Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Luke Copplen, pubblicato il 19 dicembre sul sito The Pillar, in cui si passano in rassegna le reazioni dei Vescovi alla pubblicazione della dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni, approvata da papa Francesco ex Audientia del giorno 18 dicembre, la quale prevede «la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso».
L.V.
In tutto il mondo stanno emergendo reazioni alla dichiarazione di lunedì della Sezione Dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede sulla «possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e coppie dello stesso sesso».
La dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni, composto da 5.000 parole, ha suscitato immediate polemiche quando è stato pubblicato il 18 dicembre, perché ha dato il via libera, con delle riserve, alla benedizione «spontanea» di coppie in unioni diverse dal matrimonio.
Austria
Alla domanda su come i sacerdoti dovrebbero rispondere alla richiesta di benedizione di una coppia omosessuale, mons. Franz Lackner O.F.M., Arcivescovo metropolita di Salisburgo, ha risposto: «Fondamentalmente, non si può più dire di no».
Commentando il motivo della dichiarazione, il Presidente della Conferenza episcopale austriaca ha detto: «Credo che la Chiesa riconosca che una relazione tra due persone dello stesso sesso non è del tutto priva di verità: c’è amore, c’è fedeltà, ci sono anche difficoltà condivise e vissute nella fedeltà. Anche questo dovrebbe essere riconosciuto».
Belgio
Mons. Johan Josef Bonny, Vescovo di Anversa, che a marzo aveva incoraggiato i partecipanti al Cammino sinodale della Germania ad approvare una risoluzione sulle benedizioni tra persone dello stesso sesso, ha accolto con favore la dichiarazione.
«Ci aiuta ad andare avanti», ha detto, secondo il quotidiano belga De Standaard.
Inghilterra
Il gruppo LGBT+ Catholics Westminster di Londra, in Inghilterra, si è detto felice di ricevere «questo accogliente regalo di Natale dal Dicastero per la Dottrina della Fede e da papa Francesco».
«Questo è un enorme passo avanti nel riconoscimento e nell’accettazione di tutti coloro che cercano una benedizione per le loro relazioni d’amore e di impegno», ha commentato.
Francia
Mons. Hervé Jean Robert Giraud, Arcivescovo di Sens, ha detto che la dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni dovrebbe essere letta alla luce dell’esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia sull’amore nella famiglia di papa Francesco del 2016, «che già affermava l’idea che, quando un’unione raggiunge una stabilità visibile, può essere un’opportunità per essere accompagnati dalla Chiesa».
«Papa Francesco sta cercando di allontanarsi dal semplice “permesso-proibito” per porre le persone sotto lo sguardo di Dio, al fine di ricondurle a percorsi più sicuri. La benedizione apre queste strade più sicure», ha detto l’Arcivescovo di Sens-Auxerre al quotidiano La Croix.
«Finora il dibattito nella Chiesa è stato tra coloro che dicono che si può benedire la persona ma non la coppia, e i loro oppositori. Con questa nota, papa Francesco va oltre: chiede di tenere conto della situazione delle persone, per incoraggiarle a vivere una vita cristiana migliore».
Mons. Hervé Jean Robert Giraud ha detto che il documento riceverà probabilmente una reazione mista.
«Alcuni lo accoglieranno come un primo passo, mentre altri – che chiedevano, ad esempio, la benedizione delle unioni civili – riterranno che non si spinga abbastanza in là», ha detto.
«Dietro questi piccoli passi c’è la preoccupazione della Chiesa per la comunione, perché alcuni laici e chierici sono contrari a qualsiasi cambiamento in materia, quindi dobbiamo andare molto lentamente e insegnare molto sul significato della posta in gioco: Dio vuole prenderci da dove siamo per condurci a Lui».
Germania
Mons. Georg Bätzing, Vescovo di Limburgo e Presidente della Conferenza episcopale tedesca, si è detto grato per la «prospettiva pastorale» della dichiarazione.
«La dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni affronta le questioni che si sono manifestate nel recente passato intorno ai temi delle richieste di benedizione e delle benedizioni da una prospettiva pastorale e con un linguaggio teologicamente moderato e pacato», ha affermato il vescovo in una dichiarazione del 18 dicembre.
«La dichiarazione applica categorie e termini teologici in modo responsabile. Traccia una linea chiara tra la fedeltà incrollabile agli insegnamenti della Chiesa e le esigenze pastorali di una pratica ecclesiale che vuole essere vicina alle persone. Viene qui descritto un campo d’azione pastorale che illustra una pratica ecclesiale responsabile».
Irme Stetter-Karp, presidente dell’influente Zentralkomitee der deutschen Katholiken [Comitato centrale dei Cattolici laici tedeschi: N.d.T.], si è detta «felice e sorpresa» del documento.
Riferendosi ai sacerdoti e agli operatori pastorali laici che da tempo benedicono le coppie omosessuali in Germania, ha detto: «Si scopre che l’onestà teologica e il senso della fede sono pietre miliari importanti sulla via del cambiamento della Chiesa. La mera obbedienza ai divieti non è cattolica».
Costa d’Avorio
Padre Joseph Loïc Mben S.I., docente camerunense presso l’Institut de Théologie de la Compagnie de Jésus di Abidjan, in Costa d’Avorio, ha suggerito che il testo è una prima risposta a un problema emergente.
«Credo sia necessario chiarire che questo testo è una dichiarazione che rappresenta la prima posizione ufficiale della Chiesa su una nuova situazione», ha scritto in un’analisi di 1.200 parole pubblicata dal quotidiano La Croix Africa.
«Non si tratta quindi di un parere definitivo sulla questione. Può essere trattato come un giudizio prudenziale, che implica semplicemente prenderne atto, anche se non siamo necessariamente d’accordo con i dettagli espressi».
Padre Joseph Loïc Mben S.I. ha affermato che l’invito a benedire le relazioni irregolari potrebbe dare «l’impressione di normalizzare le cosiddette situazioni irregolari».
«In Africa, la possibilità che coppie dello stesso sesso chiedano una benedizione sarà piuttosto rara», ha detto. «Le situazioni irregolari riguardano principalmente le coppie eterosessuali: coppie conviventi (transitorie o permanenti), coppie divorziate, coppie sposate solo civilmente e famiglie poligame».
«Dato che nessuno deve essere escluso, questo significa che tutte le situazioni devono essere benedette? Va chiarito che questo non include situazioni penalmente riprovevoli (incesto, pedofilia) o umanamente insostenibili».
Kazakistan
In una dichiarazione del 19 dicembre firmata da mons. Tomasz Bernard Peta, Arcivescovo metropolita di Maria Santissima in Astana, e da mons. Athanasius Schneider O.R.C., Vescovo ausiliare della stessa Arcidiocesi, si sostiene che il testo avalla pratiche che contraddicono «la Rivelazione divina e la dottrina e la pratica ininterrotta e bimillenaria della Chiesa cattolica».
«Come successori degli Apostoli e fedeli al giuramento solenne fatto in occasione della nostra consacrazione episcopale di “conservare il deposito della fede in purezza e integrità, secondo la Tradizione sempre e ovunque osservata nella Chiesa fin dai tempi degli Apostoli”, esortiamo e proibiamo ai sacerdoti e ai fedeli dell’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana di accettare o eseguire qualsiasi forma di benedizione di coppie in situazione irregolare e di coppie dello stesso sesso», hanno affermato.
«Va da sé che ogni peccatore sinceramente pentito e con la ferma intenzione di non peccare più e di porre fine alla sua situazione di peccato pubblico (come, ad esempio, la convivenza al di fuori di un matrimonio canonicamente valido, l’unione tra persone dello stesso sesso) può ricevere una benedizione».
Malawi
La Conferenza episcopale del Malawi ha emesso un «chiarimento» il 19 dicembre.
«La dichiarazione NON riguarda la benedizione delle unioni omosessuali e l’approvazione sacramentale delle stesse come coppie sposate», ha sottolineato.
Ha sottolineato che, «per evitare di creare confusione tra i fedeli, abbiamo stabilito che, per ragioni pastorali, le benedizioni di qualsiasi tipo e per le unioni omosessuali di qualsiasi tipo non sono permesse in Malawi».
Filippine
Mons. Socrates Buenaventura Villega, Arcivescovo metropolita di Lingayen-Dagupan, ha emesso il 19 dicembre una «guida episcopale» sull’attuazione della dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni nella sua Arcidiocesi.
Nella dichiarazione di 700 parole, ha riflettuto su cosa significhi «dire che un sacerdote cattolico benedice una coppia in una relazione di convivenza o un legame poligamo o un’unione dello stesso sesso».
Ha distinto tre tipi di benedizione: un’invocazione a Dio, una «benedizione di santificazione» e una «benedizione di misericordia».
Ha detto che «quando un sacerdote cattolico prega una benedizione di misericordia su persone di una coppia in situazione irregolare, che “desiderano affidarsi al Signore e alla sua misericordia, invocare il suo aiuto, essere guidate a una maggiore comprensione del suo disegno di amore e verità.” (n. 30), sta chiedendo a Dio di avere pietà di entrambi e di dare loro la grazia della conversione in modo che possano regolarizzare i loro rapporti».
Ha aggiunto che la «benedizione della misericordia» non può essere «una benedizione di santificazione, poiché non possiamo chiedere a Dio di benedire qualcosa che, come spiega la dichiarazione “Fiducia supplicans”, non è “conforme alla volontà di Dio espressa negli insegnamenti della Chiesa” (n. 9)».
«I sacerdoti che sono invitati a benedire coppie in situazioni irregolari dovrebbero scegliere le parole appropriate per rivelare questa intenzione della Chiesa», ha detto.
Spagna
In un post del 18 dicembre su X, mons. José Ignacio Munilla Aguirre, Vescovo di Orihuela-Alicante, ha affermato che «la carità pastorale è un invito a benedire tutti i peccatori, ma non a benedire il nostro peccato».
Il Vescovo di Orihuela-Alicante, nel sud-est della Spagna, ha aggiunto che «il Vangelo ci invita a benedire tutti coloro che si aprono al dono di Dio, compresi coloro che vivono in situazioni affettive irregolari; mentre non ci concede alcun potere di benedire le loro unioni che sono contrarie al piano di Dio».
Svizzera
In una dichiarazione del 19 dicembre, la Conferenza episcopale svizzera ha affermato che la dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni corrisponde «al desiderio dei Vescovi svizzeri di una Chiesa aperta che prenda sul serio, rispetti e accompagni le persone in diverse situazioni relazionali».
Ha collegato il documento alla prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi di ottobre a Roma e all’esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia sull’amore nella famiglia di papa Francesco.
«La dichiarazione “Fiducia supplicans” testimonia che la Chiesa offre un posto a tutti gli esseri umani. I Vescovi sono consapevoli che tale Chiesa presuppone l’accettazione e il rispetto reciproco», si legge.
«Le discussioni sotto la guida dello Spirito Santo che si sono svolte quest’anno nell’ambito del Sinodo sulla sinodalità aprono un orizzonte su questo tema».
«Con la dichiarazione appena pubblicata, la Chiesa testimonia di percepire e prendere sul serio le preoccupazioni del Sinodo e di assumere coerentemente la sua missione di accompagnamento pastorale di ogni essere umano, in continuità con l’esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia".
Stati Uniti d’America
Mons. Andrew Harmon Cozzens, Vescovo di Crookston, ha dichiarato in una dichiarazione di 800 parole del 18 dicembre che la dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni è chiara sul fatto che le sue disposizioni non rappresentano «in alcun modo un cambiamento nell’insegnamento della Chiesa sul matrimonio».
«Sebbene sia impossibile per noi benedire un’unione tra persone dello stesso sesso, dal momento che qualsiasi unione sessuale al di fuori del matrimonio tra un uomo e una donna è contraria al Vangelo, possiamo benedire individui che non vivono ancora in pieno accordo con il Vangelo, anche quelli in un’unione tra persone dello stesso sesso», ha detto il Vescovo di Crookston, Minnesota.
«Questa non è una benedizione matrimoniale e non dovrebbe mai essere fatta in un modo liturgico o cerimoniale che darebbe la falsa idea di benedire un’unione contraria al Vangelo».
Il card. Blase Joseph Cupich, Arcivescovo metropolita di Chicago, ha detto il 18 dicembre che la dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni richiede «un approccio pastorale, per la Chiesa, come una madre amorevole».
«Qui nell’Arcidiocesi di Chicago accogliamo con favore questa dichiarazione, che aiuterà molti altri nella nostra comunità a sentire la vicinanza e la compassione di Dio», ha commentato.
Mons. John Thomas Folda, Vescovo di Fargo, nel Nord Dakota, ha osservato il 19 dicembre che le benedizioni per le coppie in situazioni irregolari e per le coppie dello stesso sesso «non devono essere confuse con il matrimonio o con qualsiasi rito liturgico, e possono essere impartite non per legittimare una relazione irregolare, ma per offrire la grazia e l’assistenza di Dio a tutti coloro che cercano il suo amore guaritore».
«I pastori della Chiesa continueranno a studiare questa iniziativa e come può influire sul loro ministero verso il popolo di Dio», ha scritto.
Mons. Bernard Anthony Hebda, Arcivescovo metropolita di Saint Paul e Minneapolis, ha dichiarato in una dichiarazione del 18 dicembre che la dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni si inserisce bene nello spirito dell’Avvento.
«La dichiarazione, approvata da papa Francesco, ci ricorda che tutti noi siamo amati da Dio e che tutti abbiamo bisogno della sua misericordia e beneficiamo della sua benedizione mentre ci sforziamo di vivere la sua chiamata in modo più perfetto», ha detto l’Arcivescovo metropolita di Saint Paul e Minneapolis.
Il documento vaticano, ha aggiunto, «intende offrire una sfumatura all’insegnamento della Chiesa sulle benedizioni senza modificare in alcun modo l’insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio o sulla morale sessuale».
«Le benedizioni non implicano che la Chiesa convalidi ufficialmente lo status della coppia», ha scritto. «Occorre inoltre fare particolare attenzione affinché tali benedizioni non vengano confuse con il sacramento del matrimonio».
«Tuttavia, la speranza è che queste benedizioni possano aiutare coloro che le richiedono ad “aprire la propria vita a Dio, chiedere il suo aiuto per vivere meglio, ed anche invocare lo Spirito Santo perché i valori del Vangelo possano essere vissuti con maggiore fedeltà”».
Mons. Edward Bernard Scharfenberger, Vescovo di Albany, New York, ha sottolineato in una dichiarazione del 19 dicembre che il documento «non cambia l’insegnamento della Chiesa cattolica sulla natura del matrimonio».
«Siamo tutti chiamati a seguire i comandamenti di Dio, e questo è un viaggio di conversione e di crescita che dura tutta la vita grazie alla grazia e all’amore di Dio», ha scritto. «Proprio a questo proposito, Papa Francesco ci ha esortato a non “perdere la carità pastorale, che deve attraversare tutte le nostre decisioni e atteggiamenti” e ad evitare di “essere giudici che solo negano, respingono, escludono”».
Mons. Edward Bernard Scharfenberger ha aggiunto: «La bontà e la volontà di Dio è sempre quella di renderci santi. La nostra disposizione deve essere quella di realizzare il nostro assoluto bisogno dell’amore e della grazia di Dio, ricevendo con gioia la benedizione di Dio, in modo da poter diventare santi».
Mons. David John Walkowiak, Vescovo di Grand Rapids, Michigan, ha detto che la dichiarazione «ci ricorda che lo Spirito ci avvicina sempre al Signore».
«Queste preghiere e benedizioni spontanee e private vengono fatte abitualmente. Non sono una novità», ha affermato in una dichiarazione del 18 dicembre. «La dichiarazione riafferma una risposta pastorale appropriata alle persone che esprimono una richiesta di queste preghiere».
La Conferenza episcopale statunitense ha rilasciato una breve dichiarazione il 18 dicembre, sottolineando che «l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio non è cambiato, e questa dichiarazione lo afferma, facendo anche uno sforzo per accompagnare le persone attraverso l’impartizione di benedizioni pastorali, perché ognuno di noi ha bisogno dell’amore e della misericordia di Dio nella propria vita».
Città del Vaticano
In un editoriale del 18 dicembre pubblicato da Vatican News, Andrea Tornielli ha riflettuto sulla qualità misericordiosa del «cuore del pastore».
«L’origine della Dichiarazione è evangelica», ha scritto il Direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione. «Quasi in ogni pagina del Vangelo Gesù infrange tradizioni e prescrizioni religiose, perbenismo, convenzioni sociali. E compie gesti che scandalizzano i benpensanti, i sedicenti “puri”, coloro che si fanno scudo di norme e regole per allontanare, respingere, chiudere porte».
Galles
Mons. Mark O’Toole, Arcivescovo metropolita di Cardiff e Vescovo di Menevia, ha esortato i Cattolici delle sue Diocesi a «leggere e riflettere» attentamente sulla dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni.
«Prego che questa dichiarazione incoraggi tutti noi a mostrare sempre più chiaramente che la Chiesa è una madre amorevole, che desidera portare la vicinanza e la compassione di Dio a tutti i suoi figli», ha detto in una dichiarazione del 19 dicembre.
«Possa dare consolazione e incoraggiamento a coloro che cercano la benedizione del Padre, per avvicinarsi a Lui e scoprire più profondamente la bellezza di Suo Figlio Gesù, nella vita della nostra santa madre, la Chiesa».
In Italia tutti zitti e sotto coperta... che situazione imbarazzante.
RispondiEliminaPoveri vescovi Italiani, in linea con il '68 e il progressismo mondiale o in una situazione molto difficile... preghiamo molto per loro!
Io ho già iniziato a raccogliere informazioni sui permessi di soggiorno e lavoro in Malawi per me e la mia famiglia.
EliminaCerto che per trovare il primo Vescovo abbastanza cattolico che si esponga dobbiamo andare a 2000 km dall'italia, in Spagna.
RispondiEliminaFiducia Supplicans mi ha fatto pensare all'Impenitenza finale.L'uomo accecato dalla superbia non smette di peccare e pensa nel suo orgoglio di poter ingannare Dio....
RispondiEliminaDove trovo la lista aggiornata di vescovi e diocesi contrari a questo documento? Grazie!
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