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sabato 24 gennaio 2009

Il nuovo Arcivescovo savoiardo


In un post del mese scorso (leggilo qui) ci siamo chiesti se, a fronte di alcune promettenti nomine nell'episcopato francese, si fosse instaurato un nuovo corso, più consono alle aspirazioni del giovane clero di tendenze più classiche rispetto agli anziani ancora imbevuti di spirito Anni '60 e '70. Il titolo del post era in forma interrogativa; e abbiamo fatto bene a usare prudenza, poiché viene ora la notizia della nomina di mons. Philippe Ballot a nuovo Arcivescovo di Chambéry, vescovo di Maurienne e Tarentaise: sede importante, quindi.

Non ne sappiamo molto e non possiamo giudicare se non sulla base di scarsi indizi (ma, come diceva Oscar Wilde, solo le persone veramente superficiali ritengono di non poter giudicare dalle apparenze). Lasciamo a voi quindi di farvi un'idea sulla base della fotografia ufficiale, apparsa nel sito della conf. episcopale transalpina (l'abito non basta a fare il monaco, ma se non c'è nemmeno quello...) e di questi dati: il neoeletto è vicario generale della diocesi di Besançon il cui vescovo è uno dei più fieri oppositori del motu proprio; inoltre fu, all'inizio del suo ministero, viceparroco della chiesa di S. Pio X a Besançon, parrocchia molto progressista (a dispetto del nome). Che poi il futuro arcivescovo abbia dovuto subire eccessi contrari alla sua natura, non può che essere un pio augurio. E con la speranza che la "grazia di stato" si faccia in futuro sentire in questo successore degli Apostoli, cui auguriamo un fruttuoso apostolato.



AGGIORNAMENTO: In un post recentemente apparso sul sito catto(poco)-progressista(molto) Golias, esprime apprezzamento per il nuovo arcivescovo di Chambery (così come per un altro vescovo appena nominato a Pamiers), definendoli "conciliari". Dato il significato che questo aggettivo riveste per quel sito, si tratta di un cattivo, anzi pessimo segno. Ma anche le persone, a volte, evolvono...

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