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sabato 22 giugno 2024

Langone. "Mai la messa con le chitarre e coi bonghi". Sì alla Messa Tradizionale

Grande Camillo Langone sulla liturgia e la "Messa di sempre": "Chi frequenta una Messa così (la consiglio per domani) mai frequenterebbe quel pezzo di modernariato anni 60-70 che è la messa cattoprotestante, stile Cei, con le chitarre e i bonghi. Mai".
QUI Aurelio Porfiri: "Perché infierire sui tradizionalisti è un errore strategico".
Luigi C.


Meglio quella in rito ambrosiano, con devozione vibrante e preghiere in latino, canti in latino e brevi omelie in italiano
Ma vacci tu, Diotallevi, alla messa coi bonghi. Il sociologo Luca Diotallevi, Dio lo illumini, è convinto che la crisi del cattolicesimo si risolverebbe se tutti i cattolici confluissero nelle parrocchie. Basta distinguo! Basta movimenti! Basta messe in latino! Tutti dal parroco amico di Zuppi! Bene, domenica scorsa sono stato alla messa in rito ambrosiano antico a Santa Maria della Consolazione, Milano. Arrivato in anticipo immaginavo di trovare una chiesa semideserta e invece, pur non piccola, era strapiena. Nessuna possibilità di sedersi se non per terra. Una messa incredibilmente giovane, tanti ragazzi, tantissime ragazze (sedute per l’appunto anche per terra), parecchie donne velate. Devozione vibrante. Preghiere in latino, canti in latino, in italiano solo la breve omelia. Frequenti inginocchiamenti, sforzo minimo per chi dispone di inginocchiatoio, medio per chi disponendo di sedia deve inginocchiarsi sul pavimento ma può appoggiarsi allo schienale davanti, notevole per chi come me pone le rotule sulla pietra senza attenuante alcuna. Organo a canne. Comunione alla balaustra (sulla lingua). Chi frequenta una messa così (la consiglio per domani) mai frequenterebbe quel pezzo di modernariato anni 60-70 che è la messa cattoprotestante, stile Cei, con le chitarre e i bonghi. Mai.

16 commenti:

  1. Ma questo Langone chi è? Come si permette di offendere la sensibilità religiosa di chi, senza fisime e senza problemi, assiste anche quotidianamente alla Messa che la chiesa ci ha donato?
    Il cattolico, quello che, con semplicità, frequenta la parrocchia, mai ascolterebbe i consigli campati per aria di questo tizio. Mai.
    Che Dio illumini Langone.



    PS: La chiesa di cui parla, oltretutto, è veramente piccolissima, altro che "pur non piccola".

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    1. State a rosicare voi protestanti eh?

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    2. Nella chiesa in questione, che frequento quando posso, ci sono due messe domenicali proprio per permettere a tutti di partecipare. La prima messa, letta, ha circa 50 partecipanti, la seconda, cantata, a cui presumo il giornalista si riferisca, raggiunge senza problemi le 110 o 120 persone. Se si arriva anche solo con 5 minuti di anticipo non ci si riesce a sedere e l'unica alternativa è il pavimento. La gente partecipa con fede e dopo la messa tanti si fermano in personale raccoglimento. Considerando che molti arrivano da tutte le parti della città pur di parteciparvi, invece di dormire mezz'ora in più per andare nella parrocchia sotto casa, e senza peraltro che tale messa sia "pubblicizzata" troppo (meglio evitare di finire sotto l'Occhio di Santa Marta) non mi sembra il caso di disprezzarla come fa a sua volta lei, e tanti come lei. Cordiali saluti

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    3. 23.19: Dove vede il disprezzo per la Messa nell'intervento delle 18.32? Semmai lo sconcerto è per i toni usati dal Langone, il quale disprezza, lui sì, sommariamente e sbrigativamente la Messa che, tutti i giorni, santifica milioni di persone in tutto il mondo.

      A corollario, parlo di una mia esperienza vissuta: l'anno scorso, mi trovavo in una cittadina del sud dell'Inghilterra. Nell'unica chiesa cattolica, si alternavano una messa tridentina e una messa in forma ordinaria. Un giorno, per motivi di orari, mi sono dovuto recare, a malincuore, alla messa tridentina. Ebbene, la situazione è proprio il contrario di quanto descritto da Langone: presenti una ventina di anziani, mentre alla messa in forma ordinaria, la chiesa, di dimensioni paragonabili a quella di Milano, era zeppa, con giovani famiglie e persone in piedi, accompagnata da un coro che eseguiva mottetti polifonici rinascimentali alternati ad inni più moderni.
      Quindi, le realtà sono molto più complesse di quanto certa propaganda vuole descrivere (altro che "rosicate"!), mentre il tipico "topos" tradizionalista delle messe "chitare e bonghi" ha un po' stufato, visto che le stesse sono decisamente minoritarie.
      Si caldeggia la pubblicazione.

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    4. Nella mia parrocchia facciamo ua preghiera del mercoledì sera, e arriviamo tranquillamente a 50 e più persone, anche quando ci sono pe partite della nazionale
      Ed è un paesino di 3000 abitanti, non una megalopoli

      Ergo i numeri di questa Messa non sono stupendi

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    5. Langone a Natale ha scritto un articolo in cui augurava la diarrea a una chierichetta di una Messa a cui aveva partecipato

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    6. Sono un sacerdote ormai anziano che da seminarista ha attraversato gli anni '68 e non ho mai celebrato in rito antico. Non sono mai però riuscito a capire questa polemica fra i due riti N.O. e V.O. Piuttosto soffro quando vedo delle celebrazioni dove non c'è nulla di sacro, il prete appare come un attore sull'altare dove tiene la sua commedia. Il rito viene stravolto e perfino le preghiere e le formule del rito cambiate a proprio piacimento. Sacerdoti che ballano, ragazzi vestiti da clown e chi più sa più ne metta! Musiche assordanti che sono più adatte a una discoteca. Qualcuno potrebbe obiettare che purtroppo si tratta di casi isolati e ben circoscritti. Ma ancora non capisco perché ci si ostina tanto contro questi gruppi di cristiani che hanno la una sensibilità che dovrebbe essere guidata e non rifiutata dalla Chiesa e chi di dovere lascia che le cose degenerino in certe celebrazioni e non di apre bocca per evitare tanta leggerezza di fronte al mistero che si celebra.

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    7. Sig. Anonimo, neanche io so chi sia Langone. Però mi conceda di osservare che: tra ascoltare una Messa dove tra un "Osanna eh!" e "Una notte di sudore" (colpa forse del cambiamento climatico!) il sacerdote ti propina almeno tre omelie delle quali il concetto principale é: "volemose bene", "fate le offerte sennò chi lo paga il riscaldamento della Chiesa" e "siamo tutte creature di Dio e quindi siamo tutti santi,venitevi a fare la Comunione a frotte senza confessarvi" e una Messa dove ad ogni secondo si respira quel senso di ascetismo che la società odierna non sa neppure cosa significhi, beh, credo di dare ragione a Langone piuttosto che a lei. Magari la vedrò da lontano battere convinto le mani al prossimo "Osanna eh", con la sua pia illusione che Dio vuole questo, altro che quei quattro musoni di tradizionalisti!

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    8. Strano che l’anonimo delle 23.59 ravvisi “disprezzo” per la Messa nell’intervento dell’anonimo delle 18.32 e non veda l’odio viscerale che, per la Messa in forma ordinaria, spande Langone.
      Quella Messa a cui il cattolico non si recherebbe “‘mai” è quella stessa nella quale si sono sposati i miei genitori, sono stato battezzato e alla quale partecipo quotidianamente, anche facendo a meno di dormire mezz’ora in più prima di andare al lavoro (ma resto umile).

      Comunque, al di là delle folgorazioni estetiche sue o di Langone, 200 fedeli è la media delle partecipazioni alle messe domenicali della mia parrocchia. Così, per dire.

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    9. Mi scusi, io nel mio intervento del 22 giugno non ho mai detto "non mi recherei mai alla messa NO". L'ho frequentata finché non ho scoperto quella VO, e la frequento tuttora pur ritenendola meno "mistica", quando non riesco a recarmi alla messa VO. Detto questo, si continua a guardare al dito e non alla luna: se nella sua parrocchia ci sono 200 persone che partecipano e lo prende come esempio per "ridimensionare" (se proprio non le piace il termine "disprezzare") le 160 che assistono a Milano alla celebrazione VO, sta comparando mele con pere: in primis perché nella sua parrocchia esiste solo quel tipo di messa, e la gente non ha alternativa; e poi perché chieda al frequentatore medio se ha idea di cosa sia una messa VO, e vede cosa le risponde. Ho girato parecchio e in una parrocchia di Londra dove entrambe le forme erano celebrate, ho visto partecipazione maggiore a quella VO, quindi non si può
      generalizzare. Comunque i toni di questo giornalista sono indubbiamente forti anzi sbagliati. Come anche chi accusa i frequentatori del VO di essere dei sottaceti indietristi....solo che chi fa queste affermazioni ha responsabilità un po' più gravi di sto Langone

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    10. Mah, guardi: uno sarebbe anche stufo di vedere chi va alla messa tridentina considerato come un martire della Fede, un purista dalla schiena dritta che non si compromette, che sopporta chissà quali angherie per andare in chiesa a sentire la vera messa, mistica e splendida, coi veri sacerdoti, in talare e latino, con altri veri fedeli, compunti, velati e genuflessi.
      Di contro, chi frequenta la messa in parrocchia è un povero scemo, che non ha capito niente, che si fa influenzare dal mondo. Uno con già un piede nell’inferno perché prende la comunione in mano, uno che va alle orge diaboliche perché in chiesa suonano la chitarra invece dell’organo, che va ad un rito protestante inventato da un papa eretico…e via discorrendo.

      Anche basta!
      Guardi che il mio battesimo vale tanto quanto il suo. La mia comunione vale tanto quanto la sua, così come la mia devozione.
      Lei non è migliore di tutti gli altri, se lo ficchi in testa.

      I tradizionalisti sono solo capaci di innalzarsi su piedistalli e seminare zizzania presentandosi come i moderni catari con la verità in tasca.
      Siete l’opposto del messaggio di Cristo. E questo con buona pace di Langone e delle sue messe “recensite” come fossero degli hotel o degli spettacoli.

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    11. L’anonimo delle 14.33, col riciclo di luoghi comuni fritti e rifritti dimostra solo che in chiesa non ci mette mai piede. Tre omelie? Fate le offerte? (Quello, a dir la verità, l’ho sentito solo alla messa tridentina!) Ma dove vive costui?

      PS: “Una notte di sudore”, incipit di un bellissimo canto vocazionale, si riferisce alla botte di lavoro prima della pesca miracolosa. Evidentemente, il lavoro è per alcuni un concetto poco conosciuto.

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  2. Ha ragione Langone:la differenza è che nella messa di rito antico il Popolo avverte la Presenza del Sacro, di Dio, nell'altra no! È solo un rito...provare per credere.

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  3. La Messa antica è odiata da Satana perché sta salvando il cattolicesimo da morte certa.

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  4. "Questo Langone" è un giornalista piuttosto famoso. Tra l'altro, anche per essersi preso la briga di girare in mezza Italia a "recensire" le ss. Messe, recensioni poi raccolte in volume e devo dire in genere divertenti da leggere. Un appunto: per necessità, per mancanza di Messe feriali, per impegni che possono sopraggiungere, praticamente tutti i frequentatori (alcune centinaia) delle due Missae domenicali di S M. d. Consolazione a Milano (che proprio non definirei piccolissima) frequentano ANCHE il rito novus Ordo: ovviamente notano la differenza ma lo ritengono valido - quindi su quel punto Langone esagera.

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  5. Fa fede ciò che ci ha insegnato Papa Benedetto: due forme dello stesso Rito che si legittimano a vicenda

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