Damian Thompson, giornalista inglese del Daily Telegraph e direttore del settimanale Catholic Herald nel suo blog Holy Smoke riporta dell’incredibile pressione operata per costringere una delle più antiche e prestigiose scuole cattoliche londinesi, ad abbandonare il suo tradizionale (e logico) criterio di ammissione degli studenti alla scuola: privilegiare quelli che condividono ideali cattolici, che provengono da famiglie praticanti, che non cercano quindi solo la buona scuola, ma anche un insegnamento confessionale.
Ma la cosa più incredibile sapete qual è? Che la pressione per abbandonare ogni criterio di preferenza religiosa e aprirsi a chiunque (e così non essere più una scuola che raccoglie cattolici da tutta Londra, dove sono una minoranza, ma inevitabilmente una delle tante scuole del circondario dove andranno i ragazzi del quartiere) non proviene da qualche comitato laicista, o da qualche circolo scolastico statale. No: è un ordine dell’uscente arcivescovo di Westminster (Londra) card. Murphy o’ Connor (foto a sinistra).
Ecco che cosa scrive lo scandalizzato Direttore della scuola in questione: "alla scuola Vaughan non è più consentito favorire famiglie che vanno a Messa tutte le domeniche, genitori che hanno fatto battezzare i loro figli entro un anno dalla nascita, figli che hanno fatto la loro prima confessione e prima Comunione, famiglie che sono attivamente coinvolte nelle loro parrocchie o nella vita in generale della Chiesa, e genitori che hanno mostrato il loro impegno per un’educazione cattolica dei loro figli".
E questo è il commento di un parroco londinese, disgustato: "A che serve avere scuole cattoliche, che dovrebbero supportare e incoraggiare la vita cattolica delle parrocchie, se esse dovranno essere riempite con figli che non hanno il minimo interesse per la fede cattolica? Sembrerebbe che l’unico requisito sia essere battezzato. O magari la diocesi arriva in fondo alla strada e rende le scuole multiconfessionali [..]. Io non ho mai incontrato gente così senza fegato, senza spina dorsale come i nostri vescovi: essi semplicemente non vogliono fare nulla che possa causare dissenso. Penso che Cormac [card. Murphy o’ Connor, arcivescovo di Westminster] voglia lasciare la diocesi nello stesso stato in cui l’ha trovata [dopo il predecessore card. Hume, ultraprogressista]: coperta di confusione e imbarazzo".
Speriamo che giunga presto un nuovo (sotto tutti i profili) arcivescovo a Londra: argomento che abbiamo affrontato in questo post.
Curioso che la descrizione, assolutamente realistica, che il parroco londinese offre dell'episcopato cattolico inglese corrisponde in pieno alle caratteristiche dell'episcopato anglicano ai tempi del movimento ritualista. Solo che ora non esiste un'altra Chiesa di Roma a cui convertirsi...
RispondiEliminaIo non mi scandalizzerei troppo. Se il tipo umano che frequenta assiduamente le attività parrocchiali in Inghilterra è simile a quello italiano - da quel che mi risulta è addirittura assai peggiore - capisco benissimo Sua Eminenza.
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