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giovedì 22 agosto 2024

Difesa della Messa Tradizionale: 152ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

152ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Ecco che la diocesi di Parigi è esente dall'applicazione della Traditionis Custodes! Esistono messe tradizionali “ufficiali” (perché alcune vengono celebrate in segreto) che vengono celebrate in almeno quattro chiese parrocchiali, Saint-Eugène-Sainte-Cécile, Sainte-Jeanne-de-Chantal, Saint-Odile, Saint-Roch (esiste anche una “ "messa" ufficiale celebrata a Notre-Dame du Lys, che non è una chiesa parrocchiale). Tuttavia, secondo il motu proprio, ciò richiederebbe l'autorizzazione del Dicastero per il Culto Divino e i Sacramenti, che non è mai stata concessa. Lo stesso vale per la maggior parte delle numerose chiese parrocchiali francesi dove la messa tradizionale viene celebrata “ufficialmente” senza alcun decreto romano di autorizzazione.
Si tratta di uno scoop sollevato in occasione di un articolo pubblicato – molto tardi come è la consuetudine su questa rivista – dall'organo ufficiale del Dicastero per il Culto Divino, Notitiae, che riporta nel numero del 2 agosto 2024 l'elenco dei decreti con cui – tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022, cioè al momento dell’attuazione di Traditionis Custodes – si ha autorizzato la celebrazione di messe tradizionali nelle chiese parrocchiali.

Ricordiamo che no. 3 § 2 della Traditionis Custodes del 16 luglio 2021 ha stabilito che «Il vescovo, nelle diocesi in cui finora vi è la presenza di uno o più gruppi che celebrano secondo il Messale antecedente alla riforma del 1970 [...] indichi, uno o più luoghi dove i fedeli aderenti a questi gruppi possano radunarsi per la celebrazione eucaristica (non però nelle chiese parrocchiali e senza erigere nuove parrocchie personali)».

Poi, anche la risposta al primo quesito su alcune disposizioni di Traditionis Custodes del 4 dicembre 2021 precisava che «laddove non vi sia la possibilità di individuare una chiesa od oratorio o cappella disponibile per accogliere i fedeli che celebrano con il Missale Romanum (editio typica 1962), il Vescovo diocesano può chiedere alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti la dispensa dalla disposizione del Motu Proprio Traditionis custodes (art. 3 § 2), e, quindi, permettere la celebrazione nella chiesa parrocchiale». E nella nota esplicativa si aggiunge che «L’esclusione della chiesa parrocchiale vuole affermare che la celebrazione eucaristica secondo il rito precedente, essendo una concessione limitata ai suddetti gruppi, non fa parte dell’ordinarietà della vita della comunità parrocchiale ». La Congregazione (oggi Dicastero) per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, «esercitando, per la materia di sua competenza, l’autorità della Santa Sede [...] può concedere, su richiesta del Vescovo diocesano, che venga utilizzata la chiesa parrocchiale per la celebrazione secondo il Missale Romanum del 1962 solo nel caso in cui sia accertata l’impossibilità di utilizzare un’altra chiesa, od oratorio o cappella. La valutazione di tale impossibilità deve essere fatta con scrupolosa attenzione».

Infine, il Rescriptum ex audientia Ss.mi del 20 febbraio 2023 ha precisato ulteriormente che «Sono dispense riservate in modo speciale alla Sede Apostolica [...] l’uso di una chiesa parrocchiale o l’erezione di una parrocchia personale per la celebrazione eucaristica usando il Missale Romanum del 1962» (vedi: MiL - Messainlatino.it : Publication des autorisations pour la messe traditionnelle dans les églises paroissiales).

Dall'elenco dei decreti con cui il Dicastero per il Culto Divino, in applicazione di TC, ha autorizzato alcune chiese parrocchiali ad ospitare eccezionalmente questa celebrazione, si constano 56 chiese parrocchiali in 10 paesi che hanno beneficiato di questo favore (34 negli Stati Uniti, 5 in Germania, 3 in Polonia, 5 in Gran Bretagna, 4 in Canada, 1 in Lituania, 1 in Italia, 1 in Ungheria, 1 in Austria… ma nemmeno 1 a Parigi).

Risulta allora che l’organizzazione della messa tradizionale “ufficiale” a Parigi, secondo i principi stabiliti dal cardinale Lustiger per Saint-Eugène-Sainte-Cécile, e tutt'ora mai contrariati, è direttamente contraria alla lettera e allo spirito di Traditionis Custuodes: a Parigi, l'arcidiocesi vuole che queste chiese siano assegnate al sia all'antico rito che a quello nuovo, integrando il primo nella vita parrocchiale, e che i sacerdoti che lo celebrano siano dei sacerdoti diocesani. Durante la visita ad limina dei vescovi francesi subito dopo TC, nel 2021, mons. Ulrich ha difeso questa soluzione parigina contra legem anche davanti al Papa, che l’ha calorosamente approvata.

È possibile, anche se non certo, che alcune diocesi francesi abbiano “regolarizzato” la loro situazione nei confronti di TC richiedendo dei decreti di autorizzazione. Ma in ogni caso, da queste informazioni ufficiali del Dicastero per il Culto Divino risulta chiaro che gli ufficiali romani responsabili della repressione del culto tradizionale, guidati dal cardinale Roche, prefetto del Culto Divino, e dal vescovo Viola, segretario, sono particolarmente disconnessi della realtà concreta sul campo. E più fondamentale ancora è che Traditionis Custodes è una legge in gran misura inapplicabile, come è stato ammesso privatamente da diversi vescovi francesi. Auguriamo dunque buona fortuna – per così dire – a qualsiasi altro testo che volesse venir peggiorare le cose…

Allora, per far tornare a pace liturgica, perché non ampliare semplicemente l’eccezione parigina? Per le due parrocchie parigine dove mons. Aupetit ha interrotto il culto tradizionale, Notre-Dame-du-Travail e Saint-Georges-de-la-Villette, ci sono infatti chiare possibilità di trattativa: prima, la ripresa della messa per le celebrazioni maggiori, e anche un possibile trasferimento in altre chiese.

Vegliamo e preghiamo. Anche in piena estate, continuando a riunirci per pregare il rosario davanti agli uffici dell'arcidiocesi, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 13,30, e a Saint-Georges de La Villette (av. Simón Bolívar 114, 19), mercoledì alle 17.00