ricordare che, in mezzo a tante eresie, Kiko e co, fanno bene ad insegnare diffidenza anche verso la contraccezione "naturale" (che lo facciano per i loro motivi va da sè, ma, in questo, hanno ragione). Pertanto che, nonostante gli entusiasmi anche di non pochi tradizionalisti, l'Humanae Vitae, altro che vademecum per "minoranze elette", è un documento non scevro da limiti e critiche, ma di segno opposto a quelle che normalmente riceve? L'ordinariato potrà, pubblicamente e non in modo interno/"esoterico", insegnare tutto ciò?</parallelo>

    RispondiElimina
  4. Siete talmente abituati alla diplomazia come ingrediente fisiologico dell'azione della chiesa che non vi rendete neanche più conto della gravità delle vostre affermazioni. Qui asserite gratuitamente che Mgr Fellay avrebbe MENTITO dal pulpito affermando una controverità (NO accordo) sapendo che é vero il contrario (SI c'é un accordo). E' un'accusa gravissima ! Spero per voi che abbiate ragione.

    Il fatto che la sera Mgr Fellay faccia il suo esame di coscienza e debba rendere conto a Dio delle menzogne via l'8vo comandamento non vi sfiora neanche.
    Io penso che il dire della fsspx sia stato ancora una volta del tipo SISINONO, ma non mi stupisce la leggerezza delle vostre accuse...

    Come per voi puo' esserci un Assisi3 diplomaticamente buono, cosi' possono esistere uomini di chiesa che peccano diplomaticamente per fare il bene... Ma caro Enrico quello che salverà la chiesa é la santità fino alle più piccole cose (siate perfetti come perfetto é il Padre vostro che é nei cieli) non  la diplomazia che avanza a tastoni mescolando errori e verità, come fanno allegramente tutti i papi dal CVII e in cui BXVI eccelle! Chi ha la fede sa bene che tutta la crisi della chiesa non vale un peccato veniale, non é vero che Parigi val bene una messa. Certo c'é la debolezza umana ma istituzionalizzare gli sbagli via la diplomazia é un altro deplorevole comportamento conciliare...

    RispondiElimina
  5. Conferma, questa di Fellay, di quel che ho già commentato nel thread precedente sullo stesso argomento: (a) non c'è posto nel seno della Chiesa cattolica per chi non è in unione con la Chiesa Docente, cioè il Papa e i Vescovi in unione con lui; (b) lo scrutinio dottrinale (eufemicamente "colloqui")  imposto dal Santo Padre previamente ad una posizione canonica nell'Unica Chiesa del Cristo ha mostrato che i problemi dottrinali della FSSPX non lo permettono; (c) Fellay conferma quel che tutti possono capire leggendo qualunque sito ufficiale della FSSPX: codesti si allontanano sempre di più; (d) aldilà delel speranze "contra facta" di Enrico, rimane che nella FSSPX ci sia ormai un habitus di disobbedienza, che è un vizio fondamentale fondazionale per quanto la riguarda,  habitus che renderà sempre piû difficile la sua conversione effettiva: forse la soluzioen sarebbe un commissariamento della FSSPX previamente a un suo rientro.
    Speriamo che la novena che tutti abbiamo fatto all'istigazione di Enrico porti almeno qualche frutto di conversione, se non a livello della FSSPX in quanto tale, almeno presso alcuni suoi membri che vorranno tornare al Santo Ovile, perchè Ubi Petrus Ibi Ecclesia.
    Buona festa della Santa Trinità a tutti. I.P.

    RispondiElimina
  6. ...la mano tesa di Benedetto XVI, intenzionato ad offrire, come ultimo tentativo per sanare una rottura per lui particolarmente dolorosa... dire che é patetico é poco.

    ma come potete vedere una mano tesa ? sono 30 anni che la fsspx é ingiustamente rinchusa in una prigione senza finestre e che prende colpi con bastoni di ferro, oggi hanno aperto una finestrella e hanno preso un  bastone di legno... ma non c'é nessuna mano tesa se si considera come metro di giudizio il modo in cui si tratta il resto della Chiesa!

    Se volete sapere cos'é una mano tesa per il Vaticano pensate a

    * KIKO premiato responsabile dell'evangelizzazione delle famiglie ...con tanto di medaglia la valore
    * Mgr Forte che ha negato la resurrezione di Cristo ...e nessuno gli dice niente
    * Enzo Bianchi che ha appena affermato "Un Dio che castiga merita di essere negato" ...e nessuno gli dice niente
    * le decine di vescovi alla Fonlupt che negano praticamente TUTTA la religione  ...e nessuno gli dice niente
    * le bestiate gravissime di GPII ormai proposto come grande modello ai sacerdoti per celebrare e insegnare il nuovo vangelo conciliare
    ...

    allora per favore non parlatemi di mani tese alla fsspx: la mano tesa, le carote e gli zuccherini sono per l'errore (soprattutto se grave e altolocato) per la fratenità c'é solo un bastone un po' meno duro...

    RispondiElimina
  7. chi mi spiega perché nessuno espelle dalla corpo mistico questo eretico ? quale ragione apportare per non eradicare al più presto gli errori che propina a fedeli indifesi ?

    http://www.papalepapale.com/depositum/2011/06/un-dio-merita-negato-bianchi/

    RispondiElimina
  8. L'eventuale "accordo pratico" che la Santa Sede potrebbe proporre oggi, avrebbe ben poco a che vedere con quello di 23 anni fa. I tempi son cambiati. Oggi la possibilità propio di tale accordo pratico è maggiore. Alla Fraternità san Pio X non verrà chiesto di credere "in unum concilium", e se tale accordo pratico venisse proposti e accettato, sarebbe la dimostrazione palese e concreta che si può esser cattolici anche senza adorare il Vaticano II e, anzi, si può esser cattolici pur criticando quei passaggi anfibologici presenti nell'ultimo concilio. Io non sono lefebvriano eppure verso il Vaticano II e tutto ciò che ne è seguito (in primis la disastrosa riforma liturgica) sollevo le stesse critiche della FSSPX, anzi per certi aspetti posso dire che che le mie critiche sono anche più dure di quelle della FSSPX; eppure nessuno, nè il mio vescovo nè i sacerdoti coi quali queste critiche io faccio ( e quando capita le faccio pubblicamente, non in colloqui privati) hanno mai messo in dubbio la mia cattolicità o il mio sincero e viscerale amore all'unica Chiesa di Cristo. E' la dimostrazione pratica che non è necessario credere al Vaticano II per essere cattolici. 

    Purtroppo il clima nella Chiesa non è ancora sereno per poter fare una riflessione critica sull'ultimo concilio. Ma siccome tale riflessione la Chiesa prima o poi dovrà farla (non perchè la chiede la FSSPX ma perchè la chiede la verità) ecco che la FSSPX potrà e dovrà essere fin da subito essere canonicamente regolarizzata. Se ci sono centinaia di vescovi che sparano contro la Verità rivelata vuol dire che nella Chiesa c'è posto anche per 4 vescovi che sparano solo contro il Vaticano II. Amen

    apertamente con preti e vescovi La presenza "dentro" la Chiesa di una struttura fortemente critica verso il concilio e le derive seguitene non sarebbe che salutare per tutta la Chiesa, molti settori della quale vivono ancora adorando lo spirito conciliare. 

    RispondiElimina
  9. Capisco il tuo sconcerto, h.poirot, è vero che quando si osserva, con amarezza e incomprensione, come il Vaticano tollera senza intervenire le eresie, i magisteri paralleli che sviano e ingannano le anime, l`anarchia imperante, la disobbedienza, quella palese e quella che si nasconde dietro una ipocrita obbedienza di facciata, quando lo si vede legittimare e incoraggiare chi ha fatto dell`ermeneutica della rottura il suo marchio di fabbrica...risulta difficilmente comprensibile e paradossale un`eventuale esigenza di totale e assoluta obbedienza e sottomissione nei confronti della FSSPX, si esigerebbe dalla Fraternità ciò che non si ha più il coraggio di esigere, o non si vuole esigere, da coloro che sono uniti oramai solo formalmente al Papa.
    Posso anche al limite capire le esitazioni, i dubbi, le perplessità, le domande, le inquietudini dei membri della Fraternità che vedono il caos dottrinale e liturgico nella Chiesa, che sanno che al potere sono ancora i vescovi modernisti.
    Ma oggi più che mai, pur capendo dubbi e inquietudini, auspico, e prego per questo, che la Fraternità si unisca a noi completamente, abbiamo bisogno di loro, la Chiesa ha bisogno di  loro, e loro hanno bisogno della Chiesa, prego affinchè si arrivi ad un accordo chiaro che assicuri alla Fraternità la continuità della sua opera in seno alla Chiesa di Cristo.

    RispondiElimina
  10. cara Luisa il problema é proprio <span>la frase : risulta difficilmente comprensibile l'esigenza di totale e assoluta obbedienza... </span>
    perché questa esigenza di non  cedere all'errore é unilaterale e riguarda solo la fsspx.

    Se domani la fsspx dovesse firmare per accettare 1) tutto il CVII nello stato confusionale che vige oggi e 2) tutte gli strane bestiole che vivono in piena comunione promettendo solennemente di non criticare più niente, il Vaticano farebbe i salti di gioia !

    Il cuore del problema NON é la verità ada difendere ma il sassolone FSSPX diplomatico da togliersi dalla scarpa.
    Finché le bestiole stanno al calduccio c'é da chiedersi quanta voglia ha Roma di rimettere el cose a posto e che amore ha per la verità integra.

    RispondiElimina
  11. <span>L'eventuale "accordo pratico" che la Santa Sede potrebbe proporre oggi, avrebbe ben poco a che vedere con quello di 23 anni fa. I tempi son cambiati. Oggi la possibilità propio di tale accordo pratico è maggiore. Alla Fraternità san Pio X non verrà chiesto di credere "in unum concilium", e se tale accordo pratico venisse proposti e accettato, sarebbe la dimostrazione palese e concreta che si può esser cattolici anche senza adorare il Vaticano II e, anzi, si può esser cattolici pur criticando quei passaggi anfibologici presenti nell'ultimo concilio. Io non sono lefebvriano eppure verso il Vaticano II e tutto ciò che ne è seguito (in primis la disastrosa riforma liturgica) sollevo le stesse critiche della FSSPX, anzi per certi aspetti posso dire che che le mie critiche sono anche più dure di quelle della FSSPX; eppure nessuno, nè il mio vescovo nè i sacerdoti coi quali queste critiche io faccio ( e quando capita le faccio pubblicamente, non in colloqui privati) hanno mai messo in dubbio la mia cattolicità o il mio sincero e viscerale amore all'unica Chiesa di Cristo. E' la dimostrazione pratica che non è necessario credere al Vaticano II per essere cattolici.   
     
    Purtroppo il clima nella Chiesa non è ancora sereno per poter fare una riflessione critica sull'ultimo concilio. Ma siccome tale riflessione la Chiesa prima o poi dovrà farla (non perchè la chiede la FSSPX ma perchè la chiede la verità) ecco che la FSSPX potrà e dovrà essere fin da subito essere canonicamente regolarizzata. Se ci sono centinaia di vescovi che sparano contro la Verità rivelata vuol dire che nella Chiesa c'è posto anche per 4 vescovi che sparano solo contro il Vaticano II. Amen </span>

    RispondiElimina
  12. se avessimo 12 prelati con la fede di S.Paolo rifaremmo la Chiesa ! Nonn c'é  nessuna ragione di difendere il numero sacrificando la Chiesa (esercizio in cui BXVI eccelle)
    Tutta la Santa Scrittura insegna da Davide e Golia che il piccolo che ha la fede batte in grande ... ma appunto bisogna avere la fede !

    RispondiElimina
  13. <span>se avessimo 12 prelati con la fede di S.Paolo rifaremmo la Chiesa ! Non c'é  nessuna ragione di massimizzare il numero sacrificando la fede dei membri (esercizio in cui BXVI eccelle)  
    Tutta la Santa Scrittura insegna da Davide e Golia che il piccolo che ha la fede batte in grande ... ma appunto bisogna avere la fede per fare le scelte coraggiose!
    </span>

    RispondiElimina
  14. A Napoli si dice:
    "Giorgio se ne vo ii e 'o vescovo 'o vo mannà"   :-D

    RispondiElimina
  15. <span><span>se avessimo 12 prelati con la fede di S.Paolo rifaremmo la Chiesa ! Non c'é  nessuna ragione di massimizzare il numero dei fedeli sacrificando la fede dei membri (esercizio in cui BXVI eccelle)    
    Tutta la Santa Scrittura insegna da Davide e Golia che il piccolo che ha la fede batte in grande ... ma appunto bisogna avere la fede per fare le scelte coraggiose!</span></span>

    <span>E' oggettivo: unirsi a voi completamente oggi significa unirsi a una grande fetta di eresia
    </span>

    RispondiElimina
  16. <span><span><span>se avessimo 12 prelati con la fede di S.Paolo rifaremmo la Chiesa ! Non c'é  nessuna ragione di massimizzare il numero dei fedeli sacrificando la fede dei membri (esercizio in cui BXVI eccelle). Tutta la Santa Scrittura insegna da Davide e Golia che il piccolo che ha la fede batte in grande ... ma appunto bisogna avere la fede per fare le scelte coraggiose!</span></span>  
     
    <span>E' oggettivo: unirsi a voi completamente oggi significa unirsi a una grande fetta di eresia, la più grande mai vista in seno alla Chiesa... 
    </span></span>

    RispondiElimina
  17. detto in altre parole...  sono sicuro che se domani il Vaticano mettesse le teorie di EnzoBianchi+Fonlupt  in un documento per la FSSPX e questa fosse abbastanza pazza da firmare Roma stapperebbe lo champagne per aver finalmente risolto la questione spinosa!

    La verità é assolutamente opzionale, la questione é prettamente diplomatica. Se cosi' non fosse il papa avrebbe la preocccupazione che si insegna il falso ufficialmente e avrebbe già agito contro le serpi che squattano al caldo in seno alla chiesa...

    RispondiElimina
  18. ...ma io temo che se quei 4 vescovi saranno "fatti rientrare" o "regolarizzati" dentro la Chiesa, si troverà il modo per farli opportunamente tacere riguardo al mitico CV2:   a questo provvederà egregiamente, coi suoi ferrei-melliflui metodi, il regime, il quale , dl'altro canto,  sul versante della persuasione occulta modernizzatrice vaticanduista- sta già da tempo provvedendo alle  "nuove pastorali " geneticamente modificate  che abbiamo citato in vari allarmi inascoltati (v. cosiddette "conversioni pastorali")....

    RispondiElimina
  19. Dal 1988 ad oggi, si sono viste fiorire numericamente molte comunita' tradizionali, ecclesia dei, ma nn ho visto la concessione di un vescovo e dico UNO x le comunita' tradizionali. Per contro pare che ce ne siano uno  ogni duecento sacerdoti nel mondo.
    Ora  gia' questo depone per la prudenza, poi i colloquii dottrinali arrivati al nulla, e  l'inconsistenza degli altri istituti difronte a dibattiti del genere evidentemente assoluta lascia pensare.
    Aggiungiamo in pratica  una nn volonta' di rettifica delle acquisizioni del Vat. II su molti fronti ( rapporto con gli ebrei, collegialita' ect), il quadro nn mi sembra poi cambiato.
    La posizione della fraternita' nn sara' in ordine al 100 x 100,  ma nella "ufficialita'"  resta da capire cosa si vuole veramente.
    E nn vedo molta chiarezza.

    RispondiElimina
  20. no, non credo che sarebbe costretta a tacere.
    Non dovendo rispondere ai vescovi, può continuare nella sua pastorale di sempre...

    RispondiElimina
  21. <span>no, non credo che sarebbe costretta a tacere.  
    Non dovendo rispondere ai vescovi, può continuare nella sua pastorale di sempre e diventerebbe l'antidoto alle pastorali geneticamente modificate...</span>

    RispondiElimina
  22. Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo? Non hanno nessun cerotto i vari chierici che stanno intossicando i cattolici con il veleno delle loro ideologie postconciliari, non l`hanno certi predicatori che diffondono le loro eresie liberamente, legittimati  e incoraggiati, non l`hanno i vescovi che stanno inquinando la loro pastorale con i metodi e il "fondamento teologico", ancora occulto, di un certo movimento, perchè dovrebbero averlo i Lefebvriani, perchè si imporrebbe loro ciò che si tollera da altri?
    Non criticare il mitico superdogma evento Vaticano II? È questa la condizione sine qua non del rientro?
    Ma se oramai sempre più studiosi, teologi, scrittori, chierici, e semplici fedeli, ammettono che qualcosa è andato storto nel Vaticano II, se i risultati disastrosi del postconcilio sono sotto gli occhi di tutti, se le discussioni attorno al CV II sono aperte e vive, perchè i Lefebvriani dovrebbero essere costretti al silenzio e accettare di dire che tutto, ma proprio tutto è ok in quel Concilio?

    RispondiElimina
  23. <span>Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente, e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo? </span>
    <span>Non hanno nessun cerotto i vari chierici che stanno intossicando i cattolici con il veleno delle loro ideologie postconciliari, non l`hanno certi predicatori che diffondono le loro eresie liberamente, legittimati  e incoraggiati, non l`hanno i vescovi che stanno inquinando la loro pastorale con i metodi e il "fondamento teologico", ancora occulto, di un certo movimento, perchè dovrebbero averlo i Lefebvriani? </span>
    <span>Perchè si imporrebbe loro il silenzio nel mentre altri, sempre riferendosi </span>al mitico "spirito del Concilio", al "Concilio",  stanno portando le anime su altri pascoli?
    <span>Non criticare il mitico superdogma evento Vaticano II? È questa la condizione sine qua non del rientro?  
    Ma se oramai sempre più studiosi, teologi, scrittori, chierici, e semplici fedeli, ammettono che qualcosa è andato storto nel Vaticano II, se i risultati disastrosi del postconcilio sono sotto gli occhi di tutti, se le discussioni attorno al CV II sono aperte e vive, perchè i Lefebvriani dovrebbero essere costretti al silenzio e accettare di dire che tutto, ma proprio tutto è ok in quel Concilio? 
    </span>

    RispondiElimina
  24. mic, credo che tacerebbero già di loro!  Se la fsspx rientra sarebbe messa sullo stesso piano di FtratSanPietro, CristoRE, Diocesi a destra ma anche delle Diocesi a sinistra, S.Egidio, EnzoBianchi, Kiko...

    Come potrebbe allora la fsspx restando pienamente sottomessa al papa permettersi di criticare un altro gruppo (o la dottrina del CVII nell'interpretazione del beato GPII) a cui il papa conferisce la stessa dignità ecclesiale? Sarebbe disobbedienza! Non é il suo ruolo quello di sostituirsi al papa per fare chiarezza! "Il problema é a Roma e la soluzione deve venire da Roma" dice spesso e volentieri Mgr Fellay...

    Quindi o il papa afferma finalmante che la parte destra della chiesa é la via giusta da seguire e privilegiare per un cattolico, oppure non resta che il la chiesa arlecchino in cui la fsspx sarebbe solo un tassello in più nel melting pot delle verità. Ma il papa non farà niente perché la sitiuazione é troppo incasinata. Basti vedere il caso EnzoBianchi. In fondo lui ha ragione poiché riprende certe posizioni del CVII e GPII affermando che Dio non castiga e che l'inferno é vuoto.  Quindi non solo tutti hanno ragione ma in più tutti hanno un'appiglio autorevole per dimostrare che gli altri hanno torto... e la beatificazione ha purtroppo dato uno slancio inaudito a questo meccanismo perverso!

    RispondiElimina
  25. Non ci sarebbe bisogno di criticare un altro gruppo per partico preso. Il problema non è questo.
    La FSSPX non deve rientrare canonicamente nella Chiesa per mettersi a fare il catigamatti, ma per portare la sana dottrina e la retta Fede e la Santa e Divina Liturgia al posto della pastorale geneticamente modificata, senza bisogno di mettersi a condannarla, ma semplicemente essendo quello che è.
    Dirò una banalità: il male non si vince contrapponendosi, ma mettendo in campo il bene. A volte la contrapposizione diventa necessaria, se le situazioni lo richiedono; e allora subentra la Carità nella Verità.
    Ma non è ragionevole 'fasciarsi la testa' con tutte le difficotà quando la Chiesa è in apnea ormai quasi irreversibile. Umanamente, dico, perché tutto è possibile presso Dio...

    RispondiElimina
  26. <span>Non ci sarebbe bisogno di criticare un altro gruppo per partito preso. Il problema non è questo.  
    La FSSPX non deve rientrare canonicamente nella Chiesa per mettersi a fare il castigamatti, ma per portare la sana dottrina e la retta Fede e la Santa e Divina Liturgia al posto della pastorale geneticamente modificata, senza bisogno di mettersi a condannarla, ma semplicemente essendo quello che è.  
    Dirò una banalità: il male non si vince contrapponendosi, ma mettendo in campo il bene. A volte la contrapposizione diventa necessaria, se le situazioni lo richiedono; e allora subentra la Carità nella Verità.  
    Ma non è ragionevole 'fasciarsi la testa' con tutte le difficoltà quando la Chiesa è in apnea ormai quasi irreversibile. Umanamente, dico, perché tutto è possibile presso Dio...</span>

    RispondiElimina
  27. spesso ci scordiamo che fin dal 2002 esiste l'Amministrazione Apostolica san Giovanni Maria Vianney che raccoglie tutti i preti di mons. de Castro Mayer, ai quali non è stato chiesto di credere "in unum concilium"; quella realtà ha pure un suo vescovo, il quale fa parte di diritto della Conferenza episcopale brasiliana; tale vescovo non avrà potuto far molto, non avrà fatto molto, ma il fatto stesso che possa entrare nella conferenza episcopale di quel paese, e, se necessario, dire una parola critica su certi temi, io credo sia una gran cosa. Io sono convinto che la FSSPX debba essere (e già lo è) la coscienza critica della Chiesa. E, se necessario, anche del papato.
    I tempi sono cambiati, la Chiesa, ci piaccia o no è cambiata, e deve cambiare anche un certo nostro modo di ragionare su questioni ecclesiali. In passato era la Gerarchia a mantenere il cordone ombelicale con la Tradizione. Visto che oggi la Gerarchia tale cordone lo spezza, a tenerlo devono essere i laici. Lo so che la Chiesa discente non può sostituirsi a quella docente, ma siamo in una situazione anormale. Fino a quando non rientreremo nella normalità (cioè fino a quando non avremo tutti i vescovi perfettamente e integralmente ortidossi) e fino a quando il cancro modernista non sarà estirpato, ognuno di noi deve fare un lavoro in più per conservare l'integrità della Fede rivelata. La FSSPX deve operare ed agire dentro la Chiesa; dentro la Chiesa deve continuare a fare e a dire ciò che fa e dice ora che è canonicamente irregolare (ma regolarissima riguardo all'ortodossia). L'unica cosa che deve cambiare sono i toni, a volte troppo sopra le righe o aspri. Ma si possono dire le stesse cose, essere ugualmente duri nella sostanza, pur essendo pacati e rispettosi nella forma.   Assisi III non ha fatto venire il mal di pancia solo a Fellay. Lo ha fatto venire anche a me.  Se ci furono interi episcopati che criticarono Paolo VI per l'Humanae vitae, e il papa non inflisse sanzioni canoniche ai dissidenti, potrà pur ben esserci qualche vescovo che critica l'ultimo concilio e ciò che ne è venuto. E oggi non siamo negli anni Sessanta!  


    La questione dell'accordo pratico fa paura perchè non abbiamo ancora capito bene che i tempi sono cambiati. 

    RispondiElimina
  28. Oserei di più: brava mic. :)

    RispondiElimina
  29. e bisognerebbe fregarsene degli amici e benefattori che ritirerebbero il loro appoggio (lo dico brutalmente, ma non penso che sia una ragione che pesa) perché ne verrebbero altri al loro posto; e comunque il principale Amico e Benefattore saprebbe ben provvedere Lui!

    RispondiElimina
  30. e se 20 anni fa un accordo pratico significava farsi mettere il bavaglio, oggi tale accordo ha ben altro significato: significa poter dire la verità dall'interno; significa avere un megafono e far sentire a tutti ciò che s'ha da dire. Io sono convinto che se la FSSPX venisse canonicamente regolarizzata, più di un vescovo prima di aprir bocca e dire cretinate, si studierebbe il catechismo. Perchè se dicesse cretinate avrebbe un altro vescovo (della FSSPX) che glielo rimprovererebbe (mentre glielo avrebbe dovuto rimproverare, e non lo fa, il vescovo di Roma). 

    RispondiElimina
  31. E inoltre ci sarebbe speranza della nomina di altri vescovi. Non è un problema da poco quello di assicurare la successione Apostolica dall'interno (sempre canonicamente intendo) ... 

    RispondiElimina
  32. <span>E inoltre ci sarebbe speranza della nomina di altri vescovi. Non è un problema da poco quello di assicurare la successione Apostolica dall'interno (sempre canonicamente intendo) ... </span>
    E inoltre ci sarebbe chi può ordinare i sacerdoti col rito Antico, oltre alle comunità Ecclesia Dei, in barba all'ingominioso limite della Universae.

    RispondiElimina
  33. <span><span>E inoltre ci sarebbe speranza della nomina di altri vescovi. Non è un problema da poco quello di assicurare la successione Apostolica dall'interno (sempre canonicamente intendo) ... </span>  
    E inoltre ancora ci sarebbe chi può ordinare i sacerdoti col rito Antico, oltre alle comunità Ecclesia Dei, in barba all'ignominioso limite della Universae.</span>

    RispondiElimina
  34. La questione dei vescovi nell'ambito della tradizione e' seria.   Campos era una struttura che godeva di un suo vescovo, il quale fu consacrato dai 4 della Fraternita' san Pio X in supplenza.
    Non ce ne sono altri. Mi risulta che la questione sia stata posta anche dalla FSP gia' da anni, con eloquenti risposte.
    Non e' concepibile che tutto il lavoro da farsi spetti alla fspx.  Piu' che tentare l'ermeneutica della continuita' bisogna forse iniziare a vagliare e dividere cio' che e' vero  da cio' che nn e' vero.
    Altre vie nn ne vedo.  (x 40 anni abbiamo creduto allo spirito del concilio, ora ci viene data la pista dell'ermeneutica della continuita', domani?????).

    Ma una risposta al breve esame critico di Bacci e Ottaviani  dopo 50 anni ancora nn c'e'.  Perche'??????

    RispondiElimina
  35. Troppe mancanze di risposte, troppi 'discorsi mancati' nella Chiesa, troppi discorsi che vanno altrove, tolgono molta credibilità a quel che ne resta!

    RispondiElimina
  36. <span>Troppe mancanze di risposte, troppi 'discorsi mancati', troppi discorsi che vanno altrove, nella Chiesa, al momento tolgono molta credibilità a quel che ne resta!</span>

    RispondiElimina
  37. Un Dio che castiga merita di essere negato. Questa frase meriterebbe un libro: é un concentrato di idiozie sia dal lato umano che dal punto di vista teologico. Tipica espressione del bimbo viziato che esige solo ciò che gli fa piacere, inj tutti i campi ed in tutti i sensi. Non ha mai pensato Bianchi che forse Dio castiga chi lo nega!

    RispondiElimina
  38. ... ma è per questo che non bisogna scoraggiarsi e fare del proprio meglio. Un po' di audacia, che è Fiducia non è tentare il Signore e nemmeno espone necessariamente a correre dei rischi. Basta continuare a mantener realismo discernimento e fede retta e, poi, il Signore con la Sua Grazia e la Santificazione di una Liturgia davvero Santa e Divina fanno il resto.

    RispondiElimina
  39. Non credo che, al punto in cui siamo, la FSSPX possa far altro che occuparsi, come ha del resto fatto dalla sua costituzione, della salvezza delle anime di coloro che ad essa fanno riferimento per l'esercizio della loro fede cattolica, mantenendo l'unione - malgrado tutto - con il Santo Padre perchè Vicario di Cristo.
    Il resto di quella che fu la Chiesa Cattolica Una Santa Apostolica e Romana è ormai allo sfacelo e umanamente nessuno può più porvi rimedio. Le sette, frutto del Concilio VII imperversano e sviano milioni di persone dalla Dottrina cattolica. Si parla molto (e giustamente) del CNC ma ci sono altre realtà che si occupano della 'formazione' di decine e decine di milioni di persone, consistente in una graduale loro protestantizzazione/giudaizzazione che agiscono, e come se agiscono, senza però mettersi eccessivamente in mostra.
    Per i cattolici come me non appartenenti alla FSSPX... riconoscere il Concilio Vaticano II? Certo. E tutto. Avendo piena coscienza di ciò che ha prodotto non si può non riconoscerlo come la causa premeditata dell'attuale stato preagonico della Chiesa.
    Non considero ciò un bene e ritengo che in assenza delle spiegazioni sulla tante volte asserita continuità con la Tradidizione (malgrado la reatà mostri che vera e propria ruttura con essa ci sia stata e che soprattutto questa rottura prosegua), si avvicini il momento in cui una decisione dovrà pur esser presa.

    RispondiElimina
  40. mic, mi spiace dirlo ma il tuo ragionamento non mi sembra valido

    Si evince che una volta rientrata la fsspx possa portare alla Chiesa una dottrina più sana e una Fede più retta di quella che puo' suggerirci il papa stesso !!!!!!!!!!!

    Ma se questo é vero siamo sull'orlo del baratro perché ci sarebbe più verità nella fsspx che nella Chiesa ufficiale!
    Se invece cio' non é vero, dovresti allora spiegarmi su quale base il fedele dovrebbe preferire la fsspx (una volta integrata) o la san pietro oggi a kiko e s.egidio.

    La risposta é il sano sensum fidei che guida. Il problema é pero' che il sensum fidei del fedele non vale una cicca di fronte al papa.

    La Chiesa é TENUTA a dire ai fedeli CHIARAMENTE cosa fare per andare in cielo e salvare l'anima, per questo considero ogni riavvvicinamento dannoso se non accompagnato da un documento papale ufficialissimo e solenne che

    1) chiarisca che la parte della chiesa che pensa come MiL (anche in senso largo) sono la giusta via per i cristiani
    2) condanni fermamente gli errori del 70% della chiesa odierna

    RispondiElimina
  41. Il sovvertimento e' evidente.
    I lefebvriani sono degli eretici, mentre i vari Enzo Bianchi, Forte e compagnia, notoriamente eretici, sono "in comunione" con Roma!!!

    RispondiElimina
  42. scusate... ma questi vogliono o no stare in comunione con la Chiesa Cattolica? Se sì bene, altrimenti non vedo perchè abbiano implorato il Papa di togliere la scomunica. se non vogliono stare in piena comunione, si fondino la Santa Chiesa di Econe!
    La Chiesa di Roma ha fatto notevoli passi verso di loro. i lefebriani, a parte lanciare invettive contro la beatificazione di GPII non vedo cos'abbiano fatto...

    RispondiElimina
  43. Giustamente la scomunica a Mons. Lefebvre era partita con la nomina di quattro vescovi, per motivi di impellente necessità secondo lo stesso Mons. Lefebvre. Ora cosa é che dava fastidio? Sicuramente la disobbedienza canonica, anche perché allora pochi discutevano sullo stato di necessità della Chiesa e tanti dei mali che avrebbero colpito questa non erano ancora visibili a tutti. Però sicuramente molti pensavano pure che l'ostracismo di fronte al modernismo ecclesiale si sarebbe spento automaticamente con la morte degli ultimi vescovi "tradizionalisti" e con l'inevitabile cambio generazionale. Quelle ordinazioni "illecite" seppur valide (come sostenuto dal Vaticano) hanno permesso alla FSSPX di sopravvivere ed hanno avuto come conseguenza di mostrare a tutti due realtà che si dicono entrambe cattoliche che però affrontano il cammino in modo differente. E qui come in molti ambiti il confronto e la "concorrenza" suscita curiosità ed interrogativi. Come mai lì ci sono più vocazioni? Come mai molti giovani che neppur sapevano chi fosse Mons. Lefebvre sono attratti dalle Messe tridentine? Come mai in molti ambiti si richiede maggior insistenza dottrinaria? Tutte domande che sicuramente sarebbero state sottaciute senza un confronto diretto non solo tra due riti, ma vorrei dire un confronto tra due scuole. In questo senso, come dice il papa, la coesistenza dei due riti, dove effettivamente esistente, porterà al confronto e ad un arricchimento spirituale dei fedeli. Ma con che esito? Difficile dire in che direzione soffierà lo Spirito Santo, ma potrebbe riservare molte sorprese ai più. Questo secondo me il motivo per cui molti avversano il Motu Proprio sulla Messa tridentina.
    Comunque la problematica relativa alla nomina dei vescovi all'interno della FSSPX non é banale, come non lo é nemmeno per la Chiesa intera. Se non si scioglie questo nodo non si sciolgono i problemi che erano alla base della scomunica dei vescovi della FSSPX.
    A meno che, tanto per iniziare, oltre a regolarizzare la posizione della FSSPX non le si conceda già da subito una decina di vescovi. Fermo restando che il problema dei vescovi (e della formazione dei seminaristi) é un problema di tutta la Chiesa e non solo della FSSPX.

    RispondiElimina
  44. Discorso semplicistico e pregiudizialmente 'contro'. 
    Cos'hanno fatto? Han continuato a custodire la fede in comunione col Papa, in attesa della regolarizzazione canonica e hanno portato avanti colloqui riconosciuti importanti e necessari anche dal Vaticano. Cos'altro dovevano fare?

    RispondiElimina
  45. La Chiesa di di Roma? La Roma di Pio XII e San Pio X o la chiesa di Giovanni Paolo II dei vari incontri ecumenici ecc. non bastano 4 merletti e quattro cretinate liturgiche e la liberalizzazione della Messa di San Pio V, come fosse la fissazzione di pochi, per aggiustare i passi. Già solo in liturgia le divergenze sono enormi: il N.O.M. è distante dalla liturgia tradizionale, quanto il giorno e la notte. Per quanto riguarda il resto tutto è rimasto invariato, dal falso ecumenismo alla libertà religiosa. Quando Bendetto XVI condannerà certi documenti conciliari e la nuova liturgia se ne riparlerà. Questo era già stato promesso a Mons. Lefebvre che ha ricusato l'accordo lo si ripropone a distanza di 20 anni senza cambiamenti?

    RispondiElimina
  46. Sembra che ci si voglia servire di una lotta dal basso che si vuole vincere rinforzando la fazione tradizionale perché pesi di più democraticamente, e cio' mi lascia molto perplesso.

    La chiesa é gerarchica. Non é cosi' che vince le battaglie. Occore una presa di posizione netta del papa, é il senso pieno delle parole di Mgr Fellay
    <span> "Il problema é a Roma e la soluzione deve venire da Roma" ed é anche un prova di filiale ubbidienza di chiedere al papa instruzioni e di esercitare senza remore il suo comando.
    </span>

    RispondiElimina
  47. E quali sarebbero i limiti e le critiche verso l'Humanae Vitae?

    http://www.rtforum.org/lt/lt103.html

    RispondiElimina
  48. Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente, e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo?  
    Non hanno nessun cerotto i vari chierici che stanno intossicando i cattolici con il veleno delle loro ideologie postconciliari, non l`hanno certi predicatori che diffondono le loro eresie liberamente, legittimati  e incoraggiati, non l`hanno i vescovi che stanno inquinando la loro pastorale con i metodi e il "fondamento teologico", ancora occulto, di un certo movimento, perchè dovrebbero averlo i Lefebvriani?  
    Perchè si imporrebbe loro il silenzio nel mentre altri, sempre riferendosi al mitico "spirito del Concilio", al "Concilio",  stanno portando le anime su altri pascoli?  
    Non criticare il mitico superdogma evento Vaticano II? È questa la condizione sine qua non del rientro?    
    Ma se oramai sempre più studiosi, teologi, scrittori, chierici, e semplici fedeli, ammettono che qualcosa è andato storto nel Vaticano II, se i risultati disastrosi del postconcilio sono sotto gli occhi di tutti, se le discussioni attorno al CV II sono aperte e vive, perchè i Lefebvriani dovrebbero essere costretti al silenzio e accettare di dire che tutto, ma proprio tutto è ok in quel Concilio?

    RispondiElimina
  49. Esatto! BXVI passa per un conservatore ma la sua posizione sulla collegialità sarebbe bastata a SPioX per classificarlo tra i mega progressisti. Sembra un conservatore solo perché viene dopo GPII, il cui pontificato fu per l'80% eretico ...aspettiamo che condanni <span>certi documenti conciliari e la nuova liturgia poi se ne riparla. </span>

    RispondiElimina
  50. Ovvio che la soluzione debba venire da Roma. Io non vedo nessuna 'lotta' dal basso. Mi pare che il termine lotta, anche riguardo al nostro essere propositivi (non altro) mi pare inadeguato. La vera lotta è con i nostri personali e comunitari limiti e col Nemico che tende a servirsene.
    Credo però di non aver colto esattamente il senso del tuo discorso.
    Se la Fraternità, per entrare, si aspetta la condanna degli errori nel momento in cui vige il principio dell'Inclusività è irrealistico. 
    Credo che la Fraternità, oltre che ad evitare giustamente di scendere a compromessi non debba avanzare condizioni. Non penso che non avanzare condizionni equivalga a scendere a compromessi; ma a 'sapiente' prudenza.
    Corro il rischio che sia una mia valutazione 'imprudente'. Ma spero non lo sia e questo è quello che penso

    RispondiElimina
  51. <span>Ovvio che la soluzione debba venire da Roma. Io non vedo nessuna 'lotta' dal basso. Mi pare che il termine lotta, anche riguardo al nostro essere propositivi (non altro) mi pare inadeguato. La vera lotta è con i nostri personali e comunitari limiti e col Nemico che tende a servirsene.  
    Credo però di non aver colto esattamente il senso del tuo discorso.  
    Se la Fraternità, per entrare, si aspetta la condanna degli errori nel momento in cui vige il principio dell'Inclusività è irrealistico.   
    Credo che la Fraternità, oltre che ad evitare giustamente di scendere a compromessi non debba avanzare condizioni. Non penso che non avanzare condizioni equivalga a scendere a compromessi; ma a 'sapiente' prudenza.  </span>
    <span>I 'nodi' del concilio possono continuare ad essere criticati e contribuire alla soluzione dal di dentro insieme a tutte le altre componenti tradizionali che hanno l'idem 'sensus fidei et ecclesiae'
    Corro il rischio che sia una mia valutazione 'imprudente'. Ma spero non lo sia e questo è quello che penso</span>

    RispondiElimina
  52. Esegesi trad.di Luca XIII,1-919 giugno 2011 alle ore 15:42

    <span>Non dovendo rispondere ai vescovi, può continuare nella sua pastorale di sempre.</span>
    Ecco, l'amico di Cirene (cui consiglio di imparare il ballo di Simone), ci ha dato una dritta. Mettiamo che, dopo alcuni giorni o alcuni anni dal "rientro", il Pontefice decida di commissariare la FSPSX, nominando un neocat. Come la mettiamo?  E/o, se, come   già è successo con la San Pietro, dal Vaticano tengono bordone alle dissidenze interne, al fine di spingere i vertici a cedere delle fette di potere a dissidenze interne di "sinistra"? Nel protocollo, ci si fa scrivere che il Papa si impegna, SOTTO GIURAMENTO, che, nè lui alcuno dei suoi successori decida MAI di commissariare la FSSPX e, se del caso si dovessere rendere necessario, la nomina del Commissario sia concordata con i vertici della stessa? E che non si interessi degli affari interni della stessa?

    RispondiElimina
  53. Esegesi trad.di Luca XIII,1-919 giugno 2011 alle ore 15:46

    L'nversione dei fini del matrimonio e il non mettere sufficientemente in chiaro che la limitazione delle nascite non è solo un problema di mezzi, ma anche di scopi.

    RispondiElimina
  54. Non credo che il Signore chieda di fare muro contro muro nei confronti del Papa. 
    la soluzione verrà dalla composizione della contrapposizione e dal portare avanti con parresìa dall'interno (inteso sempre canonicamente) -che credo e spero non sarà impedito- quello che la Fraternità già porta avanti.
    In molti nella Chiesa stiamo soffrendo per la mancanza della dottrina e del Sacrificio. Perché non continuare a fare i 'duri a puri' dall'interno? Pensate davvero che non sia possibile? 
    Io condivido ciò che ha scritto, più sotto Luisa.

    RispondiElimina
  55. di principio non sono contro la san Pio x. però mi fanno incazzare quelli che pretendono di giudicare il Papa. si dica pane al pane e vino al vino: la smettano i progressisti ad essere contrari alla fede o alla messa (sia Giovanni XXIII che Paolo VI). ma la smettano anche i lefebvriani e i "tradizionalisti" ad essere contro la messa di Paolo VI e a continuare a giudicare il Papa. Nessuno qui ha l'autorità per farlo (altrimenti sarebbe legittimo anche schierarsi contro il summorum pontificum...)
    Se uno è scomunicato per definizione non conserva la comunione con il Papa. E mi pare che lefebvre sia morto scomunicato.
    a mio parere, attualmente i lefebvriani sono esattamente come gli ortodossi. e lefebvre (che Dio l'abbia in gloria) è esattamente come un certo monaco agostiniano, che credeva di salvare la Chiesa e per questo ha fatto uno scisma...

    RispondiElimina
  56. esattamente quello che intendo dire io.

    RispondiElimina
  57. seguendo il tuo ragionamento, le dottrine del concilio vaticano I sono contrarie al concilio arausicanum II... allora diventiamo tutti veterocattolici???

    RispondiElimina
  58. <span>seguendo il tuo ragionamento, le dottrine del concilio vaticano I potrebbero apparire contrarie al concilio arausicanum II... allora diventiamo tutti veterocattolici???</span>

    RispondiElimina
  59. Il mio modesto parere è questo:
    Innanzitutto condivido gran parte degli interventi precedenti: hpoirot, mic, Luisa, Antonello.......
    Penso che a questo punto bisognerebbe da parte della Santa Sede accogliere la Fraternità senza alcuna condizione. Non solo, ma nel documento di accoglienza bisognerebbe dire chiaramente che il dibattito sul Concilio è aperto e che ben vengano le posizioni della Fraternità (che io penso essere le più esatte) ....... Penso che dall'interno della Chiesa la Fraternità potrebbe continuare la sua ottima missione sostenendo meglio tutti i veri cattolici che sono rimasti in questa barca che rischia di affondare......
    Inoltre penso che sia veramente pernicioso da parte di chi ci guida non pronunciarsi contro le dottrine eretiche dei modernisti che hanno libertà di parola e di azione in molti ambiti ancora (Penso ad es. a certe facoltà teologiche).....
    In ogni caso il momento storico è complesso e ci vuole molta preghiera, penitenza, pazienza, e umiltà......
    don Bernardo

    RispondiElimina
  60. Veramente l'Humanae Vitae non parla solo di mezzi ma mette in chiaro la liceità del fine. Si parla infatti di gravi motivi (10), seri motivi (16) e giusti motivi (16) per la decisione di sfruttare solo i periodi infertili. Tutto questo non dissimile da quanto riportato nel compendio di teologia morale del Jone a pagine 681 quando parla di gravi motivi (sanitari, eugenici, economici e sociali). Per cui gli scopi per agire in tal senso sono ben determinati.
    Per quanto riguarda il fine del Matrimonio il paragrafo 9 dell'Humanae Vitae è chiarissimo:
    <span>"Il matrimonio e l’amore coniugale sono ordinati per loro natura alla procreazione ed educazione della prole. I figli infatti sono il preziosissimo dono del matrimonio e contribuiscono moltissimo al bene degli stessi genitori".</span>

    Ovvero viene ribadito il fine primario del matrimonio.

    RispondiElimina
  61. <span>Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente, e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo? </span>

    <span>Lo farà certamente.</span>
    <span>Ma, anche ipotizzando che non le saranno posti vincoli di alcun tipo (immaginiamo, per assurdo, neanche sulla accettazione dei documenti del concilio Vaticano II che contraddicono 19 secoli e mezzo di Magistero) la cui accettazione sarebbero causa della sua dissoluzione, quale potrebbe essere la sua utilità? </span>
    <span>Non crede Luisa che, stante l'attuale situazione che il Papa non sembra essere intenzionato a correggere, il loro ruolo non si ridurrebbe a quello di alcuni reparti che, a guerra (II mondiale) chiaramente persa continuavano, anche quando tutto avrebbe consigliato il contrario, a combattere portando sulla parte inferiore della manica delle divisa una striscia con la scritta: "Per l'onore d'Italia"? Intendiamoci, per me andrebbe bene anche così: Per l'Onore di Cristo e della Sua Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica e Romana, fino alla fine. Ma non facciamoci illusioni, a meno di interventi soprannaturali (che da diverso tempo ormai invoco incessantemente) circa il risultato.</span>
    <span>   
    </span>

    RispondiElimina
  62. <span><span>Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente, e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo? </span>  
     
    <span>Lo farà certamente.</span>  
    <span>Ma, anche ipotizzando che non le saranno posti vincoli di alcun tipo (immaginiamo, per assurdo, neanche sulla accettazione dei documenti del concilio Vaticano II che contraddicono 19 secoli e mezzo di Magistero) la cui accettazione sarebbe causa della sua dissoluzione, quale potrebbe essere la sua utilità? </span>  
    <span>Non crede Luisa che, stante l'attuale situazione che il Papa non sembra essere intenzionato a correggere, il loro ruolo non si ridurrebbe a quello di alcuni reparti che, a guerra (II mondiale) chiaramente persa continuavano, anche quando tutto avrebbe consigliato il contrario, a combattere portando sulla parte inferiore della manica delle divisa una striscia con la scritta: "Per l'onore d'Italia"? Intendiamoci, per me andrebbe bene anche così: Per l'Onore di Cristo e della Sua Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica e Romana, fino alla fine. Ma non facciamoci illusioni, a meno di interventi soprannaturali (che da diverso tempo ormai invoco incessantemente), circa il risultato.</span>  <span>
    </span></span>

    RispondiElimina
  63. Leggo moltissimi commenti che prendono le difese della FSSPX, in pratica sostenendo - come sostiene la FSSPX stessa - che il problema sia a Roma.

    Mi sorge spontanea allora una domanda: perché tutte queste persone non fanno parte del gregge di pecorelle pasciute dai vescovi della FSSPX, ma continuano ad esserne fuori? Perché si considerano tradizionalisti, fino a criticare l'atteggiamento dello stesso Benedetto XVI nei confronti della FSSPX, criticano l'esercizio (se ve n'è) del munus docendi della Chiesa e auspicano un rientro della FSSPX per riportare la "retta fede", eppure non entrano a far parte della FSSPX?

    Ci sarà pure qualche motivo per cui, ora, allo stato delle cose, la FSSPX (pur essendo stato Lefevre meritevole di aver sollevato per primo un grande problema) non può pienamente rientrare nella Chiesa, ed è - credo - stesso motivo per cui molti tradizionalisti, tra cui molti che scrivono qui, stanno fuori dalla FSSPX.

    Ci sarà pure qualche differenza tra la FSSPX, che crea tanti problemi, e ad esempio la FSSP (la Fraternità Sacerdotale San Pietro), che ha posizioni simili sulla liturgia ma molto più morbide quanto al resto, ed è a tutti gli effetti nella Chiesa.
    Posso assicurare che la FSSP, che pure - al contrario della FSSPX - riconosce il Concilio Vaticano II, non ha nulla da farsi insegnare quanto a dottrina e retta fede dalla FSSPX. Ne ho avuto esperienza diretta in diversi casi: sono stato dai lefevriani di Sant Nicolas a Parigi, sono stato dall'FSSP a Venezia in San Simon Piccolo e a Milano in Cattolica (dove celebra l'ottimo Loewenstein), e non colgo certo differenze dottrinali o relative alla retta fede.

    Proviamo a 'raddrizzarci sul cavallo', senza pendere tutti da una parte, e a valutare con un po' più di obiettività in cosa la FSSPX dovrebbe fare dei passi avanti, verso Roma, prima di ergerli a baluardi della retta fede. Ubi Petrus ibi Ecclesia.
    O, altrimenti, per coerenza, andiamo tutti da loro.

    RispondiElimina
  64. Penso che la Fraternità non abbia nessuna intenzione di essere accolta '' senza alcuna condizione''. Pregano molto ma ragionano. Perchè rientrare adesso ,l'Angelo di DIO non ha ancora finito il suo lavoro, troppi sono vivi e perniciosi. C'è tempo.

    RispondiElimina
  65. Fate tutti un po' ridere: mi dispiace di dirlo.
    Fate un diniego di realtà sconcertante:
    (1) il papa ha detto che non ci sarà nessuna posizione canonica nella Chiesa finchè i problemi dottrinali della FSSPX non saranno risolti;
    (2) questi problemi dottrinali non sono stati risolti (anche ammeso da Enirco propio qui sù);
    (3) Fellay smentisce appunto che ci possa essere una posizioen canonica
    E voi ve le cantate e raccontate basandovi sul nulla.
    Mettetevi l'anima in pace: ormai la FSSPX, salvo il miracolo straordinario della sua conversione voluto esplicitamente dallo Spirito Santo, rimane fuori per qualche altra generazione, purtroppo per le anime che gli sono legate.
    Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.

    RispondiElimina
  66. E' quello che dico sempre a un mio amico preoccupatissimo della condizione della Chiesa e che vorrebbe "sgridare" a destra e manca i sacerdoti modernisti. Oggi cè una grande libertà nella Chiesa, usiamola bene noi!!!Con l'esempio e i discorsi moderati si può far passare il messaggio tradizionale.

    RispondiElimina
  67. sono d'accordo con Simon (incredibile ma vero) nel senso che ritengo che siamo molto più lontani da un accordo oggi che un anno fa...

    RispondiElimina
  68. Lei è ossessionato. La FSSPX è il suo incubo!
    Ma guardi piuttosto in che stato è ridotta la Chiesa, gestita da un Papa che è impossibilitato sia a dichiarare che i documenti partoriti dal concilio vat.II costituiscono una rottura con i plurisecolari insegnamenti della chiesa e che sono l'atto costitutivo di una Chiesa 'ALTRA', sia a spiegare in termini semplici e chiari la più volte  asserita ma mai dimostrata continuità con essi, diretta da una gerarchia che non si occupa più di spiritualità ma è costantemente in tutt'altre faccende affaccendata, delle sette eretiche - frutto anch'esse di quel nefasto concilio, che stanno conducendo decine e decine di milioni di anime alla perdizione eterna, dell'ateismo di fatto della maggior parte dei frequentatori domenicali di chiese...
    Forse comincerà a considerare i luoghi d'incontro della fsspx come delle oasi.

    RispondiElimina
  69. Felice "concittadino" di averla fatta ridere, con i tempi che corrono un sorriso è il benvenuto,  grazie a lei e ai suoi commenti anche noi abbiamo potuto ridere con gusto.
    Per il resto i suoi commenti sono incommentabili, si commentano da soli.
    La solita ossessione per la FSSPX, il solito astio, i soliti rigurgiti acidi e velenosi, la solita reazione viscerale, compulsiva e, a questo punto, veramente ridicola.

    RispondiElimina
  70. Concordo con Cesare. In fin dei conti il problema principale non é la FSSPX. Sono altri:
    1) Lo stato in cui versa attualmente la Chiesa. Per fortuna sempre più persone prendono coscenza di questo fatto. Sembra ovvio ma c'é anche chi nega ancora il problema.
    2) Individuare le cause e le origini dei mali attuali. A me come a molti sembra evidente che qualche cosa a partire specialmente dagli anni 60' sia andato storto. In questo senso si deve essere aperti a tutto, anche a rivedere le nostre posizioni sul Concilio Vaticano II.
    3) Non tutti sono però disposti a questo passo. Chi perché ha troppo da perdere, chi perché teme di arrecare danno all'infallibilità della Chiesa e chi perché la Chiesa deve sempre adeguarsi al mondo e non può rimanere indietro...
    4) Se non si individua la causa, non si può pretendere di prescrivere una medicina.
    In sintesi questa la situazione. La FSSPX ha una sua idea di come risolvere il problema, che credo sia assai realistico. Dà fastidio che sia ben organizzata e che quindi il suo agire sia molto più incisivo di 1000 altri tradizionalisti presi singolarmente. Certo non si può attendere che tutti i medici dell'ospedale (vescovi) abbiano fatto la diagnosi corretta per iniziare le cure. Troppi degenti stanno per morire (spiritualmente). Che almeno il primario (papa) prenda in mano la situazione ed agisca con direttive chiare e concrete!

    RispondiElimina
  71. Esegesi trad.di Luca XIII,1-919 giugno 2011 alle ore 19:03

    <span>spesso ci scordiamo che fin dal 2002 esiste l'Amministrazione Apostolica san Giovanni Maria Vianney che raccoglie tutti i preti di mons. de Castro Mayer</span>
    Ed il fatto stesso che ci dimentichiamo di ci ciò la dice lunga circa il peso e l'influenza di tale istituto.
    Vogliamo fare un esperimento?
    Mettiamo che qualcuno di noi scriva (ovviamente in lingua portughes) una bella lettera all<span>'Amministrazione Apostolica san Giovanni Maria Vianney che raccoglie tutti i preti di mons. de Castro Mayer,  e gli chieda di mandare qualche prete, per le necessità spirituali di un gruppo di fedeli, presi in giro dai loro vescovi diocesani, ma che hanno scrupoli di coscienza a rivolgersi alla FSSPX. Aggiungiamo, magari, che tra costoro c'è pure una piccola comunità di immigrati brasiliani. Scrivetegli. Come già faceva qualcuno, scommetto cento euro contro un bicchiere di amaro PETRUS (quello che "Ubi Petrus, ibi gastrite cessat", che tanto piace al nostro amico di Cirene, che, infatti ne fa delle abbondanti bevute, prima di andare a prendere lezioni di "Ballo di Simone") CHE NON VI RISPONDERANNO NEPPURE!</span>

    RispondiElimina
  72. ...ah, "concittadino", dal momento che insiste tanto sui "problemi dottrinali" perchè non rivolge la sua attenzione, il suo dito accusatore, verso chi, formalmente unito a Pietro, calpesta la Dottrina, stravolge la Lturgia, deforma le coscienze dei cattolici, diffonde insegnamenti eretici, perchè non si preoccupa dei problemi dottrinali VERI che stanno inquinando la Chiesa, perchè non riversa un pò del suo veleno su chi, riferendosi al mitico "Concilio" sta sovvertendo le basi della nostra Fede, perchè non guarda la realtà che ci circonda, frutto del postconcilio, una realtà che ci parla di quel fumo diabolico entrato nella Chiesa.
    I problemi dottrinali esistono e sappiamo anche su quali punti, ma non perchè la FSSPX sarebbe eretica, negherebbe o calpesterebbe la Dottrina cattolica, ma perchè  È fedele alla Dottrina immutabile della Chiesa e considera che  il Vaticano II su alcuni punti si è allontanato dalla Tradizione immutabile della Chiesa.
    Su questi punti hanno avuto luogo i colloqui.

    RispondiElimina
  73. Il problema nn e' la fraternita' ma e' cio' che c'e' al di fuori di essa. La Chiesa nn e' un parlamento dove sommando una dx extra parlamentare (Econe) con neo conservatori (biritualisti )  e centristi ( conciliaristi dell'ermeneutica) , si puo' pensare di battere i progressisti.
    NO!  Come fedele io esigo oggi  e vorrei oggi una risposta chiara limpida su tante cose ad iniziare dal breve esame critico di Bacci e Ottaviani.  Ho 40 anni, dovro' morire senza un barlume di luce????

    Questo e' il dramma.  Poi spero il Signore  guardera' piu' alle intenzioni  ed ai contenuiti.
    (comunione formale o comunione sostanziale ? )

    RispondiElimina
  74. Il dramma, caro viandante, sempre a mio avviso, è che i medici non solo non hanno fatto una diagnosi corretta, ma hanno PRESCRITTO la malattia che ha potuto così estendersi e intaccare in profondità il tessuto ecclesiale.

    RispondiElimina
  75. Se fosse vero che c'è più verità nella fsspx che nel magistero del papa e nella chiesa, allora la promessa di assistenza dello Spirito santo alla chiesa sarebbe un'impostura.

    RispondiElimina
  76. Perché se entrassero nella fsspx non potrebbero svolgere il ruolo che svolgono, cioè quello di sostenitori esterni della fraternità, un ruolo che alla fraternità torna senz'altro più vantaggioso che quello dei propri comuni fedeli.

    RispondiElimina
  77. Non necessariamente OT. Guardate il poster (l`affiche) dell `esposizione organizzata dal card. Ravasi per il 60°del sacerdozio di Papa Benedetto.





    http://rorate-caeli.blogspot.com/2011/06/timeo-ambrosianos-et-dona-ferentes.html

    RispondiElimina
  78. Considerazione senza senso. Che significa?

    RispondiElimina
  79. Non necessariamente OT. Guardate il poster (l`affiche) dell `esposizione organizzata dal card. Ravasi per il 60°del sacerdozio di Papa Benedetto, dal titolo promettente..." Lo splendore della verità, la bellezza e la carità".



    http://rorate-caeli.blogspot.com/2011/06/timeo-ambrosianos-et-dona-ferentes.html

    RispondiElimina
  80. Non necessariamente OT. Guardate il poster (l`affiche) dell `esposizione organizzata dal card. Ravasi per il 60°del sacerdozio di Papa Benedetto, dal titolo promettente..." Lo splendore della verità,l a bellezza e la carità".

    RispondiElimina
  81. allora la mia è solo una pia, irrealistica, illusione?
    Non può dipendere dal fatto che quella di Campos è rimasta un'enclave isolata, mentre la Fraternità potrebbe dispiegare una pastorale più attiva e più incisiva?

    RispondiElimina
  82. Non necessariamente OT.
    Guardate il poster (l`affiche) dell `esposizione organizzata dal card. Ravasi per il 60°del sacerdozio di Papa Benedetto, dal titolo promettente..." Lo splendore della verità, la bellezza e la carità"
    http://rorate-caeli.blogspot.com/2011/06/timeo-ambrosianos-et-dona-ferentes.html

    RispondiElimina
  83. Ma che se ne stiano ad Econe a farsi la loro chiesetta purissima e protestante. Allo stato attuale, il loro ritorno alla piena comunione non è possibile: non si può obbedire solo ai papi morti e solo secondo una interpretazione parziale e totalmente ignorante del Magistero. Non amano il Papa e pensano di essere loro gli autentici interpeti del Magistero e della Tradizione. Ce ne sono certi che mettono addirittura in dubbio la validità delle S. Messe Usus Antiquior celebrate da sacerdoti in cimunione con Roma. Ma siamo matti? Il loro ritorno adesso sarebbe una zavorra in più per tutti i tradizionalisti che sono DAVVERO in comunione con il Papa, e lo sono sempre stati, venendo perseguitati dai modernisti in quanto accusati di lefevrismo, e venendo calunniati dai lefevristi in quanto accusati di modernismo. Gallican-giansenismo autocefalo? No grazie. Facciano grosse docce di miltà, studino un pò di più e meglio, e poi ne riparliamo, ammesso che si debba proprio parlare con chi dice che Lutero è più cattolico di J. Ratzinger (che poi dal loro punto di vista è comprensibile visto che ragionano esattamente come quell'infelice eresiarca)

    RispondiElimina
  84. <span>Ma che se ne stiano ad Econe a farsi la loro chiesetta purissima e protestante. Allo stato attuale, il loro ritorno alla piena comunione non è possibile: non si può obbedire solo ai papi morti e solo secondo una interpretazione parziale e totalmente ignorante del Magistero. Non amano il Papa e pensano di essere loro gli autentici interpreti del Magistero e della Tradizione. Ce ne sono certi che mettono addirittura in dubbio la validità delle S. Messe Usus Antiquior celebrate da sacerdoti in comunione con Roma. Ma siamo matti? Il loro ritorno adesso sarebbe una zavorra in più per tutti i tradizionalisti che sono DAVVERO in comunione con il Papa, e lo sono sempre stati, venendo perseguitati dai modernisti in quanto accusati di lefevrismo, e venendo calunniati dai lefevristi in quanto accusati di modernismo. Gallican-giansenismo autocefalo? No grazie. Facciano grosse docce di miltà, studino un pò di più e meglio, e poi ne riparliamo, ammesso che si debba proprio parlare con chi dice - come il dottore della Chiesa De Gallareta - che Lutero è più cattolico di J. Ratzinger (che poi dal loro punto di vista è comprensibile visto che ragionano esattamente come l'infelice eresiarca)</span>

    RispondiElimina
  85. Ragione in più per tenere i luterani di Econe ben fuori e mandarci anche le loro quinte colonne che sono la piaga del tradizionalismo sincero voluto dal Papa. A meno che non si convertano come tutti stiamo pregando che succeda. Qui serve gente che dia una mano a riconquistare le posizioni occupate dai modernisti, non di altri modernisti che pensano che bastino i pizzi e le pianete.

    RispondiElimina
  86. Roma é poco credibile....19 giugno 2011 alle ore 21:57

    Non difendo la Fraternità, che si sta comportando molto male e in maniera doppia, ma devo riconoscere che Roma finora non ha dato una possibilità reale all'Ecclesia Dei...

    La vita della Tradizione é impossibile, diano la struttura canonica degli <span>Ordinariati  </span>per esempio e saranno finalmente credibili...

    RispondiElimina
  87. quindi, nel caso in cui si dovesse presentare una situazione come per i Legionari di Cristo, il Papa dovrebbe concordare il nome del commissario con i superiori??? ma allora a cosa serve??????

    RispondiElimina
  88. Uno a favore degli Ordinariati personali"19 giugno 2011 alle ore 22:10

    Sono d'accordo, l'Ordinariato della Tradizione (Fraternità più gli altri) o più ordinariati tradizionali, sarebbe la soluzione ideale, forse Roma ci sta già pensando....

    RispondiElimina
  89. grazie della sua ricca spiegazione.
    io so solo che faccio fatica a stare (quando ho la disgrazia di caderci) in peccato mortale senza precipitarmi a cercare un prete per la confessione. Non immagino nemmeno come sia avere la scomunica.
    La Chiesa pullula di santi che si sono sottomessi umilmente all'autorità. san giovanni bosco, solo per citarne uno.

    RispondiElimina
  90. Uno a favore degli "Ordinariati personali"19 giugno 2011 alle ore 22:13

    Se Roma propone gli Ordinariati personali sarà un prova di realismo, strutture concrete senza grandi capovolgimenti, unita ad una reale libertà d'azione

    RispondiElimina
  91. Uno a favore degli "Ordinariati personali"19 giugno 2011 alle ore 22:21

    Se Roma propone l'Ordinariato o gli Ordinariati della Tradizione credo che la Fraternità di spaccherà e i matti che attaccano il Papa se ne andranno per conto loro, se Roma non propone pubblicamente si continuerà a fare il gioco dell'ala estremista della Fraternità, rinviando una risposta e giocando du due tavoli.

    Di fatto in questa situazione di stallo chi ne trae vantaggio sono inemici del Papa

    RispondiElimina
  92. Non diciamo castronerie dei vetero cattolici, i tradizionalisti tutti compresi i sedevacantisti accettano l'infalliblità della Chiesa e del Papa, non accettano un Concilio e un papa che contraddicono il Magistero di 20 secoli. Poi senza tanti discorsi l'albero si vede dai frutti il Vaticano II ha portato alla Chiesa nuove energie, migliaia di vocazioni, un'incentivazione nella fede? Tutto il contrario dopo il Vaticano II si è perso la fede la gente non sa più neppure pregare, la fede che è restata in taluni è diventato sentimento religioso che si confonde con la fede (tipico del modernismo). Cosa si vuole lavorare dall'interno, si è visto come hanno lavorato dall'interno tutti gli istituti legati all'Ecclesia Dei? Più che cerimonie con cardinali e vescovi in cappa magna non sono riusciti a fare, dimenticando che quegli stessi cardinali e vescovi, avrebbero celebrato qualche giorno dopo il N.O.M. ed incontrato magari i rapprensentanti di qualche falso culto. Purtroppo bisogna essere in ciò che riguarda la fede "tutioristi" perchè vale sempre il principio filosofico che qui va applicato severamente: bonum ex integra causa, malum ex quocumque defectu!

    RispondiElimina
  93. L'assistenza dello Spirito Santo è sempre garantita, anche quando, però e purtroppo, c'è qualcuno che mette al centro l'uomo anziché Dio!

    RispondiElimina
  94. Ho già spiegato più di una volta quel che c'era da spiegare in moltissimi thread. Parlo di vaneggiamento alla sola vista della parola "scisma" che, nei confronti della Fraternità è davvero fuori posto, soprattutto se pensiamo a quel che c'è nella Chiesa, oggi!

    Quanto all'obbedienza dei santi e all'esempio di S. Giovanni Bosco, mi vien da pensare che i santi di un tempo non si trovavano alle prese con situazioni e/o proposizioni difformi dal Magistero perenne della Chiesa. Ricordo solo il "quod semper..."

    RispondiElimina
  95. Perspicace come sempre.

    RispondiElimina
  96. Anche lei soffre per la mancanza della dottrina e del Sacrificio?

    RispondiElimina
  97. a proposito dell'Amministrazione Apostolica di Campos e di Mons Rifan, vediamo caro Antonello cosa hanno potuto fare e come hanno mantenuto il loro impegno alla critica costruttiva del Concilio in questo recente video:

    http://www.laportelatine.org/formation/compromissions/rifan110528concelebration.php

    RispondiElimina
  98. L'unico Vescovo consacrato "nell'ambito della Tradizione" seguito a un "accordo pratico" eccolo qua:

    http://www.laportelatine.org/formation/compromissions/rifan110528concelebration.php

    RispondiElimina
  99. proprio come a campos

    http://www.laportelatine.org/formation/compromissions/rifan110528concelebration.php

    RispondiElimina
  100. <span> "posizioni simili sulla liturgia ma <span>molto più morbide </span>quanto al resto", </span>

    Quale resto? E in che cosa consiste la loro maggiore "morbidità"?

    RispondiElimina
  101. Luisa,
    oltre alla questione liturgica la FSSPX - al contrario della FSP che è riconosciuta dalla Chiesa - mette in discussione l'assenso da prestare ad un certo numero di dottrine espresse dai alcuni documenti del Concilio Vaticano II.
    In particolare la libertà di religione, l'ecumenismo, la collegialità dei vescovi, ed una certa ecclesiologia.
    Sostengono che su tali punti il CVII contraddica il magistero precedente, e ne fanno conseguire il fatto che non siano vincolanti.
    In questo, sono in contrasto con la Chiesa per due ragioni fondamentali:
    1. se anche le dottrine del CVII non, dogmatiche (come si dice, 'definite' o 'definitive') ma sono del '3° livello' e dunque non infallibili ne irriformabili, resta comunque il vincolo dell'obbedienza, cui tutti sono tenuti, e che loro non riconoscono.
    2. di fatto non riconoscono l'ermeneutica del CV2 proposta dal papa è differente dalla loro ('continuità nella riforma'); non però limitandosi a discutere, ma disobbedendo ed insegnando in modo contrario.

    In questo senso, e sempre perchè ubi Petrus ibi Ecclesia, è sensato pregare per la loro conversione.

    P.S.
    loro fanno discendere le loro posizioni da una tesi fondamentale: il CV2, dicono, ha dichiaratamente e formalmente sospeso il munus docendi, dichiarandosi in diverse occasioni concilio pastorale, dunque non è nemmeno da discutere che le dottrine contenute siano definite o definitive: non lo sono dichiaratamente.
    Da questa stessa posizione parte Enrico Maria Radaelli, l'autore di quel libro 'la bellezza che ci salva', promettente nel titolo e che non ho ancora avuto la fortuna di avere in mano.
    Radaelli tuttavia ne trae delle conclusioni differenti e fa una proposta che mi pare assai sensata, senza giungere alle posizioni estreme della FSSPX.
    Vi segnalo questo suo articolo apparso recentemente sul blog di Magister: http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1348309

    RispondiElimina
  102. Perdonate qualche errore dovuto alla fretta di scrivere, che correggo:

    <span>1. se anche le dottrine del CVII non sono dogmatiche (come si dice, 'definite' o 'definitive') ma sono del '3° livello' e dunque non infallibili ne irriformabili, resta comunque il vincolo dell'obbedienza, cui tutti sono tenuti, e che loro non riconoscono.  
    2. di fatto non riconoscono l'ermeneutica del CV2 proposta dal papa, che è differente dalla loro ('continuità nella riforma'); non però limitandosi a discutere, ma disobbedendo ed insegnando in modo contrario.  </span>

    RispondiElimina
  103. Ah, perchè, è una mitria? Sembra più uno scarabocchio.

    RispondiElimina
  104. il concilio vaticano primo afferma che fede e ragione non sono in conflitto, anzi una completa l'altra, mentre il <span>concilio arausicanum II (o secondo sinodo di orange) afferma che fede e ragione non hanno nulla a che fare l'una con l'altra. ergo nessuno deve accettare la chiesa degli ultimi centoquarant'anni, compresi pontefici santi e beati.</span>
    non credo proprio...

    RispondiElimina
  105. non sono io a dire che sono scismatici, è la Santa Sede e il Papa!
    "<span>Anche il decreto della Congregazione per i Vescovi fa esplicito riferimento alla « natura scismatica » delle predette ordinazioni episcopali e ricorda la gravissima pena di scomunica che comporterebbe l’adesione « allo scisma di Monsignor Lefebvre »." (nota del pontificio consiglio per i testi legislativi, 24 agosto 1996)</span>
    <span></span>"<span>Un’Ordinazione episcopale senza il mandato pontificio significa il pericolo di uno scisma, perché mette in questione l’unità del collegio episcopale con il Papa. Perciò la Chiesa deve reagire con la punizione più dura, la scomunica, al fine di richiamare le persone punite in questo modo al pentimento e al ritorno all’unità. A vent’anni dalle Ordinazioni, questo obiettivo purtroppo non è stato ancora raggiunto. La remissione della scomunica mira allo stesso scopo a cui serve la punizione: invitare i quattro Vescovi ancora una volta al ritorno.</span>
    <span>Certamente, da molto tempo e poi di nuovo in quest’occasione concreta abbiamo sentito da rappresentanti di quella comunità molte cose stonate – superbia e saccenteria, fissazione su unilateralismi ecc. Per amore della verità devo aggiungere che ho ricevuto anche una serie di testimonianze commoventi di gratitudine, nelle quali si rendeva percepibile un’apertura dei cuori.</span><span> </span><span>" (Benedetto XVI)</span>
    forse mi sbaglio?

    RispondiElimina
  106. TU, grazie :) 
    <span>"Non credo che il Signore chieda di fare muro contro muro nei confronti del Papa. </span><span>In molti nella Chiesa stiamo soffrendo per la mancanza della dottrina e del Sacrificio [oltre che per vari protagonismi durante la Messa. Ma non occorre per forza essere fedelissimi della Messa di Pio V per soffrirne]. Perché non continuare a fare i 'duri a puri' dall'interno? Pensate davvero che non sia possibile?"</span>
    Questo lo sottoscrivo in pieno!

    RispondiElimina
  107. Siamo seri. E' ammissibile la revoca della scomunica nei confronti di chi ha messo in atto uno scisma? 
    Il ritorno a cui sono invitati i vescovi, non è ad una unione spirituale al Corpo Mistico di Cristo, che già c'è; ma ad una situazione canonica. Le sottolineature in negativo, che si è andato a cercare col lannternino, non riguardano questioni di fede o di dottrina.
    Quindi, facciamola finita con lo 'scisma', che di fatto se non de iure, è messo in atto da ben altre realtà nella Chiesa!

    RispondiElimina
  108. Più che altro sia la TIARA, che le chiavi risultano come 'cancellate' da scarabocchi. O sbaglio?

    RispondiElimina
  109. A me sembra un autoritratto del piccolo Ravasi. Fin da piccolo era... tutto testa.

    RispondiElimina
  110. tenor verborum rev. dom. de Fellay in sermone Winoniae invenitur in pagina:
    http://www.dici.org/en/news/ordinations-2011-in-winona-usa-bishop-fellay-sermon/

    RispondiElimina
  111. <span> Ho 40 anni, dovro' morire senza un barlume di luce????  </span>

    Faccio mia la sua domanda con una piccola differenza: ho oltre vent'anni più di lei.
    Come ho già scritto non appartengo alla FSSPX ma in quanto detto dai suoi sacerdoti e vescovi risento quanto insegnatomi più di mezzo secolo fa dal mio parroco. Nei discorsi, nelle pubblicazioni degli attuali 'docenti', no.
    Il Santo Padre non si decide (sono convinto non può) a chiarire impegnando la Sua infallibilità.
    Cosa è giusto fare, in questi casi per un cattolico che tale voglia rimanere?

    RispondiElimina
  112. .......storiella.....20 giugno 2011 alle ore 14:34

    ....UN CIRCO VA IN UN PAESE DI PERIFERIA IL TENDONE PRENDE FUOCO IL CLOWN PRENDE UNA BICICLETTA E CORRE IN PAESE PER CHIEDERE AIUTO, LA GENTE RIDE PENSANDO CHE SIA UNA TROVATA PUBBLICITARIA, IL CIRCO VIENE COMPLETAMENTE DISTRUTTO PERCHE' LA GNTE NON HA CREDUTO A QUELL'UOMO VESTITO DA PAGLIACCIO PUR DICENDO LA VERITA'.......
    ....... attenzione ........

    RispondiElimina
  113. ...... don Vassallo ....20 giugno 2011 alle ore 14:42

    Ratzinger ha ripreso una immagine protestante, che – appunto – paragona il teologo al clown. Benedetto XVI lo ha fatto nella Introduzione al cristianesimo (edizione Libreria Editrice Vaticana), e merita di essere ricordato per intero il passaggio di Papa Joseph Ratzinger:
    “Chi oggi tenti di parlare della fede cristiana, di fronte a persone che per professione o per convenzione non hanno familiarità col pensiero e col linguaggio ecclesiale, avvertirà ben presto quanto sia ostica e sconcertante tale impresa. Avrà probabilmente subito la sensazione che la sua posizione sia descritta per filo e per segno nel noto apologo del clown e del villaggio in fiamme narrato da Kierkegaard, recentemente ripreso in forma stringata da Harvey Cox nel suo libro La città secolare.
    La storiella narra di un circo viaggiante in Danimarca, colpito da un incendio. Il direttore mandò subito il clown, già abbigliato per la recita, a chiamare aiuto nel villaggio vicino, oltretutto perché c’era pericolo che il fuoco, propagandosi attraverso i campi da poco mietuti e quindi secchi, s’appiccasse anche al villaggio. Il clown corse affannato al villaggio, supplicando gli abitanti ad accorrere al circo in fiamme, per dare una mano a spegnere l’incendio. Ma essi presero le grida del pagliaccio unicamente per un astutissimo trucco del mestiere; tendente ad attirare il maggior numero possibile di persone alla rappresentazione; per cui lo applaudivano, ridendo sino alle lacrime. Il povero clown aveva più voglia di piangere che di ridere e tentava inutilmente di scongiurare gli uomini ad andare, spiegando loro che non si trattava affatto di una finzione, d’un trucco, bensì di una amara realtà, giacchè il circo stava bruciando per davvero.
    <img></img>

    Papa Ratzinger

    Il suo pianto non faceva altro che intensificare le risate: si trovava che egli recitava la sua parte in maniera stupenda…La commedia continuò così finchè il fuoco s’appiccò realmente al villaggio e ogni aiuto giunse troppo tardi: villaggio e circo finirono entrambi distrutti dalle fiamme.
    Cox narra questo apologo a titolo esemplificativo, per delineare la situazione in cui versa il teologo al giorno d’oggi, e nel clown, che non riesce a far si che il suo messaggio sia veramente ascoltato dagli uomini, vede l’immagine del teologo. Anch’egli, infatti, paludato com’è nei suoi abiti da pagliaccio tramandatigli dal Medioevo o da chissà quale passato, non viene mai preso sul serio. Può dire quello che vuole, ma è come se avesse appiccicata addosso un’etichetta, come se fosse imprigionato nel suo ruolo

    RispondiElimina
  114. per la Chiesa rimane uno scisma, al di là delle opinioni mie o tue: ad esempio, il fatto che la scomunica verso gli ortodossi sia stata revocata non significa che ci sia ancora quello scisma (che scisma è e scisma - purtroppo, s'intende! - rimane.
    La fraternità di san pio x non è ancora in piena comunione con Roma, nè mai ci arriverà se non intende smettere di continuare ad innalzare muri. Roma ha fatto già molti passi: adesso forse è il loro momento! non è che altre comunità siano meno cattoliche di loro (vedi la san pietro o moltissime altre fraternità): quindi la smettano, e con buona dose di umiltà tornino a casa!

    RispondiElimina
  115. *che non ci sia ancora quello scisma, ho fatto un errore!

    RispondiElimina
  116. E, tuttavia, al di là degli apologi e anche dei teologi, c'è sempre chi ha orecchi (del cuore) per intendere la Verità. 

    RispondiElimina
  117. <span>E, tuttavia, al di là degli apologi e anche dei teologi, c'è sempre chi ha orecchi (del cuore) per intendere la Verità; il che equivale ad arginare l'incendio. Quando esso sarà domato,  lo sa solo il Signore...</span>

    RispondiElimina
  118. Concordo con ogni virgola si Mic!

    RispondiElimina
  119. <span>Concordo con ogni virgola di Mic!</span>

    RispondiElimina
  120. Chi l'ha detto che "cc'è più veritù nella SPX"? La Verità a cui la SPX ADERISCE e che insegna è la Verità che INSEGNA LA SANTA CHIESA CATTOLICA DI SEMPRE. Compresa quella di oggi, anche se molto oscurata. Per grazia divina il Santo PAdre e i Vescovi a lui fedeli NON HANNO SMESSO DI INSEGNARE LA VERITA', e pur permanendo la crisi e la INERZIA, come l'assenza di disciplina, la Chiesa Cattolica non smette di essere tale.

    C'è bisogno di chi la AMI, proprio nella crisi in cui è! E per questo c'è bisogno di chi non la SCHIFI, volendo stargli lontano, perchè la Chiesa (umana) ha la lebbra! Cristo ha sanato le Piaghe! La SPX pensa di essere "maggiore" di Cristo, quando lo stesso Divino Maestro ha detto che un servo non è maggiore del suo padrone?

    RispondiElimina
  121. Secondo me significa che da infiltrato puoi essere più utile che da milite schierato, perché fingendo di stare fuori da Econe porti acqua al mulino di Econe.

    RispondiElimina
  122. Ne mitria, ne tiara ne chiavi, cosa ha voluto simbolizzare un 'potere deforme'? insomma, un logo sedevacantista, ecco quello che è! 

    RispondiElimina
  123. l'ubbidiena non deve essere ceca. se c'è il rischio di perdere la Fede o peggio se le persone a cui devi ubbidienza ti chiedono di fare cose contro la fede è un dovere disubbidire!

    RispondiElimina
  124. C'è bisogno di chi la AMI

    spiacente, la devo correggere: c'è bisogno urgentissimo di chi la faccia CONOSCERE, visto che in 45 anni essa è stata oscurata, stravolta e rovesciata dal Trono delle coscienze cattoliche; trionfa dalle cattedre ecclesiastiche e mediatiche il relativismo dottrinale e morale con mille verità tutte "diversamente credibili" e degne di rispetto e di "ecumenica accoglienza", tra le quali OGNUNO SCEGLIE a proppria discrezione la "verità" che più gli aggrada, ogni diverso percorso catechetico  VALIDO E VERIDICO come   uno fra i tanti itinerari di formazione cristiana....(rendo l'idea?...)
    dunque, come si può amare qualcosa o QUALCUNO che non si conosce (o riconosce) affatto ?

    RispondiElimina
  125. <span>C'è bisogno di chi la AMI  
     
    spiacente, la devo correggere: c'è bisogno urgentissimo di chi la faccia CONOSCERE, visto che in 45 anni essa è stata oscurata, stravolta e rovesciata dal Trono delle coscienze cattoliche; trionfa dalle cattedre ecclesiastiche e mediatiche il relativismo dottrinale e morale con mille verità tutte "diversamente credibili" e degne di rispetto e di "ecumenica accoglienza", tra le quali OGNUNO SCEGLIE a propria discrezione la "verità" che più gli aggrada, ogni diverso percorso catechetico  VALIDO E VERIDICO come   uno fra i tanti itinerari di formazione cristiana....(rendo l'idea?...)  
    dunque, come si può amare qualcosa o QUALCUNO che non si conosce (o riconosce) affatto ?</span>

    RispondiElimina
  126. analisi, la prego:   cieca con la  <span>i</span> (...altrimenti vuol dire "ceco-slovacca"....)

    RispondiElimina
  127. <span>analisi, la prego:   cieca con la  <span>i</span> (...altrimenti vuol dire "ceco-slovacca"....)</span>

    RispondiElimina
  128. <span><span>analisi, la prego:   c<span>i</span>eca con la  <span>i</span> (...altrimenti vuol dire "ceco-slovacca"....)</span></span>

    RispondiElimina
  129. Peccato che il II Concilio di Orange non è un Concilio ecumenico e non ha quindi definito a fini della Chiesa universale un bel niente! Qui si tratta del fatto che il Vaticano II mina nelle sue fondamenta lo stesso Vaticano I con la collegialità e tutta la Tradizione della Chiesa.

    RispondiElimina
  130. Caro  Cesare,  ho 40 anni, per anni mi hanno riempito la testa con lo spirito del Concilio, ora si afferma l'ermeneutica della continuita' (nn provata).
    Nn mi piacciono i fanatismi, vado alle messe conciliari laddove la vita mi porta.  SE c'e' la possibilita' di una messa antica la colgo.
    Pero' nn sono uno sciocco.  Un po'  di serieta' la pretendo!!!!!!!!!!
    Quale fedele nn posso che esprimere un disappunto totale.
    Per me la Fraternita' ha comunque ragione.
    Hanno preferito rimanere fedeli al deposito della fede.  Il tempo gli dara' ragione.

    RispondiElimina
  131. <span>
    "In particolare la libertà di religione, l'ecumenismo, la collegialità dei vescovi."</span>

    Grazie, Ireneo, per la sua precisazione.

    Sono questi i punti sui cui vertono i colloqui, i punti di dissenso.
    Il CVII è pastorale, si è voluto pastorale, i documenti non hanno tutti lo stesso valore, non ha formulato nuove dottrine, ci viene detto che ha confermato la Dottrina immutabile e che deve essere letto alla luce della Tradizione.
    Io mi limito a guardare i frutti  e quel che vedo è rottura e non continuità,  si parla di continuità ma non la si dimostra.
    Non entro nelle diatribe se il Vaticano II è infallibile in toto o no, se sono le interpretazioni o  documenti stessi, io vedo rottura evidente nei fatti, nella realtà, con la Tradizione, con ciò che mi è stato insegnato ante Vaticano II, la discontinuità salta agli occhi, eppure  molti  fautori di questa discontinuità non solo non sono puniti ma sono lodati e anche ringraziati.
    Allora, io, semplice fedele, non capisco, domando,  aspetto e confido che dalla più alta cattedra venga un discorso chiaro e inequivocabile che definisca il contenuto di quella tanto proclamata continuità, perchè, mi duole tanto dirlo, ci sono le parole, tante parole, parole anche molto belle e profonde, ma i fatti non seguono.

    RispondiElimina
  132. <span><span>
    "In particolare la libertà di religione, l'ecumenismo, la collegialità dei vescovi."</span>
     
    Grazie, Ireneo, per la sua precisazione.  
     
    Sono questi i punti sui cui vertono i colloqui, i punti di dissenso.  
    Il CVII è pastorale, si è voluto pastorale, i documenti non hanno tutti lo stesso valore, non ha formulato nuove dottrine, ci viene detto che ha confermato la Dottrina immutabile e che deve essere letto alla luce della Tradizione.  
    Io mi limito a guardare i frutti  e quel che vedo è rottura e non continuità,  si parla di continuità ma non la si dimostra.  
    Non entro nelle diatribe se il Vaticano II è infallibile in toto o no, se sono le interpretazioni o i documenti stessi, io vedo rottura evidente nei fatti, nella realtà, con la Tradizione, con ciò che mi è stato insegnato ante Vaticano II, la discontinuità salta agli occhi, eppure molti  fautori di questa discontinuità, molti costruttori di questa Chiesa postconciliare, non solo non sono puniti ma sono lodati e anche ringraziati.  
    Allora, io, semplice fedele, non capisco, domando,  aspetto e confido che dalla più alta cattedra venga un discorso chiaro e inequivocabile che definisca il contenuto di quella tanto proclamata continuità, perchè, mi duole tanto dirlo, ci sono le parole, tante parole, parole anche molto belle e profonde, ma i fatti non seguono, sovente i fatti le contraddicono e la confusione aumenta.</span>

    RispondiElimina
  133. Il giochino di mettere l'uomo al centro anzichè Dio piace a tanti ... anche quì dentro.

    RispondiElimina
  134. Han pensato di saperne più di chi è seduto sul Trono di Pietro. A me basta questo.

    RispondiElimina
  135. E la San Pio X forse non conosce la Chiesa Cattolica? I fedeli Tradizionali non la conoscono? Far Conoscere la Chiesa, a chi pensa di essere cattolico ma magri suo malgrado non lo è, è forse indipendente dall'amare la Chiesa?

    RispondiElimina
  136. ubbidienza con la zeta!errori dovuti alla fretta, non si preoccupi! ;)

    RispondiElimina
  137. un concilio fatto in un tempo sbagliato: gli anni '60! documenti ratificati con la fretta contestatrice che pretendeva una rifondazione della chiesa. una riforma liturgica che non ha fatto altro che voltare le spalle al tesoro del passato. è già grave se ancora parliamo di preconcilio e postconcilio, separazione che già determina sofferenza. il concilio rimarrà sempre voluto dallo spirito santo, ma penso di poter dire che i padri conciliari più che ascoltare la Voce, ascoltavano le voci, e oggi il male nella chiesa è il relativismo. si! il relativismo liturgico, ecclesiale, l'individua interpretazione dei documenti, i cristiani si sentono autorizzati ad errare senza più aver timor di Dio... poichè sono i suoi stessi sacerdoti a non aver più timor di Lui. 

    RispondiElimina