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domenica 18 agosto 2024

CIO olimpico "Non possiamo distinguere uomo da donna". Raccolta di firme

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

Non ci sono più dubbi. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha finalmente gettato la maschera!

Il presidente del CIO, Thomas Bach, dopo aver tentato in ogni modo di minimizzare la polemica riguardo ai due pugili, Imane Khelif e Lin Yu Ting - entrambi esclusi dall’IBA (International Boxing Association) perchè con cromosomi XY) - alla fine ha ammesso di non saper (o voler) distinguere un uomo da una donna:

"se qualcuno ci presenta un metodo scientifico solido per identificare uomini e donne saremo i primi ad applicarlo“

Per il CIO, definire una donna è diventato così difficile che rischiamo di vedere uomini biologici competere nelle categorie femminili in futuro, solo perché si identificano come donne.

E se osi affermare che una donna è un essere umano adulto di sesso femminile, sei etichettato come nemico dell’inclusione.

Ti stai rendendo conto? Un livello di confusione e irresponsabilità inaccettabile che ha il chiaro obiettivo di aprire le porte degli sport femminili agli atleti uomini che si percepiscono come donne.



Come donna, mi sento profondamente scandalizzata e minacciata da queste dichiarazioni che non solo ignorano la realtà biologica, distorcendo la verità e diffondendo bugie, ma creano scandalose ingiustizie, e le creeranno non solo negli sport!

Nonostante il silenzio dei media, durante queste olimpiadi sono state diverse le atlete che, con coraggio, hanno protestato contro questa folle deriva, alzando le mani verso le telecamere formando una X con le braccia o le dita. Un movimento internazionale di donne, ma anche di uomini, alleati, per ricordare al mondo che le donne hanno i cromosomi XX, e che gli uomini hanno i cromosomi XY.

Sembra assurdo, ma si tratta di una verità che, con fatica, dobbiamo tornare a ribadire con forza.

Per questo ho deciso di partire il prima possibile per Losanna, in Svizzera, dove ho intenzione di organizzare una protesta fuori dagli uffici del CIO. Ma per riuscirci, ho bisogno del tuo sostegno.

Abbiamo già raccolto 19.000 firme, ma ho notato che manca ancora il tuo nome. Ho bisogno del tuo impegno per fare in modo che il CIO ci prenda sul serio. , puoi aiutarmi?


Cosa possiamo aspettarci alle prossime olimpiadi se per il CIO è donna qualsiasi atleta abbia sul passaporto la dicitura donna?

Sai che alle paraolimpiadi gareggerà contro le donne “Valentina” Petrillo, un trans?

Quindi, basterà dichiararsi donna per competere con le donne o per invadere qualsiasi spazio femminile?

Non possiamo permettere che l’ideologia che si riempie la bocca di diritti delle donne le sacrifichi sull’altare dell’inclusività woke transumanista.


Insieme possiamo!

Maria Rachele Ruiu
Portavoce
Pro Vita & Famiglia Onlus