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sabato 20 aprile 2024

21 aprile: compleanno di Roma: il Cristianesimo è “romano” e non può che essere “romano” #roma #natalediroma #nataleromano #cristianesimo

Ricordando il Natale di Roma (domani, 21 aprile).
Luigi C.


Il Cammino dei Tre Sentieri, 20 APRILE 2023, di Corrado Gnerre

La romanità è un giudizio culturale e un criterio di civiltà che è stato (ed è ancora) importantissimo.
Attenzione, importantissimo non solo per la civiltà occidentale in genere, ma anche per il Cristianesimo stesso, per la sua diffusione e quindi per il suo essere fondamento della civiltà occidentale.

San Francesco Saverio è un santo straordinario: da solo partì per le Indie per portare il Vangelo. Partì senza nulla, solo con la ricchezza della propria Grazia e della propria Fede. Un vero gigante della santità. Eppure quali sono stati i risultati della sua missione? Certamente tante conversioni, certamente il grandissimo suo esempio che ammiriamo e che ci edifica ancora adesso…ma l’Oriente e l’Estremo Oriente, purtroppo, sono rimasti culturalmente e numericamente non cristiani.

Quali invece sono stati i risultati dei vari san Patrizio, san Bonifacio, san Colombano che hanno evangelizzato il Nord Europa? Di fatto quelle terre sono diventate sia culturalmente sia numericamente cristiane.

Possiamo, pertanto, concludere che san Patrizio, san Bonifacio e san Colombano erano più santi di san Francesco Saverio? Ovviamente no. E allora dov’è la spiegazione? E’ nel fatto che mentre san Francesco Saverio trovò un “terreno” poco predisposto ad accogliere il Vangelo, non fu così per coloro che evangelizzarono le terre del Nord Europa.

San Francesco Saverio trovò delle terre in cui era pressoché assente la dimensione della libertà individuale e quindi la stessa consapevolezza dell’alterità tra l’individuo e il tutto. D’altronde il fondamento filosofico della religiosità orientale ed estremo-orientale è il monismo panteistico in cui non c’è spazio per la realtà individuale.

Chi invece evangelizzò l’Europa trovò un “terreno” già predisposto per l’annuncio evangelico, un “terreno” già dissodato. Da cosa? Dal diritto romano.

Certamente, nel mondo antico ancora non vi era un vero e proprio concetto di persona, ma è indubbio come nel diritto romano già vi fosse la dimensione dell’alterità tra individuo e istituzione statuale, che servirà non poco a far accettare il Cristianesimo con il suo costitutivo riconoscimento della sostanza ontologica della persona umana, della sua individualità e dei suoi inalienabili diritti.

Dante Alighieri, che con la sua Commedia sintetizza tutto il pensiero medievale, lo dice: è vero che l’Impero romano ha perseguitato i primi cristiani, ma è pur vero che esso non solo è stato criterio di civiltà, ma ha svolto anche un ruolo provvidenziale per la diffusione del Cristianesimo stesso.

Si pensi a quanto gli apostoli e i loro successori si siano avvantaggiati di un’unificazione politica, culturale e linguistica, date appunto dalla romanità.

Ma Dante giustamente va oltre il dato storico del ruolo provvidenziale che la romanità e poi l’Impero romano avrebbero avuto per il raggiungimento della civiltà cristiana, dice anche che il futuro della cristianità non può che essere nella conservazione anche della sua romanità. In Paradiso Dante dialoga con una grande aquila formata da tante anime beate.

D’altronde fu questo il senso provvidenziale di quella fatidica notte del Natale dell’anno 800 in cui proprio a Roma, per volere del Papa e di un grande re come Carlo Magno, nacque quello che non a caso si chiamò il Sacro Romano Impero.

Sacro Romano Impero voluto appunto dalla Provvidenza.

Per chi crede che la storia non è solo un succedersi di avvenimenti senza significato o di fatti che casualmente si succedono, bensì l’azione della volontà di Dio che si serve della libera collaborazione dell’uomo, allora anche certe coincidenze non possono non avere un significato.

Ccome mai l’Impero Romano inizia con un Romolo e finisce con un altro Romolo (Romolo Augustolo)?

E come mai anche il Sacro Romano Impero inizia con un Carlo (Carlo Magno) e finisce con un altro Carlo (il beato Carlo d’Asburgo)?

Coincidenze? E’ un po’ difficile crederlo.

4 commenti:

  1. Buon Compleanno , Roma. Hai 2700 anni più di me. Quando penso che la Provvidenza mi fece romano, e all'improvviso gente venuta dalla fine del mondo mi ha reso estraneo e respinto da Roma, piango. Quando sento parlare del venturo Giubileo in termini esclusivamente di soldi da spendere e di fiumi di incassi da godere (molto illusori, direi), mi viene la nausea.

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    1. Mi dispiace che non mi ero ricordata che ieri era il compleanno di Roma. La 'Romanità' della Chiesa è estremamente importante! Lo dico da straniera, da non-italiana: è importante perchè è perenne garanzia che la Chiesa non divenga 'Texana' (sono fierissima Texana), o 'Americana', o 'Argentina', o 'Russa'...e neppure 'Veneziana' o 'Bolognese'. Sento che la mia g l o r i a è quella di essere Romana---Romana Cattolica Apostolica (tre parole che per me sono intercambiabili! Sono sì, fierissima Texana, ma sono ancora più fierissima Roman Catholic!!)! Il carattere della Chiesa è romana per volere di Dio e gli uomini non possono nulla contro questo divin volere. Possono strappare Papi e portarli qua e là, ma non potranno mai strappare la romanità dalla Chiesa. Idem per Papi che vengono dall'altra parte del mondo e pensano di imporre un'altro carattere. Sopportiamo cristianamente, Roma Roma ci sarà in Aeternum!! Procedamus in pace e corraggio Sig. Anonimo!

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  2. Una
    Santa
    Cattolica
    Apostolica


    Non mi pare sia “romana”. Non fu romana di nascita ed è universale per vocazione.

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  3. PS! Si, sopportiamo cristianamente, ma lavoriamo anche cristianamente a praticare e rafforzzare e diffondere sempre la romanità di Santa Madre Chiesa!

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