Orrori architettonici… e dove trovarli #212 a Zekrite (Libano)

Chiesa di San Charbel dell’arch. Walid Ghantous e dell’arch. Patrick Mezher (anno 2017).

Lorenzo

Descrizione del progetto: In un sito ricco di storia, la sfida consisteva nel realizzare una nuova chiesa più grande senza mettere in ombra la cappella più piccola del XVIII secolo con la sua struttura a volta in pietra calcarea.

Riconoscendo il valore storico e la preminenza del suo vicino, la nuova chiesa adotta umilmente un profilo basso all’ingresso che si alza gradualmente fino alla parete dell’altare. Essa costituisce contemporaneamente uno sfondo e un anfiteatro esterno che mette in risalto e integra l’antico edificio all’interno dei rituali delle cerimonie sacre.

Con un’altezza interna che varia da 3 a 10 metri, la chiesa consente un’esperienza spaziale trascendentale, ulteriormente rafforzata da un grande lucernario situato all’apice, dove una luce del tramonto di varia intensità bagna la parete posteriore sopra l’altare e crea l’atmosfera della chiesa.

Una croce è scolpita in questa grande parete come impronta negativa che apre la chiesa alla luce del sole che sorge a est.

Il tetto della chiesa, un anfiteatro all’aperto che scende verso l’edificio storico, è sospeso tra due scheletri monolitici in calcestruzzo a vista, punteggiati da due grandi ulivi, pronti per essere ricoperti da strati di rampicanti verdi.

Al centro della corte si erge indipendente un campanile d’acciaio che si inserisce tra la struttura in cemento e la cappella in pietra calcarea con una campana inserita al centro della croce.

Al di sopra di tutto, l’antica cappella rimane la protagonista che definisce la nuova chiesa.

Descrizione tratta e tradotta dalla pagina blankpagearch.com.

Fotografie degli esterni: