Preghiamo per il nostro prossimo.
Luigi C.
Il Cammino dei Tre Sentieri, 3 GENNAIO 2024
Rubrica a cura di Corrado Gnerre
da “Il Settimanale di Padre Pio”, n.45, anno XXI
Fare l’elemosina è una delle sette opere di misericordia corporali, a Dio molto gradita. Non va dimenticata, però, l’importanza anche di quelle spirituali, che hanno il vantaggio di poter essere sempre praticate. Tra queste abbiamo, ad esempio, la preziosa opera di misericordia che si può realizzare pregando per il prossimo. Un esempio di ciò lo apprendiamo dall’autobiografia di santa Teresa di Lisieux. Durante le passeggiate che era solita fare con il papà, a lui piaceva che la piccola Teresa portasse l’elemosina ai poveri che incontravano. Un giorno – racconta lei stessa - ne vedemmo uno che si trascinava a fatica sulle stampelle, mi avvicinai per dargli un soldo, ma lui non si considerò abbastanza povero da ricevere l’elemosina; mi guardò sorridendo con tristezza, e rifiutò di prendere ciò che gli offrivo. Non posso dire ciò che accadde in me, avrei voluto essergli di sollievo, consolarlo; invece mi pareva di avergli dato un dispiacere e senza dubbio quel poveretto indovinò il mio pensiero perché si voltò e mi sorrise. Papà mi aveva comprato un dolce; avevo gran voglia di darglielo, ma non osai, e tuttavia gli volli dar qualcosa che non potesse rifiutare, perché sentivo tanta simpatia verso di lui. Allora mi ricordai d’avere inteso dire che il giorno della prima Comunione si ottiene tutto ciò che si chiede: quel pensiero mi consolò e, benché non avessi ancora sei anni, dissi a me stessa: ‘Pregherò per il mio povero nel giorno della prima Comunione’. Mantenni la promessa cinque anni dopo, e spero che il Signore abbia esaudito la preghiera che gli avevo rivolta per uno dei suoi membri sofferenti.