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mercoledì 10 aprile 2024

Pordenone. Gli insegnanti di religione si formano: tra i temi disturbi alimentari e Lgbt+

Un nostro lettore: "con amarezza vi rendo partecipi di questa notizia che riguarda la mia diocesi di Concordia-Pordenone. Mi chiedo come sia possibile che per un docente di religione siano prioritarie tematiche come queste anziché Gesù Cristo vero Dio e vero uomo".
Poi capiamo chiese e seminari vuoti.
Curatori fallimentari della "Chiesa in uscita" tra sodomiti ed eretici.
QUI un'altra vicenda imbarazzante.
Luigi C.


Si è concluso il percorso si formazione degli insegnanti di religione, per l'anno scolastico 2023/2024. Tra le varie tematiche affrontate, diverse sono molto attuali tra i ragazzi e gli adolescenti come i disturbi alimentari, i rapporti fede-ragione e il dialogo con i mondi LGBT+ soprattutto in riferimento all'identità di genere in età evolutiva.
«Questi percorsi - spiega Giovanni Mauro Dalla Torre, direttore dell'Ufficio Scuola Diocesano - sono stati non solo assai frequentati ma anche molto apprezzati. In particolare ha suscitato interesse e viva partecipazione il percorso di conoscenza/dialogo con i mondi LGBT+. È stato organizzato in collaborazione con due psicologi dell’équipe multidisciplinare dell’ambulatorio “APeVaGe” (Ambulatorio Pediatrico per la Varianza di Genere) dell’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, dott. Federico Sandri e dott.ssa Anna Roia, in merito all' accompagnamento di coloro che chiedono e vivono un disagio rispetto al proprio genere (disforia di genere). Ci è stato rappresentato un mondo sconosciuto: a partire dai termini che usiamo in modo generico e talvolta irrispettoso; i percorsi e modalità utilizzati nel pieno rispetto dell'individuo in età evolutiva; il coinvolgimento delle famiglie e di altri attori educativi; le tempistiche e la presa in carico presso l’ambulatorio specialistico».

[...] Nel ringraziare i due professionisti i docenti di religione e di altre discipline si sono dati l'impegno di proseguire e di approfondire ulteriormente queste tematiche così complesse per evitare atteggiamenti e comportamenti banali, giudicanti se non dolorosamente offensivi».