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mercoledì 20 agosto 2025

Perché si può dire che il Rosario fa trionfare l’ordine sul disordine?

Preghiamo quotidianamente il S. Rosario.
Luigi C.


Uno degli innumerevoli benefici che dona la preghiera del Rosario è avvertire quanto l’ordine possa dissipare il disordine. Dette così, sembrano parole incomprensibili. Vediamo di capirne il significato.
La vita riserva tante angustie e prove. Non sempre se ne capisce il motivo. A volte queste ambasce sono talmente grandi che si può essere presi dalla tentazioni di leggere tutto in una prospettiva di assurdità. E invece anche quando tutto sembra non aver senso, il senso c’è, eccome. C’è nell’amore di Dio, il quale -di sicuro- da quelle prove vuole conferire un beneficio all’anima, sempre che, questa (l’anima), sappia adeguatamente corrispondere senza disperarsi.

Ebbene, l’ordine del Rosario. La sua cadenza (le Ave che si susseguono), la sua simmetria (i misteri composti da dieci Ave) aiutano a compiere quell’atto di fede per cui, malgrado le angustie, si conferma l’accettazione di tutto ciò che Dio vuole.

Leggiamo questa bellissima testimonianza di un devoto del Rosario che scrive cosa ha prodotto in lui il racconto di un soldato prigioniero di guerra:

"Anche se è una storia che ho ascoltato anni fa, le immagini mi sono rimaste impresse nella mente. Ed erano impressionanti. Un giovane soldato americano era stato gettato con noncuranza in mezzo al mucchio in una soffocante prigione nella giungla. Malato e malnutrito, giaceva in stato di semi-incoscienza sul pavimento sporco. Veniva picchiato ogni giorno, a volte ogni ora. I giorni si susseguivano alle notti, le settimane si accavallavano e la brutalità costante divenne senza senso, senza misericordia e senza fine. Pur se schiacciato dal peso di un dolore indicibile e in preda al delirio febbrile, nei momenti di lucidità il soldato tracciava col dito qualcosa sul suolo di terra. Univa alla bell’e meglio dieci punti in un cerchio con al centro una croce, e poi, quasi impercettibilmente, le sue labbra sanguinanti e tumefatte iniziavano a mormorare: Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te… Il rosario, ha ricordato in seguito il soldato, è quello che lo ha mantenuto sano di mente in un momento di spietatezza incomprensibile. Recitare le parole pronunciate dall’Angelo Gabriele e da Santa Elisabetta alla Madonna – Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta tra le donne… -, il Padre Nostro e il Gloria e contemplare i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi ha portato Dio in quella cella. Spingere le dita lungo i punti tracciati nel suolo sporco era sentire che l’ordine dissipava momentaneamente il disordine e la grazia eclissava la sofferenza insensata. Dio era davvero presente".