News terribili (ridicole, se non fossero tragiche) dalla Chiesa del Belgio.
Dopo la lunga lista dei morti avremo anche la lista dei dipendenti delle diocesi nel canone della Messa?
Sappiamo che la Messa è valida ma se accadesse nelle nostre parrocchie, forse non ci andremmo volentieri...
QUI Michael Haynes su LifeSiteNews. Vedere anche QUI, QUI e QUI. In fondo al post il comunicato ufficiale della Diocesi.
L'Arcidiocesi di Malines-Bruxelles in Belgio ha ordinato alle sue Parrocchie di includere Rebecca Charlier-Alsberge, delegata "episcopale" del Vicariato del Brabante Vallone, nella Preghiera Eucaristica della Messa, subito dopo il Papa e il Vescovo locale.
In uno sviluppo degno di nota, l'arcidiocesi belga ha emesso un promemoria affermando che una laica, che funge da delegata episcopale al posto di un vescovo, dovrebbe essere nominata nel canone della messa insieme al Papa e al vescovo locale.
Verso la fine dell'anno scorso, l'arcidiocesi di Malines-Bruxelles ha nominato Rebecca Charlier-Alsberge delegata episcopale del Vicariato del Brabante Vallone (QUI e QUI), uno dei tre vicariati che compongono l'arcidiocesi. La mossa è stata degna di nota ed è stata delineata come in linea con la visione di Papa Francesco per una Chiesa più "sinodale".
Nelle ultime settimane è stata inviata al Vicariato una nota ufficiale dall'arcidiocesi, in cui si afferma che il nome di Alsberge deve essere menzionato nel Canone della Messa, così come viene nominato il Papa e poi il Vescovo locale.
In un annuncio dell'arcidiocesi del dicembre 2023, la Alsberge è stato nominata nuovo delegato episcopale del Vicariato del Brabante Vallone, in seguito alle dimissioni del vescovo Jean-Luc Hudsyn, uno degli ausiliari dell'arcidiocesi.
L'arcivescovo Luc Terlinden, che guida l'arcidiocesi dal 2023 ed è primate del Belgio, ha fatto la nomina lui stesso. Il mandato quinquennale di Alsberge è iniziato il 1° gennaio di quest'anno, ed è assistita da un vice, padre Alain de Maere, che ha la responsabilità in particolare dei ministri ordinati.
La madre di quattro figli ha ricoperto posizioni di leadership all'interno dell'arcidiocesi per un po' di tempo, ma essere nominata rappresentante dell'arcivescovo è stato un cambiamento significativo. "A parte l'aspetto liturgico che non ricopro, i compiti saranno gli stessi di quelli svolti dal vescovo Hudsyn", ha osservato.
Tale nomina fa parte di un nuovo stile per la Chiesa in Belgio, con Terlinden che ha affermato che la nomina doveva essere intesa come "visione di una Chiesa sinodale e missionaria sviluppata dal nostro Papa Francesco".
Alsberge ha sottolineato che, pur avendo l'assistenza di un sacerdote come suo vice, l'autorità decisionale spetta a lei: "Sono io che dovrò decidere".
Nonostante abbia dichiarato che non avrebbe assunto un ruolo liturgico, l'attività di Alsberge sembra assomigliare sempre più a quella di un chierico nelle parrocchie che visita nella sua veste ufficiale.
Luigi C.
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