Pagine

mercoledì 28 febbraio 2024

Lo sai che san Pio V, quando riformò il Rito della Messa, proibì di proibirla?

Ricordiamolo anche dalle parti di S. Marta.
Luigi C



Rubrica a cura di Corrado Gnerre

Il Rito Romano Antico non è stato mai abrogato né lo si sarebbe mai potuto fare.
Papa san Pio V, nella bolla Quo Primum Tempore (14 luglio 1570), con la quale si promulgò la riforma di questo rito, scrisse:

“In virtù dell’Autorità Apostolica, noi concediamo, a tutti i sacerdoti, a tenore della presente, l’Indulto perpetuo di poter seguire, in modo generale, in qualunque Chiesa, senza scrupolo veruno di coscienza o pericolo di incorrere in alcuna pena, giudizio o censura, questo stesso Messale, di cui avranno la piena facoltà di servirsi liberamente e lecitamente, così che i Prelati, Amministratori, Canonici, Cappellani e tutti gli altri Sacerdoti secolari, qualunque sia il loro grado, o i Regolari, a qualunque ordine appartengano, non siano tenuti a celebrare la Messa in maniera differente da quella che Noi abbiamo prescritta. (…) Nessuno dunque, e in nessun modo, si permettano con temerario ardimento di violare e trasgredire questo Nostro Documento: facoltà, statuto, ordinamento, mandato, precetto, concessione, indulto, dichiarazione, volontà, decreto e inibizione. Che se qualcuno avrà l’audacia di attentarvi, sappia che incorrerà nell’indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo.”

8 commenti:

  1. Come ho un'infinità di volte spiegato, anche su questo sito, il divieto conclusivo (detto "sanctio") è una delle parti tipiche dei documenti pontifici, come descritti da quella disciplina che si chiama diplomatica (non diplomazia!) pontificia. Ed è presente in tutti, non solo in questo. Ma non vuol dire che un papa successivo non possa mutare la decisione. Questo argomento, quindi, non vale per difendere la messa col rito di Pio V, è un argomento fallace e si rivela controproducente.
    Luca

    RispondiElimina
  2. Con tutto il dovuto rispetto, ma questa è una stupidaggine. Vi sono molti riti nella Chiesa, che sono stati aboliti, alcuni anche di origine antichissima. Lo stesso San Pio V stabilì che dovevano essere aboliti i riti che avevano meno di 150 anni. Così come lui poteva abrogare quei riti, anche i suoi successori potevano abrogare il suo.
    MAX 75

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non me lo sarei mai aspettato di essere d’accordo con te!
      La bolla si riferisce a chi cambi il messale senza l’autorità della chiesa. Chiaro che il Papa può sopprimere e modificare riti ed usi, proprio come ha fatto lui.
      S. Paolo VI aveva l’esatta identica autorità di S. Pio V.

      Elimina
    2. Il problema è quel rito non era "il suo" ,ma il rito cardine di tutta la Chiesa

      Elimina
  3. Credo che il problema di questo Pontefice sia che è sì il legittimo successore del Beato Apostolo ma nella sua versione di Rinnegatore. Lasciamo perdere le tesi eretiche sedivantiste e simili....

    RispondiElimina
  4. Due precisazioni :


    1)
    prima di S.Pio V nessun Papa era mai entrato così decisamente nella questione liturgica , anche perché
    c' era di mezzo un rischio a livello dottrinale , col protestantesimo.
    Quindi S.Pio V non ha modificato nulla perché nessun Papa si era mai espresso in merito con toni così perentori sulla liturgia .

    È ovvio che ogni Papa può cambiare la liturgia , ne ha tutta la autorità , ma nel caso specifico ciò che lascia perplessi è l'aver trascurato, a mio avviso con superficialità (e più che da parte di S.Paolo VI ,da parte di mons. Bugnini che di suo non aveva autorità in merito se non per delega ,ma lui ha abusato di questa delega e non ha ascoltato S.Paolo VI e lo sanno tutti .

    2)

    Nessuno contesta la autorità di un Papa a modificare liturgie precedenti (anche Mons Lefebvre diceva che qualcosa andava aggiornato in materia, quindi riconosceva a S.Paolo VI questa autorità) , ciò che lascia perplessi è la superficialità del cambiamento, con il disprezzo ideologico verso la struttura della Messa tradizionale, e l'assumere come struttura della Messa quella della messa anglicana di Cranmer vecchia di 5 secoli (altro che messa nuova !!!!) ,e allora........perché non quella degli ortodossi russi reduci da testimonianze di martirio ?( al contrario dei protestanti , che appoggiarono Hitler) in nome dell'ecumenismo ?

    Nessuno contesta la legittima autorità di S.Paolo VI , ciò che si sottolinea è la mancata stima verso ciò che c'era prima vista oltretutto la perentorietà con cui S.Pio V lo aveva espresso, e la superficialita' e la incongruenza dei cambiamenti attuati in rottura se non in opposizione alla struttura della Messa precedente .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel mio commento mancava un pezzo :

      "....ma nel caso specifico ciò che lascia perplessi è l'aver trascurato, a mio avviso con superficialità , la perentorietà con cui S.Pio V aveva scritto certe cose dopo il Concilio , e averle trattate con leggerezza appunto come se S.Pio V difendesse un rito tra i tanti : S.Pio V non difendeva un rito tra i tanti ,ma il cuore della liturgia cristiana quindi della fede ,nel mezzo del marasma protestante , e in quella Messa intendeva difendere il cuore della,fede cattolica come l'avevano trasmessa gli apostoli.
      Sbaglia chi sostiene che era un rito tra i tanti e quindi che si può cambiare con leggerezza.

      Elimina
  5. La cosa ridicola è che certi vescovi sostengono che bisognava cambiare struttura alla Messa perché bisognava adeguarsi ai tempi .


    Ma è poi è stata adottata la struttura della messa anglicana di Cranmer del 1545 , che è più vecchia della struttura della messa cosiddetta di S.Pio V che è del 1570 !!!

    RispondiElimina