Alla fine della scorsa settimana, due autorevoli (e sempre ben informate in materia) testate quali il sito The Pillar ed il quotidiano Il Giornale, subito riprese da MiL, avevano pubblicato la notizia secondo la quale, durante il discorso tenuto all’assemblea plenaria della Catholic Bishops’ Conference of England and Wales, mons. Miguel Maury Buendía, Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, aveva informato i Vescovi che Papa Leone XIV chiederà al card. Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, «di essere generoso» quando gli sarà chiesto di dispensare dalle restrizioni alla liturgia tradizionale (soprattutto QUI Nico Spuntoni su Il Giornale; QUI su The Pillar; QUI e QUI su MiL).
Nel giro di poche ore la notizia ha ovviamente fatto il giro del mondo ed è stata ripresa da moltissimi media, scatenando le più diverse reazioni.
Lo stesso giorno la Nunziatura Apostolica in Gran Bretagna ha pubblicato un comunicato che, se correttamente letto con serenità e senza alcun pregiudizio, sostanzialmente conferma tali indiscrezioni.
Infatti la Nunziatura Apostolica in Gran Bretagna:
- «esprime rammarico per la divulgazione non autorizzata di informazioni», ma non smentisce né che mons. Miguel Maury Buendía abbia affrontato tale argomento in occasione dell’assemblea plenaria né il contenuto di quanto ha detto;
- a timidissima replica, si limita a scrivere che «le norme della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes saranno attentamente studiate e applicate in ogni singolo caso», ma tale affermazione è del tutto compatibile con le indiscrezioni filtrate dell’assemblea plenaria, ed anzi le avvalorano, se si considera che finora il Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha rigidamente applicato le norme di Traditionis custodes senza alcuna attenzione alle peculiarità dei singoli casi.
Ci permettiamo, infine, di manifestare stupore sull’uso dell’espressione: «Le norme […] saranno attentamente studiate»: la Nunziatura Apostolica vuol lasciare intendere che finora nessuno – in primis il Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti – le aveva «studiate» prima di applicarle? Ci sovviene il poco confortante principio giolittiano: «Le leggi si applicano ai nemici e si interpretano per gli amici» (nella ben nota dicotomia nemici/amici tracciata sotto il precedente pontificato).
Insomma, pare che per la liturgia tradizionale a Roma il vento stia (lentamente) cambiando direzione.
Riportiamo di seguito – in nostra traduzione – il testo del comunicato della Nunziatura Apostolica in Gran Bretagna, pubblicato il 14 novembre sul sito della Catholic Bishops’ Conference of England and Wales.
Lorenzo V.
In risposta alle ripetute richieste di chiarimenti in merito all’incontro riservato tenutosi il 13 novembre tra mons. Miguel Maury Buendía, Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, e i membri episcopali della Catholic Bishops’ Conference of England and Wales riguardante l’applicazione della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes di papa Francesco, la Nunziatura Apostolica in Gran Bretagna esprime rammarico per la divulgazione non autorizzata di informazioni relative a tale incontro riservato che ha causato confusione tra i fedeli. Le norme della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes saranno attentamente studiate e applicate in ogni singolo caso.
