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venerdì 9 giugno 2023

Josef Seifert: "Cattolicesimo a rischio collasso in molti Stati". L'allarme del Professore #cattolicesimo #chiesacattolica #cassandre

Il 30 aprile scorso, il filosofo Josef Seifert aveva scritto una lettera aperta a vescovi e cardinali, chiedendo loro di intervenire contro la deriva dottrinale che rischia di dare il colpo di grazia alla Fede cattolica in molti Paesi un tempo considerati "primogeniti della Chiesa". Tale lettera però sembra essere destinata a cadere nel vuoto. Non ci aspettavamo nulla di diverso! Purtroppo.
"Non sono affatto ottimista, ma veramente speranzoso che i cardinali e i vescovi non rimarranno più passivamente a guardare la caduta della Chiesa, che solo un intervento divino potrà impedire", ha detto il prof. Seifert. "Dio vuole usare tutti noi, ma sceglie soprattutto cardinali e vescovi, proprio come ha scelto San Paolo per diffondere la Chiesa e Sant'Atanasio per salvarla dall'arianesimo e dalla distruzione".
Parole veramente degne di un cattolico.

Questa traduzione è stata realizzata grazie alle donazioni dei lettori di MiL.
Luigi

Edward Pentin, 30/05/2023

Il filosofo cattolico Josef Seifert ha affermato di vedere un "terribile pericolo di completo collasso della Chiesa cattolica in molti Paesi", a meno che i cardinali non denuncino chiaramente la "tremenda crisi" che c'è all'interno della Chiesa, una crisi che, secondo lui, potrebbe essere la più grande che essa abbia mai affrontato.

In seguito alla pubblicazione di una lettera aperta che ha scritto il 30 aprile, in cui invitava tutti i cardinali, i vescovi e i leader della Chiesa a difendere la verità della dottrina cattolica di fronte al relativismo dominante e all'etica situazionale, Seifert ha osservato ciò che ha descritto come "il silenzio spaventoso" dei cardinali circa questa crisi unica che si diffonde "dall'alto della Chiesa verso il basso".

Il rispettato professore austriaco, che nel 2017 ha fondato l'Accademia Giovanni Paolo II per la Vita Umana e la Famiglia, come contrappeso all'ormai rispettata Pontificia Accademia per la Vita, ora guidata dall'arcivescovo dissidente Vincenzo Paglia, ha affermato che è stato il suo amore per la verità e per la Chiesa, nonché il fatto che alcuni elementi chiave dell'insegnamento di Papa Francesco sono in contrasto con quelli di Papa San Giovanni Paolo II, ad averlo spinto a mettere per iscritto le sue parole.

Ha ricordato che, nella sua enciclica del 1993 sull'insegnamento morale della Chiesa, Veritatis Splendor, Giovanni Paolo II ha "spiegato magnificamente" la verità del riconoscimento degli "atti sbagliati non negoziabili", difendendola dalle posizioni etiche relativiste che "cercano scappatoie ovunque" per cercare di giustificare "adulterio, sodomia, contraccezione, idolatria, apostasia, negazione del purgatorio, dell'inferno e del giudizio finale".

Facendo risalire questi dissensi a quelli mossi contro l'enciclica Humanae Vitae di Papa Paolo VI del 1968, che sottolineava come l'uso della contraccezione artificiale fosse intrinsecamente malvagio, il Professor Seifert ha sottolineato che l'insegnamento della Chiesa su questo punto possiede radici profonde.

"La pillola anti-concezionale e altre, che sono già descritte nell'Antico Testamento come gravemente disordinate, sono intrinsecamente malvagie", ha detto. Ha anche affermato che persino gli anglicani avevano emesso dichiarazioni contro la contraccezione artificiale, per poi contraddire apertamente il proprio insegnamento precedente durante la loro Conferenza di Lambeth nel 1930, diventando così la prima comunione ecclesiale a permettere la contraccezione.

Di conseguenza, ha affermato, "una tremenda pressione" è stata esercitata su Papa Paolo VI affinché adottasse lo stesso cambiamento, ma "lo Spirito Santo ha impedito ciò" e Humanae Vitae è stata redatta a sostegno dell'insegnamento perenne della Chiesa. Inoltre, Seifert ha affermato che "nuovi studi dimostrano" che Giovanni Paolo II, allora Karol Wojtyla, ha "influenzato profondamente" quell'enciclica, che i cattolici praticanti fedeli al Magistero hanno a lungo considerato profetica. Veritatis Splendor è stata, infatti, scritta per contrastare il dissenso contrario alla Humanae Vitae.

Ma il Professor Seifert, docente senior di metafisica ed epistemologia presso la Ludwig Maximilians Universität di Monaco, ha affermato che tale dissenso è riemerso dopo la pubblicazione nel 2016 dell'esortazione apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco, e lo stesso Francesco ha "iniziato a seminare dubbi, o addirittura a negare, i contenuti essenziali della Sacra Scrittura e dell'insegnamento della Chiesa".

"È diventato incomprensibile per me come nessuno dei cardinali, oltre ai quattro cardinali autori dei dubia, abbia parlato chiaramente contro tali errori e contro l'oscuramento dell'insegnamento cattolico", ha spiegato il Professor Seifert. "Pertanto, come accadde durante la crisi ariana, quando un solo vescovo, Sant'Atanasio, e molti laici si affrettarono a difendere la verità, è divenuto necessario che persino noi miseri laici ci schieriamo a favore della Verità".

Seifert ha spiegato che la lettera che ha inviato al Collegio dei Cardinali è stata inviata per la prima volta due anni e mezzo fa a un cardinale con cui aveva un rapporto amichevole, il quale aveva affermato che le critiche al Papa Francesco erano un "grande male che doveva essere debellato".

Quando il cardinale ha risposto con rispetto, ma non ha agito, il Professor Seifert ha deciso di indirizzare la lettera a tutti i cardinali e i vescovi, "non affinché finisse nel cestino dei rifiuti", ma perché essi hanno un "sacro dovere" di avvertire i propri fratelli, specialmente in Germania, e il Papa "contro qualsiasi deviazione dall'insegnamento perpetuo della verità nella Chiesa".

Dato quello che lui definisce "il silenzio spaventoso della maggioranza dei cardinali e dei vescovi su questa crisi unica, che si estende dalla cima della Chiesa fino in fondo, durante un'intera decade", non è fiducioso riguardo al fatto di riuscire a ricevere una risposta al suo appello.

Ma ha detto di avere "speranza che l'Onnipotente Dio, che è la stessa Verità, risveglierà il fuoco dell'amore per la verità e per la Chiesa nei cuori di tutti i cardinali e i vescovi, e donerà il dono di un santo coraggio a molti di loro, come ha già fatto con alcuni cardinali e vescovi".

"Non sono affatto ottimista, ma veramente speranzoso che i cardinali e i vescovi non rimarranno più passivamente a guardare la caduta della Chiesa, che solo un intervento divino potrà impedire", ha detto. "Dio vuole usare tutti noi, ma sceglie soprattutto cardinali e vescovi, proprio come ha scelto San Paolo per diffondere la Chiesa e Sant'Atanasio per salvarla dall'arianesimo e dalla distruzione".

Alla domanda su quali potrebbero essere le conseguenze di una mancata azione, Seifert ha risposto: "Vedo il terribile pericolo di un completo collasso della Chiesa cattolica in molti Paesi, e addirittura della sua totale distruzione in alcune aree del mondo."

Ma ha aggiunto che sa, non attraverso la ragione, ma attraverso una fede "crudelmente provata", che ciò "non è possibile, perché la stessa Verità ci ha detto che le porte dell'inferno non prevarranno mai contro la Chiesa."

Ecco di seguito il testo della lettera aperta ai cardinali e vescovi della Chiesa cattolica scritta dal prof. Seifert (clicca QUI per il testo originale):

30 aprile, festa di Santa Caterina da Siena

Eminenze, Reverendi Cardinali, Arcivescovi e Vescovi della Chiesa Cattolica,

Ho scritto la seguente lettera due anni e mezzo fa per un cardinale con cui sono in rapporti amichevoli da anni e che, poco prima, come già molti altri vescovi e cardinali, aveva affermato in un'intervista, anche resa pubblica, che la critica a Papa Francesco è un grande male che dovrebbe essere debellato. Il cardinale a cui mi sono rivolto ha risposto alla mia lettera in modo estremamente affettuoso, ma per quanto ne so non sono stati presi provvedimenti.

Alla luce della morte del Papa Benedetto XVI e della notizia che Papa Francesco ha già firmato una lettera di dimissioni dal suo ufficio, da attivarsi in caso di significativo peggioramento della sua salute, e quindi in vista di un conclave che potrebbe essere convocato a breve, ritengo che i contenuti di questa lettera riguardino tutti i cardinali e anche gli arcivescovi e i vescovi. Pertanto, indirizzo questa lettera, dalla quale ho rimosso ogni segno che potesse rivelare il nome del cardinale a cui era originariamente rivolta, come una lettera aperta a tutti i Cardinali, anzi a tutti coloro che ricoprono una responsabilità di vario grado nella Chiesa. Possa lo Spirito Santo concedere che tutti i contenuti di questa lettera, che corrispondono alla verità e alla volontà di Dio, possano essere fecondi per il bene della Santa Chiesa e di molte anime, e che nessuna parola in essa possa nuocere alla Chiesa, Sposa di Cristo. Scelgo la festa di Santa Caterina da Siena per la sua pubblicazione, perché lei ha combinato in modo unico la più intima riverenza per il Papa come Vicario di Cristo sulla terra con una critica senza riserve verso due Papi molto diversi. Ora passo al testo della lettera, che ciascuno di voi potrà leggere come rivolto personalmente a se stesso.

Eminenza, Reverendissimo Cardinale...

Devo confessare che sono preoccupato e addolorato da una dichiarazione che si dice provenga da lei riguardo alla critica rivolta a Papa Francesco. Lei ha affermato in un'intervista, se i media possono essere creduti, che le critiche rivolte al Papa sono un "fenomeno decisamente negativo che dovrebbe essere debellato al più presto" e ha sottolineato che il Papa è "il Papa e garante della fede cattolica".

Come può dire che la critica al Papa è un male? Non ha già l'apostolo Paolo criticato duramente e pubblicamente il primo Papa Pietro? Non ha anche Santa Caterina da Siena criticato ancora più aspramente due papi?

Sembra che non comprendiate perché molti cattolici possano criticare Papa Francesco, anche se egli è "il Papa". Al contrario, non capisco come, a quanto pare, tutti i cardinali, tranne i quattro cardinali dei Dubia, rimangano in silenzio e non pongano domande critiche al Papa. Ci sono molte cose che Papa Francesco dice e fa che dovrebbero suscitare non solo domande critiche, ma anche una critica affettuosa. Ricordiamo la Dichiarazione sulla Fratellanza Umana firmata da Papa Francesco insieme al Gran Imam Ahmad Mohammad Al-Tayyeb, che afferma:

"Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani".
Non sarebbe eresia e una terribile confusione sostenere che Dio, così come ha voluto la differenza tra i due sessi, cioè con la sua volontà positiva, ha anche direttamente voluto la differenza delle religioni, e quindi tutta l'idolatria e le eresie? Sì, non è la Dichiarazione di Abu Dhabi ancor peggiore dell'eresia, cioè apostasia? Come può Dio, con la sua volontà creativa positiva, volere religioni che rifiutano la divinità di Gesù, negano la Santissima Trinità, rifiutano il battesimo e tutti i sacramenti e il sacerdozio? O come potrebbe volere anche il politeismo o il culto dell'idolo Baal o Pachamama? Non contraddice completamente il messaggio del profeta Elia e di tutti gli altri profeti e le parole stesse di Gesù?

Non dovreste tutti voi, cardinali e vescovi, pronunciare con fermezza il vostro "non possumus" quando Francesco chiede che questo "documento" diventi la base per la formazione dei sacerdoti in tutti i seminari e le facoltà teologiche?

Dio non può mai aver voluto o approvato direttamente e positivamente nemmeno le confessioni cristiane ereticali, ma piuttosto le ha semplicemente permesse, poiché queste negano i pilastri della fede biblica e cattolica, come per esempio l'insegnamento biblico secondo il quale la nostra salvezza eterna non è opera della sola grazia di Dio, ma richiede la nostra libera cooperazione e le buone opere. Come potrebbe quindi volere, con la sua volontà diretta e positiva, religioni che rifiutano l'intero fondamento della fede cristiana e lo stesso Cristo?

Per quanto sia vero in sé "che il Papa è il Papa e garante della fede", questa affermazione non può essere applicata a un Papa che ha firmato la Dichiarazione di Abu Dhabi e l'ha diffusa in tutto il mondo, e che ha detto e fatto molte altre cose contrarie all'insegnamento costante della Chiesa.

La sua affermazione che si dovrebbero promuovere le unioni civili degli omosessuali contraddice direttamente le chiare affermazioni del Magistero della Chiesa (cfr. le considerazioni sui progetti di riconoscimento legale della convivenza tra persone omosessuali del 3 giugno 2003, pubblicate sotto il pontificato di San Giovanni Paolo II), ma soprattutto la Sacra Scrittura e l'intera tradizione della Chiesa! Non dovreste tutti voi, Cardinali, come ha fatto splendidamente il Vescovo Athanasius Schneider, compiere un vero atto di amore per il Papa ed esprimerlo pubblicamente e in modo chiaro, come ha fatto lui, con tutta la dovuta chiarezza?

Papa Francesco - lo dico con il cuore straziato - non è il "garante della fede", ma sta sempre più distruggendo le fondamenta della fede e della morale con questa e molte altre dichiarazioni e pronunciamenti. Per quanto ne so, non c'è mai stato un Papa nella storia della Chiesa che abbia sostenuto simili mostruosità. Come dovrei rispondere a un caro amico luterano profondamente credente, per il quale prego da anni affinché si converta, quando mi scrive che con questa Dichiarazione di Abu Dhabi la Chiesa cattolica ha abbandonato il terreno del cristianesimo?

Non è forse chiaro che il prossimo Papa dovrà condannare come apostasia questo insegnamento di Abu Dhabi che Francesco ha inviato a tutti i seminari dei sacerdoti e alle facoltà cattoliche? Come può la Chiesa giustificare l'anatema contro Papa Onorio per una deviazione infinitamente minore dalla Fede e condannarlo, se non condanna affermazioni così oltraggiose? Non dovrebbero tutti i cardinali scrivere al Papa all'unisono e chiedergli di ritirare questa dichiarazione di apostasia?

Non dovreste voi cardinali tremare di fronte al momento in cui Cristo vi chiederà come avete potuto adempiere al solenne mandato missionario di Gesù, se non avete protestato contro la Dichiarazione di Abu Dhabi, che dice ciò che è diametralmente opposto alle parole di Gesù?

"Egli apparve poi ai Undici, mentre erano a tavola, e rimproverò la loro incredulità e la durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano veduto risuscitato. E disse loro: Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato." (Marco 16,14).

Come potreste rimanere tutti in silenzio anche sui più che giustificati dubia del Cardinale Caffarra - che mi ha ancora chiamato alla vigilia della sua morte e a cui ho dovuto promettere di continuare a difendere la verità - e degli altri tre cardinali dopo Amoris Laetitia, o addirittura criticare questi dubia? Di tutti i cardinali, solo i quattro cardinali dei dubia hanno formulato domande cortesi circa la teologia morale eretica espressa in Amoris Laetitia che nega in maniera implicita le azioni intrinsecamente cattive. Lo splendore del bene e l'essenza sempre e ovunque (ut in omnibus) cattiva di certe azioni è stato riconosciuto come una pietra angolare di tutta l'etica fin dai tempi di Socrate ed è stato insegnato da San Giovanni Paolo II come fondamento immutabile dell'etica e dell'insegnamento morale della Chiesa.

Non dovrebbero tutti i Cardinali aver concordato con il Cardinale Carlo Caffarra e con gli altri tre Cardinali dei dubia e aver richiesto questa chiarificazione, aiutando così il Papa a proclamare la verità? Non dovrebbero tutti i cardinali alzarsi all'unisono e sostenere la fraterna correctio che il Cardinale Burke ha annunciato, ma mai messa in pratica?

Proprio perché l'annuncio del Cardinale Burke riguardante la pratica di una "correctio fraterna" da parte dei 4 cardinali nei confronti del Papa nel caso di un silenzio del Papa su questa questione centrale morale, ma questa fraterna correctio non è stata effettuata per anni né da parte del Cardinale Burke né da parte di altri cardinali, alcuni laici e sacerdoti hanno criticato questa perversa distorsione della dottrina in varie dichiarazioni e si sono, per così dire, messi in prima linea per difendere la verità e il depositum fidei, come i laici hanno già fatto di fronte all'eresia ariana, di fronte alla quale il Papa Liberio e la maggioranza dei vescovi erano deboli, insieme a Sant'Atanasio e a pochi altri fedeli cardinali. Atanasio e pochi altri vescovi che rimasero fedeli.

Ma anziché noi miseri laici, come mi chiamava con affetto (allora ancora Monsignor) Carlo Caffarra, non spetta a voi, cardinali, che dovreste essere pronti a dare il loro sangue per la vera fede, alzare la voce contro le eresie, di cui i critici del Papa hanno dimostrato che Papa Francesco ne ha commesse molte, o almeno le ha suggerite? Invece di un divieto di criticare le dichiarazioni del Papa, non c'è piuttosto un comandamento di correzione fraterna o filiale?

E ora alzate la voce non per la defensio fidei, ma per silenziare questi critici, anzi per voler "sradicare" ogni critica?

Non dovrebbero tutti i cardinali protestare in molti altri casi, ad esempio quando il Papa introduce arbitrariamente un cambiamento teologicamente ed ecclesiasticamente sbagliato nel Catechismo Cattolico, che contraddice le chiare parole di Dio nella Sacra Scrittura (già nel Libro della Genesi) e molte affermazioni dottrinali dei Papi sulla pena di morte formulate nella tradizione ininterrotta, e anche sui fatti storici, o quando - contro molte parole forti di Gesù e dogmi della Chiesa Cattolica - parla dell'inferno vuoto o addirittura, come i Testimoni di Geova, afferma che le anime dei peccatori incurabili non vanno all'inferno, ma vengono distrutte?

Caro amico, questo scenario di un Papa che nega l'esistenza dell'unica vera Chiesa e la fede in unam sanctam, catholicam et apostolicam ecclesiam, se non esplicitamente, certamente implicitamente ad Abu Dhabi, e si comporta come padrone sugli insegnamenti di Gesù Cristo e della Chiesa, e di così tanti Cardinali silenziosi, è un fastidio per molti credenti come me, mette a rischio la nostra fede e causa danni incommensurabili alla Chiesa e alle anime.

Vi chiedo, tuttavia, di alzare la voce a favore della schietta verità e di spingere anche gli altri cardinali a parlare la verità opportune-importune, anche se ciò potrebbe rivelare la terribile crisi e lo scisma in cui ci troviamo, e anche se alcune pusillae animae potrebbero erroneamente vederlo come uno scandalo.

Questo non è una questione culturale di un Papa latinoamericano. Non è una questione di gusto, stile o temperamento. No, è il sì o il no a Cristo che ci ha detto di predicare il Vangelo a tutte le persone e nazioni; chiunque crede in lui sarà salvato, ma chi non crede in lui sarà condannato. Il Papa può di fatto abrogare questo mandato missionario attraverso la Dichiarazione di Abu Dhabi?

Può nominare e persino onorare personalmente teologi morali che contraddicono il nucleo dell'insegnamento biblico e morale della Chiesa e le encicliche Humanae Vitae, Evangelium Vitae e Veritatis Splendor presso l'Accademia Pontificia per la Vita? 

Come potete voi cardinali (e in particolare voi che per molti anni avete lavorato sotto San Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI servendo fedelmente la Chiesa) rimanere in silenzio su questo e su molte altre "desolazioni del santuario", invece di fare molto di più rispetto ai laici critici e ai teologi, per fare tutto il possibile per proclamare quelle molte verità della fede che il Papa contraddice apertamente o tacitamente con parole e anche azioni (come la celebrazione della Riforma, l'erezione della statua di Lutero in Vaticano, il francobollo che celebra la Riforma, il culto di Pacha Mama nei Giardini Vaticani e nella Basilica di San Pietro, ecc.), e supplicarlo di trovare la bussola sicura della sua dottrina solo nella verità della Sacra Scrittura e nei dogmi immutabili della Chiesa, e di non permettersi di cambiarne nemmeno uno iota, tanto meno la sostanza della fede?

Con profondo dolore per le molte ferite della Chiesa, Sposa di Cristo, e nell'amore per Gesù e per la Chiesa fondata da Lui sulla roccia di Pietro.

In Cristo
Vostro Joseph

P.S.: Spero dal profondo dell'anima che ci sarà la vostra risposta, in parole e azioni, che sarebbe un atto d'amore per Gesù, per Maria, per la Santissima Trinità, per la Chiesa, per l'anima del Papa e per molte altre anime. Con San Giovanni Paolo II vi supplico: coraggio! Combattete coraggiosamente e senza riserve per la verità, per Cristo e per la Chiesa, e per le anime, comprese quelle di Papa Francesco, e per l'unità di tutti i cristiani, che è possibile solo nella verità!

Profondamente unito a voi in Cristo,

Il vostro Joseph
Professore Dr.phil. habil. Dr. h.c. Josef M. Seifert, attualmente insegnante di filosofia presso LMU, Università di Monaco.

10 commenti:

  1. Eccola finalmente la lettera che tanti fedeli aspettavano da tanti anni ! I punti sugli atteggiamenti del cardinale Burke sono critici ma rilevanti.
    La ringrazio di aver pubblicato questa lettera.
    Henri (Limoges)

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  2. C’è gente che è da almeno cinquant’anni che dice “cattolicesimo a rischio”.
    Ma non sarebbe ora di non ascoltarli più?

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    1. Sbagliato!! Sarebbe invece ora di finirla di far finta di niente e cominciare invece ad ascoltarli, anziché liquidarli frettolosamente e soprattutto superficialmente.

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    2. Ciao Stefano! Un abbraccio nel Cristo tridentino.

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    3. Sono un sincero sostenitore della messa in latino, ma non riesco ad individuare un Cristo tridentino. 🙂

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  3. molte verità della fede che contraddice apertamente o tacitamente.....

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  4. Il cristianesimo è una derivazione delle religioni mediorientali (egizia, mitraismo ecc) e prima o poi finirà nella mitologia come i suoi predecessori.

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    1. Posso capire che, secondo lei, finirà nel dimenticatoio, ma perché nella mitologia? Il Cristianesimo è storico ed ampiamente documentato. 🤔

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  5. Credo che molti cattolici con un briciolo di cuore e cervello, passione per la Tradizione, le storie dei Santi e i fatti, qualche domanda se la stiano facendo... poco investimento concreto sulla difesa della vita, della Chiesa, e dagli attacchi al matrimonio naturale... pesanti silenzi assensi sulla mondanità globalizzatrice... siamo già al declino... ma il problema sarà il Successore di Papa Francesco...

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  6. Questa chiesa modernista/sinodale/inclusiva/salottista/gay friendly, ecc., è, purtroppo, destinata a marcire su stessa, capitanata dal suo "liquidatore", sedente, ahimè, sul soglio pontificio...in pochissimo tempo è destinata letteralmente alla liquefazione. Del resto, la stessa sorte attende la sempre più nutrita e larga parte del mondo occidentale, colonia Usa alla quale è totalmente schiavizzata, a vantaggio dei pochissimi ma potentissimi detentori dei mercati e della finanza mondiale...Alzare la voce, disubbidire e uscire da questo gregge pro-bergoglio, non è una solo una possibilità, un suggerimento, una semplice speranza o una lodevole esortazione, come quella del prof. Seifert, che ringrazio pubblicamente, ma è un DOVERE. Il DOVERE di salvarsi l'anima, salvando la Chiesa, o, se preferite, salvare la Chiesa per salvarsi l'anima. Cardinali, Verscovi, Monsignori, Sacerdoti, laici,........SVEGLIA!!!!! Miserere Nobis.

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